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Full text of "MC microcomputer 205"

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Typhoon TViow 
k Toner Box 

^ La TV anche 
A sul notebook 

I Plextor 
PlexWriter 
f 12/4/32 

W Masterizzare alla 
f velocità della luce 

Olidata D-19991 

Il DVD multiuso 


Terratec Audiosystem 
EWS 88-MT 

Asus AGP-V6800 
DDR Deluxe 

Creative SBLive! Platinui 
Omnipage PR0+ Web < 
Philips Voice Tracer 


Navigare in salotto con i Set Top Box 

































Sara arrivato 
irmomento di 
voltare ? 


Microsoft 

Dove vuoi andare oggi?* 


Tutti I marchi registrati citati sono di proprietà delle ri: 



Sviluppato sulla tecnologia di Windows NT, 
Windows 2000 è l'ideale per aziende di ogni 
dimensione ed è già strutturato per sfruttare al 
meglio i vantaggi offerti dai personal computer 
dell'era digitale: dal portatile più compatto al più 
sofisticato server per l'ecommerce. Scoprite 
qui di seguito come Internet sia molto più di una 
bella idea e Windows 2000 molto più di un sem¬ 
plice software. 

Windows 2000: la piattaforma 
Windows 2000 è disponibile in tre versioni. 
Professional, Server e Advanced Server. Ogni 
versione è mirata a soddisfare diverse esi¬ 
genze all'interno dell'azienda. La versione 
Professional è destinata ai PC desktop o ai por¬ 
tatili ad uso professionale, la versione Server 
nasce per fornire servizi di rete, Internet e appli¬ 
cativi in piccole aziende o dipartimenti, e infine 
la versione Advanced Server per fornire servizi 
di rete, applicativi e Internet ad aziende di 
medie e grandi dimensioni. 

~ j Professional 

Il sistema operativo affidabile 
e sicuro per desktop e PC portatili 
Progettato per diventare il nuovo standard per 
l'uso professionale, Windows 2000 Professional 
è un sistema operativo semplice e affidabile 
che combina la sicurezza e la gestibilità di 
Windows NT Workstation con la semplicità d’uso 
e la flessibilità di Windows 98. 

Affidabilità, semplicità, prestazioni: 
ancora piu Windows per il vostro 
business 

Più Windows che mal 

L'interfaccia Windows è stata ulteriormente mi¬ 
gliorata: i menu personalizzati consentono di 


trovare rapidamente i comandi di uso più fre¬ 
quente, l’integrazione con Internet permette di 
utilizzare gli stessi strumenti per lavorare con I 
dati locali e con le informazioni disponibili sul 
Web, il supporto plug & play e le numerose pro¬ 
cedure guidate rendono semplice e immediato 
il collegamento di nuove periferiche o la confi¬ 
gurazione di nuovi servizi. 

Tutta la potenza c il NT 

Basato sulla tecnologia di Windows NT, 
Windows 2000 Professional garantisce un'ec¬ 
cezionale affidabilità operativa grazie a una 
robusta architettura di sistema, che impedisce 
ad una applicazione malfunzionante di inter¬ 
ferire con le altre applicazioni o di bloccare il 
sistema operativo stesso. Windows 2000 
introduce la firma digitale per i driver certifica¬ 
ti, grazie alla quale è possibile impedire o con¬ 
trollare l'installazione di driver di non provata 
qualità, che potrebbero alterare la stabilità del 
sistema. La protezione dei file di sistema impe¬ 
disce la cancellazione o la sostituzione, da 
parte dell’utente o di una applicazione, dei file 
essenziali per il funzionamento di Windows 
2000 garantendone l'integrità. Il servizio 
Windows Installer gestisce l'installazione delle 
applicazioni, ne permette la completa rimozio¬ 
ne In caso di necessità e ripristina automati¬ 
camente eventuali file o parametri che siano 
stati cancellati o danneggiati. 

Le prestazioni e la sicurezza che cercate 

L'architettura a 32 bit e il supporto delle più 
avanzate tecnologie garantiscono prestazioni 
estremamente elevate e un utilizzo ottimale 
dei moderni desktop e portatili. 

Il supporto dei principali standard per la sicu¬ 
rezza, quali L2TP e IPSec, permette di utilizza¬ 
re Internet per accedere alia rete aziendale 
nella massima sicurezza, attraverso una rete 
privata virtuale (VPN). La possibilità di critto- 
grafare i dati su disco protegge le informazioni 
personali o aziendali da qualunque tipo di 
accesso non autorizzato, anche in caso di 
furto del PC. 


Ideale per i PC ih» fatili 

La tecnologia plug & play, Il supporto delle peri¬ 
feriche USB e IEEE 1394 e il controllo dell'ali¬ 
mentazione secondo lo standard ACPI fanno di 
Windows 2000 il sistema operativo ideale per i 
PC portatili. Le funzioni di stand by e sospen¬ 
sione permettono di spegnere il PC senza dover 
chiudere documenti e applicazioni, e poi di 
riprendere il lavoro esattamente dal punto in cui 
si era arrivati. 

Utilizzare un portatile significa anche poter 
accedere ai propri dati in ogni momento: la tec¬ 
nologia degli off-line folder permette di selezio¬ 
nare pagine Web, file e cartelle di rete e di uti¬ 
lizzarli o modificarli anche quando si lavora off- 
line: Windows 2000 sincronizzerà automatica 
mente i dati durante il successivo collegamen¬ 
to alla rete. 


^Windows 


2000 

Server 


Il sistema operativo di rete 
e applicativo ideale per le aziende 

di ogni dimensione 
Windows 2000 Server è stato progettato per 
rispondere alle esigenze dei business di ogni 
dimensione: dalle piccole aziende fino alle gran¬ 
di Imprese Internazionali. Windows 2000 
Server, Infatti, Integra I servizi di directory e I 
servizi per il Web. le reti, le applicazioni, la con- 
divislone di file e stampanti con tutta la facilità 
di gestione e l'affidabilità che il vostro business 
necessita nell'era digitale. 

Il vostro business subito In rete 

Windows 2000 Server supporta nativamente i 
principali standard Internet, da TCP/IP e DNS. 
fino a LDAP e XML, e fornisce numerosi servi¬ 
zi, quali Internet Information Server, COM+ e 
Message Queue, che permettono di collegare 
il proprio sistema informativo con Internet e di 
realizzare le soluzioni necessarie per sfruttare 


Windows 200 


tutte le opportunità per far crescere il proprio 
business. 

Nell'era digitale nuli* può prescindere 
dallattMabiltta 

Windows 2000 Server è stato pensato per 
garantire la massima disponibilità del siste¬ 
ma: numerose operazioni di configurazione o 
di manutenzione che in passato richiedevano 
il riavvio del sistema possono ora essere ese¬ 
guite dinamicamente, garantendo la continuità 
del servizio. Il Kernel mode write protection. 
che impedisce anche ad applicazioni non per¬ 
fette di interferire con il sistema operativo, e 
la capacità di gestire correttamente le ecce¬ 
zioni generate dalle applicazioni senza blocca 
re il sistema, contribuiscono ad aumentare la 
disponibilità del sistema. E in caso di proble¬ 
mi. Windows 2000 mette a disposizione def 
l’amministratore di rete diversi strumenti, 
come la System Recovery Console o il Safe 
Mode Boot, che permettono di ritornare più 
rapidamente ad una situazione di funziona 
mento corretto. 

erflcM>ru.i, produttività, risparmio 
In duo paralo, piu taciuta di gestione 
Grazie agli Active Directory è possibile sceglie¬ 
re lo stile di gestione del sistema che più si 
adatta alle singole realtà aziendali: dalla 
gestione centralizzata alla delega delle funzioni 
amministrative per area geografica o per fun¬ 
zione. La Microsoft Management Console per¬ 
mette agli amministratori di creare gli strumen¬ 
ti più adatti per le singole esigenze attraverso 
l'uso dei moduli (o snap-in) disponibili e garan¬ 
tisce nel contempo la massima uniformità def 
l'interfaccia utente. 

Attraverso I Criteri di gruppo l'amministratore 
può controllare centralmente le configurazioni 
dei Client e gestire l'assegnazione delle appli¬ 
cazioni ai diversi gruppi di utenti. Si possono 
quindi ridurre I costi di gestione della rete, in 
quanto non è più necessario eseguire le ope¬ 
razioni di installazione e configurazione su ogni 
singolo PC. 


Sicurezza 

Il protocollo di autenticazione utilizzato da 
Windows 2000 per controllare l'accesso alle 
risorse all'interno dei domini è Kerberos. uno 
standard affidabile ed efficiente. Windows 
2000 supporta inoltre altri standard di sicurez¬ 
za. che consentono per esempio di utilizzare 
delle SmartCard per l'accesso al sistema o di 
permettere l'accesso controllato alle propne 
risorse e dati da parte di utenti esterni all'a¬ 
zienda attraverso l'utilizzo di Public Key 
Certifìcates. 

Servizi Terminal 

I Servizi Terminal integrati in Windows 2000 
permettono di installare, configurare ed esegui¬ 
re le applicazioni Windows sul server e di visua¬ 
lizzare l'interfaccia utente virtualmente su qua 
lunque dispositivo, dai PC a 16 o 32 bit. ai 
Windows Based Terminal, fino ai palmari basa 
tl su Windows CE. sia attraverso una rete loca 
le sia attraverso collegamenti via modem o 
Internet. I vantaggi sono numerosi: dalla rida 
zione dei costi di gestione grazie alla gestione 
centralizzata delle applicazioni, alla possibilità 
di utilizzare hardware obsoleto o a basso costo 
per accedere alle applicazioni più recenti, fino 
all'accesso remoto a dati o applicazioni resi¬ 
denti sulla rete. I Servizi Terminal consentono 
anche di amministrare da remoto il server. 

ri^j^l Windows 2000 

Advanced Server 

II sistema operativo per L e-commerce 
e applicazioni mission criticai 
Windows 2000 Advanced Server include tutte 
le caratteristiche di Windows 2000 Server, cui 
si aggiungono le tecnologie di clustering che 
permettono di ottenere i livelli di scalabilità e di 
disponibilità del sistema necessari per le 
applicazioni mission criticai e per le soluzioni 
di e-commerce più avanzate. 


Quando I e-commerce è mission criticai 
è II momento di Advanced Server 

Grazie ai servizi di clustering integrati. Windows 
2000 Advanced Server permette di creare dei 
gruppi di server Web che garantiscono la sca- 
labilità e la disponibilità indispensabili per la 
realizzazione di avanzati siti di ecommerce. Il 
bilanciamento del carico di rete permette di 
distribuire il traffico fra I diversi server per offri¬ 
re sempre prestazioni ottimali e permette di 
aumentare la capacità del sito Web semplice- 
mente aggiungendo nuovi nodi, senza la neces¬ 
sità di sostituire l'hardware esistente con 
nuove macchine più potenti ma anche costose. 
Il servizio di cluster garantisce invece la dispo¬ 
nibilità continua dei servizi di back-end, quali il 
database, attraverso un meccanismo di failo- 
ver, che trasferisce i servizi da un nodo all'altro 
in caso di guasto o per esigenze di manuten¬ 
zione. 

Per le applicazioni più esigenti, Windows 2000 
Advanced Server supporta server fino a 8 pro¬ 
cessori ed è in grado di indirizzare un massimo 
di 8 GB di RAM. 



Per saperne di più e richiedere gratuitamente 
Il CWtOM dimostrativo chiamate II 

numero verde 800-231.231 

oppure visitate il sito: 

lvww.microsort.com itali wmiimw-. < ! | 


Microsoft 

Dove vuoi andare oggi7* 





miicrsKomputer 205 



I APRILE 

12 

EDITORIALE 


di Marco Marinacci 

16 

POSTA 


■ 

a cura di Rino Nicotra 


22 

NEWS 


a cura di Franco Paiamaro e Fabio Della Vecchia 

ATTUALITÀ' 

= 

C/l 

The 7th Portai di Leo Sorge 
Omat 2000 di Leo Sorge 

ARTF IMFORMATIPA 



Hn 1 C lIMrUnlVIH 1 ILA 

Ipertesto in rete di Ida Gerosa 


60 

DIECI ANNI FA 



Speciale 
schede madri 


64 COME USARE... 

Word 2000 - Lavorare con stile di Aldo Ascenti 


- Nec Laptop 

1 0B VersaNoteVX 


SPECIALE 

68 Chipset, slot, processori, schede madri: 

facciamo chiarezza I di A. Ascenti e F. Paiamaro 
86 Internet - Navigare col TV: 

moda o rivoluzione? di Raffaello De Masi 


PROVE 

98 Èstra Dream PC di Franco Paiamaro 
104 Olidata D-1999E di Pierfrancesco Fravolim 
108 Nec Laptop Versa Note VX di Nero Beni 
112 Acer TravelMate 736 TLV di Aldo Ascenti 
116 OmniPage Pro 10 OmniWeb di Raffaello De Masi 

RECENSIONI 


Turino 


142 ABC 

E-mail, tip & trick di i 



6 


MCmicrocomputer n. 205 



































SPECIALE SCHEDE MADRI 


Al momento dell'acquisto di un computer 
normalmente la nostra attenzione viene 
catturata principalmente dalla velocità del 
processore, dalla capacità dell'hard disk, 
dalla quantità di RAM ed infine dalla 
potenza della scheda video. 
Raramente ci poniamo interrogativi sulla 
scheda madre che realmente 
rappresenta la vera base di un 
computer e che, in funzione delle sue 
caratteristiche e compatibilità, determina 
la reale longevità del nostro PC. 

Chipset, Socket, slot, processori... 
facciamo un po' di chiarezza 


OVERVIEW 

120 Creative Labs SoundBlaster Live! Platinum di Pierfrancesco Fravolini 
122 Typhoon TView Tuner Box di Pierfrancesco Fravolini 
124 Asus AGP-V6800 DDR Deluxe di Franco Paiamaro 
126 C+ + Developer's Kit di Raffaello De Masi 
128 Philips Voice Tracer di Raffaello De Masi 
130 Terratec AudioSystem EWS88-MT di Bruno Rosali 
132 Unità a nastro Onstream DI30 di Franco Paiamaro 
134 Plextor Plex Writer 12/4/32 di Pierfrancesco Fravolini 


98 


Estra Dream PC 



148 DIGITAL IMAGING 


Corel Custom Photo 1.0 di Raffaello De Masi 


152 COMPUTER 8< VIDEO 

Audio e Video: dalle sigle alla compressione MPE 

:G di Bruno Rosati 


INTERNET 

Internet pratica. Il Mimportal... di IPweb! di Bruno Rosati 
Denaro gratis di Raffaello De Masi 
Avviso ai naviganti - Evita di Raffaello De Masi 

172 

176 


DESKTOP PUBLISHING 

e è nel 2000 di Mauro i 


LINUX 


Linux introduzione alla shell di Giu. 


182 PD-SOFTWARE OS/2 


Netscape e Firewall a cura de! team OS/2 Italia 


184 

MACINTOSH 



Future Basic 3.0 di Ra 

ffaello De Masi 

188 

AMIGA 



Navigare con Amiga di Gabnele Favrin 



aprile 2000 





Direttore 

Marco Marinara 

Vicedirettore 

Rino Nicotra 

Assistente di direzione 

Roberta Rotili 

Direzione Tecnica 

Andrea de Prisco 

Hanno colloborato: 

Aldo Ascenti. Nero Bem, 

Massimiliano Cimelh 
Rallaello De Masi, Valici DI Dio. 
Piertrancesco Fravolini. Mauro Gandini, 

Ida Gerosa, Franco Palamaro, 

Alessandro Pelle, Francesco Romani, 

Bruno Rosali. Leo Soroe. 

Pur paolo Tuntlo. Giuseppe Zanotli 

Copertina e direzione artistica 

Paola Filoni 

Grafica e Impaginazione 

Adnano Saltarelli. Fabio Della Vecchia 

Fotografia 

Dario Tasse 

Coordinamento produzione 

Giovanna Molinan 

Pubblicità 

Luca Martelli, Achille Barbera. 

Flava Dì Glegono. 

Segreteria e materiali 
Paola Nosbill 

Pubblicità USA: Global Ad-Nel - 94 Giove Street. 
Potorborough. NH 03458. pirone . 1(60319241040: 
la* • 1(603)9241041. e-mail info«ganpub3.com 
Pubblicità Taiwan Actoam International Marketing 
Corporation - P O Bo« 82-153 Taipei. Taiwan R.O C ; 
tei *886(217751755; fan: *886(2)7415110 
Direttore Responsabilo 
Marco Monnacci 

MOiioocoTiuBeinapittteoOT! f fr in i i— Srl 
http/Avww.pluricom it 

Rcgsraaonedd TiburatedRoman 21981 dsagugx) 1981 
ISSN 112327t4-Copyright O Pluncom srl • Tutti i dintll 
riserva» • Manoscritti e loto originali, anche se non pub¬ 
blicati. non si restituiscono ed è vietala la riproduzione 
non autorizzata, anche parziale, di testi e fotografie 
Abbonamento a 11 nume* Italia L 50 000. Europa e 
Beano Mediterraneo L 160 000, Amarene, Asia e Air* 
ca L 200.000. Oceania L 250 000 
c/c postale n 60106002 intestato a Pluncom S r l , 
V ie Ettore Franceschi™. 73-00155 Roma 
Stampa e allestimento Grafiche PF G - Via Cancelera 62 
- 00040 Ancaa (Romai Distribuzione per l'Italia: 
SO DI P 'Angelo Patuzzr SpA - Via Bettola 18, 
20092 Crnisello Balsamo (Milanol 


Associato USPI 


ISSN 1123-2714 


Abbonamenti e servizi lei 06.43219201 

Fax 06.43218301 • ©-mal aCòonamentKo>péuxx)m.(t 


















































CD-ROm 
omaggio 


nuoua I 

di navigazione HTIDl 
Spazio Immagine: 
rassegna completa 
di tutti gli autori presentati 
tutti i Digitips 
per le fotoelaborazionl 
più spinte 

TecnlcaPro: le Istruzioni passo-passo 
per I procedimenti descritti 
SpazioPD: 

57 programmi shareware/demo, 
commentati, autoinstallanti 
Guida all'acquisto: 
72 schede prodotto di stampanti, 
scanner, schede grafiche 
Prove HUI di scanner 
e fllmscanner, con 
immagini test d'acquisizione 
Tutte le immagini test utilizzate 
nette prove e nelle rubriche tecniche 


Tavolette grafiche: 

Guida all'acquisto 

ilikon, Canon, iliinolta, Acer: 
fllmscanner a confronto 


Attualità: 

PhotographiKit, il tappetino 
mouse con le nostre immagini 

Tecnica Pro: 

• Effetto notte 

• Effetto... uisitors! 

ProueHUI: 

• Canon BJC-8200 

• AcerScan Prìsa 620UT 

ProueSUJ: 

• Corel Custom Photo 

• Ulead GIP Animator 

• BeatUlare e-Picture 


PC imaging è una pubblicazio 
















•HYUNDAI 


Monitor 


Serie DeluxScan 



S570 15” TCO 95 

DOT PITCH 0,28-15" 

LOW RADIATION MPRII/TCO '95/CE 
CARATTERISTICHE OSD 
MAX RISOLUZIONE 1280x1024 
FREQ. ORIZZONTALE 70 kHz 
FREQ. VERTICALE 150 Hz 

ASSISTENZA 36 Mesi On Center 

B790S 17” TCO 99 

DOT PITCH 0,26-17" 

LOW RADIATION MPRII/TCO ‘99/CE 
CARATTERISTICHE USB energy star VESA 
MAX RISOLUZIONE 1600x1200 MAC compatibile 
FREQ. ORIZZONTALE 96 kHz 
FREQ. VERTICALE 150 Hz 

ASSISTENZA 36 Mesi On Center 

P990 TCO 99 

DOT PITCH 0.25-19" 

LOW RADIATION MPRII/TCO '99/CE 
CARATTERISTICHE Digit. OSD - Short Lenght 
MAX RISOLUZIONE 1600x1200 
FREQ. ORIZZONTALE 95 kHz 
FREQ. VERTICALE 150 Hz 

ASSISTENZA 36 Mesi On Center l 

LIVI 1500A 15,1” TFT 

DOT PITCH 0.279-15,1" 
CARATTERISTICHE TFT TRUE Color 
OSD 

MAX RISOLUZIONE 1024x768 
FREQ. ORIZZONTALE 69 kHz 
FREQ. VERTICALE 85 Hz 

ASSISTENZA 36 Mesi On Center 



IMI 

IwwMLdhUI • +39.06.724341 


ICvNet 


asa 










Dossier: IDP3 e Amiga 

In prova: Tavoletta 
grafica PenPartner 

In prova: Darkage Developer CD 

Lezioni di JavaScript 

Condividiamo il bus SCSI 
tra Amiga e PC 

Amiga e Internet, prima puntata 


Ael CD-ROIfi 
in omaggio 

I giochi 
di Digital Ittusion 
in versione 
completa! 

Tutti i player IHP3 
per Amiga 

Le nouità di flminet 




Tutto il software Tutorial: come creare 
citato nella rivista le copertine CD con PageStream 


Il Tecnico Risponde 



I giochi del mese 















LightWave3D 



■UMfDnMK» 

VUOI DIVENTARE UH 

tIGHT WAV E POINT IIAIIA? 


EAX 0332/749093 


LightWave 3 D è un software di animazione 3 D professionale incredibilmente 
potente. Con LightWave 3 D è facilissimo creare sofisticate animazione 3 D 
con effetti cinematografici. I suoi sistemi di Ripresa (Layout) e Modella¬ 
zione (Modeler) sono intuitivi, completi e facili da usare. I suoi punti di 
forza sono: software multi-piattaforma, ineguagliate caratteristiche di 
modellazione e di definizione fotoreallstica con effetti delle scene ani-/ 
mate, architettura aperta per moduli aggiuntivi e calcolo su reti con¬ 
nesse (ScreamerNet) 0 sistemi multi-processore. Le caratteristiche avan¬ 
zate di LightWave 3 D soddisfano tutte le esigenze delle produzioni pro¬ 
fessionali di grafica 3 D sia statica che animata. 
LightWave 3 D racchiude enormi potenzialità e una 
grande ricchezza di strumenti. Il pieno supporto dell’O- 
penGL, di QuickDraw 3 D® e di Direct 3 D™ permette di 
vedere le proprie creazioni e di agire su di esse in 
tempo reale. LightWave 3 D è adatto ad ogni situazio¬ 
ne; la sua mappatura di proiezione frontale permette di 
integrare oggetti 3 D con immagini 2 D per ottenere'spet¬ 
tacolari effetti speciali ed animazione. LightWave 3 D ha 
uno dei migliori motori di rendering; grazie alla sua 
rubusta e stabile architettura e alla dotazione di moltissi¬ 
mi moduli aggiuntivi (plug-in) inclusi nel pacchetto, 
LightWave 3 D è indiscutibilmente 11 pacchetto ideale 
per tutti gli sviluppatori. Disponibile Per Piattaforme : 
Intel/Win 95/98 - NT; Dee Alpha/NT; PowerMac/System 
7 . 6.1 0 sup.; SGI Silicon Gtaphics/lrix 5.2 0 sup. / SUN 
Sun Microsystems/Solaris 2 . 5.1 0 sup. 

LightWave 3 D è stato utilizzato per creare effetti speciali 
in: Titanic, Star Trek: Voyager, Star Trek: Deep Space 
Nice, X-Files, lames Bond GoldenEye. Hercules, Casper: A 
Spireted Beginning, Batman VS. Mr. Freeze: SubZero, 
Men In Black. E' il software adottato dalle migliori case 
cinematografiche (Disney, Cinestesia, Area 51 , Digital 
Muse, Intelligent Light Digital Imaglng ecc.) e 
di games (Sony, Sega, 
soft, Ine., Lucas Arts, 
tronicArts ecc.). 


DISTRIBUTORE PER t’ITAll»: 

NewTek Db-Line ..1 
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TEI. 0332/749000 - EAX 0332/749090 
e-tnoil: lnlo@dblinE.il - http:/ I/www.dbllnc,if 


DISPONIBILI VERSIONI 
STUDENTI E ISTITUTI 


Aura è un veloce e polente strumento pei 
* u * a |j produzione di animazioni, video pittura e 
video layering. Aura™ combina le caratteristiche chiave del 
più rinomati programmi di disegno, composizione, animazio¬ 
ne a celle, effetti speciali, animazione zD, e generazione di 
personaggi in un unico software. Si può aggiungere movi¬ 
mento a qualsiasi immagine, colore, elementi zD e jO. effet¬ 
ti e titoli: opera su strati Illimitati ottenendo in modo facile 
e veloce posizionamenti chiave, animazioni 3 D ed effetti spe¬ 
ciali, Gli animatori tradizionali troveranno che il supporto di 
Aura™ per la tavoletta grafica permette un uso a prova di 
'matita'. Supporta i formati dei più diffusi programmi grafici 
quali: LightWave 3 O, Inspire 3 D, 30 Studio Max™, Softimage 
30 ™, Adobe Photoshop™, Metacreations™, Palnter™ e 
sistemi di edltlng-non lineare come Adobe Premiere™, 
DPS™, Video Action Pro™. Disponibile Pi» Piatoiormc : 
Intel/Win 95/98 - NT; Dee Alpha,UT. Disponibili versioni per 
studenti e Istituti. 


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/ Inspire 3 D è uno strumento di animazione software 

indirizzato sia ai neofiti che al professionisti dei nuovi 
mezzi di diffusione, quali artisti grafici, sviluppatori multimedia e progettisti Web. Inspiro 
3 D fornisce una elevata qualità di modellazione 3 D e un’eccellente capacità di calcolo. La 
combinazione Ira falla qualità del risultati ottenibili e la facilità d'uso lo rendono strumento 
Ideale per grafici e progettisti Web/multimediall. Un’Importante componente del prodotto è 
il id '30 Interactive' fin dotazione) che fornisce ai neofiti un corso di formazione Interattiva 
sulla modellazione 3 D al line di garantire produttività fin dal primo instante. Inspire 3 D ha 
un rapporto qualità/prezzo unico per II mercato dei software di grafica 3 O low-cost 
permettendo inoltre di salvaguardare l'investimento software effettuato. Infatti, grazie alla 
possibilità del ' 3 D Upgrade', è possibile acquistare ‘il fratello maggiore’ LightWave 3 D ad un 
prezzo molto conveniente. Inspiro 3 O offre elevate capacità produttive perchè si basa su 
tecnologie vincenti che NewTek ha sviluppalo per LightWave 3 D. Il suo molore di rendenng 
Infatti usa lo stesso motore di calcolo di LightWave 3 D con l'aggiunta di funzionalità 
specifiche per l'uso nel multimediale. Disponibile Per Punwxwt : Intel/Win 95/98 • NT; 
PowerMac/System 7 . 6,1 0 sup Incluso nella confezione CD-ROM INTERATTIVO : Corso di 
animazione e modellazione 3 D. Disponibili versioni per studenti e Istituii. Inoltre, 
disponibile competitive Up-Grade da software 3 D concorrenti Inchiedere elenco) 


jùto-Llne 

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NewTek Special Section, 

http://www.dbline.it/newteR 

DISPONIBILE COMPETITIVE UP-GRADE 
DA SOFTWARE 3 O CONCORRENTI (Richiedere elenco). 

















A le/ numero 

l\l scorso fece- 

I V vo, fra l'al¬ 
tro, delle considera¬ 
zioni sull'incredibile 
velocità evolutiva 
dell'informatica e 
della telematica. 

Essenzialmente 
mettevo l'accento 

sul fatto, forse scontato ma comunque troppo 
spesso dimenticato, che ad un'evoluzione deve 
far riscontro una metabolizzazione dei cambia¬ 
menti, affinché le masse possano usufruire e be¬ 
neficiare, e non soffrire, dei miglioramenti. Cam¬ 
biamenti troppo rapidi e frequenti generano 
un'avanguardia aggiornata che, dietro di sé, tra¬ 
scina una moltitudine di disorientati che finiscono 
per subire passivamente il traino. 

Il servizio centrale di questo numero è dedica¬ 
to a! tentativo di fare il più possibile chiarezza su 
quello che è il punto focale intorno al quale, al¬ 
meno dal punto di vista hardware, ruota il mondo 
del computer: il processore e la scheda madre 
su cui è alloggiato. Le combinazioni possibili fra 
chipset, zoccoli e processori sono numerose, e 
c'è davvero di che confondersi: come se non ba¬ 
stasse, le evoluzioni dell'uno o dell'altro degli 
elementi non procedono ovviamente in modo pa¬ 
rallelo, e non è, tipicamente, possibile utilizzare 
"l'ultimo grido" relativamente a tutti gli aspetti in 
gioco. 

Sappiamo ormai tutti che il microprocessore è 
il cuore del computer. Anzi, possiamo finalmente 
dire che ne è il cervello, contrariamente a quanto 
avveniva una quindicina di anni fa, quando la cul¬ 
tura del computer era talmente poco diffusa che 
dicendo "cervello " si rischiava di far percepire la 
macchina come dotata di intelligenza. Oggi que¬ 
sto concetto è superato e tutti sanno che l'appa¬ 
rente intelligenza del computer è effetto del mo¬ 
do in cui è stato programmato. Un computer non 
farà mai quello che gli pare come nei film di fanta¬ 
scienza, dicevamo. Non è poi che sia del tutto ve¬ 
ro, se pensiamo ai "capricci" che certamente a 
ciascuno di noi è capitato e capita di subire da 


Soggettivo ma 
non casuale 


parte del nostro fido 
pezzo di ferro... 0 a 
voi non succede? 
Ma lasciamo stare, 
non è questo l'argo¬ 
mento. 

Segno dell'evolu¬ 
zione dei tempi. 

"Gli ho chiesto la 
formazione del Torino e non mi ha risposto, come 
mai?", mi chiese una volta un ragazzetto durante 
una manifestazione a Pinerolo. Più o meno gli ri¬ 
sposi che prima di chiedergli la formazione del To¬ 
rino bisognava insegnargliela... e mi guardò inter¬ 
rogandosi su che senso avesse insegnare qualco¬ 
sa a qualcuno per potergliela chiedere; capì quan¬ 
do gli spiegai che potevamo insegnargli tante for¬ 
mazioni e poi chiedergli l'una o l'altra. Non era 
nella preistoria, era nel 1983. Anzi, era proprio 
nella preistoria... il problema è che da quella prei¬ 
storia sono passati meno di ventènni. Oggi quel 
ragazzo, a occhio e croce, è qualcosa più che 
trentenne e certamente, come tutti, ha a che fare 
con i computer. Certamente non farebbe più una 
domanda come quella, ma certamente oggi qual¬ 
siasi ragazzo della sua età ha la cultura di base ne¬ 
cessaria per non cadere in una simile ingenuità. 
Che significa? Significa cultura di massa, significa 
metabolizzazione delle informazioni e dell'evolu¬ 
zione. 

Con la presa di coscienza da parte del grosso 
pubblico non va d'accordo, però, la confusione in¬ 
generata dal continuo mutare e dal continuo 
espandersi dell'offerta: le alternative si moltiplica¬ 
no, i criteri di scelta divengono meno determini¬ 
stici perché le diversità di offerta si traducono 
sempre meno in diversità dal punto di vista appli¬ 
cativo. 

Insomma si va a finire nel soggettivo, il che è 
tutt'altro che un male purché, però, vi sia alla ba¬ 
se della scelta soggettiva uno zoccolo (tanto per 
restare in tema) di oggettività, cioè quei criteri di 
base che significano cultura e che 
consentono di non confondere sog¬ 
gettività con casualità. 


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ANCORA VIRUS! 


Possiedo un Pentium II e uso corren¬ 
temente tutti programmi di Microsoft 
Office 2000, tra cui Outlook come 
Client di posta elettronica, La mia 
preoccupazione sono i virus, che potrei 
ricevere dagli allegati che mi giungono 
dalle numerose comunità di newsgroup 
cui sono iscritto. E' efficace, in questo 
caso la protezione fornita da prodotti 
come McAfee o Norton Antivirus? 

Alberto Paolo Castellani 

L a protezione è certamente efficace, 
ma c'è il fatto che questi pacchetti 
non sono costruiti per "filtrare" I mes¬ 
saggi appena arrivano. Alla fine, la disin¬ 
fezione è sempre efficace e valida, ma 
se vuole davvero essere sicuro di tene¬ 
re proprio chiusa la porta della sua mac¬ 
china a questi inaspettati e sgraditi 
ospiti, le consiglierei un'alternativa. 

La risposta vale solo per chi come lei 
usa Outlook come programma di posta; 
scarichi dal sito |http://www.grisoft.corri 


il programma AGV Antivirus, versione 
6, gratuito per uso personale. Una volta 
installato, il programma funzionerà co¬ 
me gli usuali antivirus, compreso un vi¬ 
rus detector residente in memoria, e 
uno scanner di boot che controlla i file 
critici di sistema prima del lancio di 
Windows. 

Il lato interessante di questo pacchet¬ 
to è che include un'opzione e-mail, che 
verifica automaticamente tutta la posta 
in entrata e uscita da attività sospette 
senza interventi da parte dell'utente. 
Come le dicevo, il pacchetto è gratuito, 
anche se un po' lunghetto da scaricare, 
e ha incorporato un monitor automatico 
per il download dei file d'aggiornamen¬ 
to, senza per questo che l'utente abbia 
a preoccuparsi di eseguire upgrade a 
periodi regolari. 

Raffaello De Masi 


Un sistema 

NUOVO DI ZECCA 


Gentile De Masi, desidero chiederle 
un'informazione; sono un ragazzo di 



ventidue anni e uso il mio compu¬ 
ter non meno di sei-otto ore al 
giorno, per studio e per diletto per¬ 
sonale. 

Il mio problema è questo; come 
posso fare per evitare che, a furia 
di aggiungere e cancellare pro¬ 
grammi, la mia cartella di sistema 
divenga sempre più grossa e, con¬ 
seguentemente, il mio computer 
rallenti sempre di più? Da più parti 
mi è stato detto che l'utility del si¬ 
stema operativo "installazione ap¬ 
plicazioni" non toglie effettivamen¬ 
te tutto, ma lascia comunque ma¬ 
teriale sparso non facilmente can¬ 
cellabile. E la cosa l'ho potuta veri¬ 


Scrivete a MCmicrocomputer! 

Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschini 
73, 00155 Roma), sia il fax della redazione (0643219302), sia l'e-mail, all'indirizzo 
|mc.posta<gpiuncom~itl Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competen¬ 
za, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella 
dei singoli redattori. E’ più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi E' diffi¬ 
cile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affran¬ 
cate); per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se 
non vi rispondiamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e 
teniamo nella massima considerazione ciò che ci viene segnalato. 


ficare di persona, visto che la cartella 
Windows è passata, in pochi mesi, da 
300 a circa 550 MB 
Scusi se sono pignolo ma le volevo 
precisare che spesso ho notato, usan¬ 
do "installazione applicazioni ", che, do¬ 
po la rimozione, rimane spesso la car¬ 
tella del programma installato, con qual¬ 
che file all'interno. Posso cancellare la 
cartella senza pericolo? 

Insomma, vorrei crearmi un CD (ho 
un masterizzatore Pioneer 6X) da poter 
usare cosi come si usa il CD di Win¬ 
dows per reinstallare da capo il sistema 
operativo. Solo che usare quello di Win¬ 
dows 98 è un vero tormento. Ho prova¬ 
to a copiare la cartella Windows su un 
CD, e poi a fare l'operazione inversa so¬ 
stituendo, quando necessaria, quella 
del sistema operativo, ma mi sono tro¬ 
vato con un computer senza vita su cui, 
pazientemente, ho dovuto reinstallare 
daccapo sistema e driver supplementa¬ 
ri. Insomma, un vero incubo. 

Mi può consigliare un sistema per ag¬ 
girare l'ostacolo? Ad esempio, quali file 
occorre davvero conservare per ripristi¬ 
nare la funzionalità di un sistema opera¬ 
tivo ridotto all'osso e smagrito delle co¬ 
se inutili? Posso usare una partizione 
sul disco rigido? 

Grazie di tutto e buon lavoro. 

Luca Lucarelli 

N on esiste un metodo diretto per 
creare un CD cosi come lei mi di¬ 
ce, e uno delle operazioni più fastidiose 
è quella di reinstallare daccapo il siste¬ 
ma operativo. Da mezz'ora a un'ora di 
tempo spese inutilmente. 

Purtroppo non esiste un metodo 
"soft" per riportare all'origine il sistema 
operativo, in forma "vergine" Anche i 
pacchetti cosiddetti "pulitori", come 
CleanSweep, System Mechanics o 
Spring Cleaner, che assicurano l'elimi¬ 
nazione di tutto il ciarpame accumulato 
nella cartella di sistema, non fanno mai 
una pulizia radicale, e questo anche, vo¬ 
lutamente, per prudenza 
Come dicevamo, non esiste un meto¬ 
do diretto per creare una copia del si¬ 
stema operativo da sostituire a quello 
"intasato. Ma fortunatamente esiste un 
metodo ancora piu efficiente e sicuro, 
che, oltre tutto, ha il pregio di una velo¬ 
cità strabiliante. Il programma, di nome 
Ghost e commercializzato dalla Syman¬ 
tec, ha davvero un che di prodigioso 
(pensi che viene comunemente usato 
dai servizi di assistenza per reinstallare 


16 


Continua a pag 20 

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Segue da gag 16 


o installare sistemi di base sulle mac¬ 
chine nuove o in riparazione)! 

Deve acquistare, come le dicevo, 
questo programma (cosa poche diecine 
di migliaia di lire). Reinstalli daccapo, ex 
novo, il sistema operativo, magari ese¬ 
guendo un'installazione in una nuova di¬ 
rectory; sarà, così sicuro di avere un si¬ 
stema nuovo di zecca Installi anche 
tutto il software di base che immagina 
indispensabile (ma davvero indispensa¬ 
bile); cosa vuole che le suggerisca, di¬ 
ciamo Office e gli accessori di posta 
elettronica! non esageri col materiale, 
potrà sempre integrare dopo! In altri 
termini organizzi la sua macchina come 
vorrebbe fosse ripristinata dopo una 
bella operazione di pulizia 

Attraverso Norton Ghost (che. glielo 
ricordo, è stato provato su queste pagi¬ 
ne circa due anni fa e lavora sotto 
DOS), è possibile creare un file immagi¬ 
ne (compresso) dell'esatto contenuto 
dell'hard disk. La copia può essere fatta 
su una partizione del disco primario, 
sullo slave o, meglio, su un CD. Non si 
preoccupi se la sua configurazione su¬ 
pera i 650 MB, Ghost può suddividere il 
file immagine su più CD e riassemblare 
il tutto perfettamente al momento della 
trasformazione inversa immagine-instal¬ 
lazione. Le consiglio, anche, di trasferi¬ 
re sul CD una copia originale di Ghost. 
Quando avrà necessità di recuperare la 
giovinezza del suo HD, avvii la macchi¬ 
na attraverso il dischetto di emergenza, 
lanci il programma copiato sul CD, ed 
esegua il trasferimento immagine-di¬ 
sco. Più semplice di così? 

Il manuale di istruzioni del prodotto 
afferma che si può ripristinare il siste¬ 
ma completo in due minuti; l'afferma¬ 
zione è leggermente ottimistica, visto 
che molto è legato alla grandezza del fi¬ 
le immagine, alla velocità dei dischi, e 
alla potenza del processore e della me¬ 
moria incorporata. E' altresì ovvio che il 
recupero da un CD-ROM è certamente 
più lento che da un altro disco o da una 
diversa partizione, ma anche tre o cin¬ 
que minuti, peraltro senza interventi da 
parte dell'utente, sono certamente ben¬ 
venuti rispetto alla tregenda della rein- 
stallazione classica del sistema. A pro¬ 
posito, non è necessario fare il backup 
di una partizione dì memoria virtuale se¬ 
parata, poiché ci penserà Windows a ri¬ 
creare il file di swap al primo boot dopo 
il restore. Insomma, un bel po' di lavoro 
risparmiato. 

E la sicurezza di poter dormire un po' 
più tranquillo la notte. 

Raffaello De Masi 


Fast DV.now 
e il DV-in non abilitato 


Nel numero di Febbraio di MCmicro- 
computer ho letto il suo interessante arti¬ 
colo sulla scheda di acquisizione video 
FAST DV.now. In possesso di un cam- 
corder Sony Digital 8 <DCR-TRVI WE) e di 
un PC Pentium II 350 MHz, 128 Mbyte di 
Ram, con scheda grafica Matrox Marvet 
400, con cui ho fatto le mie prime espe¬ 
rienze di video-editing, ho acquistato di 
recente la scheda Fast DV.now per otte¬ 
nere risultati migliori tramite collegamen¬ 
to Firewire 1394 li.LINK). Non avendo an¬ 
cora installato tale scheda ho trovato mol¬ 
to illuminante la lettura del suo articolo 
perchè ha messo in luce, non so quanto 
involontariamente, una sgradevole scor¬ 
rettezza commessa dal produttore di 
questo prodotto. Infatti come anche lei fa 
rilevare, solo "nel manuale è chiaramente 
specificato che la telecamera da utilizzare 
dovrà avere l'ingresso DV-in abilitato". 
Perchè non scriverlo con dovuta evidenza 
sulla confezione entro cui viene venduta 
la scheda? Infatti, come lei giustamente 
osserva, "a parte alcune telecamere pro¬ 
fessionali, questa caratteristica non è pre¬ 
sente nella maggior parte dei camcorder 
in vendita in Italia". E sulla confezione non 
è riportata la scritta: RISERVATO A POS¬ 
SESSORI DI TELECAMERE PROFES¬ 
SIONALI 0 CON DV-IN ABILITATO. Per 
fortuna nel suo articolo lei fa riferimento a 
sistemi per aggirare l'ostacolo ("... é pos¬ 
sibile abilitare la funzione DV mediante 
l'utilizzo dei Vidget, speciali dispositivi 
che riprogrammano il firmware interno 
della telecamera... invalidando però la ga¬ 
ranzia..."). Le chiedo è possibile avere, 
magari in forma privata, maggiori dettagli 
su questo metodo? La garanzia della mia 
Sony è scaduta La ringrazio e cordial¬ 
mente la saluto. 

Roberto Mariotti. 

I n realtà la scheda DV.now si può utiliz¬ 
zare tranquillamente anche con teleca- 
mente non dotate di ingresso DV-in, ma 
in questo caso si perde la possibilità dì ve¬ 
dere le proprie clip sul monitor del com¬ 
puter. Questo può essere facilmente ri¬ 
solto collegando direttamente il monitor 
alle uscite analogiche della telecamera. 
Per vedere invece un intero filmato, ac¬ 
quisito con la DV.now e montato con Pre¬ 
miere, è necessario aprire il progetto co¬ 
me "progetto AVI" e non come standard 


DV. Nel secondo caso infatti per visionare 
le clip e i filmati, o l'intero filmato, avrà bi¬ 
sogno della telecamera con DV in, men¬ 
tre impostando il progetto come file AVI 
standard le clip potranno essere visionate 
direttamente sullo schermo del PC 

Pierfrancesco Fravolini 


Video editing. 
Timo in uno 

0 SCHEDE SEPARATE? 


Ho letto l'articolo sulla vostra rivista di 
Febbraio in proposito all'acquisizione vi¬ 
deo. Sono in possesso di una Matrox 
G200 abbinata alla Rambow Runner, vor¬ 
rei sostituire la G200 con la G400 , ma vi¬ 
sto il costo elevato della G400 sarei indi¬ 
rizzato all'acquisto della Voodoo3 3500 tv, 
vorrei sapere la differenza sostanziale tra 
la Voodoo e Rainbow. 

Dal vostro articolo ho appreso che la 
voodoo acquisisce in mpgl-2, bellissima 
cosa, mentre la Rainbow in mjpeg, ma la 
compressione è fatta via softwer o har- 
duer La loro compressione in mpg man¬ 
tiene , il livello qualitativo buono? 

La cosa che mi lascia perplesso, anche 
se la tecnologia fa miracoli é che io ho 2 
schede, e la Voodoo è una sola e l’ultima 
scheda provata, la Ati All in Wonder, mi 
ha deluso tantissimo. 

Walter 

V isto che ha già il Rainbow Runner 
(immagino quello per G-series, cioè 
la scheda separata PCI) le consiglierei di 
acquistare una G400 dual head, oppure 
una G400 max, alle quali può tranquilla¬ 
mente abbinare il Rainbow Runner in suo 
possesso, con una spesa inferiore a quel¬ 
la di una scheda Voodoo3 3500 TV. Que- 
st'ultima scheda è ottima per l'editing vi¬ 
deo, ma a tutt'ora risulta più facilmente 
utilizzabile, grazie anche al software a cor¬ 
redo Ulead, la Matrox Marvel o Ma- 
trox+Rainbow Runner. Per la compres¬ 
sione in mpeg II, della quale ci stiamo oc¬ 
cupando intensivamente per la pubblica¬ 
zione di un articolo sulla rivista, il migliore 
programma gratuito è quello che proba¬ 
bilmente lei già possiede, LSX encoder, 
mentre i risultati migliori si ottengono con 
la versione completa del programma, ac¬ 
quistabile dal sito Ligos |www.iigos~corf| 
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Pierfrancesco Fravolini 


20 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 










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a cura di Franco Paiamaro e Fabio Della Vecchia 



La prossima versione del sistema operativo palmare di Microsoft si arricchisce di una multimedialità da desktop 
e lancia nuovi concetti, tra i quali Reader. Ma il cuore di tutto è DirectX per CE. 



I vari annunci raccolti al CeBit rivoluzioneranno il mondo 
dei giochi di casa. 


Direct X è finalmente entrato nel 
mondo di Windows CE. La libreria di 
controlli che Microsoft vede alla base 
dei suoi prodotti presenti e futuri è 
stata annunciata alia ESC Conferen- 
ce, che si occupa dei sistemi embed- 
ded. Indicato dall'illeggibile sigla 
DXPAK, il Direct-X Adaptation Kit per¬ 
mette ai produttori di sistemi basati 
su CE di sfruttare una libreria che 
permette di accelerare la grafica e 
ricevere su Internet file streaming 
audio e video ed anche MP3. Tra i 
primi device che se potranno avvan¬ 
taggiare troviamo l'MSN Web 
Companion, il Motorola DCT-5000+ 
e soprattutto la console giochi Sega 
Dreamcast. Non è detto che in que¬ 
sto modo i palmari con CE potranno ese¬ 
guire i giochi Sega, anzi. 

Microsoft sta entrando direttamente nel 
mondo delle console per giochi. Il nome 
del momento è TX-Box, che designa la 
console di prossima generazione il cui 
nome commerciale sarà diverso. Per que¬ 
sto scopo è stata costituita una divisione 
completamente nuova, tenuta sotto il 
cappello della attuale home and retail divi- 
sion. Alla base del progetto, ovviamente, 
troviamo le API di DirectX. Il chip sarà il 
Pentium III con grande sfruttamento delle 
SSE, le streaming SIMD Extensions; la 
grafica sarà affidata ad un processore gra¬ 
fico custom di Ndivia. Un DVD 4x con fun¬ 
zionalità di lettura di video, quattro porte 
per controller e una Ethernet a 100 Mbps 
completeranno la dotazione, piuttosto 
innovativa. 

Va detto che lo sviluppo di giochi tradi¬ 
zionali su CE sembra essersi sostanzial¬ 
mente fermato da parte di Microsoft, che 
ritiene di approcciare questo segmento in 
altro modo. Ma le cose vanno avanti 
anche da sole, soprattutto online: connet¬ 
tetevi al sito Jimmy.com., che dopo il por- 
ting di Doom ha lanciato prima Bonyaned 
ora JimmyARK 2.0, una versione palmare 
di Arkanoid che consigliamo vivamente. 
La piattaforma preferita da Jimmy.com è 
la Cassiopeia 105/120/500 

Windows Media Player 

Non è ancora stato definito come 
DirectX entri in Windows Media Player, il 
lettore di formati audiovideo che sta 
entrando dappertutto, non solo sui palma¬ 


ri, e cerca di diventare uno standard. Il 
player è al momento disponible online per 
palmPC (versione Microsoft) e gl'incom¬ 
benti pocket PC: su un apparecchio con 
64MB Ram permette l’esecuzione di due 
ore di musica in qualità CD ed 1 ora in 
MP3 (strano a dirsi). Casio, Compaq ed 
HP hanno prontamente aderito. Il WMP 
supporta un certo numero di player MP3 
hardware di Thomson, Diamond e Sony, 
oltre ad alcuni chipset innovativi quali il 
Maverick Cirrus e i DSP di Texas 
Instruments. WMP sta conducendo una 
lotta serrata con RealNetworks, l'antesi¬ 
gnano del settore. 

Allo stesso modo non è ancora chiaro 
come se ne awantaggerà Pocket Internet 
Explorer, il microbrowser di Internet. Già 
nella versione 2.12 di CE il software PIE 
era piuttosto evoluto, in quanto permette¬ 
va di usare Java Script, Dynamic HTML, 
JPEG, GIF animate e file Wav. E' proprio 
qui che si attendono novità sulla compati¬ 
bilità con Java, e in quale versione. 

Microsoft Reader 

S è parlato molto del libro elettronico 
come base della nuova strategia di 
Microsoft per contrastare Palm, felice¬ 
mente approdata in borsa con una capita¬ 
lizzazione spaventosa. Il successo del ten¬ 
tativo si basa su Reader, un componente 
del tutto innovativo che si cura del down¬ 
load dei file. L'obiettivo è di usare i palma¬ 
ri cone libri elettronici, il che ha richiesto 
un ripensamento delle tecnologie iperte¬ 
stuali e della stessa interfaccia grafica. Ad 
esempio il Pocket PC, che si dovrebbe 


vedere a metà anno, sarà il primo pro¬ 
dotto ad usare il ClearType, che rende 
più leggibili i normali font. 
Immancabile il supporto di WMP e 
probabilmente anche di Pocket 
Internet Explorer, secondo le moda¬ 
lità multimediali che conseguiranno 
dagli annunci su Direct X. Un'altra 
ipotesi che circola nel mondo palmare 
è che Reader potrebbe permettere la 
lettura diretta dei libri tramite la sinte¬ 
si vocale. 

Gran parte dei sistemi hardware sui 
quali viene ospitato Windows CE ha 
già le caratteristiche necessarie, e un 
accordo con il numero 1 della voce 
sintetica, Lernout&Hauspie, garanti¬ 
sce il successo tecnico dell'iniziativa. 
L'accordo con Barnes&Noble, che ven¬ 
derà gli e-book di Microsoft nella sua rete 
commerciale, che negli States è la nume¬ 
ro 1 per negozi e la numero 2 online, 
dovrebbe spingere il successo commer¬ 
ciale. 

Uniformare le versioni 

Tra i problemi principali che hanno finora 
frenato il successo commerciale di questa 
piattaforma sono da sempre stati forti le 
differenze d'implementazione a seconda 
del processore e l'inadeguatezza della sin¬ 
cronizzazione dei dati. In queste direzioni 
sono state approntate delle azioni specifi¬ 
che. L'estensione real-time La rinnovata 
semplicità di comunicazione dovrebbe 
essere sfruttata appieno dalle novità di 
ActiveSync, l'approccio di sincronizzazio¬ 
ne sul quale Microsoft punta molto per il 
futuro della piattaforma e che trarrà gran¬ 
de vantaggio anche dall’approccio reai 
time con il quale è stata riscritta parte del 
kernel. 

Anche per quanto riguarda la mancanza 
di coordinamento tra i chipset è stato 
necessario svolgere un certo lavoro sul 
kernel del sistema. Adesso infatti il 
modello è specializzato per singole piat¬ 
taforme: tutte le componenti specifiche 
d'un processore sono infatti raccolte nei 
CPU plug-in, che lo isolano dal resto del 
codice. Nel tempo, questo approccio 
dovrebbe portare anche ad una maggior 
consistenza e robustezza degli eseguibili, 
indipendentemente dal microprocessore 
adottato. 

Leo Sorge 


22 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 








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• trama <U*.«tate. •'! • trama Itaa It» ih »W| UH. .... . • Inatta (Saa 


























L'Ericsson R310 resiste a tutto 



Motorola dice WOW 


Anche Ericsson intensifica la sua atti¬ 
vità, in particolar modo nel mondo d 
dual band 900/1800 L'R310 è stato 
progettato per gente avventurosa: 
resiste agli urti, alla polvere e all'ac¬ 
qua, anche grazie al rivestimento in 
Gore. La struttura è rinforzata con 
inserti in gomma, che al contempo lo 
irrobustiscono e lo rendono manegge¬ 
vole anche se bagnato. 

Queste caratteristiche pratiche non 
ne inficiano quelle tecniche, come 
voice dialling e la possibilità di gestire 
dati e fax. Inoltre l'estetica è curata 
anche nei colori; sono disponibili le 
tonalità arancia (Bright Orange), blu 
(Nautic Blue), verde (Aquatic Green) e 
giallo (and Peak Vellow), 

Leo Sorge 


Il nuovo approccio di Motorola che 
integra Web e cellulari si chiama 
WOW. acronimo di With Out Wires. 
ovvero 'senza fili'. La recente fusione 
con General Instrument ha coagulato 
una serie di competenze uniche per I 
servizi senza fili con terminali in tasca 
ed in casa Tale approccio è stato pre¬ 
sentato al Cebit, insieme ad alcuni 
nuovi telefonici e servizi II primo tri- 
banda del mondo GSM è uno dei sei 
modelli WAP che hanno ampliato la 
gamma: i nuovi modelli allargano le tre 
gamme di prodotto attuali, ovvero 
Talkabout, Timeport e V.series in ottica 
wireless application protocol: proprio 
dal WAP, grazie all'evoluzione della 
banda disponibile sui telefonai, l'azien¬ 
da si aspetta un grande futuro: nel 


2003, secondo Motorola, il numero di 
accessi Internet da telefonino sorpas¬ 
serà quello di tutti gli altri messi insie¬ 
me, incluso il PC.E il Web si sta inte¬ 
grando con il cellulare. In quest'ottica 
Motorola sta lanciando degli specifici 
website che in pratica faranno da ser¬ 
ver individuali per i terminali II primo di 
questi servizi sarà MyTimeport.com, 
che permetterà di gestire dati, email, 
link internet ed informazioni ancora più 
personali come l'andamento delle pro¬ 
prie azioni ovunque e da ovunque nel 
mondol Tra i servizi disponibili sui 
telefonini troveremo anche quelli tradi¬ 
zionali. grazie agli accordi in corso con 
Amazon (filiale inglese), Digital Bridges 
e Sports.com. 

Leo Sorge 



Intuwave porterà su Symbian la tec¬ 
nologia Flash Player, della quale è 
stata data una dimostrazione durante 
lo scorso Cebit. 

E' questo un annuncio fondamentale 
sia per l’hardware dei consorzi 
Symbian che per il successo di 
Macromedia. 

La tecnologia Macromedia Flash per¬ 
mette di sviluppare contributi multi¬ 
mediali simili a film d'animazione 


completa di musica ed interattività 
senza che le dimensioni dei contenuti 
siano troppo elevate o che la richiesta 
di banda passante sia troppo intensa. 

Finora il suo successo, descritto da 
200 milioni di utenti e 1 milione di 
download quotidiani, è rimasto limita¬ 
to al desktop, 

Intuwave è un'azienda statunitense 
specializzata nella fuzione tra ambienti 
web e tecnologie wireless. 

Leo Sorge 




NEC ha il primo 
Bluetooth nel PC 


eseguire una comunicazione 
conformità 

ò stata una delle prime 
conduttori a proporre soluzioni per lo 
standard Bluetooth: il dispositivo 


LMX3162 

braio dello scorso anno ò II primo radio 
transceiver single chip per applicazioni di 
irasmissione voce e dati di tipo wireless 
a utilizzare la banda a 2,4 GHz. 

Bluetooth comprende un insieme di 
specifiche relative a una radio di piccole 
dimensioni e a bassa dissipazione che 
può comunicare con altri dispositivi 
senza fili di collegamento o raggi infra¬ 
rossi, Con Bluetooth è possibile connet¬ 
tere una vastissima gamma di dispositivi 
consumer come PDA (Personal Digital 
Assistano, laptop, telefoni cellulari e peri¬ 
feriche per PC quali stampanti, teleca¬ 
mere digitali e via dicendo. 


2d 


MCmicrocomputer n 205 - aprile 2000 










































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Migliori visioni con le nuove soluzioni video di ADI 


* 0 ' 


ADI ha presentato al CeBit una sene di 
nuovi prodotti che si diversificano dai 
monitor CRT con tecnologia Trinitron ai 
display a cristalli liquidi multimediali, dalle 
videocamere per connessioni internet ai 
videoproiettori con risoluzioni XGA 

I nuovi monitor realizzati con tubo cato¬ 
dico Trinitron FD Pure Fiat permettono di 
ridurre al minimo la distorsione e la fles¬ 
sione delle immagini grazie alla realizza¬ 
zione di uno schermo completamente 
piatto sia in senso verticale che in oriz¬ 
zontale. offrendo una migliore luminosità 
e saturazione dei colori senza abbassare 
il grado di contrasto, ottenendo in questo 
modo visualizzazioni più nitide per un 
minore affaticamento della vista. 

Ma entrando nel dettaglio, il modello 
Microscan G500 da 15 pollici offre una 
apertura di griglia da 0,25 mm e una riso¬ 
luzione massima di 1280 x 1024 punti 
alla frequenza di 60 Hz con ampiezza di 
banda di 108 MHz. al prezzo di lire 
460.000. Il Microscan G710 da 17 pollici 
offre visualizzazioni da 1600 x 1200 dot 
pitch ad una frequenza di refresh di 75 
Hz con ampiezza di 202.5 MHz. per una 
definizione di 0,24 mm. al prezzo di lire 
860.000. Infine, dedicato ai professionisti 
della grafica. Il Microscan G910 da 19 
pollici con medesima dimensione di pixel 
permette risoluzioni fino a 1732 x 1344 
punti per pollice a 75 Hz con banda pas¬ 


sante di ben 270 MHz. I nuovi CRT 
Microscan oltre ad integrare nello chas¬ 
sis il microfono, sono dotati di menu 
OSO con software EasyScreen. che 
consente la regolazione di oltre venti 
parametri. Questi modelli essendo 
sprovvisti di interfaccia USB possono uti¬ 
lizzare in opzione la Universal Serial Bus 
Box creata da ADI. integrante altre quat¬ 
tro porte per connessioni con ulteriori 
dispositivi USB. al prezzo di lire 60.000. 

Per quanto riguarda i display con tecno¬ 
logia TFT a matrice attiva. ADI propone 
due modelli con una diagonale da 15 e 
uno da 18 pollici. Il 61 e 6T con risoluzio¬ 
ne massima di 1024 x 768 punti e pixel 
da 0,297 mm. permettono un angolo di 
visualizzazione orizzontale di 120° e verti¬ 
cale d. 110°. I due LCD nur 
mantenendo le medesi¬ 
me caratteristiche tecni¬ 
che si diversificano per 


può essere 

. l'hub USB. 
i oltre ad int© 
l'interfaccia per porte USB. due casse da 
1.5 Watt e microfono offre la possibilità 
di rotazione fino a 90° consentendo agli 
utenti di visualizzare lo schermo in moda- 

verticale. Il 6L e il 6T sono venduti rispet¬ 
tivamente al prezzo di lire 2.500 000 e di 
lire 2.750.000. Mentre il display ADI 9L 


con una diagolale di 18,1 polle! offre riso¬ 
luzioni fino a 1280 x 1024 in True Color ( 
16 milioni di colon) e una banda passante 
massima di 135 MHz. Il modello con 
possibilità in opzione di interfaccia USB è 
venduto nella versione 9L a lire 
7.200 000 e nella versione 1912 con con¬ 
nettore DVI per collegamenti a periferi¬ 
che digitali.Tutti i monitor e LCD ADI 
sono coperti da una garanzia di tre anni di 
cui il primo on-site. con possibilità di 
estensione fino a tre anni. 


Per Informazioni: 

ADI. 

wwwaditalia.com 
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Per coloro 
che deside¬ 


rassero con¬ 
nettersi ad 
internet in 
videoconfe- 
renza, ADI 
presenta la 
nuova PC 
camera C350 
USB, con sensore d'immagini CCD a 
colori e una densità di 350.000 pixel per 
una risoluzione massima di 640 x 480 
punti. La nuova webeam permette visua¬ 
lizzazioni fino a 45° e viene fornita con 
una numerosa serie di applicativi quali: il 
Uve Express per catturare l'audio e per 
creare video o foto, il Live Monitor per 
registrare con sensibilità rego¬ 
labili oggetti in movimento, il Card 
Maker per creare delle cartoline 

I e 
in 


con cavo USB dalla 
lunghezza di due metri 
duta al prezzo di lire 170.000 
Infine per gli appassionati del cinema in 
casa ADI ha sviluppato due nuovi video¬ 
proiettori TFT LCD, il Projector PJT 210 e 
220 modelli monotubo che realizzano 
una definizione di 1024 x 768 ( 2.359.296 
pixel). I due modelli differiscono per la 
capacità di visualizzazione che varia 
rispettivamente da 30 a 400 pollici per il 
primo e da 25 a 400 per il secondo, nella 
luminosità che varia da 1400 a 1000 
ANSI Lumen e nelle due differenti 
distanze (2-7 metri per il PJT 210 e 1.3 a 
14,3 metri per il PJT 220), mantenendo 
lo stesso contrasto di 200:1 - 
Tutti i prezzi sono IVA esclusa. 


Massimiliano Cimelli 


a 


La crescita dell'era dei portable devi- 
ces continua inarrestabile ed approda ai 
Wireless Information devices. di dimen¬ 
sioni piccole come un palmare (o un cel¬ 
lulare) o piccolissime come un pen com¬ 
puter. La nuova piattaforma di Symbian 
è nata: il progetto di base, chiamato in 
codice Quartz, si rivolge a prodotti wire¬ 


less per la voce e i dati su schermi da un 
quarto di VGA, ovvero 320x240 punti. La 
modularità consente un ridottissimo 
rime to market.''L'obiettivo è di creare 
uno standard per i terminali wireless 
nelle famiglie Commumcator o 
Smartphone che permettano un succes¬ 
so di massaha detto Colly Myers, 


CEO di Symbian. 

Quartz comprende il jotter, la gestione 
dei contatti, il software PIM ed una mes¬ 
saggeria integrata con email, fax, SMS, 
Web/Wap browsing e Java. ovviamente 
insieme alla telefonia e al wireless 
Bluetooth. 

Leo Sorge 


26 


MCmicrocomputer n 205 - aprile 2000 


























£V\$0 Cv\é A 




Altoparlanti multimediali 


Monitor LCD 


Proiettore multimediale 


CD-ReWriter 


Non è il PC che conta, 

sono le periferiche che fanno la differenza. 


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computer, ma vi renderà più facile e divertente il lavoro, portando un tocco 
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• PERIFERICHE 


di Franco Paiamaro 


Nuovi monitor CRT IBM serie P, G ed E 


Tra le novità dei nuovi monitor IBM 
CRT della serie P e G : frequenze di 
refresh più elevate, una migliore 
immagine a schermo, supporto per la 
specifica grafica DVI (Digitai Visual 
Interface) e tecnologie FD Trinitron. 


Caratteristiche principali 

P260 da 21 ‘ - Offre all'utenza professio¬ 
nale qualità di immagine e ottime presta¬ 
zioni. L'IBM P260 rappresenta la scelta 
migliore per applicazioni come 
CAD/CAM, desktop publishing e design. 
Schermo piatto FD Trinitron (visibile 
19,8"), con dot pitch di 0,24 mm. Questo 
monitor, inoltre, supporta la nuova speci¬ 
fica DVI, offrendo migliore qualità e stabi¬ 
lità di immagine. Frequenza orizzontale 
massima di 121 KHz e risoluzione sug¬ 
gerita di 1600 X 1 200 pixel a 85 Hz; que¬ 
sto monitor è in grado di raggiungere una 
risoluzione massima di 1920 X 1440 



ax 



pixel con frequenze massime di refresh 
pari a 75 Hz per attività di computing che 
prevedono elevate quantità di informazio¬ 
ni. Disponibile nei colori bianco-perla e 
nero, il P260 da 21" è disponibile al prez¬ 
zo di lire 2.740.000 (bianco-perla) e lire 
2.780.000 (nero). 

Il Monitor P76 da 17' si rivolge all'uten¬ 
za professionale, con riflessi e distorsio¬ 
ne d'immagine minimi, per immagini 
molto accurate II P76 e ideale per appli¬ 
cazioni come grafica aziendale ed elabo¬ 
razione di immagini, fogli elettronici 
finanziari e CAD/CAM Caratteristica 
unica del P76. l'utente può avvalersi di 
schermi di aiuto che visualizzano le rispo¬ 
ste a possibili domande relative alla con¬ 
figurazione del monitor II P76 e dotato di 
uno schermo CRT FD Trinitron da 17* 
(visibile 16‘) e un dot pitch di 0,24 mm. 
Una frequenza orizzontale di 94 KHz assi¬ 
cura una risoluzione di 1600 X 1 200 pixel 
a 75 Hz. Disponibile nei colori bianco- 
perla e nero, il P76 da 17' ha un prezzo di 
lire 1.177.000 (bianco-perla) e lire 
1 . 220.000 (nero). 


• PROCESSORI 


AMD Athlon sperimentale a 1.1 GHz 


AMD è riuscita a dimostrare le potenzia¬ 
lità di sviluppo del processore Athlon con 
una versione sperimentale della CPU ope¬ 
rante a 1.1 GHz (1100 MHz). 

Questo processore, realizzato presso la 
Fab 30 di Dresda, in Germania, implemen¬ 
ta la nuova tecnologia di processo H 1 P 6 L 


da 0.18 micron con interconnessioni in 
Rame. 

La dimostrazione ha avuto luogo senza 
l'utilizzo di alcuna tecnologia di dissipazione 
particolare del calore, in contemporanea 
con la conferenza ISSCC (International 
Solid-State Circuits Conference) 


Il Monitor G76 da 17" (visibili 16") è stu¬ 
diato per la tradizionale utenza professio¬ 
nale, offre una chiarezza e affidabilità di 
immagine ottime. Il G76 è ideale per l'e¬ 
laborazione testi, l'immissione dati, 1 fogli 
elettronici e le applicazioni di grafica 
aziendale II dot pitch è di 0,24 mm, con 
frequenza orizzontale di 86 KHz. 

Disponibile nei colori bianco-perla e 
nero, il G76 da 17' ha un prezzo di lire 
780.000 (bianco-perla) e lire 820.000 
(nero). 

La nuova serie E di monitor CRT è stu¬ 
diata specificatamente per 1 segmenti 
home office e piccole imprese. 

Monitor E74 da 17" assicura straordina¬ 
rie prestazioni e affidabilità a un prezzo di 
fascia entry-level. Ha uno schermo CRT 
FST Trinitron da 17" (visibile 15,9') e un 
dot pitch di 0,27 mm. Una frequenza 
orizzontale massima di 69 KHz assicura 
l'assenza di sfarfallii, con una risoluzione 
ottimale di 1024 X 768 pixel a frequenze 
massime di refresh di 85 Hz. 

Disponibile soltanto nel colore bianco, 
l'E74 da 1 T ha un prezzo di lire 640.000. 

Per informazioni: 

|.'.n'.'. :v ','.'"1 con 
numero verde 800-017001 



La disponibilità di processori realizzati con 
la tecnologia HÌP 6 L 0.18 in Rame dovrebbe 
concretizzarsi verso la metà del 2000 . 


Per informazioni: 

AMD, 

1 :\ww.ama coni 


OQ 


MCmicrocomDUter n. 205 - aprile 2000 












S 


presente e futuro 


A U R A 

PORTABLES 



Processori: Pentium III e Celeron 
500-700 MHz versione FC-PGA, 
Chiose! Intel 440ZX 
Memoria: SO DIMM SDRAM 2 slot 
per complessivi 256 MB 
Display: TFT da 13 3' con risoluzione 
1024 x 768 (XGA) su monitor esterno 
Imo a 1280 x 1024 16M Colon 
Audio: Sound B'aster compatibile full 
duplex con AC97. stereo 2 speaker 
* 1 microfono integrati 
Controller grafico: ATI Mobiiitv M 
Senes 3D/AGP con 4 MB VRAM, 
supporto zoom Video Port LCD/CRT 
CNJ autoscreer 

Hard Disk: HDD 2 5' (9 5 - 12 5 mm 
spessorel Ultra DMA 33. fino a 18 GB 
di capacità 


CD ROM/DVD Drive: CD ROM o 

DVD 6X (factoring optionl da 12,7 mm 


C75 


Batteria: Li-Ioni a 8 celle compatibile 
SMS versione 1 0 - 2,5 H autonomia 


o 


Dimensioni: 305mm (LI x 251 mm (Pi 
x 39mm (HI 

Peso: 3 Kg 

Accessori: DVD Drive, PC Cards. 

LS 120, alimentatore per auto, 

Port Replicator (opzionali, borsa di 
trasporto, alimentatore carica batteria 
(in dotazione) 

Garanzia: 2 anni 


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Distribuito da: Mobile Quality srl • Via Amman, 2 - 33084 Z I, CordenonsIPNI-Tel 0434 536 000/1 - Fax 0434 544 154 - IwwwakiitàTI e-mail: 


^ 800-547754 


pii Rotoli' AP Cairaia 










[ LUNGHI di Massimiliano Ometti 

Nuova famiglia di stampanti laser da Xerox 




fino a un massimo di 3.550 fogli, sem¬ 
pre tra A6 e A3, potendo utilizzare sino 
a sei sorgenti di alimentazione e cin¬ 
que uscite con funzioni di finitura. 
Prezzo di lire 5.430 000 per la N3225 e 
di lire 6.220 000 per la N4025. 

Tutti i modelli della serie N, oltre ad 
utilizzare il linguaggio di stampa Adobe 
PostScript 3 e l'emulazione PCL 6, 
offrono un'ampia connettività grazie 
alla scheda di rete 10/100 Base Tx, alla 
porta parallela e USB integrate; in 
opzione è disponibile una scheda 
Token Ring o RS232-C 

Inoltre le funzioni Web Server, attra¬ 
verso la tecnologia Xerox WorkSet. 
che sfrutta appieno il controller RISC, 
la memoria di 32 Mbyte espandibile a 
192 e il disco fisso da 2 Gbyte opziona¬ 
le, permettono di stampare in remoto 


Xerox OPB (Office Printing 
Business) presenta la 
nuova Serie N di stampanti 
laser B/N di rete con risolu¬ 
zioni di stampa da 1200 x 
1200 DPI, sviluppate con 
una nuova tecnologia di 
presa della carta che ne 
impedisce gli inceppamen¬ 
ti e supportando gramma¬ 
ture fino a 216 g/m2, otti¬ 
mizzando cosi il lavoro in 
ambienti workgroup. 


Rivolta ai piccoli ambienti di lavoro la 
Docuprint N2125 con CPU PowerPC a 
133 MHz permette una velocità di 
stampa di 20 pagine al minuto a singo¬ 
la faccia e 14 in fronte/retro. 

La stampante munita di cassetto uni¬ 
versale da 550 fogli può supportare 
formati che variano dall'A6 all'A4 per 
carico di lavoro mensile fino a 75.000 
pagine. Il modello è commercializzato 
al prezzo di lire 2.830.000 nella versio¬ 
ne completa e a lire 2.545 000 senza la 
connettività in rete. 

Mentre le Docuprint N2085 e N2825, 
più adatte ad uffici di medie dimensio¬ 
ni con processore RISC da 200 MHz, 
riescono a realizzare stampe ad una 
velocità che vana tra le 20 e le 28 PPM 
a seconda del modello. Entrambe le 
stampanti possiedono una buona 
gestione della carta grazie al vassoio di 
ingresso da 500 fogli A4 con l'alimen¬ 
tatore Bypass multifunzionale da 150 
fogli per formati che variano dall'A6 
all'A3 e con la possibilità opzionale di 
altri tre alimentatori da 500 a 2000 
fogli con vassoio di raccolta offset da 
500 fogli per una migliore suddivisione 
di copie multiple di un unico lavoro di 
stampa, per un carico mensile da 
100.000 a 130.000 pagine al mese. 

I due prodotti sono commercializzati 
rispettivamente al prezzo di lire 
3 600.000 e di lire 4.600.000 

Adatte invece per grandi imprese, la 
Docuprint N3225 e la N4025 con una 
velocità da 32 a 40 PPM e CPU a 266 
MHz, offrono una serie di accessori 
per aumentare la capacita di carta 
stampabile mettendo a disposizione 

30 


tramite Email (MailLmx), 
di spedire messaggi 
all'amministratore della 
stampante per eventuali 
mancanze di toner o di 
carta e di utilizzare la fun¬ 
zione di stampa "sicura" 
permettendone l'invio 
tramite codice segreto, 
evitando che altri utenti 
leggano documenti riser¬ 
vati. 

Le nuove stampanti 
supportano sia Unix e 
Macintosh, sia Windows 
9x e NT e sono coperti 
da una garanzia di un 
anno on-site con possibi¬ 
lità di estensione a tre 
presso il luogo di installazione. 

Xerox infine propone la Phaser 850, 
stampante di rete per formati A4 a 
colori con tecnologia solid-ink sviluppa¬ 
ta da Tecktronix, che dotata di CPU 
RISC a 200 MHz e 32 Mbyte di RAM 
(per il modello 850 N) fino a 128 ( per il 
modello DX) epandibile a 256, permet¬ 
te di realizzare stampe dalla qualità e 
dalla velocità di 14 PPM con soli 15 
secondi per la prima pagina, simili a 
quelle di una stampante laser 

La connettività in rete è assicurata sia 
dall'integrazione di porte Ethernet 
10/100 Base T, USB e parallela, sia dal 
software Phaserlink per la gestione 
della stampante che. tramite l'utilizzo 
di un'interfaccia Web programmabile, 
permette di impostare la notifica auto¬ 
matica sullo stato dell'unità, di esegui¬ 
re il monitoraggio del profilo utenti ed 
eliminare on-line eventuali malfunzio¬ 
namenti. La stampante sarà commer¬ 
cializzata in tre modelli la 850N con 
una risoluzione da 800 dpi a lire 
6.678.000, la 850 DP da 1200 dpi con 
disco rigido e cassetto da 500 fogli 
opzionale a lire 9.333.000 e la Phaser 
850 DX con medesima risoluzione, ma 
provvista sia di hard disk da 6 Gbyte e 
sia di un secondo cassetto di alimenta¬ 
zione ad alta capacità a lire 
11 965.000. 

Tutti i prezzi sono da considerarsi IVA 
esclusa. 


Per Informazioni: 

Xerox, _ 

li'. \\ ‘r'il. i-J 


MCmicrocomputer n 205 - aprile 2000 









instruction: 



speak • 


Dall'esperienza Jepssen nasce Total 
Project, il rivoluzionario progetto che 
realizza la prima tecnologia capace di 
migliorare la qualità della vita dell'uomo. 
Oggi è possibile interagire con la parola 
con una tecnologia unitaria ed umaniz¬ 
zata, controllata da Jepssen Unico, il 
primo PC al mondo capace di soddisfare 
qualsiasi nostra esigenza anche con un 
semplice comando vocale e di dare con¬ 
ferma verbale dell'esecuzione. 

Inoltre Jepssen Unico non è un semplice 
elaboratore di dati, ma un unico prodot¬ 
to, sìntesi perfetta della tecnologia 
Jepssen, dove un sistema modulare 
composto da elementi specializzati 


combinabili tra loro permette di 
ottenere un’infinità di funzioni sempre 
diverse: controllo, automazione, elabo¬ 
razione, comunicazione 
La tecnologia proprietaria Super Fast PCI 
evolve lo standard tradizionale, garan¬ 
tendo ai software multimediali, profes¬ 
sionali e ai videogames una velocità di 
elaborazione mai raggiunta prima d ora. 
Total Upgrade consente di aggiornare in 
qualsiasi momento la propria configu¬ 
razione originaria sostituendo un 
processore più potente o una nuova 
scheda. 

L'affidabilità e la qualità dei prodotti 
Jepssen è garantita dalla certificazione 


ISO 9001, da un servizio di assistenza 
gratuita on-line 24 ore su 24, telefonico e 
via internet e dalla presenza su tutto il 
territorio nazionale dei Concessionari, dei 
JepssenStore e dei JepssenCorner veri e 
propri centri di assistenza globale 
Nel mondo Jepssen l’automazione totale 
finalmente appartiene a tutti. 

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DIGITAL IMAGING 


di Alessandro Pene 


Nuove fotocamere digitali da Samsung 


Samsung, società leader nel settore dei 
prodotti consumer, rende disponibili due 
fotocamere digitali con alte prestazioni e 
costo contenuto. La SDC-100 è una fotoca¬ 
mera digitale ad alta risoluzione, compatta e 
leggera (meno di 250 grammi) equipaggiata 
con un sensore Ccd da 1,08 milioni di pixel 
che le permette di riprendere immagini con 
risoluzione fino a 1.152 x 864 punti e 
profondità di colore di 24 Bit Data la com¬ 
pattezza e le caratteristiche tecniche profes¬ 
sionali, la macchina digitale ben si presta a 
offrire i propri scatti ad una vasta area di 
utenti, professionisti e non, che cercano 
qualità e velocita di utilizzo. Le immagini 
riprese con la SDC-100 sono salvate nei 4 
MByte di memoria della fotocamera in for¬ 
mato Jpeg, rendendone quindi immediato 
l’utilizzo sui personal computer Le fotogra¬ 
fie posso essere scattate in due modalità: 
una standard con risoluzione di 1.125 x 864 
pixel, e una normale, dove la risoluzione 
scende fino a 640 x 480 Per aumentare o 
diminuire invece la capacità di stampa, e 


sufficiente decidere il livello di qualità di 
scatto, se elevato o standard 10 o 20 con la 
risoluzione più elevato. 22 o 45 con la 
modalità normale. Per l'inquadratura poi, la 
SDC-100 mette a disposizione sia un obiet¬ 
tivo ottico sia un display Lcd da 1.8 pollici 
L'obiettivo impiegato ha una messa a fuoco 
che parte da 50 centimetri fino all'Infinito e 
posizione macro per riprese da 5 a 50 centi¬ 
metri, mentre la velocità dell'otturatore è 
compresa tra IVI e 1\2 000 di secondo con 
apertura di diaframma F: 2.6 f=6.0. La 
gestione del bilanciamento del bianco è affi¬ 
data all'elettronica di bordo, come può 
essere gestito anche l'utilizzo del flash inte¬ 
grato. Infine per trasferire i nostri scatti al 
PC di casa è sufficiente collegare la porta 
seriale RS-232C al cavetto fornito. Nella 
dotazione di serie dell'apparecchio, 
Samsung fornisce le batterie agli ioni di litio 
e l'alimentatore esterno. Il prezzo (iva esclu¬ 
sa) è di 1.099 000. La trasparente SDC-80 
riprende le caratteristiche generali del 
modello superiore: il sensore in questo però 


• STORAGE 


Microdrive da 320 MB per i portatili IBM 


Meno di 7 centimetri di ingombro massi¬ 
mo, leggero come una comune pila a stilo, 
una capacità pari a 320 MB, superiore di 
200 volte a quella di un mmidisco. Queste 
sono le caratteristiche tecniche dell’innova¬ 
tivo sistema di Storage messo a punto da 
IBM, appositamente progettato per i portati¬ 
li della sene Thmkpad II Microdnve da 320 


MB viene venduto in formato Compat Flash 
di tipo II, con un adattatore PCMCIA inseri¬ 
bile in un alloggiamento PC CARD di tipo II, 
risultando così compatibile con la maggior 
parte dei portatili in commercio. Il 
Microdnve può essere molto utile dove c'è 
necessità di portare con se programmi o 
applicativi particolarmente complessi che 


• HARDWARE 


Buddy B-210 sdoppia il personal computer 



La Digits, distributrice dei prodotti Austin 
Federation LTD, propone una versione 
aggiornata e potenziata del sistema di con- 
divisione di PC Host Buddy B-200. La filoso¬ 
fia è sempre la stes¬ 
sa, un solo PC e 
utenti multipli e 
questo si tra¬ 
duce in un 
risparmio 
sull'acqui¬ 
sto di un 


even¬ 


tuale 

secon¬ 


do PC Grazie alla tecnologia Thin Client, 
Buddy B-210 consente a due utenti di acce¬ 
dere simultaneamente alle risorse di un 
unico PC Host, sia che si tratti di word pro¬ 
cessor che di applicativi grafici o di accesso 
alla rete. Le novità che giustificano l'uscita 
di un nuovo modello è la presenza di una 
scheda PCI e non più ISA, come nella ver¬ 
sione precedente, un transfer-rate migliora¬ 
to e 4 Mbyte di memoria video a tecnologia 
SGRAM dedicata, che ne determina un 
maggior refresh rate del video ed un'ottima 
risoluzione delle immagini II PC Buddy con¬ 
siste quindi di un monitor, una tastiera e un 
mouse che possono essere posizionati ad 



caso passa a 850 mila pixel con una risolu¬ 
zione fino a 1.024 x 768 punti, pur mante¬ 
nendo la profondità di colore a 24 bit. Anche 
la SDC-80. come la 100, dispone di una 
apposita uscita compatibile con i formati Pai 
e Ntsc. oltre alla classica RS232C per il col- 
legamento al PC. Le immagini riprese in for¬ 
mato Jpeg posso essere elaborate con il 
programma Photoexpress 2.0 fornito a cor¬ 
redo della fotocamera insieme ai driver 
Twain per il controllo diretto in ambiente 
Windows. Alimentata da batterie ricaricabili 
agli ioni di litio, la SDC costa all’utente finale 
879.000 IVA esclusa. 

Per informazioni: 

Samsung. 

|i',v. Samsung .| 


non potrebbero esser trasportati se non con 
gli ingombranti sistemi tradizionali. Il nuovo 
Microdnve è già disponibile ad un prezzo di 
listino di 1.060.000 IVA esclusa. 

Per informazioni: 

IBM, 

www.ibm.com 


una distanza massima di 15 metri dal PC 
Host Inoltre il fatto che Buddy sia in grado 
di auto-aggiornarsi insieme al PC Host 
rende economiche le spese di upgrade del- 
l'hardware o del software: ogni terminale 
semplice collegato al computer host benefi- 
cerà automaticamente degli aggiornamenti 
apportati a quest' ultimo. Buddy B-210 è 
costituito da un controller, da un box di col- 
legamento al monitor, alla tastiera e al 
mouse dedicati. 

Per informazioni: 

Digits, _ 

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MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 













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il computer formato famiglia. 


Pc Family è un computer pensato per la 
famiglia perchè offre a tutti, genitori e figli, 
il massimo delle prestazioni e una 
eccezionale flessibilità. Si collega sem¬ 
plicemente al televisore e viene controlla¬ 
to a distanza in tutte le sue funzioni dalla 


speciale tastiera multimediale a raggi 
infrarossi per giocare con tutti i nuovi 
videogames e ottenere il massimo della 
spettacolarità grazie alle funzioni grafiche 
3D e all'audio stereo 3D surround. 

Potrete sempre sul televisore navigare in 


internet, ricevere o trasmettere fax, tele¬ 
fonare in viva voce e nella versione con il 
lettore DVD godere della più sofisticata 
tecnologia digitale audio/video oggi 
disponibile. Inoltre nelle versioni con i 
moduli multimediali e con Vocal 
Automation System, PC Family potrà 
controllare, con la vostra voce, tutte le 
apparecchiature elettriche ed elettroniche 
presenti nella vostra casa. 



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OLOGICA. 

Rimanere al passo con la tecnologia infor¬ 
matica oggi vuol dire correre e non fermar¬ 
si mai. Un impegno davvero difficile per i 
professionisti dell'IT. Microsoft TechNet è 
un programma di approfondimento tecnolo¬ 
gico di supporto per i professionisti, che 
agevola il processo di informazione e 
aggiornamento sui temi più rilevanti ed 
innovativi dell’offerta Microsoft. 

Il percorso di approfondimento di Microsoft 
TechNet si sviluppa attraverso tre diverse 
opportunità che. integrate tra loro, forni¬ 
scono costantemente, a diversi livelli di 
fruizione, le informazioni indispensabili a 
chi si occupa di IT all’Interno dell’impresa. 

Per saperne di più visita il sito 

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PIATTAFORME 


di Leo Sorge 


•m 


•si 


Tivoli gestisce i Palm 


Il framework di amministrazione 
distribuita dell'azienda di IBM 
rivolge le sua attenzioni al perva- 
sive computing. 

Oggi i palmari, domani l’Adsl. 


L'era del personal computer sta 
tramontando, lasciando il posto ad 
oggetti meno potenti ma più utili 
che stanno sul palmo della mano. 
Questi nuovi mostri si uniscono ai 
molti altri esistenti, come i banco¬ 
mat e proprio i PC, per formare un 
mondo variabile e convulso. La pervasi- 
vita dell'informatica, in buona sostanza, 
passa per una incredibile quantità di 
oggetti in qualche modo informatizzati 
e connessi in rete. Si tratta di oggetti 
che conosciamo bene, dal telefonino al 
decoder TV o internet, dal bancomat 
alla cassa del supermercato, per un 
totale difficimente computabile. 

Nel prossimo biennio il nuovo vento 
dell'informatica aziendale sarà decisa¬ 
mente quella dei PDA, che raggiunge¬ 
ranno prezzo e prestazioni da uso 
domestico nel biennio successivo. Nel 
2002 si prevede che oltre un terzo dei 
dipendenti aziendali avrà un palmare, 
quadruplicando il dato odierno. 

Oggi bisogna considerare che il costo 
totale annuo di un PDA è di 2.700 dolla¬ 
ri compreso il costo dell'apparecchio, 
pari a circa 400 dollari. Si tratta di 
numeri sui quali riflettere prima di deci¬ 
dere una strategia. 

Questo cambiamento del tessuto del¬ 
l'ambiente informatico è alla base della 
creazione di una nuova divisione, 
appunto dedicata al 
pervasive manage¬ 
ment , in Tivoli 
Systems. 

E t* I Questa business 

jjrii umt, diretta da Israel 
Gat, affianca le quat- 
, tro già esistenti dedi- 

cate allo Storage, ad 


Maurizio Carli, generai 
manager EMEA IEurope, 
Middle Easi and Africa) di 
Tivoli. 


Tivoli Di ' la 1 Mulinar!’ 

for Pnlni Computine* Plntfonn 


Palm™ Cunfiauration Fili- Hrlprr 




Internet, ai Service provider e alla secu- 
rity. Tra gli investimenti va segnalata 
l'espansione dei laboratori a disposizio¬ 
ne dei clienti: a quelli già presenti negli 
States e in Giappone ne è stato aggiun¬ 
to uno in Italia, nella sede al Torrino di 
Roma, diretto da Piero Pierini. 

Tivoli nasce nel 1989 per sviluppare 
una infrastruttura per sistemi distribuiti 
basata su Corba, il broker ad oggetti, 
quindi rivolto a corporation di livello alto 
ed altissimo. 

Questo framework interessa IBM, 
che nel 1996 la acquista; è del 1998 la 
nuova generazione di applicazioni IT 
Director, rivolte ad attività di dimensio¬ 
ni minori. 

Il framework di Tivoli permette la 
distribuzione di servizi di qualsiasi 
genere: il parco installato comprende 
oggi qualcosa come dieci milioni di 
punti controllati, I recenti investimenti 
della Casa madre IBM nei confronti 
della tecnologia Palm, la grande pene- 
trazione nel mercato dei POS (point of 
sale) e gli sviluppi in termini di Internet 
residenziale a larga banda hanno per¬ 
messo di riunire in un unico corpo tutte 
le proposte di gestione del software di 
Tivoli. 

Il controllo dei Palm 

E' già disponibile TDM, il Tivoli Device 
Manager for Palm Computing Platform, 
che consente il controllo totale del pal¬ 
mare (sia della stessa Palm che nella 
versione IBM Workpad) una volta mon¬ 
tato sulla sua slitta e connesso al PC. 
La configurazione completa del- 
l'hardware, del software e dei file inter¬ 


ro alto, la gestione della configurazione del 
Palm nell'approccio di Tivoli Device Manager 

A lato, la classificazione degli eventi é ottenu¬ 
ta grazie ad un agente software installato sul 
Palm 


ni, cosi come la loro sincronizza¬ 
zione, diventa cosi un compito 
deH'amministratore di sistema. 

In fase di lancio l'unica piattaforma 
supportata è quella di Palm, ma sicura¬ 
mente nel prossimo futuro la lista si 
arricchirà. 

Tra gli annunci si parla anche di 
Windows CE come di un possibile 
obiettivo, ma l'effettiva implementazio¬ 
ne non sembra imminente. 

Più evidente sembra invece essere 
l'interesse verso i telefonini a standard 
Wap, che benché non esplicitamente 
citati negli annunci ufficiali sembrano 
essere il prossimo passo 

In arrivo l'Adsl 

Ancora in fase di sperimentazione, 
benché piuttosto avanzata, e la soluzio¬ 
ne per l'accesso domestico ad alta 
velocità. Grazie a questo tipo di softwa¬ 
re le operazioni di accesso e pagamen¬ 
to di servizi quali la TV digitale, il video 
on demand, l'e-shopping o internet 
veloce saranno molto più semplici di 
quelli attualmente in vita. Negli States 
la prima sperimentazione ha riguardato 
i cable modem di Cisco, mentre in 
Europa è attesa un'iniziativa che riguar¬ 
da anche l’accesso Adsl. Si tratta di 
una soluzione che interesserebbe 
anche l'Italia. 

E' infine disponibile anche TMR, Tivoli 
Manager for Retail, quindi dedicata ai 
POS (point of sale). Al momento l'unico 
terminale disponibile è quello di IBM, 
che negli States ha il 25% del mercato. 

La penetrazione a livello mondiale è 
però la metà di quel valore; purtuttavia 
non è in vista nessuna modifica di que¬ 
sta strategia. In TMR è prevista anche 
la gestione dei bancomat, gli ATM 


36 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 



























L’aggiornamento 

non ha mai fine. 


Ma ha un inizio. 



Microsoft 


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L’abbonamento annuale TechNet CD Subscription. 

Chi si occupa quotidianamente dell'IT di un’azienda deve poter contare su risposte e soluzioni immediate 
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Microsoft 

Dove vuoi andare oggiT 


Microsoft e "Dove vuoi andare oggi?" sono marchi registrati di Microsoft Corp. 















• PERIFERICHE 


di Massimiliano Cimelii 


Nuovi scanner per ogni esigenza da Microtek 


Microtek presenta tre nuovi scanner, 
sviluppati per sistemi Windows e Mac, 
capaci di offrire una profondità cro¬ 
matica di 42 bit e rivolti al mercato 
SOHO e a quello professionale. 4 


Lo ScanMaker 3600 è uno scanner 
piano per formati A4 con interfaccia 
USB, capace di acquisire immagini ad 
una risoluzione di 600 x 1200 punti per 
pollice La qualità è garantita dalla tecno¬ 
logia Dual Optimisation (DOT) che, trami¬ 
te un doppio processo, elimina imperfe¬ 
zioni e migliora la fedeltà e la gamma dei 
colon II prodotto oltre ad utilizzare il 
Lightlid 35mm, un adattatore per traspa¬ 
renti venduto separatamente, viene for¬ 
nito con il software Adobe PhotoDeluxe 
2.0 per l'editing e Ulead Photolmpact. 
ScanMaker 3600 è commercializzato al 
prezzo di lire 249.000 Rivolto al profes¬ 
sionista, lo ScanMaker X12USL propone 
una risoluzione ottica di 1200 x 2400 dpi 
ed un CCD da 
10.000 pixel. 
Lo scanner è 
dotato di inter¬ 
faccia USB e 
SCSI (con 
scheda inclu¬ 
sa), oltre a for¬ 
nire un'area di 





scansione più 
ampia del 23% 
rispetto al for¬ 
mato standard 


A4 (8.2 
x 14 pollici), 
permette l'acqui¬ 
sizione di documenti anche da libri abba¬ 
stanza spessi Per una migliore resa del¬ 
l'immagine il prodotto integra tecnologie 
come l'ADC a 14 bit, convertitore dal for¬ 
mato analogico a digitale per toni piu 
omogenei e la gestione del colore 
Dinamic Color Rendition, per una riprodu¬ 
zione piu simile all'originale. Lo 
ScanMaker X12USL e disponibile in due 
versioni: una standard a lire 690 000 
incluso AdobePhotoshop 5.0 LE e una 
professional a lire 890 000 compreso l'a¬ 
dattatore per trasparenti da 5 x 6 pollici e 
il software SilverFast di LaserSoft, pro¬ 
gramma professionale per la gestione 
del colore.Inoltre entrambi i modelli com¬ 
prendono 1 software ScanWizard 5, per la 
gestione delle scansioni, Caere 
PageKeeper e Caere Ommpage LE per la 
gestione e conversione dei documenti. Il 
modello di punta è il nuovo scanner 
piano ArtixScan 1100, che con una risolu¬ 
zione di 1000 x 2000 dpi e interfaccia 
SCSI, offre scansioni nei formati di 203 
mm x 355 mm per supporti opachi e di 
203 mm x 254 mm per 1 trasparenti La 


particolarità di questo modello risiede 
nella realizzazione di immagini ad alta 
qualità grazie all' implementazione della 
tecnologia E.D.I.T. (Emulsion Direct 
Imaging Tecnology) di Microtek e alla 
progettazione dual media Questo siste¬ 
ma in realtà gestisce la scansione dei tra¬ 
sparenti che andranno posizionati su sup¬ 
porti speciali per pellicola privi di vetro e 
in un secondo momento inseriti su una 
lastra scorrevole sino all'interno dello 
scanner; in questo modo non ci saranno 
specchi lungo il percorso ottico e la sor¬ 
gente di luce potrà cosi realizzare una 
scansione direttamente attraverso l'origi¬ 
nale trasparente. Il risultato permetterà di 
attenuare ed eventualmente eliminare 
campi di variazione del colore creati da 
sottili cunei d'aria tra la superfice del sup¬ 
porto trasparente 0 della pellicola e il 
vetro (anelli di Newton), ed inoltre di atte¬ 
nuare la particolare sensibilità e l'eccessi¬ 
vo risalto causato da polvere e strappi 
dovuti alla messa a fuoco ad alte risolu¬ 
zioni, rendendo cosi le scansioni piu niti¬ 
de. Insieme allo scanner è fornita una 
vasta gamma di programmi: l'ICC Profile 
di Microtek, basato sul sistema di combi¬ 
nazione dei colori di Kodak fornito con 
due obiettivi di calibrazione Kodak Q6, lo 
ScanWizard Pro e il SiverFast che per¬ 
mette scansione nelle modalità CMYK, 
RGB 0 CIElab 

L'ArtixScan 1100 è disponibile al prezzo 
di lire 3.990.000. 


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• SOFTWARE 


di Leo Sorge 

Con Mandrake la magia di Linux giunge alla versione 7 


Con l'ultima release, MandrakeSoft for¬ 
nisce la soluzione Linux globale semplice 
da installare e facile da usare, le cui Utili¬ 
ties portano i nomi dei personaggi del 
grande mago del fumetto Le novità della 
versione 7 0 sono la nuova procedura di 
installazione grafica tramite DrakeX; faci¬ 
lità di partizionamento tramite DiskDrake, 
ora integrato in DrakeX. ed il nuovo tool 
DrakeConf di post-configurazione 
Per quanto riguarda il tradizionale pro¬ 
blema delle periferiche supportate. 
Mandrake 7 offre l'autoriconoscimento 
delle periferiche tramite Lothar: tastiere 
e mouse USB in primis, ma grande 
importanza ha il supporto della nuova 
release di Xfree86, la 3.3.6, che supporta 


le schede video uscite per ultime. 

Le connessioni a Internet, anche con 
ISDN, si possono configurare durante il 
processo di installazione, e il nuovo tool 
RPMDrake facilitare l'installazione dei 
pacchetti software. Al riguardo va ricor¬ 
data la compatibilità con applicativi Red 
Hat in formato RPM 

La confezione contiene una valanga di 
software StarOffice 5.la e WordPerfect 
8 (download edition) e Kpilot 3.1 b9 (per 
la gestione del PalmPilot) per la produtti¬ 
vità individuale; Gimp 1 0 4 e Blender 
1.71 (renderer/modeler 3DI per la mani¬ 
polazione delle immagini; LaTex 2 e 
Xemacs 21 18 per i testi; l'interfaccia 
Wine per eseguire applicazioni Windows 


nell'ambiente Linux e Netscape 
Communicator 4 70. Tra i server citiamo 
Apache 1.3.9, Samba 2 06, PostFix 
990601 (server di posta elettronica) e 
MySQL 3.20. 

In versione di prova c'è poi WMWare 
1 1.2 ed un certo numero di demo di 
giochi complessi (Railroad Tycoon II, 
Civilization, Myth II, ...). Per quanto 
riguarda l'installazione sono compresi 
100 giorni di supporto via e-mail. Il prez¬ 
zo è di lire 129.900 Iva inclusa. 

Per informazioni: 

Italsel. 

Tel 051 320409. 

hVìVyy ‘Mise’ COm/linuyJmgnargkri 


• TECNOLOGIE 


Non più notebook a secco! 


La durata delle batterie è certamente il 
tallone d'Achille dei notebook La notizia 
di Transmeta, riferita appena prima, non 
può farci che piacere, ma esiste la possi¬ 
bilità di un approccio al problema più effi¬ 
cace. nel frattempo? 

Pare che la soluzione possa provenire 
dalla Motorola, che avrebbe messo a 
punto una nuova soluzione basata sulle 
celle a combustibile; l'unità , in fase di 
collaudo, avrebbe la grandezza di un pic¬ 
colo cracker (25x25x2 mm), e potrebbe 
produrre circa dieci volte l'energia dispo¬ 


nibile attraverso le comuni batterie ricari- 
cabili. 

Le batterie userebbero, per la combu¬ 
stione. alcool e aria, e pare che i progetti¬ 
sti siano riusciti a superare i problemi insi¬ 
ti in questa tecnologia (produzione di calo¬ 
re e basso voltaggio) 

Motorola afferma che queste pile, che 
verranno prodotte per un ventaglio di 
applicazioni che va ben oltre l'uso nei 
notebook, potrebbero presto soppiantare 
le tradizionali, abbisognando, ovviamente, 
per la ricarica, solo di un pieno di alcool. 




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• TECNOLOGIE 


di Leo Sorge 


C64x e C55x, i chip polari di Texas Instruments 


Il leader mondiale dei DSP 
aumenta le prestazioni dei 
suoi prodotti diminuendo il 
consumo energetico e 
lasciandone invariato il costo. 
Larghissima banda e consumi 
ridottissimi aprono nuove 
frontiere, non solo informati¬ 
che. 


La corsa di Texas Instruments 
verso l'era delle comunicazioni 
veloci continua incessante. 

Secondo un piano annunciato 
anni fa, l'azienda leader del set¬ 
tore dei DSP ha infatti lanciato 
due nuove famiglie di circuiti 
integrati, la TMS320C55x e la 
TMS320C64x, in breve C55x e 
C64x Ciascuna rivolge le proprie 
attenzioni ad una diversa fascia 
di utenza: consumer la prima, 
infrastrutturale la seconda. Nel 
primo caso sono state privilegia¬ 
te la dissipazione di energia e il 
prezzo, mentre nel secondo è la 
potenza a farla da padrona. 

Questi nuovi core si pongono 
alla guida dell'intera gamma del 
futuro di applicazioni destinate 
all'infrastruttura delle comunica¬ 
zioni a larga banda e del settore 
consumer, da sistemi di voce e 
dati digitali all'audio e al video, 
mantenendo la compatibilità con 
il software delle generazioni pre¬ 
cedenti di DSP di TI 

Vediamoli più da vicino. 


C55x Enables New Era in 
Feature-Rich Miniaturization 


□ 


HSI2 


V. -T- 




1 


C4000 TRANSFORMS 
QUALITY OF LIFE 


Unititi 

Uli Cj 


UnllWUi* 

Lv.lK J 

«ilWfLud 

yiVjlaliuMt. 

fojiiMuuUwi 

.Unl<riJ 

WMjl iOabb 

J UuJ'JM 



Le principali applicazioni della nuova famiglia di DSP A queste vanno aggiunte 
apparecchiature particolarmente utili quali Quelle che agevolano l'udito 


C5000 2nd & 3rd Generation Spec Summary 



Software Compatlble 


MAC, 

ALU« 


Proflnm Fotch 
InstrueUon Ungiti 


0 32 

006 

160 

600 - 800 

160 

«00-800 


V.rUbl. Instruction 


l*n«h 

1 

-r 5 - 1 -! 

1 

2 

Hi Wf 

32 bK 

FI««416t>lH 

VartabU 846 bit» 


A confronto le generazioni vecchie e nuove di chip Tesas Insttuments. Oltre 
alla riduzione di quasi un ordine di grandezza nel consumo, si noti l'introduzio¬ 
ne delle istruzioni a lunghezza variabile Si tratta di un accorgimento che 
aumenta la potenza a scapito della pulizia estetica del codice. 


GHz e prestazioni pari a circa 9 
GIPS, ovvero 9 mila MIPS. 

Assicura quindi prestazioni 10 
volte superiori rispetto a quelle 
del C62x, del quale rispetta 
l'architettura, ottimizzandola 
nella compatibilità software. Le 
prestazioni offerte dal core 
C64x potenzieranno l'infra- 
struttura delle comunicazioni a 
larga banda di domani, oltre 
all’imaging di precisione che 
costituirà la base delle applica¬ 
zioni mediche, di sicurezza e di 
networking di qualità televisi¬ 
va. I chip di TI della famiglia 
C6XX sono usati dall'80% dei 
fornitori di soluzioni VoDSL e 
sono quasi standard nei cable 
modem con servizi vocali, il 
che rende TI il fornitore leader 
di soluzioni Voi (Voice over IP). 


C55x, potenza e freddezza 

Il nuovo core DSP C55x va ben oltre i 
già importanti traguardi raggiunti dal core 
C54x di TI in termini di basso consumo di 
energia. La dissipazione di energia estre¬ 
mamente ridotta del core pari a 
0,05mW/MIPS viene ulteriormente otti¬ 
mizzata dall'intensa attenzione fornita alla 
gestione dell'energia. I progettisti di 
sistema hanno ora la possibilità di perso¬ 
nalizzare il profilo di potenza del DSP in 
base all'applicazione attraverso un meto¬ 
do estremamente particolareggiato. Il 
core C55x è inoltre dotato di tecniche 
evolute di progettazione della gestione 
dell'energia che arrestano automatica- 


mente le periferiche inattive, le unità fun¬ 
zionali del core e della memoria per 
garantire un consumo minimo di energia. 

I DSP a basso costo sono sfruttati, tra 
gli altri settori, nella regolazione di poten¬ 
za dei motori elettrici (ad esempio i frigo¬ 
riferi) e nei telefoni cellulari, 

C64x: superpotenza 

II core C64x si basa sul C62x, già già 
valido per applicazioni a larga banda, 
compresi i principali produttori di stazioni 
base wireless 3G e DSL (Digital 
Subscriber Line). Il 64 sarà in grado di 
offrire DSP dalle prestazioni più elevate 
al mondo, con velocità di clock fino a 1.1 


L'approccio VelociTI 

L'architettura di riferimento 
resta VelociTI, una VLIW (Very 
Long Instruction Word) evolu¬ 
ta. L'approccio VLIW prevede il 
caricamento di più operatori 
allo stesso tempo, in modo da 
sfruttare al massimo le unità di 
esecuzione interna Tale 
approccio, noto da tempo, è 
stato sempre difficile da imple¬ 
mentare in microprocessori 
generai purpose, anche se 
l'Intel Itanium adesso in qual¬ 
che modo ne sta sfruttando il 
principio. Invece i media pro¬ 
cessor, come vengono definiti 
i chip dedicati all'elaborazione 
del segnale -tra i quali troviamo anche i 
DSP- possono più agevolmente imple¬ 
mentarne i principi. 

Tra le nuove estensioni progettate per 
aumentare il parallelismo figurano le 
istruzioni quadruple a 8 bit/doppie a 16 
bit che consentono quasi nove miliardi di 
operazioni MAC (Multiply-Accumulate 
Cycle) a 8 bit al secondo Istruzioni con 
funzioni speciali migliorano il flusso dei 
dati, riducono la dimensione del codice in 
termini di memoria e accelerano le atti¬ 
vità delle applicazioni principali, quali la 
correzione degli errori, la manipolazione 
dei bit e la valutazione e compensazione 

Continua a pag. 44 


42 


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Segue da pag. 42 


del movimento. 

La combinazione di una velocità 
di clock assolutamente straordina¬ 
ria e i miglioramenti innovativi 
apportati all'architettura ottimizza¬ 
no le prestazioni di 10 volte rispet¬ 
to all'attuale leader del mercato. 

Gran parte del risultato è dovuto 
alla qualità dell'ambiente di svilup¬ 
po che TI da sempre ottimizza, 
che permette di risolvere gran 
parte delle differenze di approccio 
che i DSP hanno rispetto ai micro- 
processori tradizionali ad uso 
generale, come le famiglie Intel 
Pentium e compatibili. L'estrema 
specializzazione dei DSP semplifi¬ 
ca sia l'hardware che il software 
di sistema, ma trasferisce al com¬ 
pilatore una parte della comples¬ 
sità. 

Semiconduttori: 
un'altra rivoluzione? 

L'odierna tecnologia dei semiconduttori 
è in fase di ripensamento, in buona parte 
grazie alle implicazioni fisiche portate da 
velocità di esecuzione nell'intorno di 1 
GHz. I nuovi processori, specializzati o 
meno, come il Transmedia Crusoe e 
appunto i nuovi TI, hanno un rendimento 



A confronto le tecnologie di trasmissione dati del presente e dell), 
diato futuro (DSL a 50 Mbps) 


energetico incredibilmente superiore a 
quello dei loro predecessori, invero piut¬ 
tosto sciuponi. 

Il nuovo core DSP TMS320C55x riduce 
drasticamente il consumo di energia fino 
ad uno straordinario 0,05 mW per MIPS, 
e potrà raggiungere la velocità di clock di 
800 MHz. 

Il risparmio energetico è di 6 volte 
rispetto al suo predecessore, anche gra¬ 


zie ad una rinnovata attenzione 
nelle funzionalità di risparmio 
energetico. Grazie al ridotto con¬ 
sumo si potrà rivoluzionare gli 
emergenti settori dei media digi¬ 
tali nella musica, nella fotografia e 
nella medicina, ma anche dare ini¬ 
zio ad una nuova era di prodotti 
personali e portatili miniaturizzati. 
Ad esempio nel caso dei telefoni 
cellulari la durata delle attuali bat¬ 
terie passerà da qualche giorno 
ad alcune settimane. Ma è in altri 
settori che più si sentirà l'innova¬ 
zione: il settore dei prodotti medi¬ 
ci personali, tra i quali gli impianti 
cocleari, che consentono alle per¬ 
sone prive di udito di ascoltare 
attraverso minuscoli impianti che 
richiedono una batteria di lunga 
durata. I primi dispositivi con il 
nuovo core C55x saranno annunciati in 
primavera. 

I primi dispositivi con il nuovo core 
C64x saranno annunciati in estate, con 
velocità comprese tra 600 e 800 MHz. I 
prezzi saranno simili a quelli già richiesti 
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V 



Macintosh 

punto della situazione 


Dopo il ciclone MacWorld, da Apple calma piatta. Qualche novità, piccola ma importante, 
dai produttori di accessori e per l'esportazione di tecnologie a crittografia forte. 


di Nero Beni 


L a situazione attuale, per quan¬ 
to riguarda Apple, è in stallo. 
Chiaramente, per quando leg¬ 
gerete queste righe il MW Expo 
di Tokio sarà stato già dimenti¬ 
cato e saranno passati da giorni 
i clamori degli annunci fatti e di 
quelli non fatti. 

Immaginerete, quindi, che di 
annunci e novità, dopo un evento 
cosi, non ce ne possano essere, né da 
parte di Apple né da parte delle società 
che hanno interesse o piacere nell'inve- 
stire in essa. 

Ci sono comunque buone nuove, da 
parte di terze parti che non gradiscono i 
clamori di una convention, perché stori¬ 
camente mirano ad un pubblico di nic¬ 
chia e non hanno mal raccolto folle in 
visibilio sotto i palchi 


Arrivano (Gratis) 

Appleworks 6 nazionalizzato (dunque 
la versione italiana) arriva presso i distri¬ 
butori, con una venticinquina di giorni di 
ritardo rispetto alle versione English- 
North American II 
PowerBook G3 FireWire 
(questa è la dizione ufficiale 
Apple, così sgombriamo il 
campo da nomi di fantasia 
come Lombard 2000, 

Lombard II o Pismo manca¬ 
to) nella sua versione a 
500MHz lo trovate in pronta 
consegna su AppleStore e 
nel vostro negozio di fidu¬ 
cia. 

iSub. 

- iChe? 

- Un subwoofer, fatto per 
corredare gli iMac della 
quarta generazione e nato 
per esaltarne la vocazione 
multimediale e cmemato- 





grafica. 

Il dialogo immaginano sopra 
riportato vede, con buona 
pace della categoria, in incre¬ 
dula posizione il venditore 
che si senta richiedere (e 
quindi spiegare) il terzo diffu¬ 
sore di Harmann Kardon per 
completare il trittico mul¬ 
timediale annunciato lo 
scorso millennio con l'iMac 
Fino ad oggi nessuno 
ne sapeva nulla, get¬ 
tando su questo pro¬ 
digio di design il dub¬ 
bio che fosse un 
annuncio non segui¬ 
to dai fatti 
Ai primi di gennaio sull AppleStore 
(US) è comparsa la fatidica scritta "avai- 
lable now!'. La notizia, dunque, non è 
certo 'esiste l'iSub' che per gli appas¬ 
sionati è noto ed è diventato crivello 
per gli audiofili, ma che il prodotto è 
finalmente disponibile 
In America, sicuramente, in europa 
non è dato sapere, visto che il sito 
Apple Italia porta ancora tra le novità lo 
stesso iMac II ed II sistema nove. 

Comunque, se lo stavate 
aspettando, anche 
a costo di sostene¬ 
re tasse e sdogana¬ 
mento (iSub è una 
tecnologia esporta¬ 
bile, per fortuna), 
adesso c'é. 

Una bella novità, 
infine, è l'estensio¬ 
ne della gratuità 
delle spese di spe¬ 
dizione a tutti gli 
oggetti comprati su 
AppleStore, dopo il 


positivo riscontro avuto in periodo nata¬ 
lizio sul software. 


ACS66Ì 




Apple\Ms6 




Non vogliamo dire che 
l'essere riservati, in 
un mondo che urla 
come quello del¬ 
l'informatica del terzo 
millennio, sia auto¬ 
maticamente sinoni¬ 
mo di serietà, ma il 
nome Altee, special- 
mente per coloro che 
sono cultori di musica, 
garantisce da sé; in burocratese 
potremmo dire che, sulla qualità, Altee 
autocertifica. 

Con un connubio riuscitissimo di bian¬ 
chi e trasparenze ai gusti della mela, 
Altee Lansing, twww.altecmm comi 
presenta ACS 661 . 

Immaginerete la '(' minuscola che sta 
nel nome a chi possa stringere l'oc¬ 
chietto. 

Il 66 i è un sistema integrato di diffu¬ 
sori da tavolo e di subwoofer (questo 
sul tavolo ve lo sconsigliamo), caratte¬ 
rizzato da un design pulitissimo in bian¬ 
co latteo, ed in questo ricorda l'iBook 
da vicino, non interrotto né corredato 
da altro nel subwoofer, ed accompa¬ 
gnato dai sei colori che caratterizzano la 
società di Cupertino da un biennio in 
qua (in realtà il graphite è di recente 
introduzione) nei due satelliti da scriva¬ 
nia. 

Per un totale di 40W musicali distri¬ 
buiti in 17 e 23 rispettivamente per 
casse e bassi, un ingombro minimo 
sulle affollate scrivanie del terzo millen- 


, Company p reS 5 Re | a 


48 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 











nio (ma la miniaturizzazione che fine ha 
fatto?) ed una distribuzione europea 
che speriamo ci consenta presto di 
avere disponibile il prodotto, possiamo 
dotare i nostri Mac di un sistema audio 
di prima categoria. 

Posto che per l'aspetto l'abbinamento 
con i computer for-the-rest-of-us è 
garantito, per la funzionalità non abbia¬ 
mo dubbi che divenga a breve un 
agguerrito contendente per l'iSub di 
Harman Kardonn ed uno dei punti di 
orgoglio per gli utenti della Mela. 


Crittografia forte 

Il recente WTO summit, lo ricorderete 
per ortaggi e striscioni contro il merca¬ 
to globale ed i suoi esponenti di spicco, 
ha. sommessamente e stranamente 
senza che stampa (elettronica e carta¬ 
cea) e voci di corridoio facessero l'eco, 
sancito l'ammissibilità dell’esportazione 
di crittografia forte verso i "paesi amici' 
degli Stati Uniti. 

Senza voler confinare in poche righe 
una dissertazione su cosa questo signi¬ 
fichi per l'assetto del commercio mon¬ 
diale con un particolare riguardo alle 
transazioni in rete, questa novità ha 
prodotto per gli utenti della mela due 
sostanziose entry nella classifica dei 
mai-più-senza': 

Netscape Corporation ha annunciato 
la possibilità di scaricare il 
Commumcator 4.72 per Mac con 
strong encryption support (128 bit). 

Per maggiori info o per scaricare la 
versione in argomento e comprare i 
vostri libri preferiti in rete con una mag- 
giore tranquillità, puntat e le vele su 
nttp://www.netscape.corr| . 

La svolta del WIO ultimo scorso ha 
reso (per molti ma non per tutti, ma noi 
siamo tra i molti, fortunatament e) inuti¬ 
le il sito http://www.pgpi.comi cioè il 
sito dal quale gli utenti (Mac e non 
solo) di oltreoceano potevano scaricare 
la versione limitata del noto pacchetto 


di privacy nelle comuni¬ 
cazioni PGP (appunto 
Pretty Good Privacy) 

L'apertura degli Stati 
Uniti all'esportazione di queste tecnolo¬ 
gie ha sortito lo stesso effetto visto nel 


caso di Netscape e 
reso disponibile il pac¬ 
chetto anche per gli 
utenti Mac. 

Per questo ora potete visitare 


Netscape 


iì * r «y/iw.'i'.'ji «i» i »x»t»i ni 



Apple di nuovo sul campo di battaglia 


Apple Computers è di nuovo ai ferri corti 
con i suoi imitatori, E' della fine del mese 
scorso la notizia che l’ufficio legale della 
Mela ha intentato una nuova azione giudi¬ 
ziaria verso i produttori di WmdowsBlinds e 
verso i titolari di un sito Web, chiamato 
SkinzOrg. Il motivo? Oggetto del conten¬ 
dere sarebbe un'interfaccia, prodotta dalle 
due firme, chiamata WinAqua. che somi¬ 
glierebbe un tantino troppo a quella del 
prossimo a venire Mac OS X. L'azione si è 
evoluta attraverso passi successivi. 
All’inizio la Apple ha intimato alla SkinzOrg 
(che tra l'altro ha in catalogo una collezione 
di "pelli” enorme, dedicate a diversi siste¬ 
mi operativi e a diverse applicazioni) di can¬ 
cellare i file dal suo sito e dal suo FTP, 
dichiarando che esso conteneva materiale 
dalla Apple coperto da diritti d'autore 
L'interfaccia fu subito tolta dal catalogo, 
per essere immediatamente rimpiazzata da 
una successiva, che non conteneva figure 
o materiale protetto da copyogth, riferibile 
al MacOS. 

La Apple ha, a questo punto, intimato di 
nuovo la rimozione, ricorrendo contempo¬ 
raneamente all'autorità giudiziaria. 
NetWhirl Communications Ine, proprietaria 
del marchio SkinzOrg ha invece dichiarato 
che il loro prodotto non conteneva più 
materiale o parti provenienti dal sistema 
operativo Macintosh, per cui non avrebbe 
rimosso dal suo sito il prodotto. 
Nonostante questa presa di posizione la 
NetWhirl, attraverso la voce del suo CEO, 
si 6 dichiarata sicura di poter trovare presto 
un punto di accordo con la Apple, pur non 
rinunciando alla libertà di pubblicare questa 
e altre interfacce sul suo sito. 

La cosa che lascia incuriositi è che l'inter¬ 
faccia Mac che somiglia tanto a WinAqua 6 
stata solo recentemente annunciata da 
Steve Jobs, e che il suo aspetto è divenuto 
noto solo diverse settimane dopo che 
WinAqua era già disponibile nel sito 
SkinzOrg In ogni caso consigliamo i lettori 
di fare una visita all'indirizzo 
httpy/www, skinz.org. ricco di una innume¬ 
revole libreria di "skin" dedicate a numero¬ 
si programmi e sistemi operativi. 




MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


49 














I diritti delle immagini sono della Stan Lee Media. 



E’ online il primo tele film a fumetti pen sa to appositamente p er la Rete 

Stan Lee presenta The 7 th Portai 

La Terra, attaccata dal cyberspazio, viene difesa da avventurosi webmaster. 


di Leo Sorge 





C on ritardi minori rispetto alla di¬ 
mensione della proposta, è final¬ 
mente online il primo webisode di 
The 7th Portai, Si tratta del primo fu¬ 
metto pensato esclusivamente per la 
Rete, ed è stato inventato da Stan 
Lee: chi non lo conoscesse sicura¬ 
mente avrà nelle orecchie i nomi di 
alcuni dei suoi personaggi, daH'Uomo 
Ragno ai Fantastici Quattro, da Thor 
agli X-Men. 

Tecnicamente si tratta di file 
Shockwave di dimensioni da circa 3 
MB che in pratica permettono la vi¬ 
sione d'un vero e proprio telefilm ani¬ 
mato. La qualità di disegni, suoni ed 
effetti è davvero sorprendente. Du¬ 
rante il caricamento del file è messo 
a disposizione un classico giochino 
senza punteggio, nel quale si deve spara¬ 
re ai gangster senza colpire i passanti. 

In parte Matrix ed in parte Stargate, 
The 7th Portai spiega come la Terra stia 


Il buono venuto dal nulla mostra ad uno dei futuri eroi il mo¬ 
struoso Krog, con il quale dovrà tra l'altro confrontarsi. 


per essere invasa dal pessimo 
Mongorr attraverso un cyber¬ 
spazio che può essere difeso 
solo da avventurosi web¬ 
master. 

Ciascuno di loro è 
in realtà un avatar che 
può generare il coin¬ 
volgimento d'una specifica 
classe di giovani lettori. Connet¬ 
tendosi al sito http://www.stan- 
lee.net si entra in una dimensio¬ 
ne largamente ispirata ai disegn 
che solo Jim Steranko sapeva 
creare per Nick Fury. 


Hello Capitalists! 

Cosi Stan (l'uomo) Lee, come 
ama descriversi, inizia da tempo le 
sue lettere su carta e online. Quella 
che segue è una breve parte della 
presentazione che il gemale scrittore 
ha messo su Internet. 

"Stan Lee Media rappresenta il 
culmine della mia carriera di scrittore 
e creatore di personaggi. Spero di 
collaborare con i piu brillanti creativi 
e i migliori talenti tecnici da tutto il 
mondo, usando Internet come piat¬ 
taforma di lancio per nuovi perso¬ 
naggi Il mio obiettivo è l'introduzio¬ 
ne nel nuovo millennio di un nuovo 
tipo di passione per i supereroi Vo¬ 
glio dare una nuova direzione alle 
mie nuove creazioni in tutti i media, dei 
quali Internet è solo il primo". 


La home page del sito VUlL'MVW iV ll,'.| 


Una caricai ut a di Stan Lee preleva¬ 
ta dal suo sito 


La settima invidia 

Una delle persone che avrei voluto incontrare è senz'altro Stan Lee. Sono nato nei giorni in cui negli States il suo Spiderman iniziava la 
sua carriera, ribaltando il paradigma del supereroe invincibile con un foruncoloso ragazzotto. Il nuovo credo era 'super eroi con super 
problemi', e la novità era i'introspezione psicologica di personaggi che ogni minuto rischiavano la pazzia, oltre alla vita, sperando di me¬ 
ritarsi qualche quarto d’ora per sé stessi. 

Stan Lee è stato anche il primo ad affrontare la tematica del razzismo. Il suo personaggio che ho piu amato è Silver Surfer, un moder¬ 
nissimo personaggio che solcava un iperspazio ante litteram, seguendo il motto "ci sono mondi nei mondi". Ma i potentissimi Stati 
Uniti del periodo dei figli dei fiori ne decretarono la morte, dopo poche, travagliate avventure. Surfer ritornerà qui e là. richiamato dalla 
nobiltà del personaggio che ha anticipato di un decennio la space opera di Star Wars.Devo però dire di essere profondamente irritato 
dal nuovo lavoro. Non perché manchi la qualità o l'interesse, intendiamoci: si tratta solo d'invidia. Perché The 7th Portai non è sempli¬ 
cemente ospitato dalla Rete, ma è la rete stessa! Andate a vederlo, e scoprirete che c'è tutto: mondi virtuali, avatar, cyberspazio., 
tutto quello che troviamo in rete e al cinema. Con in più i superpoteri, quelli che nessun altro ha saputo regalarvi. 


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MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 














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OMAT 2000 e Vb/ceCom: 
BackOffice e frontoffice 

Le enabling technologies dell’ICT evolvono in una fusione multimediale 
che sta integrando tutti gli approcci. La tradizionale memorizzazione ottica 
e l'innovativo approccio dei cali center convergono nel nome del workflow e di Internet. 

Vediamo come. 

di Leo Sorge 


OMAT 2000 

Milane 



Voice Corri 



FRONT OFFICE 


Tecnologia a soluzioni 
par gestirà la attivila 
verso II Cliente 


G iunte all'edizione 
2000, Omat e Voi- 
ceCom trovano un in¬ 
quadramento comune 
sotto l’egida dell'orga¬ 
nizzatore ITER. Da tredi¬ 
ci edizioni Omat si occu¬ 
pa di memorie ottiche, 
mentre da sette edizioni 
VoìceCom propone l'im¬ 
piego di servizi in voce 
all'interno delle aziende 
La convergenza delle 
tecnologie IT aziendale, 
infatti, ha avvicinato le 
proposte dei due setto¬ 
ri, che oggi possono ap¬ 
poggiarsi a workflow ed 
Internet per offrire un 
percorso unico. 

E 1 questo il motivo che ha portato 
all'organizzazione di entrambi gli eventi 
in una sede unica di opportune dimen¬ 
sioni. qual è il Forum di Assago Alla va¬ 
sta gamma di eventi sportivi e musicali 
adesso il grande spazio al coperto può 
aggiungere questa accoppiata dell'ICT. 
nella quale Pluricom crede e alla quale 
era presente con un suo stand. 

Il trait d'union che caratterizza que¬ 
sta edizione in contemporanea è nelle 
due espressioni back office e front offi¬ 
ce, con riferimento all'archiviazione dei 
dati nel primo caso e al cali center nel 
secondo. In effetti l'evoluzione della ge¬ 
stione dei dati è da sempre il fulcro dei 
processi aziendali, mentre il paradigma 
dell'attenzione all'utente ha avuto una 
sua evoluzione piu trardiva, tanto che in 
Italia siamo ancora nella fase di lancio. 
A queste l’edizione appena trascorsa ha 
sommato l'approccio Wap e si è prepa- 


INTR AN ET • EXTRANET • FAST-INTERNET 

rata alla rivoluzione dell'e-commerce, 
che saranno presenti anche nella pros¬ 
sima edizione romana, che sarà in sce¬ 
na al Palazzo dei Congressi dall'8 al 10 
novembre. 

Proposte 
e risultati 

Vediamo quali sono le tendenze di 
cali center e gestione dei dati, piu verso 
il futuro nel primo caso, che è tuttora in 
sviluppo, con la soddisfazione del con¬ 
suntivo e di alcune anticipazioni nel se¬ 
condo 

Secondo Federico Longo della An¬ 
dersen Consulting, nella sua presenta¬ 
zione " Il CTI negli anni 2000 ", ha sot¬ 
tolineato l'importanza del cliente supera 
quella del prodotto (il CTI è l'integrazio¬ 


ne tra computer e telefo¬ 
nia) Tra oggi e il 2002 
customer profitability e 
product/service profitabi- 
lity sono le voci che in¬ 
vertono le posizioni terza 
e quarta In generale cre¬ 
scono gli investimeni e 
quindi la gamma dei ser¬ 
vizi Nella crescita gene¬ 
rale aumentano sia la du¬ 
rata del rapporto con il 
cliente che le vendite per 
dipendente. 

La consueta indagine 
relativa alla GED (Gestio¬ 
ne Elettronica dei Docu¬ 
menti) in Italia, condotta 
da Vincenzo Gambetta 
evidenzia il carattere so¬ 
stenuto nella crescita di quest'area. I 
dati previsionali per il 1999 riferiscono 
del 21.7% per l'hardware, del 24,7% 
per il software e oltre il 50% nell'area 
dei servizi, per un mercato di 625 mi¬ 
liardi di lire. Nell'anno in corso tale ten¬ 
denza dovrebbe essere confermata per 
servizi ed hardware, mentre il software 
dovrebbe salire dal 24,7 al 27,1%. Tale 
crescita è essenzialmente dovuta alla 
crescita del workflow management 
(crescita composta dell'87,3% dal 1998 
al 2000) e dei document repository, le 
nuove forme di archiviazione (90,8%), 

Il pensiero 
delle aziende 

Ad avvalorare una certa contiguità 
della proposta complessiva di Iter, alcu- 


52 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 











ne aziende erano presenti ad entrambe 
le manifestazioni: Telecom Italia, IBM, 
Siemens, Microsoft e Getronics. 

Partiamo proprio da Telecom Italia. 
L'azienda telefonica ha subito una vera 
e propria rivoluzione nel modo di pro¬ 
porsi, certamente legata a modificazioni 
più profondo. "Lo scarto epocale è sta¬ 
to in Village, sosanzialmente dal 96, an¬ 
che in termini di marketing", ha detto 
Emilio Gioioso, che in Telecom Italia se¬ 
gue il mercato italiano di fascia alta.. La 
tecnologia è una commodity, il che ci si 
sposta sui servizi. 

"Non era più un momento di sola in- 
gegnerizzazione. Il paradigma si è ribal¬ 
tato, bisogna capire il cliente in termini 
di servizio: ADSL nondev'essere una 
tecnologia ma la risposta alle necessità 
aziendali". 

Strada analoga nello svecchiamento 
dell'approccio al mercato si può dire ab¬ 
bia seguito IBM dall'avvento di Lou Ger- 
stner, attuale CEO. "Per noi l'archvia- 
zione ottica è un'area di nicchia, ma 
profittevole, con crescite annuali anche 
dell'80%", ci ha detto Bruno Philipson 
della direzione software nell'area Infor¬ 
mation leveraging del gruppo technical 
sales, "per cui IBM può investire" 
"Omat è l'unico evento dedicato a que¬ 
sto settore, tanto più che quest'anno 
abbiamo una certa ristrutturazione della 
nostra offerta". 

Quest'anno il software IBM punterà 
soprattutto sul content management, 
con l'Enterprise Information Portai e 
con Content Manager, annunciato subi¬ 
to dopo Omat. 

EIP è un midleware per accedere a 
database diversi (DB2 o Oracle ad 
esempio, più Notes, gestione di stampe 
etc). EIP permette di sviluppare in pro¬ 
prio ulteriori funzioni, che si aggiungono 
a quelle già implementate come ad 
esempio la query unica. "Il prodotto si 
rivolge a clienti medio-alti", spiega Phili¬ 
pson, "che altrimenti dovrebbero fare 
tutto da soli, con una notevole perdita 


Lo stand Alcatel, azienda leader tra l’al¬ 
tro nel settore ADSL ha investito sullo 
stand di Votcecom. 


di tempo e denaro". 

Content Manager è una rivi- 
sitazioe di tutta l'offerta con in 
più accesso web, formati audio 
e video, che prima non c'erano. 
Prima c'era la famiglia Image- 
plus che esiste da circa dieci 
anni, e che continuerà a vivere 
per alcune piattaforme mentre 
l'offerta viene allineata. 

Della firma digitale abbiamo chiesto a 
David Vincenzetti della pianificazione 
strategica di Intesis (gruppo Finmatica): 
"è un argomento che tira molto, anche 
perché l'Italia è stata la seconda nazio¬ 
ne a dotarsi d'una legge. La FD porta a 
grossi risparmi, e molti si sono gettati 
nel settore senza capirne gran che. La 
forza unificante è Internet, con il com¬ 
mercio elettronico specialmente il B2B 
(business to business) e appunto la si¬ 
curezza" 

Come dicevamo in apertura, il Wap 
ha trovato un certo spazio anche in 
Omat. Ma da che area provengono gli 
attori di questo nuovo mercato? " Sia¬ 
mo ad Omat per capire mercato e con¬ 
correnti del knowledge management", 
ha detto Fabrizio Bosio, project mana¬ 
ger KM di Iris. L'azienda nasce nel 1991 
a Milano, ed ha aperto a Lugano nel '97 
e a Parigi lo scorso anno; per capirci 
hanno sviluppato, tra l’altro, il servizio 
Wap di Omnitel 2000 e Radiocor. 

"Adesso dei progetti Wap ci stanno 
chiedendo un grande sforzo: grazie alla 
rete europea di partner nella quale sia¬ 
mo coinvolti abbiamo attinto alla com¬ 
petenza di una società norvegese all'a¬ 
vanguardia" 

Uno spazio era dedicato anche al cre¬ 
scente mercato degli ASP, gli applica¬ 
tion server provider, con la Consoft. 
"Noi proponiamo Tarantella, l'ASP della 
Sco, che è alle soglie d’una serie di 
nuovi annunci", ci ha detto Marco Sca¬ 
la. ”E' un mercato che deve ancora tro¬ 
vare una sua collocazione, per cui spet¬ 
ta a noi pionieri andare alla ricerca an¬ 
che di forme di promozione opportu¬ 
ne". 

Anche l'integrazione con i fornitori di 
ERP, gli Enterprise Resource Planning 
evoluzione della gestione aziendale, 
hanno il loro daffare con i sistemi docu¬ 
mentali. "Siamo tra le dieci aziende eu¬ 
ropee", e a questo punto mondiali, "ad 
avere soluzioni sviluppate insieme a 
SAP, con la nostra Arcis", commenta 



Ad Omat la TopMedia proponeva i suoi consueti 
lutorial sul documentate, sempre seguitissimi. 


soddisfatto Klaus Pecher della tedesca 
CE. 

Alla sua seconda partecipazione ad 
Omat è molto contento: l’anno scorso 
ha trovato un valido partner in Gallo Po¬ 
mi, e quest'anno ha avuto un grande ri¬ 
scontro dalla partecipazione. La sua 
azienda non lavora solo su Sap, ma ad 
esempio anche su JDE, Oracle e Notes. 
"Qui abbiamo lanciato Web 2.1, la nuo¬ 
va versione full Java e in versione italia¬ 
na, che da punti a molti: in Germania 
abbiamo svariate implementazioni da al¬ 
cune migliaia di posti, e la più grande 
presenza dei nostri Client ne vede 7.500 
in un progetto di Elsag". 

Omat è stato anche il trampolino per 
il lancio di WebObjects 5, la soluzione 
che rivoluzionerà la presenza Apple su 
Internet. "Stiamo lavorando molto per 
incrementare la rete di partner dell'Ap¬ 
ple Enterprise Program", ci ha detto 
Riccardo Salafia, Sales Manager Sud 
Europa della divisione Enterprise 
Software & Services. "Tra le grandi no¬ 
vità della versione 5 troviamo un mag¬ 
gior supporto di Java, che nel nostro ap¬ 
plication server è già di riferimento con 
scambi XML; già supportati i Jaba 
Beans, sono in arrivo gli Enterprise Java 
Beans”. 

La divisione di Salafia esiste in Italia 
da 7 mesi. Un'installazione di altro tipo, 
nel settore del turismo, è il portale B2B 
per tour operator ed agenzie di viaggio 
con estensione B2C per la vendita al 
cliente. 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 


53 








* 


Sono nati tanti siti di alcuni piccoli editori che volevano svolgere il loro ruolo solamente in 
Internet. Sono emigrati alla rete dall’editoria tradizionale, dalla distribuzione attraverso le librerie. 
La cosa non meraviglia più nessuno, anzi in molti sono pronti a cavalcare questa nuova via che li 

propone su un palcoscenico mondiale. 

D’altra parte perché soffrire i problemi di distribuzione e di vendita? Per questi editori ormai il 
nodo della visibilità in libreria e del prezzo di copertina è diventato un macigno insopportabile. I 
libri non si vendono e spesso finiscono al macero... E allora che fare? Si apre un sito, vi si mette 
tutto il catalogo che permette al pubblico del web di trovare ogni libro che cerca e ad un prezzo 
esiguo. Ma come? Il lettore segnala il testo di cui ha bisogno e il “nuovo” editore glielo stampa 
attraverso una tipografia specializzata oppure lo mette su CD e glielo spedisce. 

Anche tanti giornali d'arte stanno seguendo il loro esempio, segnalandosi pure come interessanti 
ipertesti, fatti così bene da essere considerati quasi “opere d’arte”. 

Ipertesto in rete 

di Ida Cerosa 


Comunicazione 

L'ipertesto è una comunicazione arti¬ 
stica globale svincolata dal tempo e dal¬ 
lo spazio. E' l'interazione di vari linguag¬ 
gi. E’ l'espressione che tende a creare 
un suo particolare, personale stile. Te¬ 
sti, immagini, suoni si fondono per ma¬ 
nifestare pensieri, con il vantaggio che 
la creazione, lo studio, la manifestazio¬ 
ne di tutto questo porta e porterà sem¬ 
pre di più verso una grande maturazio¬ 
ne estetica. 

In un tempo in cui sembra che le arti 
non siano considerate essenziali alla 


L’ipertesto è una comunica¬ 
zione artistica globale svinco¬ 
lata dal tempo e dallo spazio. 

E’ l’interazione di vari linguaggi. 

E’ l’espressione che tende a creare 
un suo particolare, personale 
stile. 



cultura, il campo dell'ipertesto ribalta la 
situazione. Sono infatti convinta che 
tutti noi avremo sempre piu bisogno del 
senso estetico per dare forma all'enor¬ 
me quantità di informazioni che ci rag¬ 
giungono, per riuscire a "vedere" quel 
qualcosa di nuovo che già c'è. 


"Il nemico" di Ca¬ 
terina Davinio. 


Si è tanto parlato 
da Hegel in poi di 
"morte dell'arte", 
ecco ora stiamo di¬ 
mostrando una rina¬ 
scita o meglio una 
vera nascita dell'arte 
anche attraverso 
queste originali for¬ 
me estetiche. (Per 
inciso fatemi "lancia¬ 
re un sasso", stiamo 
velocemente pas¬ 
sando dalla parola 
all’icona?). 

Peccato però che la maggior parte 
delle persone ancora non se ne renda 
conto. 

Molti critici si dichiarano estrema- 
mente diffidenti di fronte all'euforia de¬ 
gli artisti ricercatori, diffidenti verso co- 


54 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 




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ve forme di espressio¬ 
ne. Le perplessità dei 
suddetti si riferiscono ai 
risvolti commerciali (da 
loro non raggiungibili) 
che il computer offre 
con la sua rete, ferman¬ 
dosi poi a considerare 
che la quantità, la velo¬ 
cità, la funzionalità sono 
concetti senza un valore 
di riferimento artistico, a 
differenza dell'informa¬ 
zione e della cultura. 

Ampliare 
la creatività 

Penso che ormai tutti sappiano che 
la funzionalità del mezzo di lavoro, la ve¬ 
locità di esecuzione, la quantità di possi¬ 
bilità di uso siano la base 
necessaria per poter an 
dare oltre i limiti tradizio¬ 
nali, la base per potersi 
lasciare catturare dalla 
"trappola" della creati¬ 
vità. E' logico che la cul¬ 
tura, il bisogno dell'infor¬ 
mazione, la conoscenza 
dell'arte siano un baga¬ 
glio ineluttabile di ogni 
persona, di ogni artista. 

Il problema non è in lo¬ 
ro, ma in quelle persone 
che si avvicinano alla tecno¬ 
logia concedendo uno sguardo superfi¬ 
ciale e distribuendo termini e significati 
che non le appartengono. 

Ho sentito dire da una di queste per¬ 
sone che una giornata è breve e, se si 
"perde tempo" nell’esplorazione dei si¬ 
ti. si diminuisce la capacità di creare-ela- 
borare cultura Ancora una volta mi vie¬ 
ne spontaneo dire che dipende dalla 
persona che agisce. Ognuno di noi nel 
momento in cui è "collegato" non ha 
obblighi di nessun genere verso Inter¬ 
net, ha unicamente uno strumento in 
più per sapere e per colloquiare. E' la 
persona che decide come usare il suo 
tempo, come conquistare i suoi spazi 
mentali per la riflessione, per la creazio¬ 
ne. 

La comunicazione in "tempo reale” 
è un grande vantaggio che non preclu¬ 
de la possibilità di "non" comunicare 
quando si desidera Consente invece di 


non perdere tempo in 
azioni di routine ed ave¬ 
re, volendo, più tempo a 
disposizione e quindi an¬ 
che per l'approfondimen¬ 
to della propria cultura. 

Il nostro cervello è già 
la più potente rete delle 
reti, la più creativa, la più 
visionaria... ma perché 
non potenziare le sue pe¬ 
culiari qualità con l'uso di 
un mezzo che lo consen¬ 
te? 

Non dimentichiamo 
tutti gli studi che sono 
stati fatti proprio sull'ef¬ 
fetto che il computer ha 
sul cervello umano. Uno 
di questi si riferisce all’at¬ 
tenzione che sollecita 
nell'utente, interessando 
entrambi gli emisferi del cervello. Infatti 
alcuni autori, tra cui Negroponte, citano 
questo concetto ormai notissimo. Ci si 
è accorti che l'immersione in 
un mondo virtuale con la na¬ 
vigazione multimediale 
nell’ipermedia, coinvolge 
l'attività di entrambi gli emi¬ 
sferi, il destro e il sinistro. 

Mentre notoriamente, se 
stiamo vicini ad un'opera 
d'arte tradizionale, per osser¬ 
varla e analizzarla si attiva in 
prevalenza o l'emisfero de¬ 
stro o l'emisfero sinistro. 
Quindi mi sembra giusto 
potenziare le nostre qualità m- 


"Omaggio a Duchamp" di Caterina 
Davinio. 


"Baffi elettronici" 
di Caterina Davinio. 


Non dimenti¬ 
chiamo tutti gli studi 
che sono stati fatti pro¬ 
prio sull'effetto che il 
computer ha sul cervel¬ 
lo umano. Uno di questi 
si riferisce all’attenzio¬ 
ne che sollecita 
neN'utente, interessan¬ 
do entrambi gli emisferi 
del cervello. 


"UGOp" animazione 
di Caterina Davinio. 

trinseche proprio per ampliare la nostra 
creatività. 


Caterina Davinio 

A proposito di ipertesti in rete e delle 
possibilità di attenzione che questi sti¬ 
molano vale la pena conoscere alcuni 
lavori di Caterina Davinio, che è l'artista 
che dirige II sito d'arte 
K-vww. kerenina.it! quella che ha fondato 
in Italia la computer-poesia, che si dedi¬ 
ca alla videopoesia Si adopera con mol¬ 
to entusiasmo e con molta intensità e 
le sue produzioni sono stimoli di rifles¬ 
sione. Sono opere che dimostrano ap¬ 
punto i significati dell'ipertesto. 

Tanti e diversi i lavori che ha propo¬ 
sto un po' in tutta Italia. Tra questi il 
computervideo "Il Nemico" del 1997 
Per presentarlo ci introduce cosi: le pa¬ 
role che compaiono in video sono utiliz¬ 
zate e valorizzate nell'aspetto visivo 
(spaziale) senza rinunciare del tutto a 
quello temporale, legato alla lettura ve¬ 
ra e propria e al significato, anche se, 
per la velocita di scorrimento del mom- 

IDA GEROSA 

Artista di Computer art 
Direttore "Artnet-Tentra" 
Intlpv/www.inclink il/mcl ink/arte 
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56 


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Mostra - Convegno - Workshop 
Roma 3 marzo - 28 maggio 2000-03-15 


"America Illustrala" è un'iniziativa sull'illustrazione americana 
contemporanea, di cui si vogliono documentare e approfondire 
i molteplici aspetti Una rassegna in grado di mettere in luce la 
varietà stilistica e tematica di tale ambito artistico, dando rilie¬ 
vo ai riferimenti, che spaziano dal fumetto alla satira, e agli sti¬ 
lemi che variano dalla grafica tradizionale all'uso delle nuove 
tecnologie. Illustrazione dunque intesa anche come comuni¬ 
cazione. che interagisce con l'editoria, con la grafica pubblici¬ 
taria. con la produzione artistica in genere. 

Complessivamente saranno esposte 220 opere di 75 artisti. 


"Occhio" di Caterina Davinio. 


continua 


tor, il testo appare solo occasionalmen¬ 
te decifrabile. 

La parte so¬ 
nora. arrangia¬ 
mento elettro¬ 
nico del ru¬ 
more di un 
duello, può 
essere inter¬ 
pretata come 
metafora di 
una condizione 

esistenziale, oppure sociale, ma anche 
m relazione alla poesia visiva, per la 
quale e con la quale nasce come lotta 
del linguaggio per uscire dalla pagina 
(anche multimediale) per conquistare 
spazio nella realtà (virtuale e non) insi¬ 
nuare nella comunicazione l'arma di 
nuovi e tentacolari prolungamenti 
performativi spazio-temporali di signifi¬ 
cante 


Mentre per il videoromanzo "La casa 
teatro di Sade", uno tra i tanti 
che ha prodotto, ci prende per 
mano raccontando che è un 
esperimento visivo su un ro¬ 
manzo, del quale sono leggi¬ 
bili alcuni frammenti; il mes¬ 
saggio potrebbe essere: dato 
che non si può rallentare 
l'andamento della scrittura, 
bisognerebbe almeno accele¬ 
rare il ritmo del pensiero... Ma 
se questo non fosse possibile, l'avven¬ 
turoso lettore postpostmoderno si con¬ 
soli pensando che non è necessario, 
sarebbe anzi controproducente. Il sen¬ 
so e i frammenti restano leggibili qui e 
là come strumenti solisti che affiorano 
da una partitura multimediale e l'occhio 
e l'orecchio esperto del musicista (o 
del musicologo) ne decifreranno co¬ 
munque più del dovuto! ... 


per la prima volta l’opera 
d'arte non esaurisce la sua esi¬ 
stenza nell’attimo in cui nasce, 
ma consente a se stessa quella 
lunga vita data dalle trasforma¬ 
zioni che l’utente le imprime 


L'ogget¬ 
to video è 
un prete¬ 
sto .. 

Alcune 
di queste in¬ 
teressanti e coinvolgenti operevideo 
sono visitabili nel suo sito che è anche 
un luogo di aggregazione virtuale e di 
dibattito tra critici, teorici, artisti, opera¬ 
tori E’ un luogo dove si disegna una 
mappa della ricerca italiana, è un iperte¬ 
sto che assembla testi, anche presi dal¬ 
la rete, immagini di tanti artisti diversi, 
suoni. 

La Davinio si dimostra un'abile rap¬ 
presentante delle iniziative ipertestuali 
in rete, una interprete della diffusa 
mentalità dei "naviganti mternettiam" 


Trasformazione 


L’archivio della memoria” 

di Federica Marangoni 



Il 1 aprile si è inaugurata la mostra di Fe¬ 
derica Marangoni “L'archivio della memo¬ 
ria" al Glaskasten Sculturem Museum di 
Stad Marie (vicino Essen, in Germania). 
L'archivio della memoria è un libro di 3 
metri x 3 realizzato in vetro industriale 
Per ammirarlo è anche visibile sul sito 
tvvvvw.ansyssem it/marangonil dove inoltre 
è possibile guardare il suo bellissimo vi¬ 
deo. 

"L'archivio della memoria' di Federica Maran¬ 
goni 


Alle cose già dette bisogna aggiun¬ 
gere che l'opera ipertestuale in rete è 
un organismo dotato di una propria per¬ 
sonalità. di una propria consapevolezza: 
esiste, si può animare, riprodurre, di¬ 
struggere E' un organismo in continua, 
potenziale trasformazione. 

E la sua mutevolezza lo caratterizza e 
gli consente di esistere in forma auto¬ 
noma. Questo vuol dire che per la pri¬ 
ma volta l'opera d'arte non esaurisce la 
sua esistenza nell'attimo in cui nasce, 
ma consente a se stessa quella lunga 
vita data dalle trasformazioni che l'uten¬ 
te le imprime. 

Questa è arte contemporanea. fise 


58 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 










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anni fa 


a cura di Andrea de Prisco 



Vento di primavera! 

di Raffaello De Masi 




Telexando, questo il suo nome cunoso. era un mi¬ 
nuscolo terminale portatile dedicato esclusiva- 
mente all'invio e alla ricezione di messaggi elettro¬ 
nici e telex e al solo Invio di tax. Quando si dice 
tecnologia... 


Gran fermento d'idee e novità, in 
quel lontano aprile di dieci anni or so¬ 
no. Un gran numero il 95, con numero¬ 
se prove di pezzi e prodotti interessan¬ 
ti, tanto da porre a chi scrive adesso un 
certo imbarazzo nella scelta e un certo 
"freno" alla tastiera, tanto più di due 
pagine., non si può. 

Saltiamo quasi a piè pari le news, 
che peraltro non hanno niente di parti¬ 
colarmente interessante, tranne un po¬ 
tente portatile della Nixdorf e un curio¬ 
so modem-accoppiatore acustico della 
francese Comi. Nella stessa rubrica 
troviamo anche uno stranissimo mou¬ 
se commercializzato dalla Datamatic, 
dotato di addirittura quaranta tasti fun¬ 
zione. 

Radius presenta la sua gamma di 
monitor pivottanti (saranno a lungo fa¬ 
mosi), e la Areal Technology offre un 
drive da 200 MB per laptop; Corrado 
racconta di una conferenza tenuta da 
Philippe Kahn, gran patron della Borland, in tutte le capitali 
d'Europa, e De Masi prova la nuovissima macchina della 
Apple, il Macintosh II ci. 

Si tratta di una macchina costosa 
ma un palmo, come prestazioni, ad di 
sopra delle altre; i prezzi, comunque, 
per i tempi, non erano certo stratosfe¬ 
rici, mente oggi con lo stesso budget 
si compra un mimcomputer o una mez¬ 
za dozzina di PC forzuti. Quindici milio¬ 
ni la macchina di base, cui occorre ag¬ 
giungere un altro paio di milioni per il 
monitor a colori e altri tre milioni per 
una memoria aggiuntiva da 4 MB - 
avete letto bene: "quattro megabyte'. 

Nella perfetta filosofia Apple, la mac¬ 
china è comprensiva però di tutto, in¬ 
cluso un software di sistema e applica¬ 
tivo che ha perso i leggendari MacWn- 
te e MacPaint, ma conserva una glorio¬ 
sa applicazione che, con alterne vicen¬ 
de, è sopravvissuta penosamente fino 
a oggi, HyperCard. 

Prova diretta, di seguito, per un 
mouse che si confronta con una track- 
ball, ambedue della Logitech. Lungi 


dall'avere le sinuose forme di oggi, 
questi due prodotti hanno però un gra¬ 
devole design (specie la seconda) e 
una discreta ergonomia. Secondo il pa¬ 
rere di Corrado Giustozzi, autore 
dell'articolo, la palma andrebbe alla 
trackball, ma si tratta, quasi certamen¬ 
te, di un giudizio influenzato dalla no¬ 
vità di questa periferica che, come si 
sa, non ha mai goduto successivamen¬ 
te di soverchia fortuna 

Paolo Ciardelli invece si occupa di 
un piccolo terminale portatile, grande 
poco più di un paio di carte di credito 
affiancate, costoso quanto oggi costa 
un Pc di fascia bassa, e la cui unica 
funzione è quella di inviare telex e fax, 
previo abbonamento al servizio che co¬ 
sta oltre mezzo milione annuo 

Massimo Truscelli ci parla, ancora, 
di un altro prodotto della Polaroid, il Cl- 
4400. un Palette dalle funzioni avanza¬ 
te capace di trasformare immagini 
stampate su carta in pellicole e diapositive 35 mm E, incre¬ 
dibile a dirsi, sbarca sulle italiche sponde anche un compati¬ 
bile Spectrum, il Sam coupé che, a fronte di mezzo milione 


60 
















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anni fa 


di spesa, offre una valida alternativa al¬ 
la macchina modello mattoncino di sir 
Sinclair. 


Nascita di un mito 


Beh, lasciamo da parte le cosette di 
tutti i giorni per raccontare dell'inizio di 
una grande avventura, non ancora 
spenta. Siamo arrivati finalmente alla 
prova di Microsoft Word per Windows 
(per gli amici, WinWord), grande tra i 
grandi, la cui prova occupa una diecina 
di pagine e che va ad affiancarsi, per 
aspetto e prestazioni, alla versione per 
Macintosh. 

Guardato a dieci anni di distanza, 
meraviglia il fatto che, in fondo, le pre¬ 
stazioni e l'aspetto siano, a ben guarda¬ 
re, tanto poco distanti da quella odier¬ 
na, a conferma che è ben difficile cambiare la forma di un 
uovo. 

Apre i battenti una nuova rubrica, inizialmente affidata a 
Elvezio Petrozzi, che avra alterna fortuna, prima di essere 
chiusa qualche anno fa. 

Storyware, questo il nome, doveva accogliere racconti 
dei lettori che, cito testualmente, "potranno essere am¬ 
bientati in qualunque epoca e in qualunque scenario, ma 
dovranno obbligatoriamente rappresentare l'aspetto infor¬ 
matico della vicenda" Col tempo, anche per mancanza di 
rispetto verso questa regola, il genere perse questo carat¬ 
tere di riferimento, e la rubrica cambiò orientamento, dive¬ 
nendo quasi una fanzine di SF, fino a essere chiusa. 

La rubrica Mac si occupa, stavolta, di Trapeze, uno 


Questo coso' era. mentepopodimeno che... un compatibile dello Spectmm Sinclair, prodotto dalla Miles 
Gordon Tecnology (??? e ancora III). Con tanto di drive al posto del mlcrodnve! 


spreadsheet senza confronti, in cui il concetto di cella viene 
interpretato in maniera originalissima, e non legata rigida¬ 
mente alla nozione di riga-colonna imperante. In altri termi¬ 
ni le celle divenivano "campi", che venivano legati tra loro 
da relazioni e funzioni senza mantenere, per questo il rigido 
inquadramento degli altri spreadsheet. Prodotto avanzato e 
ricco di originalità, dotato di una sezione grafica ancora oggi 
insuperata, non ebbe, purtroppo, gran successo e spari ra¬ 
pidamente nell'oblio 

Bruno Rosati prova un programma di animazione grafica 
per Amiga, mentre, nell'area del software inviato dai lettori, 
troviamo un bel pacchetto grafico su Atari e un bel gioco 
per MS-DOS, con un listato di oltre 70.000 caratteri. E lo 
spazio a disposizione finisce qui 



Microsoft Word per Windows, familiarmente piu noto come WinWord, comparve nella pnmavera del 90 
Sul numero di aprile di MC, l'approfondita prova prodotto di quella che consideriamo una delle più impor¬ 
tanti pietre miliari del software per PC. 


Concludendo 

Come al solito una curiosità, nella 
Posta, Marco risponde a un lettore 
che, accanto a lamentele "tecniche", 
si lagna anche del fatto che MC abbia 
un cattivo odore di colla! Divertente la 
riposta del Marmacci, che ci piace ri¬ 
portare integralmente. 

sono anch'io uno con la mania 
degli odori; e buonissimo quello di un 
certo tipo di carta (diversa dalla no¬ 
stra). e ieri sera, a tavola, ne sentivi 
uno che non mi piaceva, per cui mi so 
no messo ad annusare per capire cosa 
fosse, mio figlio si è messo a ridere e 
mia moglie mi ha detto di smettere di 
fare il cane, ma la differenza d'odore 
tra MCmicrocomputer di qualche anno 
fa e di adesso non sono riuscito a sen 
tirla E dire che faccio parte di quella 
schiera di persone (credo ampia, men¬ 
tre sono uno dei pochi ad ammetter¬ 
lo...) che attirata dal buon odore di 
amaretto della colla Coccoina, l'hanno 
assaggiata. Sono rimasto delusissimo, 
il sapore è pessimo." A risentirci. KS 


62 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 




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come usare ••• 

Word 2000 

Microsoft Word 2000: il collega di tutti 

terza parte 

Lavorare con stile 

di Aldo Ascenti 


Dopo aver appreso quanto basta di 
Word per districarsi nelle piccole neces¬ 
sità quotidiane si può cominciare a chie¬ 
dere al programma qualcosa di piu per 
velocizzare le procedure più ripetitive. 

In effetti, talvolta si rinuncia a rendere 
più gradevole, e sopratutto leggibile, un 
documento qualsiasi per mancanza di 
tempo o per paura di trovarsi invischiati 
m qualche tanto contorta quanto miste¬ 
riosa caratteristica del programma. In 
questa puntata parleremo soprattutto 
della gestione degli stili: si tratta di un 
meccanismo che in Word si usa di conti¬ 
nuo per facilitare la formattazione e rim¬ 
paginazione di documenti strutturati o 
piu lunghi di un paio di pagine. Se sfrutta¬ 
ti con un po' di buon senso, gli stili pos¬ 
sono far risparmiare molto tempo e dare 
a ogni realizzazione un tocco di ordine ed 
eleganza in più. 


Cos’è uno stile 

Per il programma di elaborazione testi 
di Microsoft uno stile non è altro che la 
memorizzazione di una serie di caratteri¬ 
stiche estetiche e di impaginazione a cui 
dare un nome per 


L'apposita casella sulla 
barra degli strumenti è 
il modo più semplice di 
applicare uno stile pre- 
dehmto ai lesto selezio¬ 
nato. visualizzandone 
preventivamente le 
caratteristiche 


si desidera format¬ 
tarlo in carattere 
"arial", corpo 14, 
sottolineato e cen¬ 
trato, invece di ripe¬ 
tere ad ogni occor¬ 
renza le operazioni 
necessarie ad 
impostare questi 
attributi, sarà possi¬ 
bile definire uno 
stile, una volta per 
tutte, con queste 
caratteristiche, sal¬ 
varlo e riapplicarlo 
semplicemente 
scegliendolo, con 



nioio 


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(-*• arala 

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MO cai 


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pochi colpi di mouse, da un apposito 
elenco. Un altro grosso vantaggio, colle¬ 
gato all'uso di questa funzionalità, consi¬ 
ste nella possibilità di modificare la for- 


poterle poi richia¬ 
mare rapidamente 
quando necessario. 
Se, ad esempio, 
ogni volta che si 
aggiunge un titolo 
ad un documento 


Selezionando una por¬ 
zione di testo formatta¬ 
to, a cui era stato pre¬ 
cedente assegnalo 
uno stile, è possibile, 
cliccando sulla casella 
"stile" e premendo 
invio", chiedere a 
Word di ridefinire lo 
stile stesso in base 
all’esempio 



mattazione di tutti gli elementi definiti 
come appartenenti a un dato stile sem¬ 
plicemente agendo sulle caratteristiche 
dello stile stesso, assicurando cosi omo¬ 
geneità e rapidità di adattamento al 
documento. Tutto questo assume un'im¬ 
portanza tanto maggiore quanto più 
lungo è il documento da elaborare, e 
diventa una procedura pressoché essen¬ 
ziale se l'obiettivo è la stesura di una tesi 
di laurea 0 di un libro. 


Qualcosa sui modelli 

Quando creiamo un nuovo documen¬ 
to di Word, il programma ci mette già a 
disposizione un elenco di stili predefiniti, 
consultabile agendo sulla casella "stile" 
nella barra di formattazione. Il menù a 
tendina mostrerà il nome di ciascuno nel 
carattere impostato nella definizione 


64 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 





















































comt uwrt„, 

Microsoft Word 2000 


?JxJ 


» 


H [ntestanone;lntesU?ionel 
1 Mappa documento 
1 Normale 
1 Pie dpaqna 

I Titolo 

II Titolo I 
H Titolo 2 
Il titolo 3 
1 Titolo 4 


Da Questa fine¬ 
stra si possono 
creare nuovi stili 
o operare modi¬ 
fiche di qualsia¬ 
si genere a uno 
stile preesisten¬ 
te, sfruttando il 
menù " forma¬ 
to ' 


Nome: 


[ 1 Corpo dd testo 

A nUprtoo _ 


_ JJPO. _ 

paragrafo 

SUaper paragrafo tuccetwo: 

~H I 


JU*I 

3 

~3 


Anteprma carattere 


d 


Ari al 


Tattx(fia^«> Tatti Tilt. 

(#<•««*' la.«><T. (•«»*> Tattiitr,a^4i TaiM.i.«,4. TailMl.ia^*. Ta;t>4riM» 
Ta.t> lata«|4>T.. V'f T«Jt> <lf !*«««• 


Descriaone 

Normalo + Tipo d carattere: 12 pt 


M»Oa; 



Doso unno 
Corpo M (osto 4 


r figganoi al mortelo 




r Aggiorna atfomaOcamento 
Temuto • I Scota racèda . 


Mp4ftca... 1 0"»™ 


J. 


Annula 


La finestra di dialogo " stile " offre una visualizzazione in anteprima degli eflet¬ 
ti di ciascuna voce su caratteri e paragrafi, e consente, inoltre, di verificare 
eventuali dipendenze di uno stile da un altro, mostrandone la struttura con 
una logica additiva 


dii 


dello stile stesso, mentre un apposito 
riquadro, a destra di ciascun nome, con¬ 
terrà una serie di simboli che individuano 
se si tratta di una formattazione dedicata 
a caratteri o paragrafi, com'è previsto l’al¬ 
lineamento e che dimensione (in punti) 
avrà il testo una volta applicato lo stile 

Gli elementi di questo elenco sono 
legati al ''modello'’ scelto per il docu¬ 
mento che si sta creando. I modelli di 
Word sono particolari file, individuabili 
per l'estensione ".dot", che il program¬ 
ma usa come canovaccio su cui basare i 
documenti veri e propri In effetti un 
modello di documento, nella sua forma 
più semplice, non è altro che una raccol¬ 
ta di stili, che saranno diversi a seconda 
che dal menù "fileSnuovo” si scelga, ad 
esempio, "lettera professionale", "curri¬ 
culum elegante" o "documento vuoto”. 

Definire 

e modificare uno stile 

Naturalmente, nella maggior parte dei 
casi, gli stili incorporati nei vari modelli 
non saranno sufficienti a rispondere in 
pieno alle nostre esigenze, ma con sem¬ 
plici procedure se ne potranno creare di 
nuovi o modificare quelli predefimti. 

Il modo più semplice per creare un 
nuovo stile consiste nel formattare un 
paragrafo secondo le caratteristiche desi¬ 
derate. selezionarlo, quindi fare clic sulla 
casella "stile” della barra di formattazio¬ 
ne e digitare un nuovo nome, che. natu¬ 
ralmente, dovrà essere diverso da tutti 
quelli già presenti. Se invece si vogliono 


Tra le numerosissime 
caraneristiche asse¬ 
gnabili ad uno stile e 
compresa la specifi¬ 
cazione di quale lin¬ 
gua adottare per II 
controllo ortografico 


modificare le carat¬ 
teristiche di uno 
stile preesistente, 
in molti casi è pos- 



Tiit><f>iM«4> T>I»4«M») 
lfif>4»T»it l« n »l i Tm 
Ti. «(•>!•«« 1t <*-!•. re* 




Corpo òri t«*o ♦ 

r Aggiri? M mudalo 


Affidar» 1 

Alvv*- ' 

Arabo (Algeria) 

Arabo (A intuì Sttjdla) 

D corrottoro erto? «fico e 0 «in rtruivrti d co hm» 
uwrarno mJumaficwrt « i dmrurl (M« Ingoa 
Mfomnot», vedove*** 

r (jonooogute Controls «togrofooog ammontalo 
P 

Il « I «mi. I 


Cormoto- 




sibile seguire una procedura semplifica¬ 
ta: sarà necessario applicare lo stile a un 
paragrafo, quindi effettuare le modifiche 



Directory predettene 
Ottonarie e grammatica 


Mostra 

P Testo evtderiflato 
r Segnalibro 

P Berrà 4 stato 


P lesto acenato 
P Barra scoroni, or®, 
P Barra scornm. ypct. 


P Sugganmenti su schermo 1“ Segnaposto per «magri 


Formattazione 
r Tabylanom 
r Sfiati 

r Segr» d paragrafo 


V Tego nascosto 
r Segni (Bino facoltativi 
r lutto 


Opponi per le vtsualuaaon Stampa e LayoU Web 

P Dtssgn P Righelo yerbcale (solo vouatoatione Stampe) 

r éncoraggi per oggetti 
r ymm del testo 

CWonl per le vrsuatotaoctee Strutture e Normale 
r A capo nete finestra targtietta area d sde: 
r taattenbotta |3cm f{| 


desiderate alla formattazione del para¬ 
grafo stesso. A questo punto basterà 
selezionare il paragrafo modificato, fare 
clic sulla casella 
"stile" e conferma¬ 
re premendo 
"invio”. Una fine¬ 
stra di dialogo ci 
offrirà la possibilità 
di adattare lo stile 
secondo l'esempio 
selezionato o, al 
contrario, di ripristi¬ 
nare il paragrafo 
secondo lo stile ori¬ 
ginario. Barrando la 
casella "aggiorna 
automaticamente" 
si impone a tutte le 
porzioni di testo del 
documento, defini- 


r Coda d campo 
Qynbrogg^tura campo: 

jse srVtrronafo 


3 


Amia 


La schermata visualiz¬ 
za " del menù "opzioni " 
include una voce per 
definire la larghezza 
dell’area "stile", che 
sarà visibile quando 
l'impostazione è mag¬ 
giore di zero . 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


65 















































































nomi uian^ 

Microsoft Word 2000 




IMI 
>1» 94 imo 


nctiamare rapiaamert» quando necessario Se. ad esempio, ogni « 




«Urea o di un tuo 

QMafcosa sul modelli 

Quando creiamo un nuovo documento di Word, il programma a mede i 
elenco a sali pregefinit. consolatale agendo sulla casella 'sole" nella b 
menu a tendina mostrerà il nome di ciascuno nel catane!» impostato « 
stile stesso mentre un’apposita caseUna, a destra di ciascun nome, ro 
simbot die individuano se si tratta di una formattazione dedicala a cari, 
preusto fa*neamento e che dimensione (in punti) avrà il tosto uria vita 
G» eternarti d questo elenco sono leqaB al 'modello' scelto per il docufl 

■ rodevi.. I mrvHtìl). <* Wdlri CW> r,»r*ir -start Ma . rv«r.«.-i »tMt npr r c&arvUÈ 


’« .• \ vDOatj] ■ x ■ « e • ■ 


Anche il puntatore detta guida rapida di Word può essere un rapido sistema 
per visualizzare le caratteristiche di uno stile 


L'area stile rimane sulla sinistra del documento e offre una mappatura del 
susseguasi degli stili Con un doppio clic su una delle voci di guest mea si 
apre la finestra di modifica 


te secondo quello stile, di adattarsi auto¬ 
maticamente ad ogni successiva modifi¬ 
ca che comprenda almeno un segno di 
paragrafo. Se. ad esempio, si modifica lo 
stile "corpo del testo" cambiando il font 
"Times New Roman" con r'Arial" e si 
barra la casellina di aggiornamento auto¬ 
matico, si otterrà che tutti i paragrafi del 
documento definiti come "corpo del 
testo" passeranno al nuovo font; inoltre, 
da questo momento in poi. basterà sele¬ 
zionare una porzione di testo e un segno 
di paragrafo, a cui è stato applicato il 
“corpo del testo", e si potranno fare, con 
i normali comandi di formattazione, 
modifiche che interverranno immediata¬ 
mente su tutti gli altri paragrafi impostati 
col medesimo stile Le tecniche appena 
descritte, pur avendo il dono dell'imme¬ 
diatezza e della semplicità, non permet¬ 
tono una gestione completa delle poten¬ 
zialità di questo strumento, e soprattutto 
non mettono in luce una caratteristica 
fondamentale degli sili di Word, ovvero la 
possibilità di creare stili derivati sulla 
base di altri preesistenti 

Un po’ di aritmetica 

La prima cosa da fare, per capire 
meglio come Word gestisce gli stili, è 
accedere alla finestra "stile" dal menù 
"formato". Nel riquadro di sinistra com¬ 
pare un elenco che può comprendere gli 
stili in uso nel documento corrente, tutti 
quelli disponibili o solo quelli definiti dal¬ 
l'utente, a seconda che si sia scelta la 
voce appropriata nella casella "mostra" 
piesente nell'angolo inferiore sinistro 
della finestra. Nelle aree di destra sono 


invece visibili in anteprima la posizione 
dei paragrafi e l'aspetto che avranno i 
caratteri una volta applicato lo stile sele¬ 
zionato, ma la cosa più importante è l'a¬ 
rea sottostante, che mostra una descri¬ 
zione della struttura dello stile stesso, 
individuato come "somma" di piu com¬ 
ponenti. Se lo stile corrente è stato defi¬ 
nito a partire da un altro, il nome di que¬ 
st'ultimo comparirà come prima voce 
della descrizione, a cui seguiranno le 
caratteristiche distintive "aggiunte" a 
quelle originali Queste caratteristiche 
possono essere davvero considerevoli 
per quantità e varietà, e per accedervi è 
possibile fare clic sul pulsante "nuovo" 
o su quello di modifica, che aprono 
entrambi la medesima dialog box. Da 
qui si potrà definire completamente la 
struttura di un nuovo stile, immettendo 
un nome nella casella apposita e sce¬ 
gliendo se partire da zero o da un ele¬ 
mento preregistrato da selezionare nello 
spazio "in base a" Sempre in questa 
finestra si potrà dichiarare se si desidera 
creare una voce che coinvolga anche 
impostazioni di impaginazione, come 
rientri e allineamento (stile di paragrafo), 
oppure ci si vuole limitare a una format¬ 
tazione operante esclusivamente sui 
caratteri (stile di carattere). Si potrà 
anche decidere quale voce applicare al 
paragrafo immediatamente successivo 
a quello formattato con lo stile corrente, 
rendendo molto comoda l'impostazione 
di titoli e sottotitoli Delle due opzioni 
presenti nella parte bassa della finestra, 
di una abbiamo già parlato, mentre 
"aggiungi al modello" permette che le 
modifiche apportate allo stile corrente 
vengano salvate non solo nel documen¬ 


to in uso, ma anche nel modello, cosi da 
renderle disponibili per tutti i nuovi file 
che verranno creati successivamente, 
purché dello stesso tipo 

La definizione delle diverse caratteri¬ 
stiche di formattazione passa attraverso 
la pressione del pulsante "formato", dal 
quale si accede a un menù tra le cui 
voci è possibile impostare tutte le carat¬ 
teristiche desiderate, che verranno 
aggiunte man mano alla descrizione 
dello stile corrente Ci sono ben pochi 
limiti alle specifiche assegnabili ad uno 
stile, che comprendono la lingua, i bordi, 
la presenza di cornici o la scelta di una 
numerazione, come avviene per gli elen¬ 
chi puntati e numerati, di cui parleremo 
nei prossimi numeri. 

Va notato che uno stile definito come 
"derivato" subirà qualsiasi modifica 
dovesse interessare la voce di prove¬ 
nienza. se, ad esempio, si crea uno stile 
"titolo grande" derivato da "titolo" con 
raggiunta di un corpo maggiore e di un 
allineamento a sinistra, mutando il font 
nella definizione di "titolo" cambieranno 
nello stesso senso anche le occorrenze 
di "titolo grande" (a patto di aver sele¬ 
zionato la casella "aggiorna automatica- 
mente"), mentre non vi saranno effetti 
collaterali se a mutare in "titolo" sara 
l'allineamento, poiché questa caratteri¬ 
stica è esplicitamente dichiarata nello 
stile derivato. Se tutto questo può appa¬ 
rire complicato, va tenuto presente che, 
oltre a permettere un ottimo livello di 
customizzazione dei documenti di uso 
più frequente, la comprensione dei 
meccanismi di gestione degli stili aiuta a 
interpretare comportamenti di Word che 
a prima vista potrebbero apparire inspie- 


66 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 
























icow utay~. 

Microsoft Word 2000 



Mliov® combirtòOene: 

|ait*ctbi,h| 

SuaHagnttaa: 
(non «Menata) 


~ b . _ — — - i 

<_c*r©BViz*om cerrore 


J 

J 


DMOBW» 





Chfcjdt 


-, 


Lo strumento "libreria " permette di trasferire con semplicità gli stili tra docu¬ 
menti o modelli diversi. 




tarmala + Tiro <J <jrattere: 12 « 


gabili, come modifiche a catena degli 
stili derivati, o formattazioni che mutano 
repentinamente passando al paragrafo 
successivo. 

I documenti di grosse dimensioni 
possono arrivare a includere decine di 
stili diversi che si susseguono di conti¬ 
nuo. Per una più agevole gestione di 
queste situazioni complicate, Word può 
essere impostato per visualizzare, sulla 
sinistra del documento, una colonna di 
dimensioni variabili che tiene traccia del 
succedersi dei vari stili e ne permette 
una rapida modifica. Per rendere visibile 
quest'area è necessario impostarne la 
larghezza in centimetri nella casella "lar¬ 
ghezza area di stile" della finestra che 
compare scegliendo "opzioni/visualizza" 
dal menù "strumenti". Per effettuare 
adattamenti agli stili cosi visualizzati 
basterà un doppio clic sul loro nome per 
accedere direttamente alla finestra di 
dialogo corretta. 

Un altro sistema comodo per visualiz¬ 
zare le caratteristiche di uno stile appli¬ 
cato in qualche punto del documento, 
consiste nell'usare la guida rapida di 
Word che si attiva con l’omonima voce 
del menù Armati del puntatore 
della guida rapida basterà fare clic sul 
paragrafo dubbio per veder apparire un 
fumetto con le sue caratteristiche. 


le modtfiet» tt: 

|ta>mal.dot 


La scheda "scelta 
rapida ", che può 
essere richiamata 
dalla finestra di defini¬ 
zione di un nuovo 
stile, consente , agli 
affezionati della tastie¬ 
ra, di assegnare una 
combinazione di tasti 
a uno stile di uso fre¬ 
quente, rendendone 
ancora più veloce l'ap¬ 
plicazione 


Librerie di stili 

Una volta che si sono creati un certo 
numero di stili personali potrebbe esse¬ 
re desiderabile trasferirli tutti o in parte 
ad altri documenti. Se non si vuole 
usare l'opzione "aggiungi al modello" 
per non modificare le caratteristiche dei 
modelli predefiniti, si potrà comunque 
passare uno stile da un documento 
aperto ad un altro semplicemente 
copiandovi un intero paragrafo a cui lo 
stile è stato assegnato. In un secondo 
momento converrà costruirsi una vera e 
propria libreria di stili trasferendoli tutti 
in uno stesso documento, che potrà poi 
essere svuotato del testo contenuto e 
salvato come modello. 

Per ottenere questo basterà sceglie¬ 
re "salva con nome" dal menù "file" e 
specificare "modello di documento" 
nella casella "tipo file". A questo punto 
si potranno creare nuovi documenti 
basati sul modello personalizzato sem¬ 
plicemente scegliendolo dalla finestra 
che compare col comando "nuovo" del 
menù "file". Se è necessario assembla¬ 
re stili contenuti in diversi modelli, sarà 
possibile usare il comodo strumento 
"libreria", che Word mette a disposizio¬ 
ne per velocizzare questo genere di 
operazioni. Per aprire l’apposita finestra 


di dialogo si può premere il pulsante 
"libreria" dal menù ”formato\stile". La 
schermata appare divisa in due aree 
che mostrano gli stili del documento o 
del modello di partenza e di quello di 
destinazione. Per cambiare uno di que¬ 
sti è sufficiente un clic su uno dei pul¬ 
santi "chiudi file" che verrà sostituito 
dalla voce "apri file", cliccando sulla 
quale verrà offerta la possibilità di speci¬ 
ficare il documento dal quale prelevare 
gli stili desiderati, che andranno quindi 
selezionati nell'area apposita e copiati 
con il pulsante ”copia ”, che opera sem¬ 
pre nella direzione mostrata dalla dop¬ 
pia freccia. 

La finestra di dialogo "libreria" pre¬ 
vede inoltre appositi pulsanti per rinomi¬ 
nare o eliminare gli stili selezionati, 
offrendo una semplice ma completa 
interfaccia per l’assemblaggio di model¬ 
li personalizzati. 


Conclusioni 


La gestione degli stili non è che una 
delle potenti caratteristiche offerte da 
Word per semplificare la gestione di 
documenti di grosse dimensioni. Nelle 
prossime puntate vedremo come l'uso 
degli stili possa portare ulteriori vantag¬ 
gi se associato a un impiego razionale 
della visualizzazione "struttura" che è il 
punto di vista ideale per operare anche 
su file costituiti da centinaia di pagine. 

Ad ogni modo, la creazione di ele¬ 
menti personalizzati, come stili, modelli, 
barre di pulsanti e cosi via, se prevede 
un certo investimento di tempo iniziale, 
ne fa guadagnare molto di più sulla 
lunga distanza, per non parlare della 
soddisfazione di aver piegato il pro¬ 
gramma alle nostre specifiche 
necessità. 


MS 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


67 


































































di Aldo Ascenti e Franco Paiamaro 


Fin dalle origini dell'informatica per¬ 
sonale, il modo piu semplice per sce¬ 
gliere l’hardware di un computer è con¬ 
tare: valutare quanti MHz ha la CPU, di 
quanti byte è costituita la memoria, 
quanto capiente è il disco rigido e così 
via. Se questi valori caratterizzano 
senz'altro le prestazioni di un qualsiasi 
sistema di elaborazione, l'elemento che 
in maggior misura influisce sull'affidabi¬ 
lità, la versatilità, l’espandibilità e, quin¬ 
di, la longevità di un PC è invece quella 
moltitudine di componenti che costitui¬ 
scono la scheda principale alla quale 
fanno capo tutti i dispositivi del compu¬ 
ter: la motherboard, altrimenti detta 
scheda madre. 

Indispensabile quanto sottovalutata 
al momento dell’acquisto, la mother¬ 
board può fare la differenza tra un siste¬ 
ma professionale e uno limitato all'im¬ 


piego domestico, aprire la strada ai 
componenti più performanti o rappre¬ 
sentare un invalicabile collo di bottiglia 
in grado di inficiare le prestazioni anche 
del più scattante dei processori dell'ulti¬ 
ma generazione 

Altra grossa questione legata alle 
schede madri è il problema della com¬ 
patibilità: conoscere le caratteristiche 


dei chip di controllo e dei diversi con¬ 
nettori di cui è dotata è, infatti, l’unica 
via per capire se un dato processore, 
adattatore grafico o qualunque altra 
componente funzionerà o meno sul no¬ 
stro computer; anche considerando che 
sostituire l'intera motherboard è una 
procedura spesso laboriosa e costosa. 

Ci proponiamo, quindi, di offrire una 



Le pone di una motherboard ATX colorate secondo le specifiche PC-99 


68 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 








Schede madri 




un materiale chiamato 
vetromie II nu- 

mero degli ^M 

yBfojÈ 

'ÈttSj 

• : M tgC fiM | 

IBM 
o ¥dQ 

di integrazione del- 

la scheda stessa: un 
minor numero di stra- iDwmr 
ti implica una costru- mar 
zione ed una progetta- \r 
zione più accurata e mo- j 

derna, A 

Altro elemento che può aiutare Jft 
nella valutazione della qualità del A I 
prodotto è la presenza diffusa di I 
componenti saldati in superfi- 
eie ISMD, Surface Mounted 
Devicel piuttosto che quelli 
montati in modo da perfo- xmjMli 
rare la scheda stessa, co- ^I 
me avviene spesso per 
quei vistosi cilindretti 
che sono condensatori 
elettrolitici tradizionali 
che alcuni produttori di 
schede sostituiscono con quel- 
li nettamente superiori (e costosi) ^ 
sinterizzati al tantalio in tecnologia 
SMD 

Acquistando una nuova scheda, si 
dovrà poi controllare il "form factor" 
secondo il quale è realizzata, ovvero le 
specifiche standard in base alle quali 
sono, per esempio, disposti i connettori 


K giornamento in quanto la 
i è costituita da due parti, 
elementi attivi (la parte ag¬ 
ibile) e una con elementi 
sivi, come connettori e bus 
espansione, che comunica¬ 
to attraverso un unico gros¬ 
so connettore a pettine, e 
il microATX, estensione 
dell’ATX e ideale per PC di 
dimensioni ridotte e con li- 
tata capacità di espansione, 
u umilio passo nella standardizza¬ 
zione dell'aspetto delle schede provie- 

R "a recenti specifiche PC- 
che impongono una 
colorazione diversa 
per ogni tipo di uscita 
(parallela, seriale, 
USB, PS/2) per una più 
rimediata identificazio- 
ì. La rispondenza a 
isti criteri è un 
io inequivoca- 
ella moder-^^^^^ 

rran- 

ofie 

piuyeuudii un- ' M 

crestate 

wf sJtk 

■a ^ 

massimo 
^ di RAM che 
può essere 
montata, il numero di canali 
e il tipo dei bus IDE a dispo¬ 
sizione delle memorie di 
massa e la presenza o me¬ 
no di un controller SCSI inte¬ 
grato, oltre, naturalmente, al numero 
degli slot PCI disponibili per future 
espansioni. Sempre le specifiche PC-99 
hanno sancito la definitiva abolizione 
dei vecchi connettori ISA, perciò, se si 
desidera riciclare schede sviluppate con 
questo standard, converrà optare per 
una scheda madre che, aggirando le 
specifiche, ne preveda almeno uno, co¬ 
sa non del tutto infrequente anche su 
prodotti dell'ultima generazione. 

La spinta verso la semplificazio- 
Ì/V ne, l'integrazione e l'abbatti- 
,v- \ mento dei costi dei PC di fa- 
/■glk scia bassa ha portato molti 
produttori di schede madri a 
"immergere" tra i componenti 
della scheda anche periferiche tradi- 


marchi e standard 

che si è fatto quanto mai intricato negli 

ultimi mesi. 


e definite le dimensio- 
ni della scheda stessa. Il 
form factor scelto deve coinci¬ 
dere con quello previsto per lo chas¬ 
sis del computer, cosi da garantirne il 
corretto assemblaggio. I principali stan¬ 
dard attuali comprendono l'ATX, evolu¬ 
zione del vecchio e ormai desueto AT, 
rispetto al quale offre un'alimenta¬ 
zione operante a un voltag- 
gio maggiore, attiva- . £^3 

bile tramite un - 
segnale elettrico, v» 

e una più raziona- 

le distribuzione di ‘ i*** 

ingressi e uscite, ^ 

l'NLX che si presta 
bene per facili procedu- ^ 


La struttura di una 
scheda madre 

Ogni motherboard si presenta come 
una scheda realizzata in diversi strati di 


il c r ,ru ra= .aC! r_-_- c 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


69 



(S^CLela^! Schede madri 



Slot per 
la RAM 


Porte di 
comunicazione 


Slot 

ISA 


Bios 


Chipset 

(northbridge) 


Connettore 
di alimentazione 


Regolatore 
di tensione 


Zoccolo 
per la CPU 


Chipset 
(southbridge) 


tampone 


AGP 


Bus 

EIDE 


Bus 

floppy 


La posiziona dei com¬ 
ponenti di una comune 
scheda madre ATX di 
produzione attuale. 


zionalmente acquistate separatamente, 
come l'interfaccia grafica, il modem, 
l'interfaccia di rete o il sottosistema au¬ 
dio, Di fronte a una motherboard che 
integra uno o più di questi dispositivi bi¬ 
sogna sapere che a fronte di un'indub¬ 
bia riduzione dei costi si nasconde tal¬ 
volta lo spettro del decadimento delle 
prestazioni del sistema, poiché il rispar¬ 
mio è ottenuto proprio scaricando sul 
processore e sulla RAM di sistema 
mansioni solitamente svolte da chip de¬ 
dicati. Non è infrequente, ad esempio, 
il caso di sistemi molto economici che 
consentono di sfruttare solo 56 dei 64 
Mbyte di RAM disponibile perché 8 so¬ 
no riservati all'uso della scheda grafica 
integrata. 

Questo genere di soluzioni sono ac¬ 
cettabili, e in certi casi perfino consiglia¬ 
bili, se viene perlomeno offerta, tra le 
caratteristiche della scheda, la possibi¬ 
lità di disabilitare il mortificante disposi¬ 
tivo integrato per sostituirlo, in un se¬ 
condo momento, con una versione più 
evoluta e completa in grado di far fron¬ 
te ad accresciute esigenze di elabora¬ 
zione. 

70 



Un esempio di north¬ 
bridge di un chipset Via 


guardo. Alcune schede madri possono 
persino ospitare contemporaneamente 
diversi tipi di connessione in modo da 
lasciare all'utente maggiore libertà nella 
scelta della CPU da adottare. Infine, 


Il trono del processore 


Il principale componente che ogni 
motherboard deve ospitare è natural¬ 
mente il processore. Questo sarà mon¬ 
tato su uno zocco¬ 
lo rettangolare 
(socket) o su un 
connettore a petti¬ 
ne (slot). La pre¬ 
senza del tipo di 
connessione cor¬ 
retta per un dato 
processore non è 
sufficiente a ga¬ 
rantire la sua com¬ 
patibilità con la 
scheda stessa, 
che dovrà essere 
valutata di volta in 
volta e vi riman¬ 
diamo alle pagine 
successive per 
chiarimenti al ri¬ 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 








































Schede madri 



L'oscillatore principale che fa da riferimento per il 
clock di sistema e i jumper che regolano il moltipli¬ 
catore della CPU 

vanno citate schede per uso professio¬ 
nale che funzionano con due o più pro¬ 
cessori in parallelo, che dovranno esse¬ 
re gestiti da un sistema operativo in 
grado di distribuire correttamente il la¬ 
voro sulle diverse CPU. La mother- 
board dovrà provvedere a fornire al pro¬ 
cessore l'alimentazione corretta, com¬ 
pito tutt'altro che scontato visto che le 
differenze di voltaggio tra marche e 
modelli di CPU in commercio rimango¬ 
no piuttosto marcate, inoltre una sche¬ 
da in grado di fornire anche voltaggi 
molto bassi è senz'altro pensata per il 
futuro, vista la tendenza alla realizzazio¬ 
ne di componenti sempre più parsimo¬ 
niosi nei consumi, e sarà probabilmente 
in grado di ospitare anche evoluzioni fu¬ 
ture dei processori attuali. 


Il chipset 

Se si pensa che una motherboard 
deve tenere insieme, permettendo co¬ 
municazioni senza conflitti, il processo¬ 
re, la RAM, le schede grafiche su bus 
AGP, le periferiche su PCI e quelle che 
usano le porte di comunicazione ester¬ 
ne (USB, parallela, FireWire e cosi via), 
per non parlare delle memorie di massa 
con il loro controller specifico, e si ag¬ 
giunge che praticamente ogni dispositi¬ 
vo citato opera con una larghezza di 
banda (una misura della quantità di dati 
scambiati per unità di tempo) differen¬ 
te, ci si può ben rendere conto di quan¬ 
to complessa ed importante, per il cor¬ 
retto funzionamento del PC, sia la logi¬ 
ca di gestione di una scheda madre. 

A questo delicato lavoro, che somi¬ 
glia all'operato di un equilibrista o di un 
diplomatico, sono preposti una serie di 
chip, spesso sviluppati dalle stesse ca¬ 
se produttrici del processore, come nel 



c a - 
so di In¬ 
tel o AMD, 
denominati com¬ 
plessivamente chipset 
(letteralmente "insieme di 
chip"). 

Il chipset è l’elemento più carat¬ 
terizzante di una scheda madre e quello 
che maggiormente influisce sulle pre¬ 
stazioni del sistema, poiché da questo 
dipendono le CPU utilizzabili, la fre¬ 
quenza di funzionamento, l’impiego di 
versioni più o meno evolute dei diversi 
standard di connessione delle periferi¬ 
che (come per l'AGP 4X o l'UDMA-66) 
oltre che il tipo e la velocità della RAM 
installabile. 


gi mettono in comunica¬ 
zione direttamente con 
questi due sistemi anche 
l'AGP. Dalle caratteristi¬ 
che del "northbridge" di¬ 
penderà, ad esempio, la 
possibilità o meno di usa¬ 
re memorie EDO piuttosto 
che SDRAM, per non parlare del¬ 
le recentissime (e introvabili) Rambus 
gestite dal chipset 820 di Intel. Il 
"southbridge" è invece tradizionalmen¬ 
te preposto alla gestione dell'input/out¬ 
put con le periferiche esterne collegate 
attraverso le porte seriali o parallele e 
con le memorie di massa attraverso il 
bus EIDE. Questa impostazione non è 
univoca e in commercio si trovano solu¬ 
zioni molto modulari, come accade per 
la serie 800 di Intel, o altamente inte¬ 
grate, come per alcuni prodotti SiS. 

Nella scelta di un chipset converrà 
valutare, oltre alla compatibilità con la 
CPU desiderata, la frequenza dei Front 
Side Bus (FSB) del processore e della 
memoria, il cui valore può fare la diffe¬ 
renza tra un sistema aggiornato ed effi¬ 
ciente e una macchina un po' fuori mo¬ 
da. Non tutti i chipset, inoltre, supporta¬ 



lo linea di principio, la funzione pri¬ 
maria del chipset è quindi di far da pon¬ 
te (bridge) tra i diversi bus del sistema. 
In effetti si parla di "northbridge" per 
quei chip che si occupano dell'interazio¬ 
ne tra memoria e processore e che og- 



II sensore di temperatura che controlla il funziona¬ 
mento della ventola del processore. 


no memorie dotate di sistemi di con¬ 
trollo e correzione degli errori (Error 
Checking and Correcting), più care ma 
notevolmente più affidabili di quelle tra¬ 
dizionali. Da ultimo occorrerà verificare 
la presenza dell’AGP 4X, anche se non 
consiglieremmo di escludere un chi¬ 
pset solo per la mancanza di questa al¬ 
quanto piccola miglioria. Più utile sareb¬ 
be invece poter disporre di un control¬ 
ler UDMA-66, standard ben supportato 
da quasi tutti gli hard disk più recenti e 
veloci. 

La centrale 
di comando 

Il controllo su quasi tutte le numero¬ 
se funzionalità e impostazioni della 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


71 











Schede madri 





motherboard è permesso all'utente at¬ 
traverso l'accesso al BIOS (Basic In- 
putNOutput System), che è una sempli¬ 
ce EEPROM (memoria a sola lettura ag¬ 
giornabile attraverso impulsi elettrici) 
che mantiene i parametri di configura¬ 
zione grazie ad una batteria tampone. I 
principali produttori di BIOS (AMI, 
Award e Phoenix) offrono comunque 
interfacce abbastanza comprensibili e 
un ampio ventaglio di funzioni gestibili, 
che vanno dall'accensione del sistema 
attivata dallo squillo del modem, alle 
funzioni di power management. La 
maggiore o minore completezza del 
BIOS influirà, quindi, sulla comodità e 
versatilità del sistema, anche se assidui 
aggiornamenti per mezzo di file scarica¬ 
ti dal Web permettono a questa piccola 
ma essenziale componente di ogni PC 
di mantenersi giovane, a dispetto 
dell'età di molte altre parti dell’elabora¬ 
tore. 

Alcune schede mantengono tuttora 
l'uso di |umper (o dei più comodi micro- 
switch) per quelle funzionalità, come la 
definizione della 
frequenza di fun¬ 
zionamento del 
processore, che 
sarebbe pericolo¬ 
so rendere acces¬ 
sibili attraverso il 
BIOS. La presenza 
diffusa di questi si¬ 
stemi di settaggio, 
apparentemente 
antiquati, non è 
necessariamente 
un indicatore di un 
prodotto poco ag- 

Altn tipi di bus, da sini¬ 
stra, lo slot AMR lAudio 
Modem Rìser), lo slot 
AGP 4X/Pro e gli slot 
PC! 


I bus di sistema verso 
le periferiche e le sche¬ 
de di espansione: in pri¬ 
mo piano il bus AGP. in 
alto l'interlaccia IDE-Ul¬ 
tra AT A. a destra l'inter¬ 
faccia Floppy e a segui¬ 
re i connettori del bus 
PCI 

giornato ma, più 
probabilmente, 
che si tratta di una 
scheda madre 
pensata per chi, 
più esperto, desi¬ 
dera intervenire di¬ 
rettamente sulla 
configurazione, 
magari per pratica¬ 
re l'arte, mai del 
tutto scomparsa, dell'overclocking, ov¬ 
vero di tentare, a proprio rischio, di for¬ 
zare il sistema a velocità superiori a 
quelle consigliate dalle ca¬ 
se produttrici. 


Chipset e 
compatibilità 


Ora che sappiamo co¬ 
me funziona e a cosa serve 
una scheda madre, vedre¬ 
mo in pratica cosa è dispo¬ 
nibile sul mercato attual¬ 
mente. 

Essendo le logiche di fun¬ 
zionamento molto variabili da 
prodotto a prodotto, di volta in volta 
scenderemo nei dettagli delle compati¬ 
bilità, prestazioni e caratteristiche pro¬ 
prie di ciascuna piattaforma e come 
sceglierla, in base alle proprie esigenze 
e possibilità. 

Nell'acquisto di una scheda madre è 


necessario effettuare una scelta ponde¬ 
rata e mai affrettata: non è infatti il solo 
costo della M/B in gioco (in fondo abba¬ 
stanza relativo), ma l'impatto sugli ac¬ 
quisti dei componenti essenziali corre¬ 
lati: il processore, le eventuali schede 
di espansione, la memoria. 

Per prima cosa è necessario decide¬ 
re di cosa si ha bisogno: ogni piattafor¬ 
ma ha le sue caratteristiche, i suoi pregi 
ed i suoi difetti; esaminiamo i vari seg¬ 
menti del mercato PC desktop che 
prenderemo in considerazione in que¬ 
st'articolo. 

Partiamo dal segmento di mercato 
più basso (quello dei "value-PC"): si 
tratta di computer che, completi di mo¬ 
nitor, in genere sono offerti a circa un 
milione; queste macchine sono ovvia¬ 
mente indicate solo per un'utenza che 
necessita dei servizi di base offerti da 
un computer e che 
non intende 
spendere più 
dello stretto 
necessario. 

Subito so¬ 
pra troviamo 
la fascia di 
mercato con¬ 
sumer, con 
PC relativa- 
mente 
espandibili, 
economici e 
dotati di pre¬ 
stazioni più 
che sufficien¬ 
ti ad espletare tutti i servizi che ci si 
aspetta da un computer: navigare sul 
Web, utilizzare tutti i pacchetti di pro¬ 
duttività personale da ufficio, giocare, 
studiare, eccetera. 

Le macchine che fanno parte dei 
precedenti segmenti di mercato, dotate 
di un'economica interfaccia di rete (al¬ 
cune M/B le hanno persino integrate), 
sono i Client ideali per l'uso in una rete 
aziendale. 

Il segmento medio del mercato è oc¬ 
cupato da macchine di buone prestazio¬ 
ni, molto flessibili nella configurazione e 
generalmente caratterizzate dal miglio¬ 
re rapporto prezzo/prestazioni (anche a 
causa dell'enorme competizione esi¬ 
stente in questo settore). 

Nel segmento "prosumer" troviamo 
macchine molto potenti, dotate di carat¬ 
teristiche tecniche avanzate (supporta¬ 
no in genere i processori più potenti e le 
ultime tecnologie per fornire prestazioni 
molto avanzate); queste macchine offro¬ 
no la massima flessibilità di configura¬ 
zione e sono il punto d'arrivo di molti 
"smanettoni" come il sottoscritto... 




H&P 


m 


ÓhoM 


72 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 



Schede madri (S^^CLd-a') 



I due tipi di zoccolo disponibili , rispettivamente, per la piattaforma Socket 370 e SuperSocket7; a differenza dello SlotA. a livello elettrico completamente proprieta¬ 
rio, Il SuperSocket7 é stato sviluppato le poi praticamente abbandonatoI da Intel per i processori Pentium e Pentium MMX , 


Oltre, entriamo nel regno semiproibi¬ 
to dei PC di fascia alta (il "performance 
PC): macchine basate su processori al 
vertice di gamma, generalmente otti¬ 
mizzate per alcuni compiti particolari, 
come l'editing audio/video, la grafica, il 
CAD/CAM, la "game station" per 
Quake III... 

Pur non essendo macchine forte¬ 
mente verticali, come le workstation 
grafiche professionali o i server di rete 
da decine di milioni, le macchine di 
quest'ultima fascia possono condivide- 


scheda madre/processore) che più rie¬ 
sce a soddisfare le nostre esigenze. 

Fondamentalmente ci concentrere¬ 
mo su quattro piattaforme 
processore/chipset di base: CPU Intel 
Pentium-lll/Celeron su Socket370, Pen- 
tium-lll su Sloti, CPU AMD Athlon su 
Slot A, CPU AMD K6-II su Super- 
Socket7. 

Noterete che i produttori di proces¬ 
sori in questa rassegna sono solo AMD 
e Intel: non ci occuperemo di altri in 
quanto o non ancora reperibili (come il 


nuovo processore VIA/Cyrix III, dotato 
di 256 Kbyte di cache L2 e 64 Kbyte LI 
on chip, con Front Side Bus a 133MHz 
e compatibile con il Socket/370), o per¬ 
ché destinati ad utilizzi di nicchia (pro¬ 
cessori "mobile", come il nuovo Tran¬ 
smeta Crusoe). 


Zoccoli e processori 

Ogni processore è costituito da un 
chip di silicio, chiuso in un contenitore 


re con le workstation 
alcune tecnologie, co¬ 
me l'interfaccia SCSI, i 
dischi ad alta velocità o 
il supporto per il calcolo 
SMP (Symmetrical 
Multi Processing). 

Definiti I target, ana¬ 
lizziamo le varie tipolo¬ 
gie di prodotti disponi¬ 
bili per scegliere la piat¬ 
taforma (l'insieme 




I due slot: a destra, lo SlotA 
per la CPU Athlon, in basso lo 
Sloti per i processori Pen¬ 
tium-ll e Pentium-lll Intel, si 
noti come il connettore sia 
praticamente identico, solo 
"specchiato", in modo da ini¬ 
bire l'inserimento dì CPU di¬ 
verse da quelle compatìbili. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


73 
























































Schede madri 



con una sene di contatti elettrici che, 
consentono al dispositivo di comu-, 
mcare con il suo bus. questo^, 
contenitore può assumere, se-^ 
condo le esigenze, la forma^ 
più disparata. Il termine in-^ 
dicante quest'involucro^ 
è "package". 

Attualmente esi-., 
stono due tipolo-< 
gie di packaging: le' 

"cartucce", fisicamen-' 
te costituite da una sche-’ 
dina PCB (Printed Circuit' 

Board) analoga ad una nor¬ 
male scheda d'espan¬ 
sione (come una, 
scheda grafica, ad’ 
esempio) che s'mnesta 
in un connettore a "pettine" 
e i vari contenitori PGA (Pin Grid' 
Array), molto simili ai processori Pen- 
tium MMX, che si inseriscono in uno 
zoccolo (quasi sempre ZIF, Zero Inser- 
tion Force). 

Le cartucce sono state ideate perché 
dovevano accomodare, oltre al chip del 
processore, i chip aggiuntivi (esterni) 
del controller e della cache L2; ora che 


le prime versioni di questa 
CPU erano costituite 
da una cartuccia 
del tutto analoga 
a quella del Pen- 
tium-ll (denominata 
SEPP, single edge pro¬ 
cessor package), ma sen¬ 
za copertura di plastica e pia¬ 
stra di dissipazione, per esse¬ 
re inserita nello stesso slot del 
Pentium-ll. 

Anche se il Celeron non è dotato 
di cache L2 esterna al die. que¬ 
sto package era necessa- 

► rio in quanto non era 
ancora disponibile il 
Socket370; ora, quasi tutti 
i processori Celeron sono in¬ 
vece costituiti da un package PP- 
GA-370 (Plastic Pin Grid Array), per 
l'utilizzo con il Socket370. 

La CPU Celeron è perfettamente 
compatibile a livello elettrico e logico 
con il bus del Pentium-ll. ma non a livel¬ 
lo meccanico; è comunque possibile, 
acquistando un apposito adattatore 
Socket370/Slotl. inserire un processo¬ 
re Intel Celeron d'ultima generazione in 


sia AMD, sia Intel, sono riusciti ad ag¬ 
giungere la cache L2 direttamente sul 
die di silicio del processore, nel prossi¬ 
mo futuro la cartuccia in quanto tale 
non avrà più motivo di essere. 

Illuminante, a questo riguardo, può 
essere la storia della CPU Intel Celeron 


una scheda madre Sloti 
Il Socket370 è stato anche adottato 
da alcune versioni del nuovo Pentium- 
III Coppermine, integrante 256 «byte di 
cache L2 "full speed", con la nuova de¬ 
nominazione FC-PGA 370 Socket; pur¬ 
troppo, anche se fisicamente le due 



versioni del Socket370 risultano identi¬ 
che, esistono delle differenze elettriche 
di connessione per cui le schede madri 
per Celeron di precedente generazione 
non sono compatibili con questa versio¬ 
ne del processore. 

Riassumendo, per quanto riguarda i 
processori desktop Intel, la scelta è tra 
due piattaforme: Sloti e Socket370. 

Quest'ultimo è tipico delle macchine 
ValuePC e Consumer, con alcune confi¬ 
gurazioni che rientrano nqlla fascia me¬ 
dia; quando saranno disponibili schede 
madri con chipset avanzati per Pen- 
tium-lll con "form factor" FC-PGA 370, 
vedremo scomparire la piattaforma 
Sloti, attualmente implementata sulle 
macchine a partire dal segmento di 
mercato medio a salire. 

Anche AMD offre processori per due 
piattaforme diverse; la famiglia K6 per 
SuperSocket7, sovrapponibile come 
prestazioni e target al processore Cele¬ 
ron e il processore Athlon per Slot A, 
concorrente del Pentium-lll di Intel per 
la fascia medio/alta e alta del mercato. 

Il processore Athlon utilizza una car¬ 
tuccia fisicamente quasi identica a quel¬ 
la utilizzata dai processori Pentium-ll In¬ 
tel; anche la CPU AMD è dotata di chip 
cache L2 esterni al die, e adottando lo 
stesso standard meccanico del Pen¬ 
tium ll/lll di Intel, AMD ha risparmiato 
moltissimo in fatto di ricerca e sviluppo. 

La cartuccia AMD risulta quindi com¬ 
patibile a livello puramente meccanico 
ma non è assolutamente compatibile a 
livello elettrico e logico. 

Per evitare quindi di inserire il pro¬ 
cessore su di una scheda madre non 
compatibile, AMD ha semplicemente 
"girato" il connettore presente sulla 
scheda madre in modo tale che il denti¬ 
no di orientamento nel connettore sia 
opposto a quello per processori Intel, 
inibendo l'inserimento di processori 
non compatibili. 

AMD ha recentemente annunciato di 
avere, di fatto, cessato la produzione di 
processori K6-III a causa di una sovrap¬ 
posizione di mercato con le versioni 
operanti a frequenze più basse della 
CPU Athlon 

Quindi, per quanto riguarda il form 
factor C-PGA (C4-flipchip) utilizzato dal¬ 
la piattaforma SuperSocket7, è attual¬ 
mente disponibile solo la CPU K6-II, 
con frequenze di clock comprese tra 
450 e 550 MHz 

A questo punto, ci rendiamo conto 
che il discorso si fa complicato ed è fa¬ 
cile confondersi: niente paura, abbiamo 
pensato a realizzare un comodo dia¬ 
gramma per sbrogliare in modo definiti¬ 
vo le cosel 


74 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 







Schede madri ( 


Chipset 



SiS 600, 
620 e 630 


Via Pro 
e Pro+ 

à 



(3 


Intel 810 
e 810e 


Intel 

440BX 


Via Pro133^U^ 
e 133A 


00 


Intel 820 



VIA Mvp3 
e Mvp4 



SiS 540 
e 530 


AMD 750 

■■ 





VIA Kx133 


Zoccolo 

Socket370 



Sloti 



SuperSocket7 



Processore 


Pentiumlll 

FC-PGA370 


Celeron 

PGA370 


Pentiumlll 
PPGA 


AMD 

K6-III 


AMD 
K6-II 


AMD 

Athlon 


La labella riflette la compatibilità, raccomandata dai produttori dei chipset, tra chipset. processore e zoccolo; eccezionalmente, i produttori di schede madri posso¬ 
no prendere autonomamente la decisione di progettare e produrre M/S configurate in modo diverso, sfruttando le compatibilità elettriche esistenti. Per esempio. 
laAsus P3WE. con chipset810e Sloti, o la Commale P3/370AVP, dotata sia di Sloti sia di Socket370. con chipset VIA 


Le piattaforme 

Vediamo ora quali caratteristiche e 
quali processori sono supportati dai vari 
chipset disponibili, parlando delle varie 
proposte dei singoli produttori, spiegan¬ 
do quali processori sono compatibili e 
quali caratteristiche sono offerte con il 
particolare chipset trattato. 


Intel 

Cominciamo con Intel; 
questa azienda produce 
oltre il 75 percento dei 
chipset per PC desktop 
attualmente utilizzati dai 
produttori di schede madri 
e supporta (come ovvio) 
esclusivamente i propri pro¬ 
cessori. 


I chipset attualmente disponibili per il 
mercato mainstream desktop sono: In¬ 
tel 440BX, 810, 81 Oe, e 820. 

440BX - Il 440BX è ormai vecchio di 
quasi due anni, ma grazie alla sua stabi¬ 
lità e al fatto che Intel ancora non è 
riuscita a sostituirlo completamen¬ 
te con i chipset della serie 800. è 
ancora molto richiesto dal merca¬ 
to. 

Questo chipset implementa il 
bus AGP 2X. il bus UltraATA/33, 

FSB verso la RAM a 66 e 100 
MHz, supporta fino a due proces¬ 
sori (su Sloti), e supporta fino a 
1Gbyte di RAM con supporto ECC 
(Error Checking and Correc- 
ting). Supporta i processori 
Celeron, Pentium-ll e Pen- 
tium-lll (non Coppermine su 
Socket370) di Intel. Allo stato 
attuale delle cose, non possia¬ 


mo che raccomandarlo, in quanto il rap¬ 
porto prezzo/prestazioni è praticamente 
imbattibile. 

Nota per l'overclocker: anche se non 
certificato, su alcune schede madri que¬ 
sto chipset è in grado di funzio¬ 
nare con stabilità con FSB di 
133 MHz, in con¬ 
giunzione con 
acceleratori vi¬ 
deo capaci di 
sopportare la 
maggiore fre¬ 
quenza del bus 
AGP. 

810/810e - L'810 è 
il primo chipset disponibile con architet¬ 
tura ad "hub" di Intel; ideato per sup¬ 
portare al meglio la CPU Celeron su 
Socket370, è anche il primo chipset ad 
aver offerto il bus UltraATA/66 e il bus 
PCI 2.2. E' normalmente disponibile con 




MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


75 















Schede madri 



Socket370 (anche se alcuni produttori la 
offrono con Sloti), e supporta i proces¬ 
sori Celeron e Pentium-!I; è indirizzato al 
segmento ValuePC e Consumer, dato 
che integra anche una m- 
grafica. 

variante 81 Oe 
supporta anche 
il processore 
Pentium-lll su 
Socket 370. 

I chipset 810 
3 81 Oe supporta- 
singola e consen¬ 
tono di indirizzare fino a 512 Mby¬ 
te di RAM PC100 (senza ECC); sono 


Si tratta di una soluzione proposta 
per il mercato di fascia alta, non tanto 
per il costo della scheda madre (comun¬ 
que molto elevato), quanto dell'altissi¬ 
mo costo delle memorie Rambus se im¬ 
plementate. 

Intel offre anche un altro chipset del¬ 
la serie 800, destinato però al mercato 
dei server e delle workstation: l'840, da 
usare con il processore Pentium-lll 
Xeon su Slot2. 

Anche questa scheda utilizza la 
RDRAM, ma dispone di due controller, 
riuscendo cosi ad utilizzare i quattro 
banchi in interleaving e risolvendo cosi 
un altro problema tipico della Rambus: i 


EV6 dell'Alpha 21264, funzionante a 
100 MHz DDR (Doublé Data Rate, ulti¬ 
mamente questo tipo di tecnologia 
sembra essere la più gettonatali, che 
grazie a questa tecnologia ha le presta¬ 
zioni di un bus operante a 200 MHz. 

Il chipset supporta una sola CPU, im¬ 
plementa i bus AGP 2X, PCI 2.2, UltraA- 
TA/66, indirizza fino a 768 MByte di me¬ 
moria SDRAM PCI00 con supporto 
ECC. Il chipset 750 si rivolge al mercato 
medio e al "performancePC"; purtrop¬ 
po, manca di alcune caratteristiche che 
lo renderebbero veramente competitivo 
nei confronti dei concorrenti, come 
l'AGP 4X o il supporto multiprocessore. 



conformi AC97. 

820 - Il chipset 820 nelle intenzioni 
di Intel avrebbe dovuto sostituire il 
440BX; a causa dei molteplici pro¬ 
blemi, per lo più legati alla rivoluzio¬ 
naria (e costosissima) tecnologia 
Rambus per la memoria, il lancio di 
questa piattaforma è stato via via ri¬ 
mandato fino a pochi mesi fa. 

Una nota a riguardo delle 
RDRAM Rambus. Le specifiche 
parlano di memoria PC800 (anche 
se, attualmente, solo RDRAM 
PC600 e 700 sono "facilmente'' re¬ 
peribili), ma la larghezza di banda di que¬ 
sta memoria è di soli 16 bit, contro i 64 
della SDRAM PC100ePC133. 

In soldoni, questo si traduce in pre¬ 
stazioni minori di quanto ci si aspette¬ 
rebbe, perché il transfer rate reale della 
RDRAM, utilizzando chip a 400 MHz 
(sfruttando la tecnologia DDR, 
equivalenti a 800 MHz) è di 1.6 
Gbyte/s, contro gli 800 Mbyte/s 
della SDRAM PCI 00: il doppio della 
memoria PC100, e non otto volte 
come la denominazione suggerireb¬ 
be. 

Questo chipset supporta il SMP fi¬ 
no a due processori, implementa i bus 
AGP 4X, UltraATA/66, 
PCI 2.2, mdi- 
f rizza fino a 
1Gbyte di 
memoria su 
bus RDRAM 
(PC800) con 
supporto 
ECC, è confor¬ 
me AC97. 

Con il chip opzionale MTH è possibile 
utilizzare memorie SDRAM PCI 00, con 
un decadimento nelle prestazioni intor¬ 
no al 20 percento, rispetto al supporto 
nativo per questa tecnologia. 

Supporta i processori Celeron, Pen- 
tium-ll e Pentium-lll; attualmente, le 
schede madri dotate di questo chipset 
implementano solo lo zoccolo Sloti. 



valori molto ele¬ 
vati di latenza 
media. 


VIA 



AMD 


AMD attual¬ 
mente propone 
solamente chi¬ 
pset per Athlon; 
d'altronde, que¬ 
sta azienda non 
intende diventa¬ 
re un produttore di chipset, ma sempli¬ 
cemente offrire una piattaforma di rife¬ 
rimento per consentire ad al¬ 
tre aziende di svilup¬ 
pare in pro¬ 



prio chipset 
che supportino i 
processori Athlon. 

In cantiere AMD ha due chipset, il 
760 e il 770 (quest'ultimo supporterà il 
SMP e HotRail), con tecnologia DDR 
200 e 266; con ogni probabilità, si trat¬ 
terà di soluzioni implementanti il prossi¬ 
mo SocketA per Athlon con cache inte¬ 
grata e tecnologia di interconnessione 
in rame. 

750 - Il chipset 750 di AMD (lrongateA4- 
per) va visto in quest'ottica: si tratta di 
una piattaforma stabilissima, solida e af¬ 
fidabile, ma dalle prestazioni non ecce¬ 
zionali, anche perché progettata in mo¬ 
do abbastanza tradizionale. 

Il 750 implementa per la CPU il bus 


E' il secondo fornitore di chipset do¬ 
po Intel per il mercato Desktop e pro¬ 
duce silicio per tutte le piattaforme X86 
mainstream (Sloti, Socket370, Super- 
Socket7, SlotA). 

Paradossalmente, pur essendo con¬ 
corrente di Intel, attualmente è l'unico 
fornitore che propone un chipset per il 
Pentium-lll con FSB verso la CPU e la 
RAM a 133 MHz; con l'avvento del chi¬ 
pset Ì815 ("Solano”), Intel 
raggiungerà e forse supe¬ 
rerà VIA. 

VIA è anche il produt¬ 
tore del chipset più 
avanzato oggi disponibi- 
e per CPU AMD Ath¬ 
lon, il KX133; il chipset 
750 di AMD e il 
KX133 sono i soli chi¬ 
pset attualmente di¬ 
sponibili per Athlon 
e con ogni probabi¬ 
lità queste aziende 
resteranno le sole ad offri¬ 
re supporto per questa CPU nell'im¬ 
mediato futuro, 

KX133 - Questo chipset offre il suppor¬ 
to per la memoria SDRAM PCI33 con 
specifiche VCM (Virtual Channel Me¬ 
mory) su 
piattaforma 
Athlon: il J 
bus verso 
la CPU re¬ 
sta a 200 
MHz, ma 
la larghez¬ 
za di ban¬ 
da della , 
memoria j 
PC133 m 
aumen- ^ 
ta note- 
volmen- 


V/A 


76 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 





Schede madri (£|iti>dciLa 1 


y/A 

, ieorW» r - 


te le prestazioni ri¬ 
spetto all'uso della 
PCI 00. 

Possiamo in- 
quadrare questo 

chipsei nel seg 

■ del mercato, ar. 

che 

dell'alto costo 
all'utente finale delle 
schede madri per Athlon. 

Implementa lo SlotA per la CPU Ath¬ 
lon, i bus UltraATA/66, PCI 2.2, AGP 
4X; indirizza fino a 768 Mbyte di RAM 
con ECC e supporta una CPU singola. 
Apollo Pro 133 e 133A - Questi due 
chipset si differenziano solamente per 
la presenza, nel 133A, del supporto per 
il bus AGP 4X; si tratta di un chipset per 
piattaforma Intel, sia Socket370, sia 
Sloti. Supportano una CPU singola, i 
bus PCI 2.2, UltraATA/66, hanno 4 porte 
USB e indirizzano fino a 1 Gbyte e mez¬ 


sono conformi AC97; FSB verso la CPU 
di 66 e 100 MHz. 

Si tratta di una soluzione per piat¬ 
taforma Intel con un buon rapporto 
prezzo/prestazioni, soprattutto per quan¬ 
to riguarda il Pro+; indicata per il seg¬ 
mento Consumer, in congiunzione con 
la CPU Intel Celeron. 

Apollo MVP4 - Chipset per piattaforma 
SuperSocket7, relativamente economi¬ 
co e ideale per la realizzazione di siste¬ 
mi consumer e Client aziendali; ottimo 
rapporto prezzo/prestazioni. 

Supporto per una CPU Intel Pentium 
o AMD K6-II o K6-III, implementa i bus 
AGP 2X, UltraATA/66, PCI 2.2 e indirizza 
fino a 768 Mbyte di SDRAM PC100 
ECC; conforme AC97, 


lazione alle prestazioni, essendo comun¬ 
que dotati di bus UltraATA/66 e PCI 2.2, 
con supporto per CPU Intel fi¬ 
no a Pen- 


SiS 



zo di SDRAM PCI33 con ECC, sono 
conformi AC97; il FSB verso il processo¬ 
re può essere di 100 o 133 MHz (sup¬ 
portando, quindi, anche le ultime versio¬ 
ni della CPU Pentium-lll). 

Anche le schede madri integranti i 
chipset Apollo Pro 133 e 133A ricadono 
nel segmento medio/alto, soprattutto 
perché ancora Intel non è in grado di of¬ 
frire una piattaforma migliore della 
81 Oe con FSB verso la CPU a 133 MHz. 
Apollo Pro e Pro+ - Vale lo stesso di¬ 
scorso di cui sopra: la differenziazione 
è, però, tra bus UltraATA/33 per il Pro e 
UltraATA/66 per il Pro+. 

Supporto per una CPU, PCI 2.1, 
SDRAM PC 100 con ECC fino a 1 Gbyte, 





Questo produttore offre alcune inte¬ 
ressanti configurazioni anche con grafi¬ 
ca integrata per il 

-segmento di merca- 

B to VaiuePC e Consu¬ 
mi mer, sia su piattafor- 
I ma Pentium-lll/Cele¬ 
ron, sia su piattafor¬ 
ma SuperSocket7. 
630 - Chipset ad alta 
integrazione, proget¬ 
tato per l'implemen- 
tazione di PC a bas¬ 
so costo e ottime 
prestazioni, basati 
su CPU Intel Pen- 
tium-lll o Celeron 
nelle reti aziendali. 

E‘ possibile realiz¬ 
zare un PC comple¬ 
to solo con CPU. 
memoria e scheda 
madre (oltre le 
memorie di mas¬ 
sa). Supporto per 
una singola CPU 
fino a Pentium-lll, con bus UltraA¬ 
TA/66, PCI 2.2, grafica 2D/3D (con¬ 
divide la RAM di sistema) e inter¬ 
faccia di rete Fast Ethernet integra¬ 
ta con supporto PNA (Home 
Networking); fino a 5 porte USB, 
indirizza fino a 1,5 Gbyte di 
SDRAM PC 133, conforme AC97. 

540 - Esattamente le stesse ca¬ 
ratteristiche del chipset 630 ma 
per PC basati su CPU K6-II o III. 

620 e 530 - Analogamente ai chipset 
630 e 540, sono chipset ad alta integra¬ 
zione, ma di precedente generazione. 
Sono entrambi ancora disponibili e pos¬ 
sono rappresentare la base per un siste¬ 
ma VaiuePC di costo molto basso in re- 


tium-lll (SiS 620) 
e AMD K6-1 II (SiS 530). 

Indirizzano fino a 1,5 Gbyte di 
SDRAM PCI 00, sono dotati di grafica 
2D/3D AGP e interfaccia di rete Fast 
Ethernet integrate; sono conformi 
AC 97. 

600 - Chipset per piattaforma Intel Pen¬ 
tium ll/lll e Celeron, in pratica alternati¬ 
va a basso costo del chipset Intel 
440BX. 

Supporta una singola CPU con FSB di 
66/100 MHz, implementa i bus UltraA¬ 
TA/33, AGP 2X e PCI 2.1; indirizza fino a 
1,5 Gbyte di SDRAM PCI 00 con sup¬ 
porto ECC. Chipset un poco datato, è 
ancora disponibile in quantità. 


ALI 


RLi 


Ali (Acer Labs) produce chipset a bas¬ 
so costo per piattaforme Intel Pentium 
e Celeron, e SuperSocket7; ideali 
per la realizzazione di 
macchine 
VaiuePC e 
Client 
aziendali, 
con o sen¬ 
za integrate 
interfacce 
grafiche e/o 
Ethernet. 

chipset 
Aladdin V 
(per Super- 
Socket7) e il 
prossimo 
Aladdin VII 

(Socket370) sono solu¬ 
zioni ultraeconomiche di buone presta¬ 
zioni ma relativamente poco reperibili, in 
quanto di preferenza utilizzate per l'inte¬ 
grazione in PC completi. 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 


77 









(£|z^d:d.a > ) Schede madri 


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Asus P3C2000 


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www, asus.com 

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re e facilitare aql massimo l'over- 
clocking delle proprie schede e questa 
non fa eccezione, anche grazie alla 
grande scelta di moltiplicatori e fre¬ 
quenze impostabili. 

La Asus P3C2000 supporta CPU 
Pentium-ll, Pentium-lll e Celeron, con 
frequenze FSB di 100 e 133 MHz; il 
bios supporta la modalità Jumperfree, 
che consente di configurare tutti i para¬ 
metri di funzionamento senza spostare 
nessun cavallotto o microswitch, 

Il prezzo è eccellente, soprattutto in 
relazione alle caratteristiche e alla dota¬ 
zione della scheda madre. 


Asus P3C2000 


La Asus P3C2000 è basata su chi¬ 
pset Intel 820, ma con l'implementazio- 
ne del chip MTH (Memory Translator 
Hub), in modo da poter utilizzare, come 
memoria centrale, delle comuni DIMM 
SDRAM PCI 00, anziché le ben più co¬ 
stose RDRAM PC800. 

Il chip MTH è nascosto sotto un ge¬ 
neroso dissipatore di calore, indicativo 
per quanto riguarda il lavoro che deve 
sostenere (dato anche il fatto che la co¬ 
municazione con il chip MCH, Memory 
Controller Hub, si svolge sempre a 400 
MHz!). 

La dotazione della scheda è buona: 
oltre al manuale (il migliore in assoluto 
come completezza e chiarezza di espo¬ 
sizione), è presente il CD-Rom con i dri¬ 
ver, un cavo Fiat UltraATA/66, un altro 
UltraATA/33 e il cavo floppy e un pac¬ 
chettino con tre jumper. 

La scheda è completissima; confor¬ 
me AC97, è dotata di slot AMR (Audio 
Modem Riser), interfaccia audio inte¬ 
grata, di cinque slot PCI ed uno ISA. 

E' possibile installare fino ad un Gby- 
te di RAM, usando quattro moduli da 
256 Mbyte ciascuno. 

L'AGP è supportato nelle modalità 
4X e Pro; tutti i connettori sono con¬ 
traddistinti da un codice colore, come 
prescritto dallo standard PC99 (la 
P3C2000 è full PC99 Compliant). 

Le dimensioni della scheda madre 


sono di gran lunga le più ampie di tutte 
quelle ricevute in redazione. 

La qualità costruttiva è eccellente, 
come eccellente è l'ingegnerizzazione e 
il routing della scheda PCB, a quattro 
strati; la componentistica è di buona 
qualità. 

Sono presenti tre connettori per ven¬ 
toline di raffreddamento, due in prossi¬ 
mità del processore; uno dei punti fer¬ 


78 


































di Pierfrancesco Fravolini 


Schede madri 




Asus P3B-1394 


Produttore 

ASUSTeK Ine. 
www.asus.com 

Distributori 

CDC Pomt 
Tel 0587 2882 

Executive 
Tel, 0341 2211 

Frael 

Tel 055 696476 

Microtek Italia 
Tel 06 88643303 

Prezzo (IVA esclusa): 

Scheda madre Asus P3B-1394. con chipset 
Intel 440BX e supporto per AGP 2X. UltraA- 
TA/33, SDRAM con ECC. PCI 2.2, audio e 
supporto FireWire integrato 

Lire: 395.000 



ri connessioni sono presenti, oltre alle 
due porte USB e ai tradizionali connetto¬ 
ri PS/2 per mouse e tastiera, anche due 
seriali ed una porta parallela EPP/ECP. 
La seconda UART può essere diretta 
verso la COM2 oppure verso la porta in¬ 
frarossi supportata. 

Tra le caratteristiche principali della 
scheda notiamo la presenza di un chip 
Aureal Vortex 2 positional 3D audio con 
A3D 2.0, per la gestione dell'audio com¬ 
pletamente compatibile Soundblaster 
(AC97), e le porte Firewire IEEE-1394. 
Tramite queste porte, ed il software in¬ 
cluso nel CD-ROM in bundle è possibile 
collegare al computer periferiche DV co¬ 
me telecamere e videoregistratori digita¬ 
li, ma anche scanner, fotocamere digitali 
e stampanti. La connessione Firewire 
rappresenta una connessione seriale bi¬ 
direzionale ad altissima velocità (fino a 
400Mbps) e supporta sia il tradizionale 
trasferimento dei dati asincrono, sia 
quello sincrono, per il trasferimento in 
tempo reale. Come per tutte le schede 
di produzione Asus, la dotazione è eccel¬ 
lente, con manuali da riferimento e sup¬ 
porto di alta qualità su Web. 

Non possiamo che consigliare questa 
scheda madre a tutti i patiti del video di¬ 
gitale, in quanto rappresenta una solida 
e base per la realizzazione della propria 
"stazione" di cattura ed editing video. 


64, 128, o 256MByte fino a raggiungere 
1024MByte complessivi. 

La scheda dispone di uno slot AGP 2x 
per la connessione di una scheda video 
ad alte prestazioni. Inoltre l'espandibilità 
è assicurata da tre slot PCI a 32-bit (rev 
2.2) senza impiego di slot ISA, come da 
specifiche PC99. 

Sulla scheda è integrato un controller 
UltraDMA/33 con due connettori per il 
collegamento fino 
a quattro disposi¬ 
tivi IDE, suddivisi 
in due canali. Il 
controller suppor¬ 
ta il PIO Mode 3 e 
4 e il Bus Master 
IDE DMA Mode 2 
e rende possibile 
quindi il collega¬ 
mento a tutte le 
periferiche IDE 
esistenti, come 
Tape Backup, CD¬ 
ROM, CD-R/W, 
drive LS-120 e 
ZIP. Per le ulterio¬ 


Asus P3B-1394 


Questa M/B è basata sul chipset Intel 
440 BX con form factor microATX. Sup¬ 
porta i processori Intel Pentium-lll fino a 
600MHz, Pentium-ll fino a 450MHz e 
Celeron a 500MHz, in pratica tutti quelli 
compatibili Slot 1. Supporta inoltre pro¬ 
cessori con 512K, 128K, oppure senza 
cache Pipelined Burst L2. E' equipaggia¬ 
ta con due slot DIMM per memorie 
SDRAM PCIOO-compliant da 8, 16, 32, 


79 









































(^scfcule'’' Schede madri 


di Franco Paiamaro 



Commate P3/370A-VP 

Produttore 

Taiwan Commale Computer. Itd. 
www.tcommaie.com.twi 

Distributore: 

ABACO INTERNATIONAL 
Tel 0423/7226t4 
commpc@abacointernational.con' 

Prezzo (IVA esclusa): 

Scheda madre Commate P3/370A-VP, con 
chipset VIA Apollo Pro: supporto per AGP 2X. 
UltraATA/66. SDRAM PC133, PCI 2.2; en¬ 
trambi i zoccoli (Sockot370/Slot 11 sono pre¬ 
senti sul PCB 

Lire 163.000 


Commate P3/370A-VP 


La Commate P3/370A-VP è una 
scheda madre abbastanza atipica, in 
quanto consente di utilizzare, alternati¬ 
vamente, sia un processore con packa¬ 
ge PPGA370, sia un processore SECC. 
Infatti la scheda madre è provvista di 
entrambi i zoccoli: Sloti e Socket370. 

Abbiamo già visto in precedenza pro¬ 
duttori che consentivano all’utente di 
scegliere il tipo di package della CPU a 
prescindere dalla scheda madre, ma la 
soluzione proposta era di includere nel¬ 
la confezione un adattatore PCB 
Slot1/Socket370 (Asus). 

A parte questa peculiarità, la M/B 
P3/370A-VP è abbastanza convenziona¬ 
le, nella qualità dei materiali impiegati e 
nella realizzazione, in dotazione sono in¬ 
clusi i cavi fiat per l'UltraATA/66 e per il 
floppy, il manuale (in inglese), oltre al 
CD-Rom con i driver e le slitte di fissag¬ 
gio per il connettore Sloti. 

I processori compatibili sono il Pen- 
tium-ll, il Pentium-lll e tutti i Celeron; il 
processore Pentium-lll Coppermine 
(con la cache integrata) su FC-PGA non 
è supportato. 

II chipset su cui è basata questa M/B 
è l'ottimo VIA Apollo Pro 133; grazie a 
questo, sono supportati FSB fino a 133 
MHz, l'UltraATA/66 e PCI 2.2, mentre il 
link AC97 è opzionale. 

La Commate P3/370A-VP è dotata di 
quattro slot PCI, uno slot ISA, uno slot 


AGP 2X e tre slot per DIMM SDRAM 
PC 100, la massima quantità di memoria 
utilizzabile è 1,5 Gbyte, mentre il bios è 
di produzione Award. Anche in questa 
scheda madre i connettori sono colorati 
secondo le specifiche PC99. 

I settaggi per la configurazione sono 


chiaramente sengrafati sulla scheda, di 
modo che è possibile intervenire sulla 
M/B al limite anche senza il manuale. 

Questa scheda madre è molto inte¬ 
ressante per l'eccellente rapporto prez- 
zo/prestaziom e per l’ottima flessibilità 
che offre. 



80 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 
























di Aldo Ascenti 


Schede madri 



Legend QDI BrillianX 9 

Produttore 

Legend QDI L!d 
www qdi co.uk 

Distributori 

BREVI 

tei. 035 309411 
wwwbrevMt 

MINO 

tei 035 32581 
www. mino It 

INTESI 

tei 02 661791 
www.sileverstarcekJis.com 
www arroweurope com 

Prezjo (Iva esclusa): 

Scheda madre Legend ODI BrillianX 9, chipset 
Intel 440BX. socket 370. ATX, BIOS Award. 
UDMA-33, AGP 2X 

Lire 190.000 


Legend QDI BrillianX 9 


La BrillianX 9 è una scheda basata 
sul maturo, ma tutt'altro che obsoleto, 
chipset 440BX di Intel che, a dispetto 
dei quasi due anni di presenza sul mer¬ 
cato, dimostra di avere ancora molte 
frecce al suo arco, tra cui non ultima 
l'ottima affidabilità dei driver per piat¬ 
taforme Windows. 

La scheda in questione risponde alle 
specifiche ATX e PC-99, pur occupan¬ 
do, con dimensioni di 305x193 mm, so¬ 
lo una parte dello spazio del case desti¬ 
nato alle versioni full size. 

Questa QDI può ospitare, sul suo 
socket 370 qualunque processore Intel 
in commercio di tipo PGA (Pin Grid Ar¬ 
ray). La velocità del Front Size Bus vie¬ 
ne impostata automaticamente a 66 o 
100 MHz a seconda del processore in¬ 
stallato, che allo stato attuale può esse¬ 
re un Celeron fino a 500 MHz o un Pen¬ 
tium III fino a 700, mentre per abilitare 
l'overclocking sarà necessario agire su 
un unico jumper, che permette di spin¬ 
gere il bus della scheda a 133 MHz, per 
poi operare sui moltiplicatori, variabili 
da x2 a x8 in passi di 0.5, per cercare di 
ottenere il massimo dalla CPU, rischian¬ 
do però di aumentale la già proverbiale 
mancanza di affidabilità dei sistemi 
Windows. 

La BrillianX 9 appare costruita in mo¬ 
do ordinato e curato, con un buon livel¬ 
lo di integrazione, e garantisce l'espan- 


dibilità del sistema grazie a 5 slot PCI e 
ai 2 ISA, di cui uno condiviso. I due ca¬ 
nali IDE supportano fino all'UDMA-33, 
mentre l’AGP è 2x, come obbliga la 
scelta del chipset, e sui tre slot per 
SDRAM possono essere montate an¬ 
che schede ECC. 

Il flash BIOS è il solito AWARD con 
interfaccia testuale, un classico intra¬ 
montabile e comunque abbastanza ag¬ 
giornato nella gestione del risparmio 
energetico. 

In aggiunta, la QDI ha sviluppato un 


utility, inclusa nel BIOS stesso, denomi¬ 
nata RecoveryEasy, in grado di effet¬ 
tuare un mirroring di partizioni dell'hard 
disk, cosi da garantire un ottimo livello 
di protezione da perdite di dati. 

Questa scheda QDI è un ottimo stru¬ 
mento di lavoro che, pur non rappre¬ 
sentando certo lo stato dell'arte della 
tecnologia in commercio, offre un livel¬ 
lo di affidabilità insuperabile, rendendo¬ 
ne ideale l'impiego dove le prestazioni 
e la longevità sono subordinate alla sta¬ 
bilità del sistema. 



MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 










































Schede madri 


di Franco Paiamaro 



QDI KinetiZ 7 


Produttore: 

legend QDI Ltd 
www.qdi.co.uk 

Distributori: 

BREVI 

tei 035 309411 
www.bfevi.it 

MINO 

tei. 035 32581 
www.mind il 

INTESI 

lei. 02.661791 

www sileverstarceldis corri 

www.anoweuiope.com 

Prezzo (Iva esclusa): 

Scheda madre ODI KinelZ 7. con chipset 
AMD 750 e supporto per AGP 2X. UltraA- 
TA/33, SDRAM PC 100 con ECC, PCI 2.2 

Lire 230.000 



I connettori sulla scheda sono colora¬ 
ti secndo le specifiche PC99; sono pre¬ 
senti i canonici connettori PS/2 per ta¬ 
stiera e mouse, due porte USB e due 
seriali e la parallela. 

Si tratta di una scheda particolarmen¬ 
te spoglia, nessun fronzolo, il minimo 
necessario per realizzare un PC. 

Forse ci saremmo aspettati un poco 
di più, sia dalla dotazione, sia dalla 
scheda stessa, visto anche il prezzo di 
vendita, non alto in assoluto, ma co¬ 
munque allineato alla concorrenza su 
SlotA. 


La QDI Kinetiz 7 è una scheda madre 
per AMD Athlon implementante il chi¬ 
pset AMD 750 "Irongate". La dotazio¬ 
ne della scheda è abbastanza spartana, 
con appena il manualetto, il CD-Rom 
dei driver (unificato per tutte le schede 
madri prodotte da QDII, i cavi fiat Ul- 
traATA/66 e floppy, la mascherina di 
schermatura dei connettori per lo stan¬ 
dard ATX e i fermi in plastica per bloc¬ 
care il processore sullo slot. 

La Kinetiz 7 è dotata di quattro slot 
PCI, tre ISA e tre slot per DIMM 
SDRAM PCI 00, la massima quantità di 
memoria installabile è 768 Mbyte. 

L'AGP supporta la modalità 2X; il 
bios è di produzione Award (supporta la 
funzione "jumperless” di configurazio¬ 
ne). 

E' interessante notare la quantità di 
sensori per la temperatura: ben tre! 
Peccato che sia presente solo un con¬ 
nettore di alimentazione per la ventoli¬ 
na di raffreddamento del processore, 
vista anche la temperatura alla quale 
può arrivare la CPU Athlon, specie nelle 
versioni più spinte. 

Un altro connettore per una ventoli¬ 
na aggiuntiva si trova accanto alla batte¬ 
ria di backup al litio. 

La qualità dei materiali impiegati è 
abbastanza buona, la scheda madre è 
ben progettata e ben ingegnerizzata, 
anche se la Kinetiz assomiglia molto al¬ 


la M/B di riferimento "fester" di AMD 
(con tanto di LEO acceso). 

Il retro della scheda madre è letteral¬ 
mente coperto dalla serigrafia con l'in¬ 
dicazione e la descrizione dettagliata di 
tutti i contatti e le terminazioni dei chip 
e dei connettori, rafforzando l'idea che 
si tratti di una scheda "reference". 


QDI KinetiZ 7 


82 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 






























di Pierfrancesco Fravolini 


Schede madri 



QDI Advance 9 


Produttore 

Legend ODI Ltd 
www, qdi.co.uk 

Distributori: 

BREVI 

tei 035 309411 
www brevi.il 

MINO 

tei. 035.32581 
www.mind.lt 

INTESI 

tei 02 661791 

www. slleverstarceldls.com 

wwwarroweurope.com J 

Prezzo (Iva esclusa): 

Scheda madre Legend ODI Advance 9, chi- 
pset VIA Apollo Pro 133, socket370, BIOS 
Award. UDMA-66. AGP 2X 

Lire 170,000 


QDI Advance 9 


La QDI Advance 9 è una scheda per 
socket 370 e quindi supporta i proces¬ 
sori Intel Pentium III FC-PGA fino a 800 
MHz, oltre ai Celeron fino a 633 MHz. 
A supporto di ciò sulla scheda sono 
presenti tre regolatori da 1.5V, 2.5V e 
3.3V per la corretta alimentazione di 
ciascuna CPU. 

La velocità del bus è impostabile tra 
66, 100 e 133 MHz e può essere over- 
cloccata fino a 155 MHz. La velocità 
può essere selezionata sia tramite jum- 
per che tramite bios. 

Il chipset è il VIA Apollo Pro 133, co¬ 
stituito dai chip VT82C693A North Brid¬ 
ge e VT82C596B South Bridge. La me¬ 
moria di sistema si avvale di tre socket 
a 168-pin, 3.3V, per memoria DIMM 
PCI33; è possibile montare fino a 768 
Megabyte di SDRAM, sia a 66 che a 
100 che a 133 MHz, cosi come memo¬ 
ria EDO a 66 MHz. 

Per le espansioni si possono utilizza¬ 
re ben cinque slot PCI, due slot ISA e 
uno slot AGP x2; inoltre la scheda di¬ 
spone di tutte le connessioni classiche 
come due porte USB, tastiera, mouse 
PS/2, due seriali ad alta velocità, ed una 
porta parallela di tipo SPP, EPP, ECP. E' 
presente inoltre il supporto per una por¬ 
ta seriale ad infrarossi, con un transfer 
rate di 115,2 KB/sec. 

Il bios è Award, ed utilizza una flash 
ROM da 2 MB; supporta naturalmente 

MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


il plug&play, oltre le funzioni ACPI e OS 
Directed Power Management. Inoltre 
sono supportate funzioni come avvia¬ 
mento pilotato dal modem o dalla sche¬ 
da LAN, oppure da tastiera mediante 


password. 

La Advance 9 è una buona scheda 
madre, caratterizzata da un ottimo rap¬ 
porto qualità/prezzo e da una discreta 
flessibilità di configurazione. 

Il sistema ha la possibilità di monito¬ 
rare ogni parametro del funzionamento 
della scheda, come la temperatura in¬ 
terna del cabinet, la velocità della ven¬ 
tola della CPU e le tensioni delle varie 
parti della scheda. 















































Schede madri: oltre cinquanta 

Modello 

Zoccolo 

Chipset 

Form 

Note 

Slot 

Slot 

FSB CPU 




factor 


PCI 

ISA 

(max) 

Abit BE6 II 

Slot-1 

Intel 440 BX 

ATX 

2 UDMA-33 

5 

2 

133 MHz 

+ 2 UDMA- 66 

Abit BH6 1440 BX 

Slot-1 

Intel 440 BX 

ATX 


5 

2 

100 MHz 

Abit BP6 DUAL SKT370 

Dual Socket 370 

Intel 440 BX 

ATX 


5 

2 

100 MHz 

Asus CUWE1810 

Socket 370 FC-PGA 

Intel 810 

ATX 


6 


166 MHz 

Asus K7M 

Slot-A 

AMD-750 

ATX 

VIA Super South, 

5 

1 

200 MHz (DDR) 





Jumperless 




Asus MEW-LÌ810 

Socket 370 

Intel 810 

ATX 


6 


150 MHz 

Asus MEW-LAN Ì810 

Socket 370 

Intel 810 

ATX _ 

A TV 

LAN 100 MBit 

6 

A 


150 MHz 
i nn MM7 

ASUS Za _ 

Asus P2B Pentium 11 

olOt l 

Slot-1 

Qlot 1 

miei 44 U Za 
I ntel 440 BX 

Imttìl AAC\ QV 

A 1 A 

ATX 

ATY 

Hi ni PP1 1 

H 

4 

A 

o 

3 

o 

133 MHz 

ino MH7 

ASUS rZb-U 

Asus P2B-F 

Slot-1 

miei ‘♦‘♦u da 

Intel 440 BX 

ATX_ 

UUal OrU 

5 

2 

133 MHz 


Asus P2B-LS 
Asus P2B-S 
Asus P3B-1394 
Asus P3B-F 
Asus I 
Asus I 
Asus I 
Asus I 
Asus I 
Asus I 


; P3B-F 
P3C2000 
ì P3V 
i P5 -99VM 
; P5A 
i P5A-B 


Slol-1 
Slòl-1 
Slot-1 
Siot-1 
Slot-1 
Slot-1 
Slot 1 
Super Socket 7 
Super Socket 7 


Intel 440 BX 
Intel 440 BX 
Intel 440 BX 
Intel 440 BX 
Intel 440 BX 
Intel 820 
VIA Pro 133 


ATX 


Azza PT-KX133X 


Super Socket 7 
Slot-A 


Biostar M6TBA 
Biostar M6TZA 


Slot-1 

Slot-1 


SiS 530 
ALI Alladin V 
ALI Alladin V 
VIA KXI33X 
Intel 440 BX 


ATX 

MicroATX 

Cntrl SCSI 

5 

3 

2 

100 MHz 

100 MHz 

ATX 


6 

1 

150 MHz 

ATX 


6 

1 

150 MHz 

ATX 

Slot AMR 

5 

1 

180 MHz 

ATX 


4 

3 

133 MHz 

MicroATX 

512 Kbyte cache 

3 

1 

133 MHz 


ATX 

AT 

ATX 

ATX 


51 2 Kbyte cache 
512 Kbyte cache 
Slot AM R 


120 MHz 


120 MHz 


200 MHz (DPR) 


100 MHz 


Intel 440 ZX 


Biostar M7MKA 
Commate P3-370AVP 


Slot-A 


AMD 750 


ATX 

ATX 


133 MHz 


Socket 370/Slot-1 


FIC SD-11 


Slot-A 


VIA Pro 
AMD-750 


ATX 

ATX 


133 MHz 
133 MHz 


Gigabyte G A 71X 

Intel CC820 


Slot-A 

Slot-1 


AMD_750 
Intel 820 


ATX 

ATX 


VIA Super South 


200 MHz (DPR ) 
200 MHz (DPR) 


Intel SR440 BX 
Microstar MS-6163 


Slot-1 

Slot-1 


Intel 440BX 

Intel 440 BX 


Microstar MS-6167 K7 
QDI Advance 9 


Slot-A 


AMD 750 


MicroATX 

ATX 

ATX 


Socket 370 


VIA Pro 133 


QDI BrillianX 9 


Socket 370 


Intel 440 BX 


ATX 

ATX 


4 porte USB 


1 33 MHz 
100 MHz 


153 MHz _ 

200 MHz (DPR) 


155 MHz 
153 MHz 


SOYO SY-5EHM VI x 

Super Socket 7 

ETEQ 

Baby AT 

Doppia alim. 

1 Mbyte cache. 

3 

3 

124 MHz 

SOYO SY-5EMA+ vl.x 

Super Socket 7 

ETEQ 

ATX 

1 Mbyte cache 

5 

2 

124 MHz 

SOYO SY-5SSM/5 

Super Socket 7 

SiS 530 

MicroATX 

512 Kbyte cache 

4 

1 

133 MHz 

SOYO SY-6BA+ III 

Slot-1 

Intel 440 BX 

ATX 

Jumperless 

5 

2 

155 MHz 

SOYO SY-6BA+ IV 

onvn cv c\/da no 

Slot-1 

Intel 440 BX 

\/| A DDm oo 

ATX 

ATY 

2 UDMA/33+2 66 

5 

C 

2 

O 

155 MHz 

oUtU ot-DVDA 1 Jo 

SOYO SY-7IWB 

olOt-1 

Socket 370 

VIA rnUlJJ 

Intel 810-L 

A 1 A 

AT 

jumperless 

0 

3 

c. 

i oo ivini 

155 MHz 

SOYO SY-7IWM/L 

Socket 370 

Intel 810 DC 

MicroATX 

Jumperless 

3 



Supermicro 370SBA 

Socket 370 

Intel 440 BX 

ATX 


4 

3 

100 MHz 

Supermicro 370SED 

Socket 370 FC-PGA 

Intel 810 

MicroATX 


3 


133 MHz 

Supermicro 370SWD 

Socket 370 

Intel 810 

MicroATX 


3 


133 MHz 

Supermicro 370SWM 

Socket 370 

Intel 810 

MicroATX 


3 


133 MHz 

Supermicro 370SWT 

Socket 370 

Intel 810 

AAC\ OV 

MicroATX 

ATY 

r*rt*rl Of'CI 1 IO\A/ 

3 

c 

O 

133 MHz 
i nn mu-t 

oupermicro rbuuu 

Supermicro P6SBA 

UUal OlOt* 1 

Slot-1 

44U OA 

Intel 440 BX 

Intnl AAC\ RY 

A 1 A 

ATX 

ATY 

umri oL/oi uzw 

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4 

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3 

3 

3 

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100 MHz 
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Supermicro P6SWA 

OIUl- 1 

Slot-1 

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Intel 810 

M 1 A 

ATX 

Vallili OUOI UtVV 

4 

i uu ivint 

100 MHz 

Supermicro PIIISCD 

Slot-1 

Intel 820 

ATX 


5 


133 MHz 

Supermicro PIIISEA 

Slot-i 

Intel 810E 

ATX 


4 

3 

133 MHz 


Chipset 

AMD 750 

ALI Aladdln V 

Intel 20(440 

Intel BX440 

Intel 810 

Intel 81 Oe 

CPU compatibili 

AMD Athlon 

Pentium MMX, 

AMD K6-II, K6-III 

Intel Celeron, 
Pentlum-ll/lll 

Intel Celeron, 
Pentlum-ll/lll 

Intel Celeron, 
Pentium-ll 

Intel Celeron, 

Pentlum-ll/lll 

zoccoli compatibili 

SlotA 

SuperSocket7 

Sloti-Socket370 

Sloti 

Sloti-Socket370 

Sloti -Socket370 

CPU FSB 

200 MHz (DDR) 

100 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

66-133MHz 

66-133MHz 

Bus memoria 

100 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

MAX RAM 

768 MByte ECC 

1024 MByte ECC 

256 MByte 

1024 MByte ECC 

512 MByte 

512 MByte 

Supporto AGP 

2X " 

2X ' - 

2X 

2X 

nd 

nd 

Versione PCI 

2,2 

2,1 

2,1 

2,1 

2,2 

2.2 

Versione UltraATA 

66 

33 

33 

33 

66 

66 


84 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 
















































































































































proposte per la vostra scelta 


RAM 

Installabile 

N° di 
banchi 

Controller IDE 
UltraATA 

Scheda video Scheda audio BIOS 

Integrata Integrata 

Prezzo Indicativo 

Lire (IVA Inclusa) 

768 Mbyte 

3 

66 

NO 

NO 

Award 

360.000 

384 Mbyte 

768 Mbyte 

3 

3 


NO 

NO 


oon non 

66 

NO 

INW 

NO 

AWVdi U 

Award 

tOU.UUU 

350.000 

512 Mbyte 

3 

66 

SI 

NO 

Award 4 Mbit 

360.000 

768 Mbyte 

3 

66 

NÒ 

SI 

AMIBIOS 2 Mbit 

420.000 

512 Mbyte 

3 

66 

NO 

NO 

Award 4 Mbit 

270.000 

512 Mbyte 

3 

66 

SI 

NO 

Award 4 Mbit 

390.000 

512 Mbyte 

2 

33 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

260.000 

384 Mbyte 

3 

33 

NO 

NO 

Award 1 Mbit 

270.000 

1 Gbyte 

4 

33 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

670.000 

1 Gbyte 

4 

33 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

330.000 

1 Gbyte 

4 

33 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

840.000 

1 Gbyte 

4 

33 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

790.000 

512 Mbyte 

1 nhv/to 

2 

A 

33 

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NO 

NO 

SI 

NO 

Award 2 Mbit 

474.000 

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1 Gbyte 

4 

66 

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NO 

Award 

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420.000 

1 Gbyte 

4 

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66 

NO 

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NO 

Mn 

Award 

414.000 
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768 Mbyte 

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3 

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66 

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Award 2 Mbit 

«'«'U.UUU 

200.000 

768 Mbyte 

3 

33 

NO 

NO 

Award 

230.000 

384 Mbyte 

3 

33 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

210.000 

768 MDyte 

384 Mbyte 

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3 

3 

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66 

33 

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NO 

NO 

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SI 

NO 

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Award 

Award 

Award 

180.000 

220.000 
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768 Mbyte 

3 

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66 

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NO 

INU 

NO 

Award 2 Mbit 

1 yu.uuu 

330.000 

1 ,5 Gbyte 

3 

66 

NO 

NO 

Award 

195.600 

768 Mbyte 

3 

66 

NO 

NO 

AMIBIOS 2 Mbit 

360.000 

768 Mbyte 

3 

66 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

330.000 

512 Mbyte 

2 

66 

NO 

SI 

AMIBIOS 4 Mbit 

340.000 

512 Mbyte 

2 

33 

SI 

SI 

AMIBIOS 4 Mbit 

400.000 

768 Mbyte 

3 

33 

NO 

SI 

Award 2 Mbit 

290.000 

768 Mbyte 

3 

66 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

420.000 

768 Mbyte 

3 

33 

NO 

NO 

Award 2 Mbit 

204.000 

768 Mbyte 

3 

33 

NO 

NO 

Award 

228.000 

768 Mbyte 

3 

66 

NO 

NO 

Award 

276.000 

576 Mbyte 

7RR Mhvtfi 

2 

Q 

33 

NO 

NO 

NO 

NO 

Award 

Award 

200.000 

?nn non 

768 Mbyte 

3 

66 

SI 

SI 

Award 2 Mbit 

220.000 

1 Gbyte 

4 

33 

NO 

NO 

Award 

260.000 

1 Gbyte 

4 

66 

NO 

NO 

Award 

300.000 

1.5 Gbyte 

4 

33 

NO 

NO 

Award 

200.000 

di*' MDyte 

512 Mbyte 

*3 

3 

bb 

66 

NU 

SI 

NU 

SI 

Award 

Award 

220.000 

220.000 

384 Mbyte 

3 

33 

NO 

NO 

AMIBIOS 

260.000 

512 Mbyte 

2 

66 

TVOUT 

SI 

AMIBIOS 4 Mbit 

310.000 

512 Mbyte 

2 

66 

SI 

SI 

AMIBIOS 4 Mbit 

280.000 

512 Mbyte 

2 

33 

SI 

SI 

AMIBIOS 4 Mbit 

230.000 

512 Mbyte 

2 

66 

TVOUT 

SI 

AMIBIOS 4 Mbit 

260.000 

2 Gbyte 

4 

33 

NO 

NO 

AMIBIOS 2 Mbit 

1.180.000 

384 Mbyte 

3 

33 

NO 

NO 

AMIBIOS 

260.000 

512 MByte 

4 

33 

NO 

NO 

AMIBIOS 

720.000 

512 Mbyte 

2 

66 

SI 

SI 

AMIBIOS 

310.000 

1 Gbyte 

2 

66 

NO 

SI 

AWARD 

380.000 

512 Mbyte 

2 

66 

SI 

SI 

AMIBIOS 

310.000 



Intel 820 

SIS 530/540 

SIS 600 

SIS 620/630 

VIA MVP4 

VIA Pro/Pro+ 

VIA Pro133/133A 

VIA KX133 

Intel Celeron, 

Pentium MMX, 

Intel Celeron, 

Intel Celeron, 

Pentium MMX, 

Intel Celeron, 

Intel Celeron, 

AMD Athlon 

Pentium-ll/lll 

AMD K6-II, K6-III 

Pentium-ll/lll 

Pentium-ll/lll 

AMD K6-II, K6-III 

Pentium-ll/lll 

Pentium-ll/lll 


Sloti 

SuperSocket7 

Sloti 

Sloti -Socket370 

SuperSocket7 

Sloti -Socket370 

Sloti-Socket370 

SlotA 

100-133MHZ 

100 MHz 

100 MHz 

100/133 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

100-133 MHz 

200 MHz (DORI 

800 MHz (RDRAM) 

100/133MHz 

100 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

100 MHz 

133 MHz 

133 MHz 

1024 MByte ECC 

1536 MByte 

1024 MByte ECC 

1536 MByte ECC 

768 MByte ECC 

1024 MByte ECC 

1536 MByte ECC 

768 MByte ECC 

4X 

nd 

2X 

nd 

2X 

2X 

2X/4X 

4X 

2,2 

2,2 

2,1 

2,2 

2,2 

2 .1/2.2 

2,2 

2,2 

66 

66 

33 

66 

66 

33/66 

66 

66 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


85 
































































































































di Raffaello De Masi 


Mezzo secolo fa, un evento memo¬ 
rabile doveva entrare nelle nostre ca¬ 
se, la televisione! Risale al 1953 il mio 
primo incontro con questo mezzo che 
allora pareva quasi odorare di strego¬ 
neria; il primo apparecchio televisivo 
lo vidi, acceso, nella vetrina di un loca¬ 
le emporio, e la lotta tra il proprietario, 
impegnato a scacciare noi ragazzi dalla 
vetrina, e noi stessi che ritornavamo 
come mosche addosso a un cavallo, 
era tanto continua quanto impari. Gli 
apparecchi televisivi, ingombranti mo¬ 
bili di mogano in cima a un trespolo 
dall'equilibrio tanto approssimativo 
quanto improbabile, erano, dopo l'uso, 
protetti con una copertina di cretonne, 
e tutti corredati da un inutile stabilizza¬ 
tore di corrente. 

L'impatto del nuovo mezzo fu tre¬ 
mendo; allora le trasmissioni erano li¬ 
mitate a qualche ora al giorno, e la co¬ 
sa doveva andare avanti per alcuni an¬ 
ni. Se ben ricordo fu solo nel '60, in 
corrispondenza della Grande Olimpia¬ 


de, che la programmazione andò un 
po' oltre le ore serali, occupando quel¬ 
le meridiane e pomeridiane. 

Ciononostante, per mezzo secolo, 
la tecnica di guardare la TV è cambiata 
poco; certo, l'evoluzione c'è stata, ma, 
a ben pensarci, si tratta di accessori- 
stica, più che altro; il telecomando, il 
videoregistratore, la TV via satellite e 
quella via cavo (che, per la verità, in 
Italia non ha mai decollato) sono state 
tappe che hanno aggiunto comodità 
d'uso e facilità di controllo delle fun¬ 
zioni di base. Ma niente di più! 

A ben pensarci, salvo particolari co¬ 
me il colore e la possibilità di cambiare 
canale senza alzarsi dal divano, fino a 
poco tempo fa guardavamo la TV allo 
stesso modo di cinquantanni fa. 

E invece sono bastati un paio d'anni 
per rivoluzionare completamente il 
modo di usare questo mezzo. 

Prima eravamo vittime supine, ca¬ 
paci solo di scegliere in un ventaglio di 
proposte dettate da altri, oggi siamo 


davvero sulla strada maestra della TV 
"come vuoi tu, quando vuoi tu!". Da 
poco tempo il nostro apparecchio tele¬ 
visivo è divenuto un tool multifunzio- 
ne, che ci permette di ricevere le ulti¬ 
me notizie, di stampare ricette di cuci¬ 
na od oroscopi personalizzati, di sede¬ 
re accanto a Schumacher a Melbourne 
e tagliare con lui il traguardo (non me 
ne parlate, stanotte tra Tele+ e chiac¬ 
chiere con gli amici tutti intruppati a 
casa mia, avremo dormito un paio 
d'ore). 

E servizi appena arrivati o in arrivo 
ci permettono di spostarci sul luogo 
dell'azione a nostro piacimento (im¬ 
pressionante vedere una gara dalla ca¬ 
bina dell’inseguitore più prossimo), e 
ci permetteranno presto di fermare 
uno spettacolo in diretta per ritornare 
indietro di qualche secondo o minuto 
per rivedere un passo controverso o 
interessante, o, ancora, di saltare un 
annuncio pubblicitario. E saremo in 
grado di acquistare un regalo, inviare 


86 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 








Internet navigare col TV 




Ai'I & JL JL. & JL 




«fijT 


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&FEATURES 

UoncitiUoii 

AfertUt 

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Alcuni esempi di sili di 
produttori di set-top 
box 


dei fiori, prenotare 
posti al cinema o 
in ristorante. 

Insomma, la TV 
ha cambiato abito 
ed è divenuta in¬ 
terattiva; final¬ 
mente è un pro¬ 
dotto compieta- 
mente nuovo, che 
ha del vecchio solo 
care. 


Qrw»« v.tunw% vmw *;•— himimìiim* gJOar i om 



WebSurfer 


hardware • 
futures • 
tach «paca • 
questioni • 


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voue«r«n^Kt n*«i«o"iiriii"OM 
• •■•>' <•*»<»«(• **i»" «ndnmg TV mw) uri annulla »ia 


modo di comuni- 


Film e libri di sf ci hanno da tempo 
predetto l'integrazione tra computer e 


•• —- 


TV; oggi questa tecnologia esiste, i 
prezzi sono in caduta libera, i fornitori 
sono ai ferri corti nel cercare di fornire 
meglio al minore prezzo; e, nel prossi¬ 
mo anni, è prevedibile che noi o qual¬ 
cuno che conosciamo raggiungerà 
questi nuovi prodotti, e li adotterà. 

La Forrester _Research, 

fi ttpV/www torrester.com/| afferma 
che ricerche di mercato svolte prima 
delle vacanze natalizie lasciano preve¬ 
dere che per il 2005 oltre la metà del¬ 
le abitazioni statunitensi adotterà uno 
o piu di questi servizi emergenti. Mit- 
chell Kertzman, CEO della Liberate 
Technologies, afferma, su US News & 
World Report, che non è più tempo di 
chiedersi se arriverà la televisione in¬ 
terattiva, ma solo quando. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


87 


































































£. setolo Internet navigare 


col TV 




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prodUcts.liberal9.com 


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DO YOU HAVC OIRCCTVT 

AR* YOU OfTTIMO OIHfCTV’ 

« • v-"»>l orni r IV » IU' t*. 

••un fi^ibtf* « Irsy *V 


gre&s - 


i 


Una tecnologia 
emergente 

Per cominciare, intendiamoci sui 
termini. Oggi esistono almeno tre tec¬ 
nologie in campo, differenziate tra TV 
Interattiva, Internet TV, e TV persona- 
lizzata. In futuro è probabile che forni¬ 
tori metteranno a disposizione i tre 
servizi in maniera combinata, ma per 
adesso l’offerta è ancora discretamen¬ 
te differenziata 

La TV interattiva permette di intera¬ 
gire, in maniera diretta o indiretta, con 
lo spettacolo in corso; esempi ce ne 
sono stati e ce ne sono anche in Italia, 
con giochi in diretta (generalmente 


Alcuni sili USA dedicali 
alla WebTV e alla relativa 
navigazione Microsoft, 
manco a dirlo, non man¬ 
ca all'appuntamento 


nelle ore pomeridiane dedicate ai ra¬ 
gazzi) comandati da pulsanti di control¬ 
lo a disposizione dell'utente (nei mesi 
scorsi i nostri ragazzi hanno potuto 
giocare , su una grossa rete nazionale, 
usando i tasti del telefono in un'adven- 
ture), o usando il telecomando per vi¬ 
sualizzare canali collegati a camere di¬ 
verse legate allo stesso spettacolo (ti¬ 
pico esempio è il servizio offerto da 
D+ per la formula uno). La maggior 
parte di questi servizi, comunque, usa 
collegamenti via antenna o via satellite 
(in Europa Canal+ è stato leader e pio¬ 
niere indiscusso), mai Internet. 

I top-box Internet-TV permettono 
all’utente di usare l'apparecchio televi¬ 
sivo per gestire la pagina Web e ren¬ 


derla leggibile su un monitor TV. Essi 
richiedono una tastiera e un collega¬ 
mento telefonico per funzionare, e ne¬ 
gli USA il passo successivo è stato la 
nascita dei WebTV Network, vere reti 
basate su questa tecnologia, con più 
di due milioni di utenti parimenti suddi¬ 
visi tra WebTV Network e Liberate 
Network. 

La TV personalizzata è ancora in fa¬ 
se di assestamento sul mercato, an¬ 
che a causa degli elevati costi di ge¬ 
stione e di acquisto degli accessori (si 
consideri che il box deve contenere di¬ 
schi rigidi di notevole potenza e chip di 
codifica dedicati). Ma, come al solito, 
basteranno poche stagioni per vedere 
precipitare . in caduta libera, i prezzi di 
acquisto e gestione. E queste tecnolo¬ 
gie stanno rapidamente convergendo 
e risedendo unanime interesse e con¬ 
sensi, se si pensa che le cinque com¬ 
pagnie USA detentrici del mercato, Ti- 
Vo, ReplayTV, WebTV, Liberate e 


88 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 





















































Internet 


3 .2 3 a ii 3 J 

w. •«— >a» Uh UH Uw Uh. Va» 


navigare col TV (§, 



± ui .2. ,9. A JL tì: 


I JO 000 Wa ai mata par i »«m* ftwOMlCNl con la 

poiiiOMA a adOaMara importo draoamanta vjfl» 
Ocaana Irrfoitrada 


Ino amba »a citata 


OpenTV, guarda caso tutte con sede 
nella mitica Highway 101 di Silicon 
Valley, sono state, a un anno dalla loro 
creazione, tutte quotate in borsa. 

Ma, dietro alle scene, si sta svolgen¬ 
do una battaglia di giganti. Alle spalle di 
questi nomi apparentemente nuovi, si 
muovono interessi dei più grandi colos¬ 
si dell'informatica; WebTV è stata ac¬ 
quistata nel 1987 da Microsoft, mentre 
Liberate fa capo a Oracle, e ha una for¬ 
te cointeressenza di Netscape. 
OpenTV è frutto di una cordata della 
Thomson e di Sun Microsystems, che 
partecipa per circa il 15% all'operazio¬ 
ne. America Online ha chiuso accordi 
con Liberate, TiVo e DirectTV per offri¬ 
re, prima della metà dell'anno, servizi 
di e-mail, chat e instant messaging via 
TV. Josh Bernoff, analista della Forre¬ 
ster, afferma, nello stesso studio pre¬ 
cedentemente citato, che si è di fronte 
alla fase successiva della corsa all'oro 
dell'e-comme e. 

Nel frattei i ■>, la Tv via satellite si è 
fatta sempre piu aggressiva, offrendo 
servizi di collegamento al Web di sem¬ 
pre più robusto interesse. Sulla scia 
del successo oltre atlantico, Inghilterra 
e Francia , vale a dire OpenTV (quella 
di Murdoch, tanto per intenderci) e Ca¬ 
nai-!-, offrono oggi ai sottoscrittori un 
servizio gratuito di noleggio dei loro 
set-top box, e facilitazioni di prezzo du¬ 
rante i collegamenti telefonici con i 
provider. 


I prodotti Web-TV 
offerti dai servizi di 
gestione di TV 
interattiva in USA 

I maggiori fornitori di servizi inte¬ 
grati Tv e Web , dopo un iniziale perio¬ 


Due servizi finora disponi¬ 
bili m Italia, ma la situazio¬ 
ne 6 destinata da evolver¬ 
si, con riduzione dei prez¬ 
zi quando la concorrenza 
diverrà pi aggressiva 



U <«■ 


«lo¬ 


do di assestamento, offrono oggi ser¬ 
vizi sufficientemente livellati, ma non 
per questo meno interessanti, Ecco, 
oltre oceano, cosa si può ottenere 
iscrìvendosi a una compagnia dedica¬ 
ta, 

WebTV. 

✓ Internet TV accesso completo a In¬ 
ternet su TV, servizi e funzioni aggiun¬ 
tive con possibilità di registrazione e 
di downloading per consultazione da 
VCR. 

✓ Costo: il set-top box costa 200 S; 
vengono offerti due servizi di base, 
personalizzabili: servizio Internet , ca¬ 
none 22$ mensili e servizio interatti¬ 
vo, 25 $. 

✓ Proprietari: partnership di EchoStar, 
At&t Cable, Philips e Thomson 

✓ Giudizio: leader dell’area del Web 
Access, con prodotti di pregio e qua¬ 
lità del servizio di grande affidamento. 

Liberate. 

✓ Internet TV: piattaforma software 
che permette un accesso di base a 
WWW, disponibile, da metà anno, an¬ 
che su AOL. TV. 

✓ Costo; gratuito, per gli utenti delle 
reti Cable & Wireless e USWest 

✓ Proprietari: partnership di Oracle, 
AOL, Sun, Sony, General Instruments, 
Comcast, Cox e altri 

✓ Giudizio: in evoluzione. Previsti nu¬ 
merosi altri servizi a breve. 

OpenTV 

✓ InternetTV: ambiente software che 
permette a operatori network di offri¬ 
re TV interattiva e collegamenti Inter¬ 


net 

✓ Costo: BSkyB, France TPS ed Echo¬ 
Star offrono il servizio in forma gratui¬ 
ta 

✓ Proprietari: partnership di AOL, Ge¬ 
neral Instruments, Liberty Digital. 
News Corporation, Time Warner, 
Shaw Communications. 

✓ Giudizio: leader della TV interattiva 
in Europa, servizio WEB in broadca¬ 
sting disponibile da metà anno. 

TiVo 

✓ Internet TV: non ancora disponibile 
(previsto arrivo per giugno); interattivo 
con AOL TV 

✓ Costo: 400 $ per il set-top box, con 
sistema di registrazione (per TV inte¬ 
rattiva) di 14 ore (700 $ per II sistema 
da 30 ore). 10 $ di canone mensile per 
la manutenzione. 

✓ Proprietari AOL, DirectTV, Philips, 
Sony, NBC, ShowTime. Viacom. 

✓ Giudizio: orientato soprattutto ver¬ 
so la videoregistrazione interattiva, il 
servizio prevederà un'offerta ridotta, 
almeno per il momento, dei prodotti di 
WebTV 

ReplayTV 

✓ Internet TV: non ancora disponibile. 
Oggi la società opera soprattutto nel 
campo della TV interattiva. 

✓ Costo: 600 $ per una periferica di 
registrazione di 20 ore, senza alcun 
costo aggiuntivo. 

✓ Proprietari: Time Warner, Disney, 
NBC. Achostar, Matsushita, Sharp, 
Perkins 

✓ Giudizio: diretta concorrente di Ti¬ 
Vo, ReplayTV non può permettersi di 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


89 




























Internet navigare col TV 


non entrare anch'essa nell'area 
dell'Internet TV. Staremo a vedere. 


Conclusioni 

Difficile prevedere cose ci aspetta 
in futuro, e soprattutto cosa accadrà 
in Italia Dieci anni fa le BBS erano 
quasi sette segrete, guardate con cir¬ 
cospezione, e cinque anni or sono la 
stessa cosa si faceva con i Naviganti. 
Certo, molti passi avanti sono stati 
fatti e, sulla scia di quanto avvenuto, 
all'inizio, in Gran Bretagna, una serie 
di servizi di accesso sono divenuti (ne 
abbiamo parlato il mese scorso) del 
tutto gratuiti. 

Nel nostro paese esistono già un 
paio di servizi di Internet Television at¬ 
tivi. Il primo a comparire sul mercato è 
stato FreedomLand (http://www.free- 
domland.net), inquadrato in un più am¬ 
pio progetto che abbraccia tutta l'Euro¬ 
pa, ed è un portale con oltre 20.000 
pagine di contenuti in lingua italiana. 
Nonostante la proclamata novità del 
prodotto, si tratta, detto fuori dai denti, 
di una offerta potentemente commer¬ 
ciale. Accanto, infatti, ad aree di inte¬ 
resse generale (oroscopo, ultime noti¬ 
zie, ecc) gran numero di sezioni di pri¬ 
ma pagina mascherano molto bene in¬ 
finite offerte commerciali nel campo 
del calcio, delle cure di bellezza, della 
carta stampata e cosi via II decoder 
offre alcuni servizi aggiuntivi stand-alo¬ 
ne, come quello di fax e di segreteria 
telefonica, e la navigazione non è com¬ 
pletamente invasiva, visto che si può 
continuare a guardare il programma te¬ 
levisivo preferito. 

Appena dopo si è presentato sulla 
scena PlaNETwork (http://www.pla- 
network.it) che, a fronte di un noleggio 
di L. 15.000 mensili, fornisce un abbo¬ 
namento gratuito a Internet e un 
hardware completo, oltre a quattro in¬ 
dirizzi di posta elettronica e 100 MB di 
spazio Web. 

Trarre conclusioni circa la qualità del 
prodotto è prematuro. Siamo agli inizi, 
ed è probabile che, con l'avanzare del¬ 
la tecnologia e, soprattutto, con l'au¬ 
mentare dell'attenzione dell'imprendi¬ 
toria verso l'area Internet, queste of¬ 
ferte possano divenire sempre più 
convenienti, Insomma, non riuscirò 
forse a convincere mia zia di ottantan¬ 
ni a "navigare'', ma il miliardo di utenti 
Internet previsto per fine anno acco¬ 
glierà anche persone che approderan¬ 
no a WWW anche se continueranno a 
ignorare tecniche più precise d'uso di 
un personal computer. 


Internet in salotto 

di Emilio Longi 


Internet sulla 
TV: perché? E' 
questa la doman¬ 
da cui dobbiamo 
rispondere prima 
di scegliere la 
consolle, o all'in¬ 
glese la TV-Box, 
da acquistare. 

Navigare nel 
Web usando la 
TV di casa ha ov¬ 
viamente molti 
svantaggi, ma anche qualche piccolo 
vantaggio. 

Un vantaggio indiscutibile è il costo 
ridotto delle consolle rispetto ad un 
PC anche di fascia bassissima: se poi 
le consolle si diffonderanno i costi 
scenderanno ancora e potrebbero ar¬ 
rivare a cifre davvero irrisorie: anche 
molto sotto le duecentomila lire. 

Tuttavia la consolle non consente 
di sfruttare appieno le risorse disponi¬ 
bili in Internet, già oggi non possiamo 
navigare in tutti quei siti che richieda¬ 
no plug-in specifici (ad esempio nes¬ 
suna ha QuickTime VR e solo alcune 
hanno il RealAudio o Shockwave) e 
molte consolle non permettono nem¬ 
meno la visualizzazione dei filmati. 

Non possiamo scaricarci la posta e 
se, come spesso accade, qualcuno ci 
manda un documento di Word o di Ex¬ 
cel allegato ad una e-mail, non potre¬ 
mo né leggerlo, né scaricarlo (anche 
se alcune consolle sono predisposte 
per un futuro hard disk esterno). 

Ancora; la visualizzazione dei siti 
attraverso la televisione comporta 
una forte perdita di risoluzione e la di¬ 
struzione quasi totale dell'impagina- 
zione originale. C'è gente che ha stu¬ 
diato a lungo l'impostazione grafica di 
un sito Web, non per gioco, ma per 
migliorare la comprensibilità e facilita¬ 
re la navigazione; distruggendo que¬ 
sto lavoro si mantengono tutti i con¬ 
tenuti, ma non è più molto agevole ri¬ 
trovarli nella pagina "rimescolata" dal 
browser della consolle. 

E allora perché? La risposta è più 
semplice di quel che si creda: e-com- 
merce. E' questo l’obiettivo che le 
TV-Box perseguono: permettere ac¬ 
quisti on-line utilizzando le risorse In¬ 
ternet già disponibili, riutilizzando ri¬ 


sorse domesti¬ 
che quali il tele¬ 
visore ed il te¬ 
lefono e, soprat¬ 
tutto, aumentan¬ 
do i criteri di si¬ 
curezza delle 
transazioni grazie 
a specifiche so¬ 
luzioni hardware 
(ad esempio con 
l’uso delle Smart 
Card per critto- 
grafare le comunicazioni o per la fir¬ 
ma elettronica oppure, eventualmen¬ 
te, proprio come denaro sull'esempio 
delle schede telefoniche ricaricabili). 

Ecco che in quest'ottica vengono 
meno tutte le limitazioni alla naviga¬ 
zione Internet che oggi affliggono le 
TV-Box; navigare non è lo scopo pri¬ 
mario ma solo una ulteriore possibilità 
d'uso. E veniamo cosi al vero punto 
dolente delle TV-Box: se sono state 
pensate per poter effettuare acquisti 
in linea, ci dovrà pure essere un insie¬ 
me di siti dove andare ad acquistare. 

Oggi questi siti non esistono pro¬ 
prio. Esistono, è vero, siti in cui acqui¬ 
stare on-line, ma sono tutti progettati 
per l'utilizzo tramite computer; quindi 
con Netscape o Internet Explorer, con 
i pagamenti tramite Carta di Credito e 
con il livello minimale di sicurezza ga¬ 
rantito dal sistema SSL. 

La situazione probabilmente ri¬ 
marrà questa per diverso tempo, per¬ 
ché da un lato i produttori di TV-Box 
non possono mettersi pure a fare i si¬ 
ti di e-commerce che servirebbero a 
far vendere le consolle, dall’altro lato i 
siti di e-commerce non hanno, per 
ora, molto interesse a specializzare 
l'accesso per le poche TV-Box esi¬ 
stenti. Molto probabilmente assiste¬ 
remo a quello che è successo, in Ita¬ 
lia, per la TV a pagamento: il giorno in 
cui una grande azienda deciderà di in¬ 
vestire svariati miliardi in questo set¬ 
tore, allora, di colpo, tutto il sistema 
partirà alla grande. 

La presenza di un marchio come 
Telecom Italia, su una delle consolle 
di cui vi accingete a leggere una mini 
prova, sembra preannunciare proprio 
questo. Un tempo si diceva: se son 
rose fioriranno... 



90 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 





Internet navigare col TV 





Telecom Italia 


PlayWEB 


La PlayWEB è il TVbox per la naviga¬ 
zione in Internet, tramite la TV di casa, 
offerto da Telecom Italia, in abbinamen¬ 
to con UN,IT, attraverso i suoi negozi 
InSip. Si tratta di un oggetto ben pensa¬ 
to e già predisposto per l'utilizzo di una 
Smart Card per effettuare acquisti sicu¬ 
ri in rete o per accedere ad altri servizi a 
pagamento. 

Il kit base si compone della consolle, 
da collegare semplicemente al telefono 
ed al televisore, di un telecomando a 
raggi infrarossi appositamente proget¬ 
tato per facilitare la navigazione e di 
una tastiera senza fili che replica anche 
le funzioni speciali del telecomando e 
incorpora anche un piccolo joypad. 

L'alimentazione della consolle si rica¬ 
va da un piccolo alimentatore esterno 
dotato di un cavo sufficientemente lun¬ 
go, il telecomando e la tastiera sono ov¬ 
viamente a pile (incluse). Il collegamen¬ 


to al televisore avviene unicamente at¬ 
traverso la porta SCART che è presente 
ormai su quasi tutti i televisori. La con¬ 
nessione telefonica si effettua con il 
classico filo, appunto, telefonico dotato 
di connettori RJ11 a tutti e due gli 
estremi e corredato di un adattatore 
RJ11/SIP; impressionante la lunghezza 
di quello fornito che arriva a quasi otto 
metri. 


Il collegamento 

Partire è semplicissimo. Si collega 
l'alimentazione, si collega la consolle al¬ 
la presa SCART del televisore come se 
si trattasse di un comune videoregistra¬ 
tore e si collega la linea telefonica. Si 
mettono le pile, in dotazione, nel tele¬ 
comando e si preme il tasto Power. La 
consolle si accende (led rosso sul fron¬ 


Telecom Italia 
Modello: PlayWEB 


Prezzi: (IVA inclusa) 

Consolle composta da: 

CPU Risc ARM 7600 a 6GMHz. 

modem 33.6. 

tenore Smart Card, 

uscita stampante, 

uscita TV-SCART, 

tastiera IR, 

telecomando e cavi Ut. 299 000 

Abbonamento ISP TIN.it ClubNet (tree) 
o Premium 

Informazioni; 

Negozi InSip 
Tm.it 800 018 787 


talino) e sul TV, che avremo predispo¬ 
sto su AU o canale 0, appare la scher¬ 
mata principale. Se non avete ancora 
un provider basta portare il cursore a 
forma di freccia sul tasto "INTERNET'' 
(in basso a sinistra del menù sul video) 
e premere Enter. Il modem interno ini¬ 
zierà la connessione a TIN.IT e vi por¬ 
terà direttamente nella pagina dei nuovi 
abbonati (attenzione la prima connes¬ 
sione potrebbe essere interurbana) do¬ 
ve, seguendo le istruzioni del manuale 
ed inserendo i codici utente che trove¬ 
rete in una busta sigillata, potrete effet¬ 
tuare la registrazione ed ottenere l'ac¬ 
cesso. 

Se invece avete già un vostro provi¬ 
der, dovrete prima entrare in configura¬ 
zione (operazione semplice e ben de¬ 
scritta nel manuale in italiano allegato 
alla consolle) ed impostare il numero 
telefonico da chiamare, il nome utente, 
la password e, importantissimo, l'indi¬ 
rizzo IP del name-server (stranamente il 
software non riesce a ricavarlo dall'au- 
toconfigurazione PPP e, se manca, ab¬ 
batte la chiamata prima dell'autentica¬ 
zione PAP senza dare alcun messaggio 
di avviso). 

La connessione avviene a 33.6 Kbit/s 
ed il traffico viene indicato da un led 
giallo, posto sul frontale della consolle, 
che lampeggia in concomitanza con i 
pacchetti ricevuti o trasmessi; manca 
invece un led che indichi lo stato della 
connessione telefonica (sui modem in- 

Qi 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 














(gjT^jcIa) Internet navigare 


col TV 



dicato con OH); a volte può capitare 
che cada la linea (ad esempio per un 
avviso di chiamata) e lo si scopre solo 
quando si tenta di cambiare pagina. 

Se usiamo la consolle solo 
per navigare bastano 
queste configurazio¬ 
ni, Ma Internet è an¬ 
che posta elettroni¬ 
ca e, sia che si tratti 
di un proprio provi¬ 
der sia che si tratti di 
quello predefimto 
(TINI si deve confi¬ 
gurare tutta la sezio¬ 
ne relativa al mail-ser- 
ver e ai criteri di autenticazione. Opera¬ 
zione comunque che è preferibile ri¬ 
mandare a dopo che la configurazione 
Internet sia già stata verificata sul cam¬ 


per la memorizzazione. Du¬ 
rante la navigazione l'arrivo 
di nuova posta viene se¬ 
gnalato direttamente dalla 
consolle con l'accensione 
di un led sul pannello 
frontale. 

La navigazione Inter¬ 
net si effettua grazie ad un 
browser appositamente svi¬ 
luppato e residente in una Flash 
ROM da 2MB upgradabile automatica¬ 
mente via Internet. Al momento il 
browser, arrivato alla versione 2.1, ge¬ 
stisce l'HTML 3.2, i Cookies, JavaScript 
1.1 ed SSL 3.0. Dal momento che la ri¬ 
soluzione video di un comune TV è no- 


chment binari mancan¬ 
do un supporto 
locale 


Telecomando 
- Abbastanza voluminoso 
ma di buona impugnatura possiede un 
/ovpad per il movimento del cursore e di appositi 
tasti per lo scorrimento della pagina Quasi tutte le 
funzioni presenti nella toolbox di un normale brow¬ 
ser sono riportate tramite tasti dedicati 


po con una sene di connessioni stabili. 

Ricordate che la consolle non dispo¬ 
ne di disco rigido, quindi tutta la posta, 
anche quella già letta, deve poter rima¬ 
nere sul server La consolle dispone 
dell'apposito comando che permette di 
lasciare sul server la posta per alcuni 
giorni o addirittura per sempre; ma nel 
caso di provider diversi da TIN si deve 
esser certi che la cosa sia gradita al ge¬ 
store. La lettura della posta, o meglio 
delle caselle di posta visto che ne gesti¬ 
sce fino a 4, avviene tramite un apposi¬ 
to menù che permette tutte le solite 
operazioni, compresa la presentazione 
degli allegati a patto che si tratti solo di 
foto, suoni o URL; ovviamente non è 
possibile scaricarsi eventuali altri atta- 



Semphce e lineare il retro della consolle Telecom Italia. Da sinistra, il connettore per la stampante HP De 
skJet. il connettore SCART per il collegamento della TV, lo spinotto RJl t per la connessione telefonica e il 
iack dell'alimentatore impossibile sbagliare 




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L'elegantissima ed ergonomica tastiera a raggi infrarossi permette l'inserimento deh e tutu i comandi per la navigazione I tasti 
funzione sono già stati personalizza ri per il WEB e la navigazione 


tevolmente inferiore a 
quella di un qualsiasi mo¬ 
nitor per PC, il browser 
della PlayWEB è stato ot¬ 
timizzato sia come di¬ 
mensione dei font che 
come gestione dei frame 
in modo da consentire 
un'agevole visione della 
maggior parte della pagi¬ 
na WEB In pratica la par¬ 
te di pagina visibile a vi¬ 
deo è sempre solo una fi¬ 
nestra, da 640 x 480 
pixel e 256 colori, della 
pagina reale. I tasti di 
scorrimento (rapido e 
lento) presenti sul teleco¬ 
mando e i bottoni pre¬ 
senti in basso a destra 
del teleschermo permet¬ 
tono di muovere la fine¬ 
stra su tutta la pagina 
WEB. 

E' ovvio che l'uso di 
un font "proprietario", 


09 


MCmicrocomDuter n.205 - aprile 2000 








Internet navigare col TV 



Ordinato e semplice il layout della piastra madre che raccoglie tutta l'elettronica della consolle Ai centro si 
vede il grosso processore RISC ARM con vicino i chip della RAM Sulla destra spicca il chip Rockwell del 
modem mentre lo scatolotto nero contiene il lettore della Smart-Card La fila di connettori presente sulla 
sinistra rivela la possibilità di future espansioni 


dell'animazione sia inferiore a quella ori¬ 
ginale. Le ultime pagine visitate vengo¬ 
no salvate in una cache da un MByte e 
possono essere visitate off-line anche 
dopo la disconnessione. 

Il cuore della consolle è un chip RISC 


solo quando sul video ci siano campi 
editabili. La tastiera appare nella parte 
inferiore dello schermo ed è utilizzabile, 
seppure faticosamente, spostando il 
puntatore sui tasti prescelti e premen¬ 
do il tasto Enter del telecomando. Il 


l'impossibilità di aprire più pagine e la 
gestione dei frame come singole pagi¬ 
ne, rendono la pagina visitata molto dif¬ 
ferente da quello che apparirebbe utiliz¬ 
zando un PC con Netscape o con Inter¬ 
net Explorer; ma è un piccolo prezzo in 
confronto alla possibilità di leggere age¬ 
volmente qualsiasi pagina e qualsiasi 
font. 

Per quanto riguarda i suoni e le im¬ 
magini la PlayWEB si comporta molto 
bene. I suoni (tranne i MIDI che non so¬ 
no gestiti) vengono riprodotti diretta- 
mente attraverso l'audio del televisore, 
le immagini (GIF, JPEG e XBM) vengo¬ 
no visualizzate correttamente, anche 
quelle animate sebbene la velocità 


ARM 7600 che viaggia a 66MHz, il mo¬ 
dem a 33.6 è direttamente ricavato sul¬ 
la piastra madre con un classico chipset 
Rockwell. 


La tastiera virtuale 

Molte volte, durante la navigazione, 
può essere necessario l'inserimento di 
dati alfanumerici (ad esempio per anda¬ 
re ad una nuova URL, oppure per riem¬ 
pire una scheda o eseguire una ricerca); 
in questi casi la tastiera a raggi infraros¬ 
si si rivela molto utile, ma in mancanza 
di questa si può ricorrere alla tastiera 
virtuale, richiamabile dal telecomando 


layout della tastiera virtuale è seleziona¬ 
bile (dalle preferenze) tra QWERTY e 
ABCDEF e possiede anche dei tasti 
funzione appositamente predefiniti per 
facilitare l'inserimento delle URL. 


Il telecomando 

Grande e di forma abbastanza tradi¬ 
zionale, permette una navigazione age¬ 
vole fintanto che si tratti di spostarsi sul 
video e cliccare sulle URL. Buona la po¬ 
sizione dei tasti di Enter e Quit, como¬ 
de anche le posizioni dei due tasti di 
scorrimento (a pagina e soft). Abba¬ 
stanza mutili i tasti numerici, soprattut¬ 
to per la mancanza del punto che impe¬ 
disce di usarli per l'immissione degli IP; 
manca anche un tasto "disconnect" 
per l'abbattimento immediato della li¬ 
nea telefonica. 

La tastiera a raggi 
infrarossi 




Nell'ultima offerta la tastiera a raggi 
infrarossi, che inizialmente era opzional, 
viene data a corredo. Scelta saggia 
perché rende la navigazione mol¬ 
to agevole e, essendo senza 
fili, si tiene comodamen¬ 
te in mano o sulle ginoc¬ 
chia. Unica accortezza, 
evitare di prenderla per 
il bordo anteriore a causa 
della presenza del tasto 
Power (che spegne la consolle 
senza chiedere alcuna conferma) 
che è troppo sensibile e posizionato in 
un punto infelice. La tastiera dispone di 
alcuni tasti funzione già predisposti alla 
navigazione e di due pratici tastim di 
Enter e Quit posti in ottima posizione. 
L'attivazione dei tasti viene segnalata 
da un click tramite l'altoparlante del te¬ 
levisore, funzione molto utile perché ri¬ 
vela immediatamente l’avvenuta rice¬ 
zione da parte della consolle del carat¬ 
tere battuto sulla tastiera, 


La stampante 

La consolle di Telecom Italia è dotata 
di un'uscita stampante di tipo PC e pos¬ 
siede un driver software incorporato 
per le HP HeskJet. Sebbene esistano 
varie stampanti compatibili, forse sa¬ 
rebbe stato più corretto includere an¬ 
che un driver per le Epson Stylus che, 
insieme alle HP, sono tra le stampanti 
economiche a colori più diffuse. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


93 




Internet navigare col TV 




II menù principale che si presenta all'accensione della consolle Due le scelte La prima pagina del menù di configurazione, accessibile tramite un tasto del 
iniziali Internet e Posta II bottone Aiuto permette di avere un piccolo manuale telecomando, in cui, se già si possiede un accesso Internet, si possono inseri¬ 
to linea. re i dati del proprio provider. 


La Smart Card 

Sul frontale della consolle una fessu¬ 
ra tradisce la pre¬ 
senza di un lettore 
Non si tratta di un 
floppy (magarii), 
purtroppo è solo 
uno slot per le 
Smart Card che sa¬ 
ranno utilizzate per 
la firma elettronica 
o gli acquisti via In¬ 
ternet. Da utenti 
informatici avrem¬ 
mo preferito uno 
slot PCMCIA o in 
una interfaccia USB 
che avrebbero po¬ 
tuto ospitare un 
gran numero di pe¬ 
riferiche; ma visto 


l'uso e-commerce della PlayWEB il let¬ 
tore delle Smart Card potrebbe rivelarsi 
presto utile. 




***•... snoem Stic*** 

t*ftv*fHiCi ffi hwtffr— 


La homo page di TIN.IT 
cui porta automaticamen¬ 
te la consolle se non si 
possiede un proprio pro¬ 
vider 


Ecco come appare una 
normale pagina WEB vi¬ 
sta attraverso la televisio¬ 
ne di casa ed il browser 
incorporato nella consolle. 


Considerazioni 

Sebbene l'uso della consolle come 
navigatore Internet raggiunga lo scopo, 
restano alcuni dubbi sulla effettiva ne¬ 
cessità o convenienza di un simile og¬ 
getto. 

Punto primo le limitazioni del brow¬ 
ser che già non gestisce molte delle 
funzionalità implementate nelle pagine 
WEB e soprattutto non è in grado di 
scaricare I plug-in necessari a visualiz¬ 
zare alcune pagine (pensiamo ad 
esempio al RealAudio, a QuickTime o a 
Shockwave). 

Punto secondo non è del tutto vero 
che in questo modo servano meno co¬ 
noscenze informatiche, sia perché la 
fase di configurazione comunque persi¬ 
ste, sia perché la navigazione su Inter¬ 
net non è cosi "immediata". Noi, da 
esperti navigatori, ci siamo trovati ab¬ 
bastanza bene con la consolle, ma co¬ 
me spiegare alla nonna che cosa sia un 
IP, a che servano i canali di Virgilio, co¬ 
me fare una ricerca su Yahoo, cosa sia 
l'errore Java apparso all'Improvviso, 
ecc. ecc. 

Diverso invece il discorso per l'uso 
come terminale domestico del com¬ 
mercio elettronico o deM'home 
banking. Sicuramente la strada della 
consolle che unisce il computer alla TV 
è aperta, ma prima che davvero Inter¬ 
net diventi pratico e facile come il tele¬ 
video, o come un forno a microonde, ci 
vuole ancora uno piccolo sforzo, so¬ 
prattutto da parte di chi prepara i siti 
che forse dovrebbe cominciare a pen¬ 
sare a delle pagine appositamente pre¬ 
disposte per chi vi accede attraverso le 
TVbox. 


94 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 
















Interne! navigare col TV 





SIM2 Multimedia 
modello: TeleWeb SMW 1200 

Prezzi UVA esclusa) 

Consolle composta da 

CPU AMD 386 a 33MHz, 
modem V 90, 

2 pone PS/2, 
porta Expansion. 
uscita stampante, 
uscita TV-SCART e S Video, 
telecomando e cavi 

Lit 499 000 

Tastiera a raggi infrarossi 

Lit. 79.000 

Abbonamento ISP IOL.it 


Informazioni 0434 383214 



Sul frontale, nascosti da un pannelli- 
no trasparente, trovano posto i led di 
accensione, quelli del modem e il rice¬ 
vitore infrarosso del telecomando o del¬ 
la tastiera (opzionale). 


SIM2 Multimedia 
TeleWeb SMW1200 

di Emilio Longi 


Si tratta di un TVbox non legato ad 
alcun provider Internet, anche se al mo¬ 
mento viene dato in omaggio un abbo¬ 
namento prova a IOL.IT La SIM2 Multi¬ 
media commercializza il dispositivo e 
poi sarà l'utente a scegliere il provider 
che preferisce. La macchina si basa su 
un 386 AMD a 33 MHz ed è costituito 
da una mini piastra madre, molto simile 
a quella di un comune PC, affiancata da 
una scheda modem V.90 (quindi 56K), 
eventualmente sostituibile in futuro con 
altri tipi di interfaccia. Il retro della con¬ 
solle mostra chiaramente la sua deriva¬ 
zione PC per la presenza di due connet¬ 
tori PS/2 per mouse e tastiera. Oltre a 
questi sono presenti un connettore per 
la stampante ed uno per ulteriori espan¬ 
sioni ( tra cui probabilmente un disco 
esterno). Le uscite video sono su 
SCART, anche se l'attacco avviene tra¬ 
mite un cavo proprietario, e su S-Video 
con connettore standard. 



Il collegamento 

Anche per questo prodotto la con¬ 
nessione è estremamente semplice. Si 
tratta di collegare il trasformatore di ali¬ 
mentazione, di connettere la linea te¬ 
lefonica con il lunghissimo cavo a di¬ 
sposizione (dotato però del solo attacco 
RJ11) e di attaccare al televisore il cavo 
SCART. Peccato che la consolle non in¬ 
vìi il segnale a 12V che permette la 
commutazione automatica del televiso¬ 
re sulla presa SCART; con alcuni televi¬ 
sori che non sono dotati di commutato¬ 
re manuale non è possibile utilizzare 
l'uscita SCART. l'unica che per qualità 
dell'Immagine permette una buona vi¬ 
sione anche dei testi più piccoli. 

Una volta accesa la consolle, tramite 
il tasto presente sul telecomando, com¬ 
pare sul video del televisore il menù 
principale del TeleWeb. La prima scelta 
è praticamente obbligata e consiste 
nella configurazione dei dati del provi¬ 
der cui accedere. Entrati nel menù di 
configurazione si deve per prima cosa 
scegliere la dimensione del carattere 
(evitate i caratteri piccoli se non dispo¬ 
nete di un ottimo TVcolor) e poi si pas¬ 
sa ad impostare i dati di accesso tra i 
quali: il numerò di telefono del provider, 

II piccolo ma ergonomico telecomando mira rosso 
risente solo di una eccessiva omogeneità dei tasti 
di navigazione che sono riconoscibili solo leggendo 
le serigrafie Al buio o con gli occhiali può risultare 
poco agevole trovare il tasto giusto 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


95 















(SlividcJ.» ) Internet navigare col TV 


il nome utente e la password (che vie¬ 
ne visualizzata e memorizzata in chia¬ 
ro!). Come per la consolle di Telecom 
Italia, anche il TeleWeb richiede espres¬ 
samente il numero di IP del DNS (Do¬ 
main Name Server). Tutti gli altri para¬ 
metri, tra cui ad esempio la stringa di 
mizializzazione del modem o la parola di 
login del proprio ISP, possono rimanere 
come impostati dal costruttore. 

Per navigare su Internet è sufficien¬ 
te. In un secondo momento, dopo aver 
verificato la validità della connessione 
Internet, passerete a configurare anche 
i parametri (ben piu delicati) relativi alla 
posta elettronica. In ogni caso è bene 
avere sottomano tutti i dati del proprio 


All’interno troviamo una grossa ed ordinata scheda madre su cui spiccano il DSP. il processore AMD 386 e 
J chip video, e la piccola scheda modem dotata di chiose! Rockwell La ridotta dimensione dei case lascia 
poco spazio ad eventuali crescite future 


net. 


La tastiera virtuale 

Già al momento della configurazione 
della consolle si rende necessario l'uso 
della tastiera per l'immissione di dati al¬ 
fanumerici (il telecomando non dispone 
nemmeno dei tasti numerici). La solu¬ 
zione immediatamente disponibile, sen¬ 
za acquistare né la tastiera ad infrarossi 
né una normale tastiera per PC da col¬ 
legare direttamente alla consolle, è 
quella di utilizzare la tastiera virtuale ri¬ 
chiamabile con un tasto del telecoman¬ 
do (tasto che forse avremmo preferito 
in posizione più facilmente rintracciabile 
che non in mezzo ad altri 12 tasti simi¬ 
li). La tastiera virtuale compare nella 
parte bassa del teleschermo e permet¬ 
te sia l'inserimento dei normali dati alfa¬ 
numerici, sia la composizione veloce 
delle più comuni URL americane 
(.COM, ORG, NET. ecc ) Unico ap¬ 
punto da muovere alla tastiera, anche 
se comprensibile in vista di un uso da 
parte di un utente scarsamente infor¬ 
matizzato, è la scelta della disposizione 
dei tasti che è obbligatoriamente di tipo 


il retro dena TeleWeb rivela la sua appartenenza alla famiglia dei computer grazie soprattutto agli ingressi 
PS/2 per tastiera e mouse L uscta per ia stampante e compatibile con quella dei PC mentre verso il televi¬ 
sore si esce con una S-video standard ed una SCART con attacco proprietario Una presa mmidin denomi¬ 
nata Expansion promette ulteriori sviluppi. Completano le uscite la presa telefonica e l'attacco dell'alimen¬ 
tatore esterno 


l'area visualizzata è generalmente infe¬ 
riore alla dimensione della pagina Nella 
TeleWeb lo scrolling del video è auto¬ 


ultime pagine visualizzate. 

Il browser risiede su una Flash ROM 
che può essere upgradata sia attraver¬ 
so un PC collegato alla porta parallela, 
sia direttamente scaricandolo da Inter- 


provider oppure il telefono dell’Help 
Desk cui chiederli. 

La navigazione su Internet avviene 
tramite un browser appositamente svi¬ 
luppato che è m grado anche di gestire 
i suoni attraverso l'audio del televisore 
Un apposito chip DSP si occupa infatti 
sia di preparare l'immagine video che 
viene mostrata, sia di generare i suoni 
da inviare all'audio del televisore. Ri¬ 
spetto ad un browser da computer la 
visualizzazione è leggermente differen¬ 
te, sia a causa dei caratteri predefiniti 
che devono essere necessariamente 
più grandi, sia perché la finestra visua¬ 
lizzata è sempre una sola, sia perché 


matico, appena il cursore si avvicina al 
bordo della pagina questa scorre leg¬ 
germente di un pochino (all'incirca co¬ 
me accade nei software di visualizzazio¬ 
ne delle immagini). In questo modo 
quasi non servono i tasti di page-up e 
page-down del telecomando, che infatti 
sono sostituiti dai piu utili back/next uti¬ 
lizzabili sia a livello di link che di pagina. 
Per quanto riguarda le pagine visualizza¬ 
te vengono gestiti correttamente sia i 
suoni (anche i MIDI, sebbene con una 
sintesi decisamente povera), sia le im¬ 
magini GIF animate. 

La cache è sufficientemente ampia 
da permettere un "back" veloce delle 


ABCDEF 


Il Telecomando 

Sebbene sia abbastanza pratico, il te¬ 
lecomando della TeleWeb è decisa¬ 
mente piccolo. Ciononostante il Joypad 
si trova in ottima posizione ergonomica, 
ben piazzato sotto il pollice dell'utilizza- 
tore. Ben messo, e bene in rilievo, an¬ 
che il bottone di Enter posizionato al 
centro del Joypad 

Peccato che lo stesso non si possa 
dire del tasto di Stop che obbliga a spo¬ 
stare tutta la mano. Buona la posizione 


96 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 





























Internet navigare col TV 






II menù di accesso che compare appena avviata la consolle oppure, su richie¬ 
sta, premendo un tasto del telecomando. Oltre alla navigazione ed alla lettura 
della posta, dà accesso anche al set-up ed alla lista dei siti preferiti 


La tastiera virtuale si richiama dal telecomando e permette l'inserimento dei 
dati alfanumerici. Peccalo che il lavout sia esclusivamente ABCDEF 


anche dei quattro bottoni colorati e de¬ 
finibili da utente. 

Il tasto di spegnimento chiede op¬ 
portunamente conferma, mentre esiste 
un utilissimo tasto di disconnessione 
rapida della linea telefonica. I tasti di 
Page-up e Page-down sono posti in una 
posizione molto defilata, ma grazie 
all'autoscroll delle pagine non servono 
quasi mai. Gli altri tasti sono 
purtroppo tutti uguali e solo 
l’etichetta rivela la loro fun¬ 
zione. Ad un utente che navi¬ 
ghi con scarsa illuminazione 
ambiente, e magari che ne¬ 
cessiti degli occhiali per ve¬ 
dere da vicino (tipica condi¬ 
zione degli anziani), il dover 
leggere ogni volta le scritte 
sotto i tasti può risultare ab¬ 
bastanza fastidioso. 


La tastiera 
opzionale 

Con la TeleWeb sono di¬ 
sponibili due opzioni. La pri¬ 
ma, pratica ma più costosa, consiste 
nell'acquisto della tastiera da PC a raggi 
infrarossi che permette una agevole na¬ 
vigazione stando comodamente seduti 
in poltrona. Se si vuol risparmiare oppu¬ 
re se si riesce a posizionare la consolle 
su di un tavolino, può risultare econo¬ 
micamente vantaggiosa la scelta di una 
tradizionale tastiera PC affiancata dal 
classico mouse. In tutti e due i casi i ta¬ 
sti funzione possono sostituire quelli 
dedicati alla navigazione presenti nel te¬ 
lecomando della consolle. 


La stampante 

La consolle è dotata di una uscita pa¬ 
rallela di tipo PC cui si può connettere 
una stampante. Non esiste nel set-up 
un definizione del drive della stampan¬ 
te, né il manuale parla di tampanti spe¬ 
cializzate; questo fa supporre la presen¬ 
za di un driver generico. 


Considerazioni 



7 


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«••cura imi rara « mitra ’miImmi ir na r n i 1 
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« a amarra ••iati r<ff*ruza • a «m 

a Iva camusa • a «ra cara 




L’uscita Espansione 

Sul retro della consolle esiste 
un'uscita di tipo din, dotata di un nutrito 
numero di piedini, battezzata Expan- 
sion. Nel manuale non è specificato a 
quale tipo di espansioni ci si riferisca. 
L'assistenza tecnica ci ha confermato 
che è allo studio un box per una memo¬ 
ria di massa che potrebbe anche esse¬ 
re un Hard Disk. Tuttavia sarebbe forse 
stata più pratica una comune interfaccia 
USB 


Come per tutti i TVbox il problema 
principale sta nel fatto che quello che 
c'è dentro al momento dell'acquisto è 
quello che molto probabilmente vi ri¬ 
marrà per sempre. 

Non è possibile, o semplicemente 
non è economicamente vantaggioso, 
tentare di espandere questo 
tipo di oggetti e così si devo¬ 
no ben valutare le prestazioni 
offerte al momento dell'ac¬ 
quisto e procedere solo se ef¬ 
fettivamente non si trovano li¬ 
mitazioni all'uso che se ne 
vuol fare. 

Il Web browser incorporato 
va bene per moltissime cose, 
ma è chiaramente lacunoso e 
non permette l'uso dei Plug- 
in, almeno fintanto che qual¬ 
cuno non provvederà a svilup¬ 
parli appositamente. 

Finché non sarà disponibile 
l'unità di massa esterna, non 
è possibile scaricare la posta 
elettronica in locale e non è 
possibile ricevere e-mail che 
contengano, in attachment, documenti 
binari (ad esempio il classico file di 
Word o di Excel). 

E' evidente perciò che questo ogget¬ 
to non possa confrontarsi con un PC, 
né che possa essere inteso come un 
vero e proprio navigatore Internet. Il 
suo utilizzo più consono è nell'e-com- 
merce o comunque con una classe di 
siti Internet ancora tutta da scrivere. I 
Client ci sono e sono pronti, adesso ser¬ 
ve tutto il resto del WEB. 

/ss 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


97 

















di Franco Paiamaro 





fcfrcr 




giunto che assume il suo 
peso nella scelta di un 
PC, rendendolo un ogget¬ 
to "importante", "bello" 
che può vivere ovunque 
nella casa; non lo si na¬ 
sconde più ma lo si esibi¬ 
sce, proprio come un 
quadro o un orologio da 
polso. 

Il personal computer 
di questa prova è il pri¬ 
mo rappresentante 
disponibile in Italia 
di questa nuova 
tipologia di PC, 
più facili da in¬ 
stallare, usare 
e configura¬ 
re, con un 
design inno¬ 
vativo, ac¬ 
cattivante, 
dalle forme 
difficilmen¬ 
te ricondu¬ 
cibili a quel- 
e di un 
computer: 
'Estra Dream 
PC. 

Il Dream PC 
si basa sulla 
piattaforma di 
progetto Easy- 
Now! di AMD, 
una delle prime ad 
essere compieta- 
mente conforme alle li¬ 
nee guida hardware della 
Easy PC Initiative, utiliz¬ 
zando una scheda madre 
di produzione AMD con 
l'inedito standard Flex- 
ATX come "form factor" 


Il computer piano piano sta final¬ 
mente diventando sempre più un "elet- 
trodomestico". nel senso di oggetto 
quotidiano, familiare, esattamente co¬ 
me lo è diventato il televisore o il te¬ 
lefono cellulare. 

Per far sì che il PC diventi facilmente 
usabile quanto lo è un televisore è però 
necessario cambiare radicalmente la 
tecnologia e la forma del computer 
stesso; per questo, è stato presentato il 
progetto Easy PC Initiative. 

Le linee guida di questo progetto, di 
cui fanno parte aziende come Intel e 
Microsoft, hanno come obiettivo la 
semplicità di implementazione, uso e 
aggiornamento della macchina da parte 
dell'utente e la massima semplificazio¬ 


ne della fruibilità del computer. 

In particolar modo, un computer che 
aderisce a queste linee guida deve po¬ 
ter effettuare la procedura di avvio 
(bootstrap) in tempi ridotti, avere alme¬ 
no quattro porte USB, essere privo di 
bus, dispositivi o porte "legacy" (co¬ 
me bus ISA, porte seriali o PS/2) ed es¬ 
sere generalmente semplificato nel tipo 
e numero di connessioni presenti, 

Un PC realizzato con questa filosofia 
deve anche essere piccolo e bello, e dal 
momento che diventa piu accessibile 
nell'uso sarà anche più facile che sìa 
posizionato in qualsiasi ambiente e non 
solo, quindi, nel solito "studio". 

Ed ecco che il design diventa un ele¬ 
mento molto importante, un valore ag- 


L’Èstra Dream PC 

Dream in inglese significa sogno, for¬ 
se con questo termine si è voluto identi¬ 
ficare un oggetto che va un po' al di fuori 
del consueto, come appunto in un so¬ 
gno. Infatti al primo impatto con il colora¬ 
tissimo cabinet del Dream PC si resta 
abbastanza sbalorditi; anche avendolo 
prima visto in fotografia non ci si rende 
conto né delle dimensioni (è molto più 
piccolo di quanto non ci si aspetti), né 
della forma, davvero inconsueta e nuova. 

L'Estra Dream PC è disponibile in 
cinque diverse colorazioni, per ciascuna 
delle quali è anche disponibile un moni¬ 
tor CRT "coordinato" (non è escluso 
che presto saranno disponibili anche 


98 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 







Eslra Dream PC 


Estra Dream PC 


Produttore: 

Tecnodiffusione dalia S.p A 

Distributore: 

Strabilia s.r.l 

www slrahilifl It 

numero verde 800 234 298 
Prezzi (IVA inclusa): 

Estra Dream PC con CPU AMD <6-111 a 450 
MHz, disco rigido da 13 Gbyte, 64 Mbyte di 
RAM (8 in condivisane con l’interfaccia vi- 
deol, adattatore di rete ethernet 10 / 100 , mo¬ 
dem V.90. lettore CD-ROM 40X, audio 16 bit 
AC97, casse audio amplificate: 

Lire I 899.000 

Monitor con design coordinato da 17": 

Lire 766.000 

Estra Dream PC stessa configurazione di cui 
sopra ma con CPU AMD K6-II a 500 MHz, 
scanner Acer 320U e stampante Canon BJ 
1000 a corredo: 

Lire 1 999.000 



Ecco come sì presenta TEstra Dream PC in congiunzione con il monitor CRT da 1 7 pollici opzionale 


con tecnologia TFT), come design e co¬ 
lore, da 17 pollici; abbiamo ricevuto in 
redazione la versione con la colorazione 
arancio/giallo. 

Il cabinet dell'Estra Dream PC si pre¬ 
senta come un piccolo parallelepipedo 
di plastica "gonfiato" verso l'estremità 
anteriore, con dei tagli laterali e una se¬ 
rie di fori sul lato superiore per l'aera¬ 
zione dei componenti interni; le piccole 
dimensioni del PC rendono indispensa¬ 
bile l'adozione di un alimentatore ester¬ 
no, che alimenta contemporaneamente 
anche la coppia di diffusori a corredo. 

Al centro del frontale, realizzato in 
plastica gialla, è posto il coperchio ro¬ 
tondo di accesso al lettore di CD-ROM, 
di colore arancio, come il resto del PC; 
non è presente il drive floppy. 

L'ergonomia del cabinet è ottima: a 
prima vista non si sarebbe detto, ma 
l'accesso verticale al CD è comodissi¬ 
mo, come pure le due porte USB alla 
base del frontale; molto comodo risulta 
anche il pulsante di accensione (provvi¬ 
sto di LED) sopra il cabinet. 

I LED annegati nella plastica traspa¬ 
rente del frontale, indicanti il funziona¬ 
mento del disco rigido e del CD-ROM, 
manifestano l'attenzione per i particola¬ 
ri posta dal designer e danno un tocco 
di classe all'insieme. 

Le casse audio hanno lo stesso look, 
riproducendo in piccolo la forma del ca¬ 
binet del PC. 

La tastiera presenta una serie di tasti 
funzione abbastanza inediti per un PC 
desktop: un tasto di accensione/spegni- 


II caratteristico frontale 
del cabinet, conformato 
in modo da raccordarsi 
ed accogliere il lettore 
di CD-ROM ad accesso 
frontale II pulsante per 
l'apertura del coperchio 
è posto sopra le due 
porle USB . Le spìe di 
attività del disco rigido 
e del lettore CD-ROM 
sono posizionate supe¬ 
riormente e ai lati del 
coperchio del vano CD, 
dietro il pannello ante¬ 
riore, essendo il cabinet 
trasparente, la luce dei 
LED passa attraverso la 
plastica. 

Notare l'assoluta man¬ 
canza dì un drive 
floppy 



MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


99 











Estra Dream PC 




mento del PC, uno per lo sleep e uno 
per il wake-up (equivalenti ai suspend e 
résumé di un portatile); una nota di de¬ 
merito: il tasto di spegnimento si trova 
immediatamente sopra il tasto back- 
space! 

Ci è personalmente capitato di aver 
spento inavvertitamente il PC sfiorando 
questo tasto; è lasciato al buon cuore 
dell'applicativo che stiamo usando in 
quel momento di chiedere se salvare o 
meno il proprio lavoro prima dello shut- 
down, visto che, nella configurazione di 
default, il PC non chiede alcuna confer¬ 
ma prima di chiudere. 


E dentro? 


Il coperchio del vano CD-ROM si apre verso l'alto quando si preme il pulsante. 


Lato destro del PC: le 
griglie di aerazione so¬ 
no in corrispondenza 
del processore 

Il pulsante per l'accen¬ 
sione della macchina si 
trova sul lato superiore 
del cabinet ed Integra 
un LEO 


Particolare della tastiera con la presa PS/2 per il mouse: la tastiera colloquia con il PC tramite un bus USB. 
ma integra il supporto per il mouse PS/2 in modo tale da lasciare libera una ulteriore porta USB sul PC 
Si noti la dillerenza dimensionale dei tasti funzione e la posizione del tasto di spegnimento. 


Aprire il Dream PC non è semplice e 
non c'è praticamente alcun motivo per 


100 


MCmlcrocomputer n. 205 - aprile 2000 












Estra Dream PC 



Retro del computer la 
dotazione di porte é 
molto diversa da quel¬ 
la cui siamo abituati 
Troviamo, infatti, par¬ 
tendo dall’alto: le due 
prese RJII per la con¬ 
nessione alla tele te¬ 
lefonica, tre ulteriori 
porte USB fin aggiunta 
alle due presenti sul 
frontale), i quattro pm- 
jack per l'I/O Audio, 
l’uscita video VGA, la 
porta RJ4 5 10/100 
Ethernet per la LAN e 
il connettore di ali¬ 
mentazione a bassa 
tensione . 

Si noti la assoluta 
mancanza dei connet¬ 
tori seriali RS-232, pa¬ 
rallela e porte PS/2 
per tastiera e mouse. 


Interno del PC, con la 
copertura e lo scher¬ 
mo In metallo rimossi 
Non esistono ulteriori- 
possibilità di espansio¬ 
ne interne. 




1 ® 

3DMARK 

33 MAX 

VBlKMMtMAwNUnM •'«MI**»» 


564 3DMarks 

Itti CPU iOMsrks 


•j j- 

U » 


f) 

a 


rgg~) 


Il risultato del benchmark 3Dmark99. 

farlo, visto che internamente non è as¬ 
solutamente espandibile, almeno per 
quel che riguarda l'utente medio; infat¬ 
ti, è possibile aggiornare solamente il 
disco rigido, la memoria e il processore, 
sostituendo integralmente ciascun 
componente: per esempio, per aggiun¬ 
gere memoria alla macchina, è neces¬ 
sario sostituire l'unica DIMM presente, 
da 64 Mbyte, con una di maggiori di¬ 
mensioni (fino a 128 Mbyte). 

Comunque, l'architettura interna del 
sistema è molto interessante, per cui 
provvediamo ad asportare le tre viti pre¬ 
senti sul retro (di cui una coperta dal si¬ 
gillo per la garanzia) ed estraiamo tutto 
il blocco interno dal frontale. 

E' necessario rimuovere molte altre 
viti e togliere il pannello laterale in me¬ 
tallo per poter finalmente accedere alla 
scheda madre di "form factor" Flex- 
ATX. 

Quest'ultima non dà alcuna possibi¬ 
lità di ulteriore espansione, in quanto 



MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


101 
















Eslra Dream PC 



Particolare della scheda madre e del 
meccanismo di apertura dello sportel¬ 
lino. In evidenza la CPU. le connes¬ 
sioni del CD-Rom e del disco rigido. 


Questa caratteristica è uti¬ 
lissima sia per l'utente casa¬ 
lingo sia per i piccoli uffici: 
pensate ai vantaggi che si 
hanno nel non dover fare bu¬ 
chi o tracce, o stendere fili 
volanti tra PC e PC, magari 
posizionati in stanze diverse, 
potendo sfruttare le prese te¬ 
lefoniche esistenti. 

Per di più, con questo si¬ 
stema non è nemmeno ne¬ 
cessario l'acquisto di un hub, 
nel caso si voglia connettere 
più di due PC, in quanto il 
protocollo PNA è perfetta¬ 
mente in grado di gestire le 
connessioni. 

Purtroppo, stante la dispo¬ 
nibilità di una sola macchina, 
non abbiamo potuto provare 
e verificare questa interes¬ 
sante funzione; abbiamo però constata¬ 
to le eccellenti prestazioni dell'interfac¬ 
cia di rete collegandola alla nostra rete 
aziendale. 


Come va 

La macchina effettua il bootstrap 
molto velocemente, si apprezza da su¬ 
bito la bassa rumorosità del disco rigido 
e del lettore CD-ROM; il PC ha precari¬ 
cato il sistema operativo (Windows 98 
SE) e una serie di applicativi e 'tools' 
indubbiamente utili (Microsoft Works 
4.5 e Norton Antivirus di Symantec). 

La configurazione è realizzata con 
molta cura: il sistema operativo è stabi¬ 
le e veloce, non abbiamo notato rallen¬ 
tamenti o impuntamenti nell'uso dei 
software applicativi impiegati per la pro¬ 
va, le prestazioni complessive sono 
molto buone; nell'uso normale si fanno 
apprezzare le ottime qualità di velocità 
del disco rigido e la buona potenza ela- 
borativa 

Con il suo design cosi curato ed ac¬ 
cattivante e le sue prestazioni indubbia¬ 
mente interessanti, il Dream PC si pre¬ 
senta subito come un eccellente com¬ 
pagno di studio e di giochi per un adole¬ 
scente. 

A questo proposito, però, dobbiamo 
sottolineare che facendo girare il ben- 
chmark 3Dmark99Max, particolarmente 
pensato per misurare il comportamento 
della macchina sotto gli stress grafici 


non ci sono slot PCI o AGP anche a 
causa delle piccole dimensioni, solo 
7x7 pollici (178x 178 mm). 

E' presente un disco rigido UltraA- 
TA/66 (di notevole capacità, ben 13 
Gbyte, di produzione Maxtor) e una mi¬ 
nuscola schedina SoftModem. 

Quasi tutte le periferiche sono inte¬ 
grate nella scheda madre, compresa la 
scheda video (integrata nel chipset SiS 
530); quest'ultima condivide otto MBy- 
te della memoria di sistema per cui so¬ 
lo 56 Mbyte restano disponibili per il si¬ 
stema operativo e le applicazioni. 

La quantità di porte USB disponibili, 
ben cinque, permette di collegare facil¬ 
mente e contemporaneamente una mi¬ 


riade di periferiche al PC: scanner, 
stampanti, modem, periferiche ISDN, 
telecamere, unità di memorizzazione 
esterne fisse o rimovibili. 

Una caratteristica molto interessante 
dell'Estra Dream PC è data dall'interfac¬ 
cia di rete. Questa è predisposta per il 
funzionamento con la rete telefonica 
esistente nell'appartamento (home 
network System, full PNA complaint): 
per esempio, se si collegano ad una 
stessa linea telefonica due Estra Dream 
PC e si configura una normale rete 
TCP/IP, i PC sono in grado di stabilire 
una connessione peer to peer senza bi¬ 
sogno di hardware aggiuntivo o ulterio¬ 
re intervento da parte dell'utente. 

Particolare del lettore 
CD-ROM a differenza 
dei tradizionali PC di di¬ 
mensioni ridotte IBook- 
size. con fotm lactor 
NLXI, il drive CD-ROM 
non è di derivazione por¬ 
tatile. ma piuttosto sem¬ 
brerebbe derivare da 
una meccanica Walk¬ 
man E' indubbio co- 
muntine che si tratta di 
un dispositivo “cu- 
stom". personalizzato 
per questo tipo di PC 


\ 


102 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 











Estra Dream PC 


provocati dai giochi, abbiamo rilevato 
un valore di 5663 CPU 3Dmarks, pur¬ 
troppo accompagnato da soli 564 
3Dmarks. 

Questo significa che il sistema video 
è sufficiente per l'utilizzo della macchi¬ 
na con applicazioni di produttività per¬ 
sonale e per l'utilizzo medio casalingo, 
ma un poco penalizzante per l'uso con i 
giochi 3D di ultima generazione. 

In realtà, la macchina è ottima per 
l'utenza aziendale, viste le ottime pre¬ 
stazioni elaborative, la mancanza di un 
drive floppy (per motivi di sicurezza 
moltissime aziende lo rimuovono) e la 
presenza di una eccellente e pratica in¬ 
terfaccia di rete. 

Questo tipo di destinazione d'uso 
non deve affatto meravigliare: il trend 
attuale è di creare un ambiente di lavo¬ 
ro più rilassante ed interessante (sì noti 
ad esempio come la pubblicità televisi¬ 
va sottolinei, negli spot, l'uso negli uffi¬ 
ci di macchine estrose e colorate). 

E poi... il Dream PC piace alle don¬ 
ne. Non è un caso che, forse per la pri¬ 
ma volta in redazione, ben due persone 
di sesso femminile, non particolarmen¬ 
te interessate ai computer, ne siano ri¬ 
maste colpite e positivamente incuriosi¬ 
te. Una delle due medita addirittura di 
comprarlo... 



Il modem piesente nel PC è di chiara derivazione portatile: si tratta di un dispositivo “softmodem", con la 
maggior parte della circuitazione attiva realizzata in codice software ed eseguita direttamente dal proces¬ 
sore centrale di sistema . 



La coppia di casse amplificate fornite assieme al PC: suonano decentemente, sono alimentate direttamente dal trasforma¬ 
tore principale del PC (tramite una " derivazione" presente sul connettorel, in pratica sono una copia in piccolo dell’Estra 
Dream. Considerando le dimensioni, il suono non è male 


Conclusioni 

La forma, il colore e 
l'originalità complessiva dì 
questa proposta è indub¬ 
biamente accattivante: ab¬ 
biamo di fronte una vera 
rivoluzione, un oggetto 
che finalmente cambia ra¬ 
dicalmente il modo di por¬ 
si del PC rispetto all'uten¬ 
te. 

Il prezzo a prima vista 
potrebbe sembrare eleva¬ 
to, soprattutto a confronto 
con assemblati OEM di 
pari caratteristiche dichia¬ 
rate: non dobbiamo però 
dimenticare l'indiscutibile 
valore aggiunto del desi¬ 
gn, dell'ergonomia e del 
contenuto tecnologico 
dell'Estra Dream PC, spe¬ 
cialmente alla luce delle 
ottime prestazioni riscon¬ 
trate per quanto riguarda 
la velocità complessiva di 
elaborazione e delle me¬ 
morie di massa, oltre alla 
eccellente flessibilità ed 
espandibilità (tramite porte 
USB) rilevate. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


103 





di Pierfrancesco Fravolini 



Olidata D-1999E 


Olidata e senz’altro conosciuta per gli 
ottimi prodotti legati all'area informati¬ 
ca. Questa volta MCmicrocomputer si 
occupa ancora di un prodotto Olidata 
ma non di un computer o un server, 
bensì di un lettore DVD. Un lettore DVD 
di tipo "home", non uno di quelli da in¬ 
stallare nei desktop quindi, ma da colle¬ 
gare al televisore e all'impianto hi-fi. Il 
D-1999E, cosi si chiama l'apparecchio, 
presenta alcune caratteristiche che lo 
rendono unico Andiamole a vedere. 


Costruzione 

A dispetto della classe chiaramente 
economica di questo DVD player, la rea¬ 
lizzazione appare piuttosto curata. Basta 


dare uno sguardo all'interno per render¬ 
sene conto. L'elettronica infatti è ab¬ 
bondante e disposta su numerose 
schede di circuito stampato; ogni sche¬ 
da ha una funzione specifica: la scheda 
a ridosso del pannello anteriore contie¬ 
ne la logica di gestione del display; 
un'altra schedina, sempre a ridosso del 
frontale, contiene i circuiti di ingresso di 
due microfoni che possono essere mi¬ 
scelati al segnale audio presente sul CD 
o sul DVD. In questo modo è possibile 
utilizzare l'apparecchio come karaoke e 
cantare sopra le canzoni che più ci piac¬ 
ciono. Sono presenti inoltre la scheda 
che contiene i circuiti di alimentazione, 
una scheda che contiene gli stadi analo¬ 
gici di uscita e la scheda principale, do¬ 
ve sono presenti tutti i circuiti di conver¬ 


sione audio e video. In particolare, ana¬ 
lizzando per bene la scheda si vede in 
primo piano il grosso chip ESS 4408F, 
decoder MPEG-2 compatibile con i Vi¬ 
deo CD e gli SVCD, i Super Video CD, 
uno standard cinese molto interessante 
di cui parleremo presto su MC Accanto 
sono visibili i tre convertitori D/A Burr 
Brown PCM 1723, un convertitore in 
grado di accettare fino a 24 bit di parola 
digitale in ingresso, con una frequenza 
di campionamento fin a 96 kHz Ce ne 
sono tre perché sei sono i canali analo¬ 
gici in uscita dal 4408F, in accordo con 
lo standard Dolby AC-3 che prevede sei 
canali analogici complessivi, cioè tre ca¬ 
nali frontali (sinistra, destra e centrale), 
due posteriori e il canale LFE, Low Fre- 
quency Effects, in pratica l'uscita 


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MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 





Olidata D-1999E 


Olidata D-1999E 


Costruttore e distributore: 

Olidata S.p.a.. Via Fossalta 3055. 

47020 Cesena (FOl. 

Tel 0547.354 111 - 
Fax 0547 354.222 - 
Internet: rmp://www.oiiaata.i 
E-mall: niirtaiaumiiaai» il 

Prezzo UVA inclusa) L. 649 000 


subwoofer. Analizzando il pannello po¬ 
steriore troviamo infatti queste sei usci¬ 
te, denominate 5.1 CH Surround Audio 
Out. Accanto a queste sono presenti 
una coppia di pm jack RCA per l'uscita 
stereofonica tradizionale; su questa 
uscita troveremo il normale segnale 
stereo analogico se riproduciamo un 
CD audio, mentre, se stiamo vedendo 
un DVD, audio o video, da qui uscirà 
sempre un segnale stereofonico, ma in 
questo caso i 5.1 canali dell’AC-3 saran¬ 
no miscelati insieme in maniera da for¬ 
nire un segnale codificato Dolby Sur¬ 
round. Tale segnale permetterà di sen¬ 
tire comunque un buon audio stereofo¬ 
nico anche se non si ha a disposizione 
un decoder, mentre se si dispone di un 
amplificatore o un televisore con il de¬ 
coder Dolby Surround incorporato si 
avrà la possibilità di godere del suono 
coinvolgente a quattro canali tipico del 
Surround Dolby, anche se non con la 
qualità della decodifica AC-3. 



Questo DVD Otidata 6 in grado di leggere, oltre i DVD e i CD lanche quelli masterizzati!, anche Video-CD e 
CD-ROM contenenti hle audio codificati in MP3 


Caratteristiche 

Come dicevo questo DVD Olidata. 
oltre ad essere uno dei lettori più eco¬ 
nomici presenti sul mercato, presenta 
alcune caratteristiche che lo rendono 
molto interessante. Innanzitutto la pos¬ 
sibilità di leggere dischi DVD di ogni re¬ 
gione. in pratica il lettore è region free, 
cioè consente di leggere i DVD compra¬ 
ti in America o in ogni parte del mondo 


re la stessa opzione sugli apparecchi 
tradizionali (cosa che peraltro invalida la 
garanzia!) Tra l'altro il lettore è in grado 
di riprodurre i film sia in PAL che in NT- 
SC. eseguendo la conversione automa¬ 
tica quando serve. Naturalmente la ri¬ 
produzione di un film NTSC su un tele¬ 
visore PAL senza conversione porta ad 
avere un'immagine in bianco e nero 
mentre, se si esegue la conversione, si 
hanno degli artefatti dovuti alla diversa 


Tra le altre caratteristiche costruttive 
troviamo il display, completo, anche se 
un po' troppo coreografico, e l'aspetto 
un po' economico del¬ 
l'insieme (il pannello 
frontale è in plastica 
verniciata, ma non si 
può avere tutto dalla vi¬ 
ta!). 


senza dover intervenire all'interno del¬ 
l'apparecchio con il saldatore, come in¬ 
vece è necessario quando si voglia ave- 


codifica del colore tra i due sistemi. 
Con questo DVD player Olidata tali arte¬ 
fatti sono avvertibili solamente su im- 


Sul pannello frontale, oltre ai 
comandi classici dei lettori 
DVD e dei CD player in gene¬ 
rale. troviamo due prese di 
ingresso per microfono con 
relativo controllo di livello e 
di eco. utilizzabili con i Video 
CD karaoke II display è com¬ 
pleto anche se. ma sono gu¬ 
sti personali, appare un po' 
troppo coreografico. 



D-1999E 


v » 


MIC VOL ECHO 

I-MIC-! I 


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i u u UL i 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 


105 


































Olidala D-1999E 



Sulla scheda principale 
spicca l'integrato ESS 
4408 F. un chip sviluppa¬ 
to specihcamente per 
applicazioni su lettori 
DVD. Tra le sue caratte¬ 
ristiche notiamo la pre¬ 
senza del decoder Dolby 
AC-3 incorporato, con 
uscita su sei canali hn 
realtà in uscita dal chip si 
hanno tre canali stereo 
digitali che vanno inviati 
ai corrispondenti conver 
titori D/A stereoionici), 
più una uscita stereoio¬ 
nica che presenta un 
downmix di tutti e sei i 
canali con codifica Dolby 
Surround per l‘utilizzo 
con amplificatori non 
Dolby Digital 


magmi ferme o con poco movimento; 
certamente i risultati migliori si raggiun¬ 
gono però utilizzando un televisore mul- 
tistandard. 

La seconda caratteristica è la possi¬ 
bilità di leggere CD contenenti brani au¬ 
dio codificati in MP3. Questo significa 
che è possibile riprodurre CD masteriz¬ 
zati contenenti fino a più di sei ore di 
musica, anche se ad una qualità inferio¬ 
re rispetto a quella dei normali CD au¬ 
dio. Per poter creare un CD di MP3 leg¬ 
gibile da questo lettore basterà maste¬ 
rizzare un normale CD-R con i vari file 
'.MP3' posti in sequenza, senza alcuna 
sottodirectory, dato che queste non 

Sul pannello posteriore troviamo, da sinistra verso 
destra, l'uscita digitale S/PDIF che supporta sia 
stream PCM, che Dolby Digital, che DTS, l’uscita 
audio stereolomca con downmix, le sei uscite ana¬ 
logiche corrispondenti ai sei canali Dolby Digital, e 
le uscite video, sia in composito che in S-Video, 
cioè con le componenti di luminanza e crominanza 
separate. 



S-VIDEO VIDEO 
OUT OUT,., 


DIGITAL AUDIO OUT 

MIXED 

AUDIO 

5.1 CH SURROUND 
AUDIO OUT 


OUT 

FRONT CENTER SURROUND 
L L 

«T 

h 

# 

pwi ' (r#) 

mm m 


RIIBW00FEH 


DVS Loai 


Caratteristiche dichiarate 


Alimentazione: AC 110-240 V 50/60 Hz Consumo: 24 W Sistema TV: PAL, NTSC. 
Uscite video: composita ed S-Video. Uscite audio: sei canali decodificati Dolby Digital 
5.1, una uscita stereo codificata Dolby Surround, una uscita digitale S/PDIF elettrica Livel¬ 
lo/impedenza di uscita video: composito 1 Vp-p/75 ohm; S-Video 1 Vp-p/75 ohm (uscita 
Y), 0,286 Vp-p/75 ohm (uscita C). Livello/impedenza di uscita audio: 2 V rms (1 kHz, 0 
dB). Risposta in frequenza: 20 Hz-20 kHz ±3 dB Rapporto segnale/rumore: >90 dB. 
Gamma dinamica: >70 dB Dimensioni: 430x92x300 mm (LxAxPI Peso: 4,5 kg. 


verrebbero lette dal player. 

La terza e non meno importante ca¬ 
ratteristica è la possibilità di leggere, ol¬ 
tre ai Video CD, anche i Super Video 
CD, un nuovo standard sviluppato dalla 
China National Committee of Stan- 
dards. Il Super Video CD è una via di 
mezzo tra il Video CD e il DVD. Con 
questo standard è possibile avere 45 
minuti di video codificato MPEG II con 


106 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 










































Olidata D-1999E 



II telecomando in dotazione, piuttosto grande, con¬ 
sente di utilizzare tutte le Iunzioni dell'apparecchio 
ed appare completissimo. 


audio MPEG multicanale e con una ri¬ 
soluzione di 480x576 pixel su un nor¬ 
male CD da 650 megabyte. La cosa in¬ 
teressante non è tanto leggere CD già 
registrati in questo standard, che tra 
l'altro si trovano solamente in Cina ed a 
Hong Kong, ma soprattutto il fatto che 
questi SVCD possono essere facilmen¬ 
te creati amatorialmente con un maste- 
rizzatore e le normali schede di acquisi¬ 
zione presenti sul mercato dei PC, co¬ 
me verrà descritto in un prossimo arti¬ 
colo nella nuova rubrica dedicata al vi¬ 
deo che troverete su MC. 


Conclusioni 

Il prezzo di questo lettore Olidata è 
uno dei più bassi del mercato. Cionono¬ 
stante, la macchina in questione non 
sembra una macchina economica, a 
parte alcuni particolari come il frontale 
in plastica verniciata. Al contrario, la ca¬ 
ratteristica di essere region free e di 



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L'interno è piuttosto ordinato Come si può notare l'elettronica è disposta su numerose schede di circuito 
stampato, ognuna con una specifica funzione: una schedina a ridosso del pannello anteriore contiene la lo¬ 
gica di gestione del display: sono inoltre visibili in alto la scheda contenente i circuiti di alimentazione con 
vicina la schedina degli ingressi microfonici, che gestisce anche le funzioni karaoke, al centro troneggia la 
meccanica, con schede di gestione sottostante, mentre in basso possiamo notare la scheda contenente 
gli stadi di uscita con vicino la scheda preposta alla conversione e decodifica del segnale presente sul 
DVD e CD 


poter leggere i CD contenenti brani 
compressi in MP3 e i Super Video CD 
la rende per ora unica sul mercato italia¬ 
no. Da questo punto di vista, e conside¬ 


rando anche la buona qualità audio e vi¬ 
deo, la macchina Olidata appare un otti¬ 
mo acquisto. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


107 































di Nero Berri 



NEC Laptop 
Versa Note VX 


Se vi cominciate ad abituare all’idea di 
macchine sempre più dotate e costose 
che integrano ogni ben di Dio, hanno su- 
perfici da campo regolamentare e pesi 
massimi, abituare ma non rassegnare in¬ 
tendo, tirate pure un sospiro di sollievo. 

Qualcuno, e il produttore dell'oggetto 
di questa prova senz'altro, pensa a voi. 

Un prodotto che non si colloca ai verti¬ 
ci della categoria per dotazioni, ma che 
ha tutto quello che serve per essere un 
oggetto utile, ed eccovi accontentati. 

Un computer 'di marca' se, oltre la 
griffe, vi interessa la corrispondenza tra 
un nome e degli standard qualitativi. 

Un portatile sul serio, visto che, imbal¬ 
laggio e manualistica inclusi, si trasporta 
con un dito (l'ho fatto davvero, è arrivato 
in redazione con la mamglietta di plastica 
della scatola mancante ed è bastato un 


dito in uno dei due buchi per portarlo 
via). 

Un'autonomia sufficiente, un design 
piacevole ma non esaltante, una dotazio¬ 
ne completa ma non eccelsa. Una buona 
macchina da famiglia, da lavoratori che 
non necessitino un Cray sottobraccio, da 
studenti maggiorenni. 

Pochi nei, perdonabilissimi. 

Insomma. se non volete l'ultimo grido 
ma un prodotto onesto, non avete moti¬ 
vo di non comprarlo, includendo quello 
economico. 


Da fuori 

NEC e Packard Bell hanno fuso le loro 
società nel 1996, risultando in un nuovo 
prodotto per utenza non-corporate, che 


per il momento ha un doppio nome (an¬ 
che se probabilmente a breve il nome 
composto sparirà in favore di NEC Com- 
puters International BV) con il quale si 
fregiano tanto computer stanziali (origine 
Packard Bell appunto), quanto portatili 

Non a caso, benché le etichette iden- 
tificative portino la ragione sociale com¬ 
pleta, la parte griffata del cabinet della 
macchina porta in evidenza la scritta 
NEC. 

Tale scritta, inserita in una elegante ri¬ 
ga a rilievo grigio scura e centrata rispet¬ 
to a sei rombetti azzurri appena visibili, 
caratterizza da sola tutta l'estetica della 
parte superiore del coperchio, insieme a 
due forellini con rispettive serigrafie che 
ospitano altrettanti LED indicanti l'ali¬ 
mentazione da rete e lo stato della batte¬ 
ria. 


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MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 




NEC Laptop Versa Note VX 


NEC Laptop Versa Note VX 

Produttore: 

Packard Bell NEC Franca 

Distributore: 

Packard Bell NEC Italia Srl 

Via Torri Bianche. 3 

20059 Vlmercoto IMII 

Tel 039-62 94 500 - Fax: 039-62 94.501 

Prezzo (IVA esclusa! 

L 5.000.000 


Intorno un grigio medio metallizzato 
ininterrotto e classico. 

Sotto il rapporto di proporzioni dei 
chiari e degli scuri si inverte e la piattez¬ 
za del coperchio superiore lascia il posto 
a qualche avvallamento, necessario per 
ospitare il floppy non removibile (quello 
più verso il frontale ed a destra) e la 
schedina Xircom che integra Ethernet e 
modem. 

La parte sinistra risulta scomposta in 
due sportelli ricavati per intaglio (e dun¬ 
que a filo con la carrozzeria) che risulta¬ 
no essere la batteria (col relativo pulsan¬ 
te di sblocco) e lo sportello che copre i 
due bay di espansione SO-DIMM RAM, 
dei quali uno (nell'esemplare in oggetto) 
occupato da un'espansione da 64 MBy- 

te. 

Verso il retro del portatile due piedini 
in gomma che, come quelli frontali ser¬ 
vono da spessori per non far battere i 
due avvallamenti descritti, si possono 
estrarre (un sentito grazie a NEC per 
questo!) per inclinare cosi l'oggetto e 
migliorare il rapporto con la tastiera. 

Al centro un adesivo con le scritte 
consuete e la notizia che la ragione so¬ 
ciale composta ha sede in Francia (dun¬ 
que in Europa) cosi come l'assemblag¬ 
gio della macchina, cosa non proprio 
usuale. 

Il tutto ha un aspetto decisamente da 
parallelepipedo e trovare divagazioni su 
questo tema è difficile. 

Il frontale ci mostra che i due toni di 
grigio si spartiscono equamente l'altezza 
della macchina ed è caratterizzato da un 
aspetto piuttosto 'automobilistico'. 

I due altoparlanti sono infatti coperti 
da una griglia metallica verniciata che gi¬ 
ra (come tante guarnizioni copri radiatore 
di autovettura) intorno alla parte centrale 
(una sorta di calandra) contenente il rice¬ 
vitore infrarossi che nasconde il microfo¬ 
no incorporato, ingresso ed uscita audio, 
presa cuffia e regolazione del volume; 
sopra di essi il cursore di sblocco dello 
schermo, comodo e funzionale, con per¬ 
ni a rilievo che ne rendono l'uso confor¬ 




ta sene di tasti scorciatoia, una 
usanza cui il marketing et abituerà 
presto. 


di (giusto che lo siano per evitare l'espul¬ 
sione accidentale delle schede) e mal di¬ 
segnati, poiché solo un orafo riuscirebbe 
ad estrarre una sola scheda, decidendo 
anche quale! In fondo l'attacco video 
composito coassiale dota anche questa 
parete della sua rotondità. 

Il retro, un po' disordinato forse per¬ 
ché la sobrietà del tutto ci ha male abi¬ 
tuato, tolti i connettori che mancano 
all'appello sulle altre facce del parallele¬ 
pipedo (PS/2, alimentazione, USB e por¬ 
ta Ethernet/modem in un luogo solo, 
nessuno di questi si allinea in alcun mo¬ 
do con gli altri) ci riserva una sorpresa. 

Quasi tutta la superficie liscia è in 
realtà uno sportello, al centro del quale 
un coperchietto amovibile lascerebbe (e 
lascerà presto comunque e vostro mal¬ 
grado vista la sua resistenza) in vista una 
presa proprietaria NEC per una docking- 
station da scrivania anche a copertura 
chiusa. 

Sotto questa, comunque, troviamo le 
prese parallela, video VGA e seriale 

Sempre in tema di misteri il quarto ed 
ultimo lato verticale (quello sinistro) ri- 


L'elegante design del NEC Versa e le sue compat¬ 
te dimensioni . 


tevole. 

Sulla disposizione dei connettori sud¬ 
detti il 'solito' appunto, cioè quello che i 
connettori sul frontale cozzano con l’uso 
tipico del portatile (tollerabile quello delle 
cuffie); il sensore infrarosso, poi, sul 
frontale è di una incredibile scomodità 
se lo pensiamo associato all'uso con un 
cellulare o con un PDA con analogo rice¬ 
trasmittente, ed impossibile con un altro 
PC (dove lo metto, davanti al portatile? 
ed io? o devo usare la tastiera come 
Keith Emerson dal retro 
del Moog?!). 

Il fianco destro mostra 
l'incavo della batteria (cor¬ 
rispondente a quello de¬ 
scritto nella parte inferio¬ 
re) rimossa la quale il por¬ 
tatile diventa leggero all'in¬ 
verosimile. A seguire la fe¬ 
ritoia per lo sfogo della 
ventola del processore e 
gli alloggiamenti per le 
due PCMCIA con i relativi 
pulsanti di rilascio scomo- 



La 'mascherina' del portatile con i connettori 'multimediali' concentrati sul frontale, 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


109 
















NEC Laptop Versa Note VX 


porta il CD interno, il floppy (nessun dri¬ 
ve è amovibile su questa macchina), la 
feritoia per cavo di sicurezza di tipo Ken- 
sington ed uno sportello che... non si sa 
bene cosa sia. 


A schermo alzato 

Sobrietà e qualità costruttiva non ven¬ 
gono nient'affatto meno alzando il co¬ 
perchio del NEC Versa Note VX, 

I due colori dominanti restano gli 
stessi e troviamo una tastiera che non 
sacrifica nulla alla miniaturizzazione e 
presenta solo una discutibile ridistribu¬ 
zione (tutta in prima funzione) della mid- 
keyboard (quella parte della tastiera che 
normalmente sta tra la parte alfanumeri¬ 
ca e quella numerica) che quindi scaccia 
tutta la serie destra dei modificatori 

II tasto che abilita la seconda funzione 
è serigrafato in azzurro cosi come i corri¬ 


spondenti tasti che ne sono abilitati e 
che fungono, rispettivamente da sini¬ 
stra, da selettore di output video, regola¬ 
zione del livello sonoro (comunque il po¬ 
tenziometro sul frontale, contrariamente 
a quanto si immagina, regola il volume 
degli altoparlanti e non delle cuffie), re¬ 
golazione della luminosità dello schermo 
(il contrasto è fisso) e da tastierino nu¬ 
merico immerso. 

Per la cronaca il tastierino immerso 
porta anche le serigrafie della mid-key- 
board pure disponibile, come detto, in 
prima funzione. 

Una barra blu ai bordi dello schermo è 
formata dai tasti standard di controllo di 
un lettore CD audio, una serie di LED 
per l'attività HDD e FDD oltre che i tre 
indicatori di blocco (maiuscole, numerico 
e scorrimento) e due tasti che sempre 
più spesso accompagnano le macchine 
di oggi: 'internet' e 'mail', anche se, sin¬ 
ceramente, non ne condividiamo l'utilità 
se non per fini di marketing 


La trackpad con funzioni di emulazio¬ 
ne dei click per 'prendi e rilascia', sele¬ 
zione e doppio click e porzioni di perime¬ 
tro associabili a funzioni specifiche, ha 
un ottimo feedback e risponde intuitiva¬ 
mente ai movimenti delle dita. I due ta¬ 
sti, al contrario, sono piuttosto scomodi 
da usare, troppo duri alla pressione tanto 
da costringere a lasciare la trackpad pri¬ 
ma di essere azionati ovvero ad usare 
due mani per l'uso del puntamento. 

Il tasto di accensione (la cui funziona¬ 
lità rispetto all’alimentazione è program¬ 
mabile da BIOS), ricorda per forma e di¬ 
mensione quello di un Mac di qualche 
anno fa. 


Uso e consumo 

Visto che ci troviamo a schermo aper¬ 
to, non possiamo che parlare (bene) 
dell'ottimo quattordici pollici che correda 
la macchina NEC. 

Abbiamo visto in un passato prossi¬ 
mo che le macchine con questa dimen¬ 
sione di schermo sono tutt'altro che 
un'eccezione e che alcune la supe¬ 
rano perfino, ma ci sentiamo an¬ 
che di definire il quattordici pollici 
come il confine ultimo tra il por¬ 
tatile in senso stretto e qualcosa 
che assume i contorni di compu¬ 
ter da scrivania richiudibile. 

In quest'ottica ed in quella dei 
consumi di batteria in rapporto alla ne¬ 
cessità di retroilluminazione degli LCD la 
macchina in argomento ci sembra un ot¬ 
timo compromesso e lo schermo uno 
dei punti di forza del modello. 

Oltre ad avere una risoluzione ottima¬ 
le di 1024*768 pixel per 32 bit di profon¬ 
dità più che sufficiente per tutte le appli¬ 
cazioni di produttività personale, il di¬ 
splay 'regge' bene l'abbassamento della 
risoluzione (come testimoniato dalla leg¬ 
gibilità delle schermate del BIOS ad 
esempio - oggetto anche di una curiosa 
feature di cambiamento dei colori) e 
dunque l'impiego con applicazioni non 
proprio recenti, nient'affatto rare in am¬ 
bienti di produzione; innalzare la risolu¬ 
zione delio schermo oltre l'ottimale pro¬ 


voca una scrivania che esce dai bordi 
dello schermo e scrolla conseguente¬ 
mente ai movimenti del puntatore, rima¬ 
nendo comunque la risoluzione imposta¬ 
ta a 1024*768. 

La sensibilità a variazioni di angolazio¬ 
ne con il suolo e rispetto alla normale al¬ 
lo schermo è trascurabile e conferma la 
bontà del prodotto. 

La scheda ATI RAGE Mobility con soli 
4 MByte di VRAM non espandibili è più 
che sufficiente e giustificata per il pubbli¬ 
co cui si rivolge questa macchina, assi¬ 
curando, d'altra parte, anche una compa¬ 
tibilità certa con la stragrande maggio¬ 
ranza delle applicazioni, e soffrendo solo 
in presenza di giochi particolarmente avi¬ 
di di risorse hardware. 

Il disco con il quale viene equipaggia¬ 
to il laptop è un 5.5 GByte di discreta ve¬ 
locità ed assolutamente proporzionato 
alla macchina e se a questo sommiamo 
il CD 24x interno ed il floppy a fare da za¬ 
vorra, abbiamo la sicurezza di compatibi¬ 
lità con i media più diffusi in ambiente 
Wintel e Linux (dove il floppy ha ancora 
un suo perché ed il DVD non è supporta¬ 
to - almeno ufficialmente - dopo le re¬ 
centi vicende giudiziarie del giovanotto 
che era riuscito nel reverse engineering 
del location manager). 

La batteria 

Diciamo che la batteria in un portatile 
dovrebbe essere una delle caratteristi¬ 
che più importanti, ma osserviamo lap¬ 
top con batterie che sono poco più che 
tamponi di backup. 

Su questo NEC la prova della durata 
della batteria è stata effettuata sul cam¬ 
po, utilizzando la macchina in condizioni 
normali, per scrivere qualcosa, fare un 
po’ di conto e vedere un paio di CD¬ 
ROM con un mimmo di contenuto multi¬ 
mediale. 

Ne è risultata un’autonomia di tre ore 
scarse, dunque nella media. 

Per verificare se il risultato ottenuto 
fosse di picco o di media abbiamo esco¬ 
gitato un piccolo trucco: impostare lo 
screen saver di Windows 98 come 'Tubi 




mentii’ 


Lo spo/tetlo 
misterioso, suggerì- 


110 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 










NEC Laptop Versa Note VX 



V Partico¬ 
lare della 
scheda Xircom 
che integra 
Ethernet e Modem 
serve un unico con¬ 
nettore bivalente sul retro. 


3D'. Le impostazioni sono state 'Tubi 
Multipli', lo stile dei Tubi 'Tradizionale' 
con Tipo di giunzione a variazione 'Cicli¬ 
ca', Risoluzione 'Max' e Stile della super¬ 
ficie 'A Trama’ scegliendo il BMP della 
stessa NEC come trama. 

Il perché di questa scelta è semplice: 
questo screen saver fa uso di un minimo 
di accelerazione 3D e dunque impegna il 
processore e la scheda video, e le impo¬ 
stazioni tendevano ad appesantire la mo¬ 
le di calcolo necessario: l'applicazione 
sfrutta l'intera superficie dello schermo 
con uno scuro che va velocemente riem¬ 
pendosi di chiari: la scelta di fare un ren¬ 
dering con trama, infine, per pura diffi¬ 
coltà di calcolo ed in contrapposizione al 
default che vorrebbe il rendering a colori 
pastello. 

Sebbene la gestione alimentazione 
della macchina ci abbia fatto penare non 
poco, mandando la macchina in pausa 
dopo un quarto d'ora di screen saver ed 
indipendentemente dai desideri espressi 
da Pannello di controllo e da BIOS (qual¬ 
che 'buchetto' da qualche parte ci deve 
pur essere, visto che 1 15 minuti non era¬ 
no impostati da nessuna parte immagi¬ 
nabile), sommando le durate parziali fino 
alla scoperta che utilizzare la funzione di 
'Prova' dello screen saver non riproduce¬ 
va il fastidioso comportamento e con 
qualche malaparola il dato viene confer¬ 
mato. 

Considerato che la ventola di raffred¬ 
damento delle CPU di tanto in tanto au¬ 
mentava regime di rotazione per una 
buona decina di secondi, ci sentiamo di 
affermare che una prova siffatta su una 
macchina siffatta abbia una sua rappre¬ 
sentatività. 

Non siamo d'accordo, ma rispettiamo 
l'opinione del costruttore nell’uso della 
porta modem e ethernet nello stesso 
connettore, ma non abbiamo riscontrato 
irregolarità di funzionamento delle due 


modalità. 

Corretto anche il funzionamento delle 
USB. 

Nessuna nota sul Pentium III 450 
MHz che oltre ad essere una vecchia co¬ 
noscenza, sembra perfino sovrabbon¬ 
dante per la macchina in oggetto. 


Dotazioni 

Abbiamo stigmatizzato, non più lonta¬ 
no di un mese fa, il deserto di bit cui 
sembra doversi rassegnare chi esplori il 
disco di un portatile appena comprato, 
un comportamento da parte dei produt¬ 
tori che obbliga a ripensare il concetto di 
chiavi in mano, non come un tutto com¬ 
preso bensì come un 'adesso viene il 
bello'; questo modo di fare, oltre a ren¬ 
dere relativo il prezzo d'acquisto della 
macchina rispetto a quello dello stesso 
oggetto funzionante, suona tanto come 
un incoraggiamento ad arrangiarsi (in 
senso negativo) nel tentare di dotare il 
nostro compagno di spostamenti di 
quanto ci necessiti. 

La scusa che più frequentemente vie¬ 
ne addotta per questo comportamento è 
quella di lasciare all'utenza il massimo 
della libertà di scelta negli applicativi, 
senza forzare la clientela verso un deter¬ 
minato prodotto. Certo che Windows in 
una delle sue versioni, però, lo troviamo 
sempre; dunque è quantomeno curioso 
che tanta correttezza parta solo dopo 
l'installazione del sistema operativo. 

Anche in questo la NEC ci ha piace¬ 
volmente sorpreso. 

Il disco della macchina ha un bel Giga 
pieno, e considerata la quasi totale as¬ 
senza di 'inutilities' (come il ridondante 
software per il lettore di CD della NEC) 
questo ci lascia ben sperare. 

La macchina è arrivata con Works e 
Word 2000 preinstallati, ovvero con quel 


minimo di dotazione che possa coprire 
le necessità dell'utenza sulla quale si è 
costruita la macchina, dimostrando dav¬ 
vero sensibilità all'uso 'just-out-of-the- 
box' (appena fuori dalla scatola) che do¬ 
vrebbe essere da linea guida nel trattare 
con chi compra un prodotto, come il PC, 
che si vorrebbe diffuso come un elettro¬ 
domestico. 

Vi abbiamo già detto che di viaggi 
questo esemplare deve averne fatto più 
di uno prima di arrivare a noi e dunque la 
dotazione trovata nella confezione (e nel 
disco) potrebbe non corrispondere a 
quella che trovereste dopo averlo acqui¬ 
stato. 

Per scrupolo, dunque, abbiamo fatto 
un giretto sul sito NEC, dove questo tipo 
di intenzione di vendere un oggetto real¬ 
mente chiavi in mano ha trovato confer¬ 
ma: è possibile scegliere tra una serie di 
configurazioni delle macchine quanto a 
dotazione software e quella in nostro 
possesso era appunto una di quelle pos¬ 
sibili. 

Da notare che Windows 98 preinstal¬ 
lato è ancora in Revision A. 


A chi va la scatola? 

Abbiamo dunque detto delle caratteri¬ 
stiche del contenitore e del contenuto di 
questo Packard Bell NEC Versa Note VX 
ed abbiamo sottolineato essere non un 
mostro di potenza, ma uno dei migliori 
compromessi di prestazioni globali del 
sistema. 

A chi può interessare un oggetto sif¬ 
fatto? 

La scatola, tenendo anche conto che 
il contenuto è ready to combat, potreb¬ 
be interessare a chi abbia necessità la¬ 
vorative piuttosto che ludiche, a chi vo¬ 
glia spendere non molto avendo in cam¬ 
bio un oggetto pronto all'uso, non 
espandibile per la non intercambiabilità 
delle periferiche on board (e realmente a 
qualcuno non interessa affatto che lo 
sia) se si eccettuano le periferiche USB 
e le PC Card, che abbia dentro tutto ciò 
che lo possa mettere in comunicazione 
con l’esterno ed un aspetto gradevole e 
curato intorno ad una struttura robusta, 
ben progettata e costruita (se si eccet¬ 
tuano alcune ingenuità). 

Un oggetto portatile davvero dal peso 
contenuto, con un gran display ed una 
batteria che dura quanto vi aspettereste. 

Peccato che in aereo (non essendo il 
CD-ROM estraibile né esplicitamente di¬ 
sattivarle) non potrete utilizzarlo. Ma 
con questo target di mercato, non credo 
che sia un limite preoccupante. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


111 



di Aldo Ascenfi 



Acer TravelMate 736 TLV 


In un mondo di telefonai che naviga¬ 
no in internet, di orologi che scattano 
fotografie digitali e di hard disk grossi 
come francobolli, stupire diventa un'im¬ 
presa sempre più ardua. 

Ci riesce ancora Acer, che rimane tra 
le poche aziende ad aver accumulato un 
know-how sufficiente ad esplorare i li¬ 
miti attuali delle tecnologie informatiche 
"viaggianti", proponendo anche soluzio¬ 
ni che, come questo 736 TLV, si pongo¬ 
no ai vertici assoluti della categoria, 
sfruttando quanto di meglio sa offrire il 
progresso informatico. 

Basta qualche dato a rendere l'idea: 
128 Mbyte di memoria che dialogano 
con un Pentium III Mobile di ultimissi¬ 
ma generazione in grado di funzionare a 
500 MHz a batterie e a 650 MHz se col¬ 
legato alla rete elettrica, un veloce hard 
disk da 18 Gbyte, un lettore DVD 6x ri¬ 
movibile, una scheda grafica su AGP 2x 
con 8 Mbyte che anima un incredibile 


display XTFT da 15 pollici e un prezzo 
paragonabile a quello di una Fiat Panda 
ben accessoriata. 

Insomma, ecco un notebook che per 
prestazioni e dotazione rivaleggia con 
molti dei più performanti desktop, il tut¬ 
to raccolto in un telaio in magnesio pe¬ 
sante circa 3 chilogrammi e in grado di 
funzionare per quasi 5 ore con una bat¬ 
teria. 

Professionale 
con grazia 

Il TravelMate 736 TLV non è piccolo, 
né potrebbe esserlo viste le dimensioni 
del display, ma è disegnato con suffi¬ 
ciente cura da non apparire troppo in¬ 
gombrante La prima cosa che colpisce 
è il coperchio che. realizzato in una leg¬ 
gerissima lega metallica, si incurva in 


una morbida protuberanza che ospita il 
sistema di altoparlanti, protetto da 
un'apposita griglia di plastica. Sulla par¬ 
te superiore di questo sono replicati i 
led di accensione e di sleep mode, cor¬ 
rettamente posizionati vicino alla cernie¬ 
ra. La rigidezza dello chassis è molto 
elevata, grazie al telaio in magnesio e fi¬ 
bra di vetro, e dove si è fatto ricorso al¬ 
le plastiche Acer non ha lesinato sulla 
qualità dell'assemblaggio, che appare 
esente da incongruenze o cedimenti. 
Lo spessore, malgrado i contenuti, si 
mantiene variabile tra i 36 e i 46 milli¬ 
metri, garantendo una buona portabilità 
anche infilando il 736 in una comune 
borsa porta documenti. Nell'insieme si 
ha una sensazione di notevole robustez¬ 
za e cura dei dettagli che caratterizzano 
subito questo TravelMate come un pro¬ 
dotto professionale di elevata qualità. 

Questa impressione trova immediate 
conferme sollevando il coperchio, bloc- 


112 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 




Acer TravelMate 736 TLV 


Acer TravelMate 736 TLV 

Produttore e distributore: 

Acer Computer Spa 
www_acer.il 
Tel. 039/6842287 

Prezzo UVA escluse); 

TravelMate 736 TLV. Pili 650. XTFT 15". 128 
Mbyte RAM. 18 Gbyte HDD. DVD-ROM 6x, 
modem interno 56K. scheda Ethernet 10/100, 
L. 10.990 000 


cato da due gancetti metallici azionati 
da un'unica levetta centrale. Lo sguar¬ 
do si perde nella vastità del display che 
occupa tutta la superficie disponibile, 
tranne che per una sottile cornice di cir¬ 
ca mezzo centimetro. Buono anche il 
tocco dei tasti full-size dello stesso co¬ 
lore dell'apparecchio, che si rivelano 
precisi anche se non del tutto esenti da 
una certa oscillazione della base. Il tou- 
chpad è correttamente posizionato sot¬ 
to la barra spaziatrice, leggermente 
spostato verso sinistra, e si tratta di un 
dispositivo di puntamento assai raffina¬ 
to. accurato nel funzionamento, com¬ 
pletamente configurabile attraverso il 
software di gestione e dotato di un co¬ 
modo pulsante a bilanciere per lo scrol- 
Img verticale. I classici led di stato della 
tastiera, dell'hdd e dell'alimentazione si 
trovano alla base dello schermo e ac¬ 
canto a questi una minuscola fessura 
indica la presenza del microfono inte¬ 
grato. 

Il pulsante di accensione è del tipo a 
slitta e si trova sul lato sinistro del note¬ 
book in posizione sufficientemente pro¬ 
tetta da attivazioni accidentali. Sempre 
sul lato sinistro si apre la fessura del 
floppy da 1,44, corredato di un piccolo 
led di funzionamento, sotto la quale oc¬ 
chieggiano due ingressi e un'uscita au¬ 
dio e una comoda rotellina di regolazio¬ 
ne del volume degli altoparlanti. Per tut¬ 
te le altre funzioni, quali la regolazione 
della luminosità dello schermo o l'atti¬ 
vazione dello sleep mode, sarà neces¬ 
sario agire sul tasto function in congiun¬ 
zione con le frecce o i tasti da FI a F8. 


La dotazione 

Al 736 TLV Acer non ha voluto far 
mancare proprio nulla, cosi sul lato sini¬ 
stro trovano posto due alloggiamenti 
CardBus, di cui quello inferiore predi¬ 
sposto per lo ZV, e la finestrella per la 
comunicazione a infrarossi, mentre sul 
retro sono visibili un connettore per 



L'ingombro del 736 TLV 6 condizionato dalle di¬ 
mensioni del display 


mettere in rete il notebook grazie alla 
scheda Ethernet 10/100 integrata, 
l'uscita del modem a 56K omologato 
PTT, e un'uscita S-video per attaccare 
l'Acer al televisore. 

Sempre sul retro, protette solo da 
una rientranza nello chassis, sono pre¬ 
senti le classiche seriale e parallela, ol¬ 
tre ad un singolo connettore USB, men¬ 
tre per usare un mouse o una tastiera 
esterni è prevista una comune PS/2. 

Ai due lati del display, protetti da una 
guarnizione in gomma, sono state rica¬ 
vate due staffe di fissaggio per la tele- 
camerina USB da videoconferenza, 
venduta in opzione a 250.000 lire. 

La dissipazione del calore generato 


dal potente processore Intel è affidata 
ad una ventola estremamente silenzio¬ 
sa e ad un paio di ridotte prese d’aria ri¬ 
cavate nell'angolo superiore sinistro 
dello chassis. In effetti il nuovo Pen¬ 
tium III Mobile, a dispetto della eleva¬ 
tissima frequenza di funzionamento, 
non sembra scaldare granché l'apparec¬ 
chio, che rimane appena tiepido anche 
dopo una giornata di ininterrotta attività. 

Il fianco destro è dedicato alla fessu¬ 
ra per il lucchetto di sicurezza e al mo¬ 
dulo estraibile del lettore DVD 6x pro¬ 
dotto da Toshiba, bloccato nel suo al¬ 
loggiamento da un fermo a scorrimento 
sul quale agire dal fondo del notebook. 
In opzione è anche disponibile un letto¬ 
re LS-120 da usare al posto del DVD. 

L'estrazione del sottile hard disk da 
17 Gbyte IBM avviene invece agendo 
su una singola vite e rimuovendo uno 
sportello posto sul frontale. Altre due 
viti permettono di accedere ad altret¬ 
tanti vani sul fondo per le procedure di 
upgrade del modem e della memoria 
che, nella configurazione in prova, am¬ 
montava a 128 Mbyte installati su una 
singola schedina, lasciando cosi un ul¬ 
teriore alloggiamento libero per espan¬ 
sioni future. 

Sempre sul fondo, protetto da uno 






Molto efficace la tastiera full-size, dal tocco piacevole e con tasti ben posizionati. Scontato l'ampio spazio a 
disposizione per l'appoggio dei polsi. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


113 















Acer TravelMate 736 TLV 


sportellino a scorrimento dotato di una 
molla di richiamo un po' troppo sensibi¬ 
le, è stato aggiunto un connettore pro¬ 
prietario per la docking station fornita in 
opzione: poco più che un port replicator 
che offre, in aggiunta, una connessione 
FireWire ed è proposta da Acer a 
690,000 lire più iva, 

Il meccanismo di estrazione della vo¬ 
luminosa batteria è lo stesso, preciso e 
affidabile, adottato per la slitta del DVD 
Si tratta di un unità moderna agli ioni di 
litio, in grado di erogare 5400mAh e di 
sostentare i dispositivi del 736 per oltre 
quattro ore, di cui 25 minuti trascorsi 
guardando un film in DVD, anche con i 
sistemi di power management disabili¬ 
tati: un egregio risultato se si considera 
che la potenza degli elaboratori è cre¬ 
sciuta molto più di quanto non si siano 
evoluti gli accumulatori. Quanto al tem¬ 
po di ricarica basteranno 3 ore e mezza 
a computer spento e 5 con il notebook 
in funzione per fare il pieno di super. 


Il software di gestione 

Il TravelMate 736 TLV viene fornito 
con Windows 98 o NT, arricchiti di una 
serie di utility specifiche per la gestione 
dell'elaboratore, come lo Sleep Mana¬ 
ger che permette di creare o eliminare 
lo spazio su disco destinato alla funzio¬ 
ne di ibernazione e il Notebook Mana¬ 
ger che rappresenta la console di co¬ 
mando da cui visualizzare lo stato del 
computer e operare scelte relative alla 
visualizzazione, alla gestione dell’ali¬ 
mentazione e al boot. 

Acer Time Machine è invece un'uti¬ 
lity per salvare e ripristinare i file e le 
impostazioni di sistema tornando indie¬ 
tro alla data desiderata, mentre PC- 
Doctor permette di effettuare una serie 
di test sul corretto funzionamento e le 



La bombatura sul coperchio in metallo cela t diffusori acustici. Sul banco sinistro, in posinone protetta da 
attivazioni accidentali, sono visibili il pulsante di accensione e la roleltma di regolazione del volume 



on —t ) n_ ao o 


Il retro come tradizione, ospita le porre di connessione prive di sportellino di protezione Da notare il con¬ 
nettore S-video sulla destra e I uscita della scheda di rete integrata 



prestazioni del notebook e PC-Cillin è 
un ottimo antivirus- Completano la do¬ 
tazione un voluminoso manuale in quat¬ 
tro lingue (tra cui l'italiano) che spiega 
in 120 pagine ben organizzate le carat¬ 
teristiche principali della sene 730, il 
compatto alimentatore da 60 W e il ca¬ 
vetto di connessione ad una presa te¬ 
lefonica. 


Colori e suoni 


Le prime impressioni sul 
display di questo notebook 
sono invariabilmente positive: 
si tratta dello schermo più 
grande della categoria, con 
una luminosità molto omoge¬ 
nea e un'assenza quasi totale 
di distorsione ai bordi. Anche 
la resistenza alla pressione è 
molto elevata, grazie alla no¬ 
tevole rigidezza del coperchio 
e alla buona qualità della co¬ 
pertura di protezione. Unico 
neo l'eccessiva dipendenza 
dell'immagine dalla posizione 


Il modulo DVD è estraibile, e all'oc- 
correnza può essere sostituito con 
un LS-120 fornito in opzione 


dell'osservatore, dovuta probabilmente 
alla scelta di una retroilluminazione tale 
da non penalizzare troppo i consumi 
Molto efficace il prescaler, che garanti¬ 
sce a questo TFT una buona visualizza¬ 
zione anche a risoluzioni inferiori a quel¬ 
la prevista. 

Le scheda grafica è una veloce ATI 
Rage Mobility MI su AGP 2x che, con i 
suoi 8 Mbyte di memoria consente di 
far funzionare l'LCD a 1024x768 pixel 
con 16 milioni di colori e di pilotare con¬ 
temporaneamente un CRT esterno fino 
a 1280x1024 alla stessa profondità di 
colore, con funzione Dual Display. Que¬ 
sta scheda dà il massimo in grafica bidi¬ 
mensionale e. malgrado le buone pre¬ 
stazioni complessive, rimane il collo di 
bottiglia del sistema, anche se la strapo¬ 
tenza della CPU e la generosa quantità 
di RAM sono in grado di sopperire alla 
maggior parte delle eventuali lacune. La 
qualità del sottosistema audio sono as¬ 
sicurate da una valida scheda ESS Solo- 
1 PCI con funzioni di audio 3D che ren¬ 
dono più interessante la riproduzione 
dei film in DVD Naturalmente i sottili al¬ 
toparlanti immersi nel coperchio, in po¬ 
sizione anomala ma comunque efficace, 
non sono la scelta giusta per godersi 
una buona colonna sonora, anche se la 
qualità rimane superiore alla media. 


114 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 







Acer TravelMate 736 TLV 


II veloce e capiente 
hard disk IBM da 18 
Gbyte all'occortema 
può essere estratto dal 
cassettmo frontale 



Anche il lettore CD/DVD rivela una 
qualità impeccabile, quasi assenti gli er¬ 
rori anche con dischi sporchi o legger¬ 
mente graffiati e una buona velocità coi 
CD-ROM (24x) che diventa eccellente 
se si legge un DVD (6x) Di conseguen¬ 
za, anche la riproduzione di filmati su 
DVD è fluida e omogenea, resa ancor 
piu gradevole dalle dimensioni del di¬ 
splay, paragonabile a un 17 pollici a tu¬ 
bo catodico 



Potenza senza limiti 

Si chiama SpeedStep la tecnologia 
Intel per far andare a due marce i suoi 
Pentium III Mobile. Basta infatti colle¬ 
gare in qualsiasi momento il 736 TLV al 
piccolo alimentatore per ottenere una 
variazione immediata del voltaggio della 
CPU, che passa da 1,35 a 1.6 volt, ac¬ 
celerando da 500 a 650 MHz in una fra¬ 
zione di secondo. Roba da rivaleggiare 
con una Ferrari! 

I risultati dei test effettuati rispec¬ 
chiano le differenze di clock e la velo¬ 
cità della memoria a 100 MHz installata 
fa la sua parte nel definire l'ineguaglia¬ 
bile potenza di elaborazione di questo 
portatile 

Le prestazioni così ottenute sono ec¬ 
cezionali e vanno sommate all'ampiez¬ 


za del display e alle ottime performance 
dell'hard disk IBM, aprendo così le por¬ 
te ad attività tradizionalmente destinate 
a workstation grafiche tutt'altro che 
portatili, come il desktop publishmg, il 
fotoritocco professionale e, con l'aiuto 
di qualche componente esterno specifi¬ 
co, un po' di editing video. Manca an¬ 
cora qualcosa nel sottosistema grafico 
per poter fare rendering e lavorare effi¬ 
cacemente su CAD 3D. ma per quanto 
riguarda il calcolo e la grafica bidimen¬ 
sionale il 736 non ha rivali. 

Quanto ai giochi, la ATI Rage sfrutta 
bene le direct3D e consente buone pre¬ 
stazioni anche con gli onerosi prodotti 
dell'ultima generazione, anche se nelle 
scene più animate il display non è 
esente da un certo effetto scia che, alla 
lunga, può risultare fastidioso 


Conclusioni 


Sul fondo dell'Acer si trovano i vani per l'upgrade della memoria e per accedere alla scheda modem Da notare il connetto¬ 
re proprietario per la docking station, proietto da uno sportello scorrevole che tende ad aprirsi sema motivo 


Il bello di un prodotto allo stato 
dell'arte come questo TravelMate 736 
TLV è che rappresenta lo specchio di 
ciò che potranno fare i comuni note¬ 
book della generazione successiva 
Si tratta di un passo significativo ver¬ 
so l'abolizione dei voluminosi desktop, 
troppo grandi per una tecnologia che 
conta le distanze in frazioni di millesimi 
di millimetro e che vuole conquistare gli 
spazi contenuti delle nostre abitazioni. 

Naturalmente c'è molto su cui lavo¬ 
rare come il peso, l'autonomia, le inter¬ 
facce e l'ergonomia, ma ci pare che 
Acer sia nella posizione giusta per svol¬ 
gere un ruolo di primo piano in questa 
rivoluzione annunciata. 

Tornando al presente, a chi serviran¬ 
no questi tre chili di strapotenza? Deci¬ 
samente eccessivo per l'of¬ 
fice automation, ma con 
prestazioni grafiche ancora 
insufficienti per il 3D profes¬ 
sionale. questo TravelMate 
è adatto agli sviluppatori 
che vogliono dimostrare le 
potenzialità di un nuovo pro¬ 
dotto software o a ricercato¬ 
ri e tecnici che, pur viag¬ 
giando. non possono rinun¬ 
ciare alla capacità di calcolo 
più elevata possibile Lo ve¬ 
diamo bene ai box di una 
scuderia di formula uno, ma 
probabilmente venderà di 
più tra coloro che. non ba¬ 
dando a spese, vogliono 
semplicemente il massimo 
sul mercato. Un prodotto 
dall'immagine trainante, m- 
somma, con poco o nulla da 
eccepire sulla qualità realiz- 
zativa nel suo complesso, 
evidentemente basata su 
standard molto elevati. 

E se non avete dodici mi¬ 
lioni da spendere per un 
portatile consolatevi, tra un 
paio d'anni tutto questo co¬ 
sterà la metà. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


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di Raffaello De Masi 



OmniPage Pro 10 
OmniWeb 


"lo ho visto cose che voi umani nem¬ 
meno immaginate", dice Roy, il repli¬ 
cante. prima di morire, (veramente, la 
stessa cosa mi disse mio suocero, Dio 
lo abbia in gloria, guardandomi dritto ne¬ 
gli occhi, quando andai a chiedere la 
mano dell'ultima sua rampolla, variando 
leggermente il soggetto - Figlio mio, 
vedrai.,. -). E noi, di cose, in questi ulti¬ 
mi dieci anni, ne abbiamo viste tante, 
ma tante. Forse non ce ne rendiamo 
conto, ma quindici anni fa il DOS ci co¬ 
stringeva a tenere a memoria una serie 
di comandi da battere alla tastiera, la 


grafica era. più o meno, una serie di 
punti grossi come mattonelle che, con 
un po' d'immaginazione, lasciavano in¬ 
travedere le sembianze di un oggetto, e 
pensare a una macchina che scriveva 
sotto dettatura era come immaginare 
che gli asini volassero, che il governo 
togliesse le tasse, o che Naomi si fosse 
trasferita ad Atripalda. 

E invece, dopo tre lustri, eccoci a 
considerare quante cose sono accadu¬ 
te. quante meraviglie abbiamo visto 
senza vederle, susseguentisi runa dopo 
l'altra a ritmo sempre più incalzante. Te¬ 


lefoni cellulari, modem, scanner, video- 
conferenza, monitor grandi come televi¬ 
sori e sottili come un libro, input vocale. 
WWW. E OCR, tanto per concludere in 
bellezza. 

Già, l'OCR, che oggi sta cadendo un 
po' di interesse; i motivi sono molteplici 
ma si riducono, poi, a uno singolo, la 
sempre minore presenza dei documenti 
in formato cartaceo. Venticinque anni fa 
scrivevo gli articoli (allora per un'altra ri¬ 
vista, di armi) a mano, e passavo il pa¬ 
linsesto a un vecchio professore in pen¬ 
sione che mi batteva a macchina il pez- 


116 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 




OmniPage Pro 10 OmniWeb 


OmniPage Pro 10 

Produttore: 

Caere Corporation 
100 Cooper Court 
Los Gatos CA 95032 USA 
http://www.caere.com 
Distribuito in Italia da: 

CDC Tel. 0687 2882 

Jensoft Tel. 0532 786911 

Ingram Micro Tel 02 55351 

Opengate Tel 0332 803111 

Prezzi UVA esclusa): 

Versione Full L 1.200.000 

Upgrade da altro OCR L 299.000 
Aggiornamento L. 189.000 



Lo splashscreen di Om¬ 
niPage Pro, 


naie se ne va a far¬ 
si benedire! 

L'unica è di affi¬ 
darsi a uno scan¬ 
ner e a un OCR; e 
se questo secondo 
è un prodotto 
dell'esperienza di 
OmniPage, i risul¬ 
tati sono assicurati. 



zo e me lo ritornava. Ovviamente, fio¬ 
rendo i termini tecnici (scrivevo di ricari¬ 
ca di armi rigate), gli errori erano tanti 
(anche a causa della mia grafia inferna¬ 
le); quindi il dattiloscritto, di nuovo cor¬ 
retto, ritornava dal buon professore che 
riscriveva il tutto. A questo punto il ma¬ 
teriale poteva essere spedito. Il tutto, 
se andava ogni cosa per in 
verso giusto, in una setti¬ 
mana. Oggi adottando un 
ricognitore vocale e spe¬ 
dendo via Internet si rie¬ 
sce, se si conosce bene 
l'argomento, a chiudere in 
un'ora di lavoro. 

La maggior parte dei do¬ 
cumenti e degli scritti, og¬ 
gi, è in forma elettronica; 
oggi non si dice più "Ti 
mando il fascicolo", ma "Ti 
mando il file", e la fatica ri¬ 
sparmiata è tanta, da tutte 
e due le parti. Ma "la mag¬ 
gior parte", in lingua italia¬ 
na, non significa tutto. E, 
quando si è di fronte a un 


fascicolo bello voluminoso, o a un pac¬ 
co di fogli dattiloscritti, iniziano i proble¬ 
mi; certo, c'è la possibilità di leggere a 
un ricognitore vocale ma ve l'immagina- 
te, che pa...zienza, dettare, come un 
baccalà, a un microfono per qualche 
ora. Senza poi tenere da conto che tut¬ 
ta la formattazione del documento origi- 


OmniPage e OmniWeb, 
non solo per trascrivere 


Dei ricognitori di carattere si comin¬ 
ciò a parlare una dozzina di anni or so¬ 
no, in coincidenza con la comparsa, sul 
mercato, di scanner a prezzo più basso 
o, ancora , dei cosiddetti hand- 
held, quella specie di spatole da 
stuccatori che si strusciavano 
sulle pagine, e che ci davano 
una serie di pezzi da assemblare 
alla men peggio (al modico prez¬ 
zo di diversi biglietti da centomi¬ 
la. contro il centone che costa 
oggi uno scanner piano di accet¬ 
tabile qualità). 

Ricordo allora di aver parlato, 
nell'allora esistente rubrica di In¬ 
telligenza Artificiale, proprio di 
questo argomento e delle diffi¬ 
coltà connesse con la tecnica di 
riconoscimento dei caratteri, 


Le diverse fasi del riconoscimento 




MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


117 






































































































Alcune delle opzioni di¬ 
sponibili. notare le pos¬ 
sibilità di registrare pro¬ 
grammi come preferen¬ 
ziali. e di riconoscere au¬ 
tomaticamente tabelle. 

E' possibile, inoltre, se¬ 
lezionare più linguaggi e 
creare un modello dì 
training 





00* | Surra | 'A* 
O ife.O.raOO* 

OK». a «ferra» 


Onci 00* | inora» | 


P vette* 00* 


1 ot I 

A»Ui I 


Nello stesso periodo acquistai, 
per il Mac, un OCR spagnolo 
(non ne ricordo più neppure il 
nome) tanto difficile da ma¬ 
neggiare quanto incerto ed 
esitante nei risultati (figurarsi 
che occorreva indicare, prima 
di iniziare, anche il tipo di font 
adottato nella redazione 
dell'originale).Ma Caere entrò 
alla grande sul mercato, fin 
dall'inizio della comparsa di 

questa tecnologia, divenendo _ 

quasi subito, grazie alla prezio¬ 
sità dei risultati fin da allora 
forniti, il punto di riferimento di questo 
genere di prodotto. 

Da quella preistorica versione 1 è 
passato quasi un secolo informatico, e 
la versione 10, coincisa con la fine del 
millennio, ha aggiunto un altro tassello 
al gran progetto, non ancora completa¬ 
to, del riconoscimento dei caratteri. 
Grazie a un’oculata politica di conserva¬ 
zione dell'ambiente di base (alcune ver¬ 
sioni sono state pressoché simili nelle 
funzionalità affacciate verso l’utente, 
anche se l’avanzamento tecnologico in¬ 
terno non ha mai sofferto di crisi di pro¬ 
gresso) che non ha mai 
subito salti tali da lascia¬ 
re disorientato l’utente 
non professionista, Om¬ 
niPage ha continuato, an¬ 
che grazie a questo, a 
mantenere la leadership 
di quest'ambiente di la¬ 
voro, offrendo sempre 
più risultati di pregio. 

Nonostante la potenza 
e la complessità del 
software (in parte dimo¬ 
strata anche dalla gran¬ 
dezza del pacchetto prin¬ 
cipale) le richieste, in ter¬ 
mini di macchina e di 
memoria, non sono pe¬ 
nalizzanti; OmniPage gira 
su un qualsiasi Pentium, 
con un minimo di 32 MB 


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Elimina 


Annusa 


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Mciok* 





di RAM e una cinquantina di mega di 
spazio sul disco rigido. Il resto è routi¬ 
ne, da una semplice SVGA a, ovvia¬ 
mente, un CD-ROM. 

E, ovviamente, uno scanner; sono 
praticamente supportati tutti quelli pre¬ 
senti sul mercato, TWAIN compliant, 
vale a dire Agfa, Adara, Artec, Brother, 
Caere, Epson Fujitsu, LaCie, Microtek, 
Mustek, Plustek, Ricoh, ScanPIag, 
Sony, Storm, Umax, Visioneer e, man¬ 
co a dirlo, Hewlett-Packard. Le funzio¬ 
nalità d'uso, abbiamo detto, non sono 
variate rispetto a quanto avveniva nelle 


L'area di training, forse un tantino noiosa da mettere a punto, ma cer¬ 
tamente utile per migliorare efficacia e rapidità di riconoscimento 


versioni precedenti (di cui MC si è oc¬ 
cupato in varie riprese negli anni passa¬ 
ti). per cui non spenderemo più di po¬ 
che parole per illustrarle: importazione 
di un'immagine di un documento in 
OmniPage Pro, definizione (automatica, 
manuale o mista) delle parti del docu¬ 
mento che si desidera riconoscere co¬ 
me testo, interpretazione del testo 
stesso, ed esportazione verso un'appli¬ 
cazione preferita (che oggi non significa 
solo un wp, ma anche, ad esempio, un 
messaggio di posta elettronica). Anche 
la finestra di base è la stessa, con una 
barra di gestione strumenti, e tre fine¬ 
stre di visualizzazione dei documenti, di 
amministrazione delle aree e di inter¬ 
pretazione vera e propria. Come sem¬ 
pre, è possibile affidare l’intera opera¬ 
zione a un wizard o intervenire perso¬ 
nalmente nelle varie fasi. In ambedue i 
casi, comunque, è lasciata all’utente la 
scelta di certi parametri, come formato 
di uscita (livello di mantenimento della 
formattazione originale presente, desti¬ 
nazione di esportazione, possibilità di 
acquisire ed elaborare documenti in ap¬ 
plicazioni non conformi al formato origi¬ 
nale). 

Sempre utile è la possibilità di ruota¬ 
re l'immagine di passi di 90° (la cosa è 
indifferente ai fini dell'elaborazione, ma 
questo vale solo per la macchina) o di 
raddrizzare la pagina se questa è stata 
posta nello scanner in maniera non pre¬ 
cisa (si può lasciare al programma l’in¬ 
carico di raddrizzare l'immagine in ma¬ 
niera automatica; in questo caso Omni¬ 
Page può anche decidere di lasciarla 
così come è se la cosa è ininfluente sul 
riconoscimento). 

OmniPage tenta, per quel che è 


118 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 






































































































OmniPage Pro 10 OmniWeb 



ipertesto, tool di navigazione, e tabelle 
"iperlinkate" di contenuti. 

La cosa sembra facile e, caso strano, 
lo è; per creare una pagina Web, usan¬ 
do un documento scritto e OmniPage 
Web, è sufficiente seguire sei passi 
fondamentali: 

/ trasformazione di un documento car¬ 
taceo in un file OP Web; 

✓ creazione di "zone" da riconoscere, 
alternativamente e separatamente, 
come testo e come grafica; 

✓ applicazione delle tecniche di OCR 
(fin qui lo sviluppo è lo stesso di OP 
Pro); 

✓ outlinmg della struttura del documen¬ 
to. OP Web esamina il file e crea un 
layout della struttura del documento 
originale, basandosi sulla suddivisio¬ 
ne in zone effettuata al momento del¬ 
la ricognizione; 

/ selezione di parti od oggetti da utiliz¬ 
zare come componentistica HTML. In 
questa fase, oltre a creare gli oppor¬ 
tuni link e ancore, a determinare 
stringhe "sensibili" e altro ancora, si 
potrà inserire, nel testo, codice 
HTML previsto dall’utente pei scopi 
particolari; 

/ la fase finale è, infine, rappresentata 


Finora, per quanto sofisticato e po¬ 
tente (in condizioni ideali viene assicu¬ 
rato il 99% di resa finale) OmniPage 
Pro non è una novità. 

Lo è invece OmniPage Web. giunto 
alla versione 1.5, che potemmo definire 
la versione verticale del Pro, dedicata al 
Web. Cosa fa è presto detto; la sezione 
OCR del prodotto trasforma accurata¬ 
mente un documento stampato (con le 
sue immagini) in un testo editabile; una 
volta conclusa quest'operazione, Om¬ 
niWeb analizza la struttura del docu¬ 
mento e lo trasforma in un completo si¬ 
to Web, dinamico, con pagine separate 
per ogni capitolo o sezione originaria. 

E, per buona giunta, esso crea link di 


OmniPage Web in azione, facile e ra¬ 
pido il wizard di analisi e composizio¬ 
ne. soddisfacenti i risultai’ 


dal salvataggio del prodotto 
in codice HTML, e dal suc¬ 
cessivo test (il pacchetto pre¬ 
vede anche una scorciatoia 
diretta del tipo "Save and 
Launch...”). 

Come dicevamo poco pri¬ 
ma, quindi, la cosa è abba¬ 
stanza facile, anche se non è 
che si possano sviluppare, in 
questo modo, prodotti di 
grande sofisticazione. Ma il principio 
adottato è valido; chi ha polso fermo 
nella costruzione di pagine WWW non 
utilizza certo prodotti come OP Web. 

Chi invece ha poca dimestichezza 
con gli editor HTML troverà molto prati¬ 
co adottare questo sistema, che co¬ 
munque garantisce pur sempre risultati 
soddisfacenti, specie se si considera il 
minimo sforzo applicato. 


Conclusioni 

Beh, da un pacchetto che è giunto 
alla versione 10, non ci si poteva aspet¬ 
tare di più e di meno La spiegazione 
del paradosso sta nel fatto che, dopo 
tante versioni, tutto quello che c’era da 
scoprire, per dirla in parole banali, è 
stato fatto; ma c'è ancora tutto il tem¬ 
po e il modo per raffinare sempre di 
più il buon prodotto già esistente. Sal¬ 
vo poi trovare, nell’evoluzione delle 
tecnologie, una nuova palestra di svi¬ 
luppo (parliamo di OmniPage Web) 
che, per essere all'inizio, avrà tempo e 
modo di far valere la maestria dello 
staff che ha portato a far diventare indi¬ 
scusso leader il prodotto fratello. 652 


possibile, di mantenere corpo 
e tipo dei caratteri utilizzati 
nell’originale, e la finestra di 
verifica e di correzione orto¬ 
grafica è divenuta più agile, e 
paragonabile a quella di un 
buon wp Buona e utile è la 
possibilità di riordinare o can¬ 
cellare pagine nel caso di una 
scansione multipla, e nume¬ 
rosi sono i formati di possibile 
salvataggio del documento in¬ 
terpretato. Interessante è an¬ 
che il comando "Invia come 
posta" che trasforma il pro¬ 
dotto finale in un file attached 
che può essere unico per tutte le pagi¬ 
ne, o frazionato in tanti documenti ag¬ 
ganciati poi a un messaggio di posta 
elettronica (viene comunque gestita da 
OmniPage tutta la procedura di crea¬ 
zione del messaggio e, se lo si deside¬ 
ra, di spedizione). 


OmniPage Web, 
un occhio su WWW 


□ I»IBI *I I I I BM=il«l «IDI l-~-*- d ■.?! 
l'va’ 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


119 



















































di Pierfrartcesco Fravolini 


, OverView 



Creative Labs 
SoundBlaster Live! 
Platinum 



dei computer multimediali. 

Della ultima generazione di schede au¬ 
dio Creative ci siamo già occupati sul lon¬ 
tano numero 190, del Dicembre 1998, 
con la prova della SoundBlaster Live!. Do¬ 
po più di un anno eccoci ancora a parlare 
di questo prodotto, o meglio della nuova 
versione della diffusissima scheda con i/o 
digitale, ancora oggi la più economica del 
mercato. La SoundBlaster Livel è ben no¬ 
ta agli appassionati, perché ha di fatto tra¬ 
slocato la parte audio PC dal vecchio slot 
ISA della AWE 32 e 64 al più moderno e 
performante bus PCI, ottenendo un netto 
miglioramento nelle prestazioni. Inoltre è 
stata una delle prime ad avere quattro 
uscite per quattro altoparlanti e prese di 
ingresso ed uscite digitali, per collegare 
direttamente sorgenti di alta qualità come 
registratori DAT, ecc. 

Tra le caratteristiche peculiari della Li¬ 
ve I in tutte le sue versioni, c'è il sofistica¬ 
tissimo sintetizzatore MIDI, basato sia 
sulla sintesi hardware che software, e so¬ 
prattutto basato sul chip EMÙ 10K1, un 
processore DSP capace di elaborazioni 
audio di livello superiore. Inoltre, ottime 
prestazioni audio permettono di utilizzare 
il computer proprio come se fosse un re¬ 
gistratore audio digitale di elevata qualità. 

La nuova versione della scheda non 
presenta differenze sostanziali con quella 


Quando ero piccino, andavo spesso al 
negozio di mio nonno, al centro, a curiosa¬ 
re un po’. Mio nonno, che mi amava alla 
follia, mi portava sempre in giro per il cen¬ 
tro a fare spese, e spesso ci fermavamo 
in un baretto li vicino per bere qualcosa, lo 
prendevo sempre un'aranciata e mio non¬ 
no chiedeva al cameriere- "per favore, un 
caffè e una San Pellegrino'’. Si, perché 30 
anni fa dire aranciata e dire San Pellegrino 
era la stessa cosa. Un po' come il Walk¬ 
man, che è nato come marchio di pro¬ 
prietà della Sony ed è diventato sinonimo 
di riproduttori a cassette portatili. Anche 
nell'informatica ci sono esempi di questo 
genere; il piu evidente è il legame fortissi¬ 
mo tra IBM e il PC. Ancora oggi si dice 
"PC IBM" per indicare un personal com¬ 
puter compatibile, mentre si dice "Sound- 



II progiamma di gestio¬ 
ne della scheda 6 Li- 
veilVare 3 0, software 
che può essere anche 
liberamente scaricato da Internet per 
aggiornare i driver delle schede Live' 
della generazione precedente. In dota¬ 
zione alla scheda troviamo Cubasis 
VST un programma di editing musica¬ 
le MIDI ed audio, che è la versione 
entry levai del piu famoso software 
Cubase, della Steinberg. utilizzato an¬ 
che negli studi di registrazione 


Blaster" o "compatibile Sound¬ 
Blaster" per indicare una scheda 
audio, a conferma di quanto è 
stato importante IL marchio 
SoundBlaster, e più propriamen¬ 
te Creative Labs, nello sviluppo 


120 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 






























Sul Uvei Drive II troviamo Ingresso e uscita digitale Icon connessioni sia ot¬ 
tiche che elettriche), un ingresso aux stereofonico ed un ingresso microfo¬ 
nico con regolazione del livello. Sul modulo sono presenti anche un ingres¬ 
so ed una uscita MIDI. 



Le connessioni della scheda sono le stesse della Livel prima versione, e 
cioè ingresso linea e microfono, due uscite stereo e porla joystick/midi. In 
più troviamo una connessione digitale elettrica in uscita, su un mini jack di 
colore giallo 


della generazione precedente, se si eccet¬ 
tua il LivelDrive II, un modulo aggiuntivo 
di connessione veramente utile. Ma an¬ 
diamo per ordine. 

L'attuale produzione si basa, come 
quella dello scorso anno, su due differenti 
versioni della SoundBlaster Live!: una 
economica e l’altra più costosa. La prima 
si chiama SoundBlaster Live! 1024 e l'al¬ 
tra SoundBlaster Live! Platinum. Le sche¬ 
de sono identiche, più identiche di quelle 
dello scorso anno, che differivano proprio 
nel lay-out della scheda e in alcune con¬ 
nessioni. In questo caso invece la scheda 
Live! vera e propria è la stessa, in tutto e 
per tutto. Su alcuni lotti di produzione la 
1024, cioè quella base, ha i jack di uscita 
cromati, mentre l'altra li ha dorati, con l'in¬ 
gresso microfono schermato; in altri lotti 
invece le schede sono perfettamente 
identiche. La versione Platinum presenta 
però un dispositivo, il Live!Drive II, come 
abbiamo detto, che sostituisce ed integra 
la schedina con le connessione digitali 
presente nella versione precedente. 


Il LivelDrive II 

E' in pratica un modulo di connessione 
analogico-digitale aggiuntivo. Si installa al 
posto di uno spazio vuoto sul frontale del 
computer, dato che occupa un vano tradi¬ 
zionale a mezza altezza (quello dei lettori 
CD-ROM per intenderci). Questo modulo 
offre una serie di connessioni aggiuntive 
davvero notevole, che facilita enorme¬ 
mente il collegamento audio del compu¬ 
ter con dispositivi esterni. Innanzitutto il 
posizionamento frontale delle prese dà la 
possibilità di collegare e scollegare appa¬ 
recchi senza i soliti contorsionismi sotto la 
scrivania, e poi. rispetto alla versione pre¬ 
cedente, la dotazione di prese è maggio¬ 
re. Si hanno infatti un ingresso audio ste¬ 
reofonico analogico ausiliario, un ingresso 
microfonico (che esclude l'ingresso ausi¬ 
liario) comprensivo di un comodo poten¬ 
ziometro che ne regola il livello (molto più 
comodo degli slider virtuali del mixer di 
Windows), una uscita cuffia, con relativo 
controllo di volume, e un i/o digitale in 



La vera novità della SoundBlaster Live 1 è sicura¬ 
mente il box LivelDrive II, che aggiunge nume¬ 
rose possibilità di collegamento alla già ottima 
dotazione della versione precedente della sche¬ 
da Il LivelDrive II va inserito nella parte frontale 
del computer, nello stesso spano in cui mette¬ 
remmo un lettore CD-ROM 



Sulla scheda troneggia il chip EMUtOK I, il cuo¬ 
re della scheda, responsabile delle ottime pre¬ 
stazioni della Live! Oltre al chip sono visibili le 
connessioni interne analogiche e digitali per il 
CD. e una ulteriore presa aux. oltre al pettine 
per il collegamento del modulo LivelDrive 


standard S/PDIF, con terminazioni sia 
elettriche (su due pin jack RCA) che otti¬ 
che (con due connettori in standard TO- 
SLINK). Sempre sul LivelDrive II troviamo 
inoltre una coppia di prese MIDI, con i 
classici connettori DIN pentapolari, ai quali 
attaccare una tastiera, un expander oppu¬ 
re qualsivoglia strumento musicale MIDI. 

Alle prese presenti sul LivelDrive van¬ 
no poi aggiunte, naturalmente, quelle che 
si trovano direttamente sulla scheda, cioè 
un ulteriore ingresso microfonico e un in¬ 
gresso linea principale, due uscite ste¬ 
reofoniche analogiche per quattro altopar¬ 
lanti (che si escludono quando si inserisce 
la cuffia) e una uscita digitale elettrica. 
Inoltre assieme alla scheda viene fornita 
una staffetta supplementare, sulla quale è 
alloggiato un altro connettore, questa vol¬ 
ta multipolare, la presa "Digital DIN", che 
rappresenta una uscita digitale aggiuntiva 
per il pilotaggio dei sistemi multicanale di¬ 
gitali della Creative, come il Digital Thea- 
tre. Il LivelDrive II si collega alla Live! con 
un cavo "fiat" tipo quello dei dischi EIDE, 
di colore più scuro, collegato ad un petti¬ 
ne presente sulla scheda. Il LivelDrive è 


quindi un vero e proprio apparecchio a sé 
stante, con molti circuiti integrati e molte 
funzioni. Gli acquirenti della vecchia ver¬ 
sione della Live! oppure della Live! 1024 
possono acquistare solamente il LivelDri¬ 
ve Il ordinandolo direttamente alla Creati¬ 
ve da Internet, collegandosi ad esempio a 
www.creative.com (il prezzo è all'incirca 
di 100 sterline), mentre non viene distri¬ 
buito per i canali di vendita tradizionali, al¬ 
meno non per il momento. 

Conclusioni 

La Livel si conferma come la migliore 
e più economica tra le schede audio 
"economiche" per computer. Il LivelDri¬ 
ve II è l'arma vincente perché rende ancor 
più comodo e facile da usare un prodotto 
di elevate prestazioni. La Live! Platinum è 
la scheda ideale per l'hobbista evoluto 
che vuole tirar fuori il massimo delle pre¬ 
stazioni dal suo computer, soprattutto nel 
campo dell'audio editing, senza spendere 
le cifre spesso doppie o triple delle sche¬ 
de semi professionali. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


121 
















di Pierfroncesco Frovolini 


OverView 



Typhoon TView 
Timer Box 


Il computer è diventato ormai il cen¬ 
tro della raccolta di informazioni quoti¬ 
diana, soprattutto di quelle informazioni 
prese da Internet, attraverso i vari new¬ 
sgroup e i vari siti disponibili. Con l’ag¬ 
giunta di questo piccolo dispositivo, 
Typhoon, il vostro potatile può trasfor¬ 
marsi in un comodo apparecchio televi¬ 
sivo, aggiungendo quindi anche questo 
ulteriore media ai mezzi per la vostra 
raccolta di informazioni. Piccolo, legge¬ 
ro e trasportabile, il Typhoon TView è in 
pratica un sintonizzatore televisivo dota¬ 
to di interfaccia USB. Proprio questa ca¬ 
ratteristica permette da un lato una ele¬ 
vata comodità di utilizzo e di installazio¬ 
ne, dall'altro consente di utilizzare il si¬ 
stema con i computer portatili, e quindi 
anche in viaggio, a tutto vantaggio della 


versatilità. Inoltre la possibilità di acqui¬ 
sire filmati, seppure non di qualità ele¬ 
vatissima, e di codificarli per la pubblica¬ 
zione su internet estende il suo utilizzo 
anche ad un uso creativo. 


L’installazione 

La procedura di installazione non è 
delle più semplici e tra l’altro non è 
nemmeno ben documentata sullo scar¬ 
no manualetto. In pratica va prima fatto 
partire il CD-ROM in autostart e installa¬ 
ti parte dei driver. 

Dopo aver riavviato Windows biso¬ 
gnerà collegare il TV tuner alla porta 
USB del computer e quest'ultimo, dopo 
aver rilevato la presenza dell’apparec¬ 


Typhoon TView Tuner Box 

Produttore e distributore: 

Anubis Italia Sri, Via Rocca Impanale 43/a, 
Roma Tel 39 06 79811738 
Fax 39 06 79816371 

Prezzo (IVA inclusa!, i. 229 000 


chio esterno, provvederà a caricare l’ul¬ 
tima parte dei driver. 

L’installazione hardware è invece 
semplicissima, basta collegare il dispo¬ 
sitivo sul bus USB del computer ed il 
gioco è fatto. Il TV tuner prende l’ali¬ 
mentazione direttamente dal bus. In 
ogni caso è possibile alimentarlo con un 
adattatore esterno stabilizzato da 5 volt, 
oppure prendendo l’alimentazione dalla 
connessione della tastiera, mediante 
una serie di cavetti ed adattatori. In 
questo modo il TV tuner può essere uti¬ 
lizzato praticamente in ogni condizione, 
anche collegato a quei computer porta¬ 
tili che non mandano la corrente di ali¬ 
mentazione al bus USB quando sono 
alimentati a batteria. 


Utilizzazione 

A parte l’installazione, il prodotto è 
piuttosto semplice da usare. Sulla som¬ 
mità dell'apparecchio c'è il pulsante di 
accensione, che è attivo solamente nel 
caso non si adotti l’alimentazione dal 
bus USB; in quest’ultimo caso infatti il 
TView viene spento o acceso diretta¬ 
mente dal software di gestione. Un pro¬ 
gramma gestisce tutte le funzioni 
dell'apparecchio, a partire dal cambio 
dei canali, fino alla scelta delle dimen¬ 
sioni della finestra video. A tal proposito 
va detto che, oltre che dalla presa an¬ 
tenna, il TV tuner può prendere il segna¬ 
le anche da due prese aggiuntive, una 
videocomposita e una s-video In que¬ 
sto modo l’apparecchio può essere uti¬ 
lizzato anche collegato ad un videoregi¬ 
stratore o una telecamera, oppure ad 
un ricevitore satellitare. Inoltre è possi¬ 
bile registrare filmati, seppur a basso 
framerate e con una risoluzione massi¬ 
ma di 320x240 pixel. Questo apparec- 
chietto può essere quindi utile ad acqui¬ 
sire filmatini da pubblicare su Internet 
oppure da distribuire su CD-ROM, an¬ 
che se la qualità non può essere certa¬ 
mente comparata con quella di schede 
di acquisizione video dedicate. A tale 
scopo assieme al TV tuner viene fornito 
anche Reai Producer, un programma 


122 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 












Typhoon TView Tuner Box 





VideoLiveMail 

Utility Driver jfr 

MSIE(include NetMeeting) 

Reai Producer 

RealPIayeiv 

DirectX^M 


OOtf 


La realizzazione interna 
è molto accurata ; l'ap¬ 
parecchio è di fatto co¬ 
stituito da due schedine 
separate: una contiene 
il tuner TV Ila grossa 
scatola metallica) men¬ 
tre l'altra supporta gli in¬ 
gressi video m banda 
base Icomposito e s-vi- 
deol e i circuiti di inter¬ 
facciamento con il com¬ 
puter. 


che permette di catturare filmati e codi¬ 
ficarli in formato RealVideo, il formato 
principale per lo streaming in tempo 
reale su Internet. Reai Producer è in 
grado di compattare audio e video in 
maniera da poter spedire lo stream con 
il protocollo TCI/IP con un transfer rate 
adatto ad essere inviato con i normali 
modem (e comunque selezionabile 
dall'utente) e con la migliore qualità che 
tale framerate permette sfruttando la 
compressione dei dati Nel CD-ROM a 
corredo troviamo inoltre Internet Explo¬ 
rer e NetMeeting, per la chat in audio e 
video su Internet, e Video Web Mail, 
per mandare e-mail contenenti filmati. 

Tornando al programma, una volta at¬ 
tivato appare come una ulteriore barra 
degli strumenti, con una serie di pulsan¬ 
ti tramite i quali è possibile cambiare ca¬ 
nale video, regolare il volume e accede¬ 
re alla configurazione dell'apparecchio. 




La dimensione massima della finestra è di 320x240 pixel, la qualità video à 
buona, ma il sintonizzatore non è particolarmente sensibile 


Il programma di gestio¬ 
ne, una volta attivato, 
appare come una ulte¬ 
riore barra degli stru¬ 
menti, con una serie di 
pulsanti tramite i quali 
e possibile cambiare 
canate video, regolare 
il volume ed accedere 
alla configurazione 
dell'apparecchio. 


Assieme al tuner viene 
fornito anche Reai Produ¬ 
cer, un programma che 
permette di catturare fil¬ 
mati e codificarli in for¬ 
mato RealVideo Viene 
inoltre fornito Internet 
Explorer e NetMeeting, 
per la chat in audio e vi¬ 
deo su Internet, e Video 
Web Mail, per mandare 
e-mail contenenti filmati. 


C'è da segnalare che il tuner non per¬ 
mette di memorizzare i canali, ma utiliz¬ 
za la suddivisione in canali video esi¬ 
stente in Italia (canali da 1 a 20 per la 
VHF e da 21 a 70 per la UHF). Questa 
caratteristica, che può apparire una limi¬ 
tazione, è in realtà una comodità, so¬ 
prattutto se si utilizza l'apparecchio in 
viaggio: spostandosi infatti da una loca¬ 
lità all'altra la disposizione in frequenza 
delle varie emittenti cambia e, ad esem¬ 
pio se si ha una televisione portatile, 
ogni volta è necessario memorizzare 
nuovamente i vari canali. 

L'audio può essere ascoltato o dall’al- 
toparlantino presente nell’apparecchio, 
oppure attraverso la scheda audio del 
computer, ma in 
questo caso è ne¬ 
cessario collegare 
l'apposita uscita 
del TV tuner all'in¬ 
gresso audio del 
computer II fun- 
zionamento 
dell'apparecchio 
appare buono. Il 
sintonizzatore vi¬ 
deo interno non 
appare molto sen¬ 
sibile e consiglio di 
non utilizzare l'an- 
tennina telescopi¬ 
ca fornita in dota¬ 
zione. ma di colle¬ 
gare il tuner diret¬ 
tamente alla presa 
antenna del palaz¬ 
zo. C'è da notare 

_che, utilizzando 

l'apparecchio con 
un computer dotato di Celeron a 350 
MHz, si ha un rallentamento generale 
delle operazioni non proprio trascurabile. 


Conclusioni 

Il TViev rende possibile utilizzare il 
proprio computer, portatile o desktop 
che sia, come apparecchio televisivo, 
senza particolari problemi e senza do¬ 
vervi installare una scheda aggiuntiva 
all'interno. Inoltre, può essere produtti¬ 
vamente impiegato per l'acquisizione di 
piccoli filmati da pubblicare su Internet 
o da distribuire su CD-ROM. 

A fronte di alcune limitazioni, come il 
rallentamento del computer e la non 
elevatissima sensibilità del sintonizzato¬ 
re, la buona versatilità ed il prezzo esibi¬ 
to lo rendono sicuramente appetibile 
per un'utilizzazione soprattutto con 
computer portatili. MS 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


123 




















di Franco Paiamaro 


OverView 



Asus AGP-V6800 
DDR Deluxe 

Con 32 Mbyte di SGRAM 
DDR, ingressi e uscite S-Vi- 
deo e Videocornposito, oc¬ 
chiali per la visiono stereo¬ 
scopica e software iri buridle 

Produttore: 

AsusTek Computer Ine 
www asus convitane 

Distributori: 

CDC Pomi 
Tel. 0587 2882 
Executive 
Tel. 0341 2211 

Frael 

Tel 055 696476 

Microtek Italia 
Tel 06 88643303 

Prezzo (IVA inclusa) 

Lire 750.000 


Asus AGP-V6800 
DDR Deluxe 


Vi ricorderete senz'altro delle buone 
prestazioni e delle caratteristiche tecni¬ 
che dell'acceleratore grafico provato 
nel numero 202 di MC: l'Asus AGP- 
V6600 Deluxe. 

Dello stesso produttore e della stes¬ 
sa famiglia di schede video abbiamo ri¬ 
cevuto in questi giorni quello che pos¬ 
siamo definire "l'evoluzione della spe¬ 
cie", un acceleratore grafico di prim'or- 
dine. dotato di processore nVidia 
GeForce 256 DDR e della nuova tecno¬ 
logia Doublé Data Rate per la memoria: 
la Asus AGP-V6800 Deluxe. 

La AGP-V6800 DDR implementa il 
bus AGP 4X ed è dotata di 32 Mbyte di 
SGRAM DDR da 6 ns, ingressi ed usci¬ 
te S-Video e videocomposito, piu il con¬ 
nettore proprietario per il pilotaggio de¬ 


gli occhiali LCD Stereoscopici in dota¬ 
zione 

Nella confezione troviamo anche tut¬ 
ti i cavi per la connessione della scheda 
ai vari dispositivi. 

Assieme all'acceleratore grafico è 
fornito in bundle un bell'assortimento 
di programmi e giochi: l'ASUS DVD 
software player versione 1.3.5, i giochi 
Drakan e Rollcage in versione Full, più 
il CD Games Power Pack con diversi 
giochi assortiti, Ulead VideoStudio 3.0 
SE +, MPEG II encoder per il video edi¬ 
ting e la cattura video MPEG II in tem¬ 
po reale. 

Come già detto la scheda impiega la 
memoria SGRAM DDR, questo tipo di 
memoria utilizza entrambi i fronti di sa¬ 
lita e discesa del segnale per raddop¬ 


piare il throughput dei dati. 

Essendo la frequenza operativa della 
memoria di 150 MHz, utilizzando que¬ 
sta tecnologia il risultato è identico a 
quello ottenibile utilizzando chip clocka- 
ti in modo tradizionale a 300 MHz 

E' interessante notare che la scheda 
grafica riporta la doppia nomenclatura 
32/64 Mbyte: evidentemente, in un 
prossimo futuro sarà disponibile una 
versione con 64 Mbyte di frame buffer 
(visto anche il supporto della GPU 
GeForce arriva fino a 128 Mbyte di me¬ 
moria). 

Il processore grafico GeForce 256 
DDR, oltre al supporto per questa parti¬ 
colare tecnologia di gestione della me¬ 
moria, ha la tecnologia QuadPipe ren¬ 
dering (capace di un fili rate di ben 480 
Mega pixel al secondo), il transform, li- 
ghting e il cube environment mapping 
in hardware. 


Come va 

Per consentire al lettore di confron¬ 
tare i risultati ottenuti con la Asus AGP- 
V6600 Deluxe provata nel numero 202 
di MC abbiamo deciso di utilizzare la 
stessa macchina di riferimento, un 


124 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 








Asus AGP-V6800 DDR Deluxe 


Pentium II a 350 MHz, su M/B Asus 
P3B con 64 Mbyte di RAM e Windows 
98; il benchmark utilizzato è il 
3Dmark99 MAX. 

La scheda acceleratrice è stata an¬ 
che provata con alcuni applicativi parti¬ 
colarmente pesanti dal punto di vista 
della visualizzazione 3D, come il CAD 



<Xr» fenfltamM* in trm «J or» 

t* t*u cnocM tw *w ■>««» 


meccanico ThmkDesign di 
Think3, applicativi di fotoritocco 
(Photoshop) e gli immancabili gio¬ 
chi... 

Per il benchmark abbiamo uti¬ 
lizzato il driver nella versione 
3.68 

Il risultato ottenuto dalla AGP- 
V6600 è stato, a 800x600 e 16 
bpp, di 3269 3Dmarks99. 

Alla stessa profondità di colore 


3DMARK 
39 MAX 




CovAMami 

*4*r<t«Nnrfai 


•3 . 

u 

M BnJlo. 


StvaPiaeel 


•J 


I risultati dei 
due bench¬ 
mark utilizzati 
nella prova 


3442 3DMarks 

3424 CPU 3DMarks 


« 

K 







La scheda acceleratrice 
Si nota immediatamente 
la ventolina che campeg¬ 
gia al centro del PCB. 
con sopra e a destra 
quattro degli otto chip di 
memoria SGRAM ISyn- 
chronous Graphics RAMI 
DDR, per complessivi 32 
Mbyte La frequenza di 
funzionamento reale 6 di 
150 MHz: grazie al proto¬ 
collo DDR. che sfrutta sia 
il fronte di salita sia II 
fronte di discesa del se¬ 
gnale. il risultato è para¬ 
gonabile ad una frequen¬ 
za di funzionamento ef¬ 
fettiva pari a 300 MHz 


Retro del PCB su questo lato sono posti i restanti quattro chip di me¬ 
moria. il livello costruttivo è veramente notevole. 

Il PCB IPnnted Circuit Board) della Asus V6800 è a quattro strati ed è lo 
stesso per la versione da 64 Mbyte Inon ancora disponibile). 


Al pari della AGP-V6600 provala nel numero 202 
di MC, la sezione connettori della scheda grafi¬ 
ca e molto completa, con I/O Videocornposito e 
S-V/deo. l'uscita VGA e il connettore per pilotare 
gli occhiali LCD 


e risoluzione, la Asus AGP-V6800 DDR 
ottiene 3442. 

In questa occasione abbiamo utiliz¬ 
zato anche la nuova versione del 
3Dmark (3Dmark2000), raggiungendo 
quota 2995; le due versioni del bench¬ 
mark non sono ovviamente confronta¬ 
bili, e per un po’ di tempo le pubbliche¬ 
remo entrambe, in modo da permette¬ 
re di effettuare confronti con le prove 
precedenti. 

Si tenga presente che le prestazioni 
della macchina di riferimento, dal punto 
di vista puramente elaborativo, non so¬ 
no proprio di ultimissima generazione, 
anche se di buon livello: solo 3424 
Cpu3Dmarks; per cui il risultato ottenu¬ 
to dall'acceleratore grafico (inconsueta¬ 
mente allineato alle prestazioni del ben¬ 
chmark sintetico della CPU) è da rite¬ 
nersi eccellente. 

Non dubitiamo, infatti, di poter otte¬ 
nere numeri di primo piano utilizzando 
processori di prestazioni più alte (Pen¬ 
tium III e AMD Athlon). 

La qualità di visualizzazione è eccel¬ 
lente; sono possibili combinazioni di ri¬ 
soluzione e frequenze di refresh ben 
fuori dalla portata dei monitor di tipo 
non professionale. 

Raccomandiamo senz’altro questa 
scheda acceleratrice, sia per l'ottimo 
rapporto prezzo/prestazioni, sia per la 
flessibilità e la qualità della soluzione 
Deluxe proposta. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


125 







































di Raffaello De Masi 


OverView 



C++ 

Developer's Kit 


Strana la vita! L'orizzonte linguaggi è 
stato, per tanto tempo, nebbioso e privo 
di un raggio di sole, ed ecco che doveva¬ 
mo arrivare alla primavera del 2000 per ri¬ 
parlare, sullo stesso numero di MC, di 
due linguaggi. 

In fondo alla rivista troverete, nella ru¬ 
brica dedicata al Mac, la prova di Future 
Basic, un pregevole linguaggio dedicato 
al Macintosh, In quest'overview vi rac¬ 
contiamo, invece, di un linguaggio piu 
blasonato, un C++ dell’ultima generazio¬ 
ne, che viene a movimentare la tranquilla 
atmosfera, vagamente ristagnante, degli 
ambienti di sviluppo, dove Visual Basic, 
negli ultimi tempi, l’aveva fatta da padro¬ 
ne. più per demerito degli altri che per 
propri intrinseche virtù. 

Strana la vita, dicevamo! Venti anni fa 
erano tutti "programmatori"! E ce n’era 
anche motivo, visto che occorreva farsi 
tutto da soli; al massimo si trovava un 


word processor (che poi era poco più di 
un text editor), un onnipresente Visicalc, 
in cui scrivere significava adottare equili¬ 
brismi da acrobata, e qualche prodotto 
complementare, di grafica e di database, 
tanto difficile da maneggiare quanto co¬ 
stoso e, talora, inaffidabile. 

Ognuno era cosi costretto a costruirsi 
in casa le cose, adottando, nella stragran¬ 
de maggioranza dei casi, il BASIC, onni¬ 
presente su ogni macchina, o, per quelli 
di palato più sottile, il Pascal. I linguaggi 
alternativi si moltiplicavano a vista d’oc¬ 
chio, dal Lisp a Prolog, dal PL1 all’APL, fi¬ 
no a un improbabile ADA e un ancora 
meno credibile Modula2. Tutti mostri più 
o meno complessi (ma non ce n'era uno 
che non giurasse, nelle pagine iniziali del 
manuale, di essere facilissimo nell’uso), 
finché comparve il C e fece piazza pulita, 
in maniera assoluta e definitiva, di tante 
voci conclamanti, lasciando solo il BASIC 


C++ Developer’s Kit 
C++ Developer's Tool 

Technosoft 

Via Punta Bianca, 26 

00122 Roma 

tute//www thechnosotlweb.corr 
e-mail: locchetWBacm.orfi 

Prezzi (IVA inclusa): 

C++Developer's Kit L 209,000 

C++Developer's Tools L 409.000 


a fungere da vera alternativa e relegando 
a nicchie specializzate d'utilizzo pochi su¬ 
perstiti idiomi, come Cobol, Fortran e 
qualche altro, che sopravvivono spesso 
solo per nostalgico attaccamento di alcu¬ 
ni ambienti a vecchie tradizioni definitiva¬ 
mente tramontate 

Due prodotti 
per accontentare 
utenti diversi 

Ebbene, come dicevamo, l'avvento 
del C ha, di fatto, sgomberato il campo di 
qualunque dubbio o alternativa. C è C. e 
gli altri sono poco o nulla! E dopo C è arri¬ 
vato C++, infame denominazione di un 
ambiente ancora più efficace e articolato. 
E una nuova primavera è cominciata, do¬ 
po la scoparsa, senza rimpianto, dei "pro¬ 
grammatori” di una volta, e l'eclisse di 
quasi ogni tipo di concorrenza. 

Technosoft C++ è degno rappresen¬ 
tante dell'ultima progenie di tale linguag¬ 
gio; inserito in una famiglia di prodotti 
concorrenti di grande articolazione, viene 
fornito in due versioni principali; il C++ 
Developer's Kit e il C++ Advanced Tools 
for Ansi C++ Development. Il primo è un 
prodotto di base, sviluppato per chi, pur 
senza avere un’approfondita conoscenza 
del linguaggio in sé, desidera affrontare 
con una certa agilità l'area di programma¬ 
zione in linguaggio C, e realizzare soluzio¬ 
ni software dotate della massima portabi¬ 
lità. 

C++ Developer's Kit è stato sviluppato 
usando come base un sorgente C++ (e 
poi dicono che non esiste la generazione 
spontanea), è conforme agli standard AN- 
SI/ISO C++, e include tutte le caratteristi¬ 
che di questo linguaggio, comprese nota¬ 
zioni e sintassi standard, ed è infine 
conforme alle raccomandazioni X3J16. 
Questa assoluta limpidezza del set di co- 


126 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 











djgPP 


Qua 


C ++ Developer's Kit r?WW^ 


II ricco silo Techno- 
soli, completo di ogni 
genere di informazioni 
riguardo al linguaggio 
C++ 


f.tr 




DEPOT 


tanta diligenza ver¬ 
so le norme e di 
tanta standardizza¬ 
zione è la completa 
e sicura riutilizzabi- 
lità del software 
(cosa che poi ha 
fatto la fortuna del 
linguaggio CI. e la 
possibilità di con¬ 
correre, con il pro¬ 
prio contributo, ad 
arricchire le librerie, 
vero capitale della 
programmazione in 
C. siano esse per¬ 
sonali o messe a di¬ 
sposizione degli al¬ 
tri utenti. 

Il secondo pac- 
1 chetto è invece de- 
— 1 " —--1 stinato al professio¬ 

nista più avanzato; 
si tratta, ancora, del Developer's Kit, ma 
arricchito (da cui il nome di Developer's 
Tools) di quattro pièce complementari; 
una serie di specifiche aggiuntive per 
l'Unified Modeling Language. distribuite 


Aalcuni siti dedicati allo sviluppo dell'OOSE. re¬ 
penti nell'ampia webograha allegala al manuale 
d'uso. 


in una serie di primitive descritte punti¬ 
gliosamente nel manuale addizionale, un 
gruppo di estensioni destinate al Busi¬ 
ness Modeling. una serie di algoritmi, e 
una preziosa bibliografia Web ricca di rife¬ 
rimenti a documentazione standard, ad 
altri compilatori e librerie di pubblico do¬ 
minio, e a una vasta serie di siti costi¬ 
tuenti un'immensa libreria di codice sor¬ 
gente. 


Conclusioni 


Il kit di prodotti presentato in queste 
pagine rappresenta un efficace punto di 
partenza per chi desidera affrontare, in 
maniera professionale, la spinosa strada 
della programmazione. Partire dai prodot¬ 
ti della Technosoft è certamente un mo¬ 
mento vincente, considerando che si ha 
a disposizione un ambiente ben realizza¬ 
to, dotato di un buon manuale utente 
(non è un tutorial, per cui occorre fornirsi 
di un manuale del linguaggio, magari ac¬ 
quistando in libreria uno dei numerosi vo¬ 
lumi disponibili), e costruito per consenti¬ 
re all'utente un approccio completo fino 
alla soluzione finale (sono compresi, dif¬ 
ferentemente nei due prodotti, anche un 
Borland C++ Builder Trial edition, un 
UML standards 1.1, un Together/C 2.21 
e l'indispensabile Code Varrior 3, 
anch'esso in versione Lite). Il prodotto gi¬ 
ra su un Pentium 486/D o su un qualsiasi 
Mac. e il supporto è assicurato diretta- 
mente dall'autore. 


f+ Developer’s Kit' 

<J> anc*<3 TooM fo» ANtt C++ 0«»*op m »n» 


mandi lo rende compatibile con i più dif¬ 
fusi compilatori C++ per ambiente Mac e 
Windows. 

Il pacchetto è realizzato in conformità 
agli standard OOSE (Object Oriented 
Software Engineering), rispettando quan¬ 
to previsto da ULM (Unifìed Modeling 
Language) nelle tecniche di programma¬ 
zione orientata all'oggetto. Il risultato di 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


127 

























































































di Raffaello De Masi 


OverView 



Philips Voice 
Tracer 


Non mi permetto nemmeno di pensa¬ 
re di poter giudicare e neppure di espri¬ 
mere un'osservazione sulla giustizia delle 
decisioni divine, ma spesso mi vien da 
pensare che il Padre Eterno, prima di as¬ 
segnare il dono della parola alla mia si¬ 
gnora, poteva almeno concedersi una 
pausa di riflessione. 

Immagino già che molti lettori, ma¬ 
schietti, vorrebbero essere qui con me, a 
dimostrare la loro solidarietà, e prevedo 
altresì che un gruppo altrettanto nutrito di 
fascinose lettrici mi potrebbero racconta¬ 
re di mariti, al contrario, più sordi della 
muraglia cinese; per la legge dei grandi 
numeri, le cose si dovrebbero bilanciare. 
Ma credo sia dato di fatto che il miglior 
equilibrio familiare si verifichi nelle case 
dove la loquacità muliebre è perfettamen¬ 
te compensata dalla sordità maschile. 

Credo che ogni lettore abbia, nella sua 


vita, vissuto il terrificante momento in cui, 
al massimo della concentrazione in un'at- 
tivita. sia essa lavorativa che hobbistica, 
sente la terribile domanda: "Cosa stai fa¬ 
cendo?". Quel è la risposta giusta? quale 
è la ricetta per sopravvivere a tanta cala¬ 
mità naturale? 

Sono ventanni che cerco invano la so¬ 
luzione, anche se ho spesso sognato di 
mia moglie resa afona da un microbo an¬ 
cora sconosciuto. Ad allevarli, questi bat¬ 
teri, e a venderli, magari via WWW, si fa¬ 
rebbe una fortuna. Ma non esistono, e 
ancora la voce è la protagonista della no¬ 
stra vita quotidiana. Già. la voce; da qual¬ 
che anno è entrata anche nel mondo si¬ 
lenzioso dei computer. Al computer, oggi, 
si detta, attraverso WWW si ascolta la ra¬ 
dio. si scambiano messaggi. Ci sono siti 
che ci leggono la posta via telefono, e 
servizi di trasmissione di breve messaggi- 



stica via cellulare. Insomma, ci si può fare 
di tutto. Ma occorre avere , pur sempre, 
un computer a portata di mano. 

La voce a portata 
di taschino 

E invece Philips ci ha pensato, e ci ha 
liberato della necessità di accendere il 
computer o di indossare una cuffia per in¬ 
viare messaggi "parlati". Finora la via più 
diretta per inviare una e-mail vocale era 
quella di creare, attraverso il registratori- 
no di sistema, un file WAV o .MID, e di 
inserirlo, come file attached, in un mes¬ 
saggio tradizionale di posta elettronica. 
Alcuni Client di posta già possedevano al 
loro interno qualche faciiity del genere; 
un esempio per tutti è Eudora, che, con il 
plug-in Pure Voice creava un file QCP 
(Qualcomm Purevoice) che veniva poi in¬ 
viato come attachment al messaggio di 
posta. Il problema è che non sempre si è 
accanto al PC, o si ha voglia di accenderlo 
e bardarsi di tutto l'armamentario neces¬ 
sario. E poi ci sono casi in cui, pur nella 
necessità di dover redigere un messag¬ 
gio, si e impossibilitati, per indisponibilità 
dei mezzi o per impraticità delle condizio¬ 
ni logistiche, a registrare usando un PC. 
Ecco allora una soluzione rapida, efficien¬ 
te, poco costosa ed affidabile per rag¬ 
giungere lo scopo in maniera facile e as¬ 
solutamente pratica; nessun PC da ac¬ 
cendere e nessuna periferica da utilizza¬ 
re; solo un oggettino, della grandezza di 
un pacchetto di sigarette siimi E, ovvia¬ 
mente, qualcosa da dire. Philips Voice 
Tracer è un registratorino pesante non 
più di una cinquantina di grammi. dotato 
delle funzionalità proprie di un registrato- 
re portatile; quindi play, record, avanti e 
indietro veloce. Essendo un registratore 
dedicato a conservare messaggi, permet¬ 
te di selezionarli passando automatica- 
mente a quello precedente o successivo 


128 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 











Ih HO0K4 VMn V, fra**. 2 

'+ - y. j j ^ « >< j m 

U*A fa*. C«w Uo*. Etov* ^W** V-urto, * 


Irtfwio |2J «*a..t> 


Ricorse del 
computer 



l& 

«^yeel3 O^lC^ 0^2(01 J$L) «r | Si«*ar* 

jU J&l 


Una volta inserito nella porta PCMCIA Philips 
Voice Tracer viene visualizzato come una me¬ 
moria di massa, con relativa lettera indicativa. 


Philips Voice Tracer 


£* MMK* Uufa» V* emo 2 

Lodo ’agb Cm Ionia «mia Elmna Homi Vauku ' 


'«Orafi _J CVWMDOWSt'Ertlce'Kvo.i canata 




Soggettino (non sapremmo altrimenti co¬ 
me chiamarlo) è alimentato da una batte¬ 
ria AAA che gli fornisce energia per circa 
tre ore di funzionamento ininterrotto (in 
alternativa si può usare una batteria ricari¬ 
cabile, con una durata, tra le ricariche, di 
circa un'ora). Dotato di un foderino, misu¬ 
ra 10,7x54x10,5 mm e registra file .WAV 
per una durata massima di 16 minuti (pari 
a 4 MB di memoria interna- non è possi¬ 
bile eseguire upgrade della memoria). Im¬ 
maginiamo di stare effettuando un so¬ 
pralluogo e di dover riferire successiva¬ 
mente; non c'è possibilità di prendere ap¬ 
punti e un microregistratore sarebbe po¬ 
co pratico (appena rientrati dobbiamo in¬ 
viare notizie al nostro capo, e non abbia¬ 
mo tempo per battere alla tastiera le no¬ 
te), Questo discreto accessorio, pratica- 
mente invisibile, fa al caso nostro. Appe¬ 
na avremo a disposizione il nostro portati¬ 
le, inseriremo l'oggettmo nella porta 
PCMCIA; il PC rileverà VoiceTracer come 
una nuova memoria di massa (e, in fon¬ 
do, lo è) contenente una serie di file au¬ 
dio che trasferiremo sul PC e invieremo 
come allegati di un messaggio di e-mail. 
Già, perché dimenticavamo di dirvi che 
occorre disporre di una porta PCMCIA, 


/ file vocali prodotti dal 
registratorino possono 
essere maneggiati co¬ 
me file attached e 
ascoltati con il piu sem¬ 
plice dei sound editor. 


Nuova 

cartella 


Copia di evito!.. 
Audio W*»a 


Modificato 
29/02/00 20 01 


Oimannon#. 292 Kft 


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poco importa se raggiungibile su un de¬ 
sktop o, come più probabile, su un note¬ 
book. Occorre dire che la resa audio, an¬ 
che attraverso il minuscolo e sottilissimo 
altoparlantino incorporato nella periferica, 
è buona (la campionatura è a 8.000 Hz). 
La comprensibilità, specie si tiene il mi¬ 
crofono molto prossimo alla bocca (il fil¬ 
traggio del rumore di fondo è buono, an¬ 
che se il microfono 
aMBwiii non è direzionale) è 
assicurata, e i file 
possono essere 
usati, con un di¬ 
screto successo, 
anche con un rico¬ 
gnitore vocale. Non 
è prevista una fun¬ 
zione di autospe¬ 
gnimento, anche 
se il consumo, in 
stand-by , è irriso¬ 
rio. 






:=;.-ir£r 


Il sito di SpeechPhihps. 
con i diversi prodotti 
dedicati alla gestione 
della voce 


Conclusioni 

Prodotto vertica¬ 
le di raffinata tec¬ 
nologia, VoiceCen- 
ter svolge un com¬ 
pito forse non an¬ 
cora ben individua¬ 
to dalla grande 
massa dell'utenza. 
Effettivamente l'e- 
mail vocale non ha 
ancora raggiunto 
una grande diffu¬ 
sione, fatto questo dovuto probabil¬ 
mente alla farraginosità d'uso dei tool 
di registrazione standard su un PC. Voi- 
ceCenter è stato costruito per superare 
proprio questo gap, mettendo a dispo¬ 
sizione un oggettino compatto, legge¬ 
ro, discreto e facile da usare, con una 
discreta capacità (in 16 minuti, hai vo¬ 
glia di dire cose!) e utilizzabile per tanti 
altri scopil Ne desiderate sapere uno? 
Mettiamo, a cominciare da me, le mani 
in tasca e tiriamo fuori tutti i pezzetti di 
carta con su segnati numeri di telefono 
o indirizzi di e-mail. Sfido chiunque a ri¬ 
cordare a cosa corrispondono, se non 
ci abbiamo messo un minimo di riferi¬ 
menti. Non è più semplice accendere 
per un attimo il registratore e dire 
"Naomi Campbell, numero 0123- 
456789 (non correte al telefono, non è 
quello giusto!)? sapete quanto tempo 
ci vuole per registrare questo messag¬ 
gio? più o meno, cinque secondi! sape¬ 
te quanti numeri di top model potete 
registrare prima di scaricarli sulla rubri¬ 
ca? un paio di centinaia! sapete che in 
sedici minuti si può leggere, senza cor¬ 
rere e con voce intonata e chiara, que¬ 
sto articolo due volte? «fi 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


129 











































Di Bruno Rosali 


OverView 


Terratec 
AudioSystem 
EWS88-MT 


Con la EWS88-MT 
stiamo evidentemente c 
innanzi allo stato dell'arte 
in fatto di audio digitale 
su PC. 

Basta pensare ai dieci 
canali multitraccia di cui 
è dotata in ingresso e 
uscita, la risoluzione al meglio dei 24-bit 
e con una frequenza di campionamento 
capace di estendersi fino a 96 kHz, pas¬ 
sando per i consueti 44.1 e 48 kHz. Non 
bastando ciò, si pensi anche al distributo¬ 
re audio con cui viene fornita e al softwa- 
re-bundled che, dal Samplitude Basic, 
passando per il microLOGIC 4.0. arriva 
ad offrire, tutto compreso nel prezzo, an¬ 
che il mitico Steinberg WaveLab 3.0! 


La confezione 

Ricca, ricchissima. L'hardware è costi¬ 
tuito dalla scheda PCI EWS88-MT, il mo¬ 
dulo mixer 88AX, un cavo di connessio¬ 
ne a basso voltaggio per il collegamento 
esterno tra scheda e mixer, il flat-ribbon 
equivalente per il collegamento interno e 
una serie di cavi di collegamento RCA- 
minijack. 

E' inoltre presente anche un adattato¬ 
re per raccordare i cavi di connessione 
tra scheda e mixer (quando si procede al 
collegamento interno). Alla manualistica, 
limitata a due guide di circa 80 pagine re¬ 
datte in lingua inglese e tedesca, si uni¬ 
sce infine il CD-ROM di sistema. Su que¬ 
sto, oltre alle versioni elettroniche in for¬ 
mato Acrobat degli stessi manuali, non¬ 
ché una ricca lista di FAQ (Frequent An- 
swer Questioni, troviamo le directory dei 
driver rispettivamente dedicati a Win¬ 
dows 95, 98 e NT, quindi il software di 
gestione, i programmi "bundled" (Sam¬ 
plitude Lite e microLogic 4.0!) più una 
moltitudine di applicativi freeware e sha¬ 
reware. 




Terratec AudioSystem 
EWS88-MT 


Costruttore: 

Terratec 

http //www terratec net 

Prezzo n.d 



In con¬ 
fezione esterna all’Au- 
dioSystem, Terratec ha 
visto bene di aggiungervi ad ulteriore 
supporto software la versione 3.0 del 
WaveLab 3.0 della Steinberg. Ovvero il 
sistema di editing audio ideale Al solito, 
a parte la valenza della scheda e delle 
sue varie "suppellettili" hardware, il valo¬ 
re aggiunto portato dal software è di in¬ 
dubbia consistenza. Addirittura - se pen¬ 
siamo alla presenza di applicativi come il 
WaveLab 3.0, il Samplitude Lite e il mi¬ 
croLogic - siamo su cifre che raggiungo¬ 
no tranquillamente i due milioni di lire. 


Scheda e modulo mixer 

La EWS88-MT è una scheda in stan¬ 
dard PCI in grado di gestire un sistema 
audio fino a dieci canali multitraccia, a 24 
bit S/PDIF e con una risoluzione massi¬ 
ma di 96 kHz. Il rapporto segnale/rumore 
garantito in uscita analogica è superiore 
ai 108 dB 

Dal punto di vista del cablaggio, 
TEWS88 concentra in una "half-size" 
componenti e circuitazione di alta qualità. 
Cuore del sistema e l'Engine EWS svi¬ 
luppato dalla stessa Terratec e preposto 
al controllo di tutte le operazioni di I/O, 
codifica e decodifica Intorno all'Engine 
ruota tutto il resto, ovvero due connes¬ 
sioni per l'output audio di altrettanti CD- 
Dnve attestati all’ingresso, una coppia dì 
connettori per il Sync IN/OUT di altre 
eventuali schede EWS88-MT connesse 
in cascata - sono supportate fino a 4 
EWS88 contemporaneamente attestate 
al sistema - e il connettore interno (dupli¬ 
cato anche esternamente) per l’intercon¬ 
nessione con il modulo mixer. Esterna¬ 


mente, oltre all’appena citato 
connettore per l’interconnes¬ 
sione con il modulo mixer, 
sulla basetta di fissaggio tro¬ 
viamo inseriti i controlli per il 
monitoraggio del segnale 
■ d’uscita (connessione mim- 
jack) e, tramite due connettori 
dedicati, per la gestione In/Out 
dei segnali digitali (S/PDIF). 

Il controllo per il monitoraggio, benché 
apparentemente limitato dalla qualità di 
una connessione mim-|ack, è comunque 
capace di fornire un output da 18 bit di ri¬ 
soluzione e sample-rate massimo sup¬ 
portato pari a 48 kHz. Un segnale piu 
che sufficiente per trasportare segnali di 
servizio o per indirizzare l'output verso ri¬ 
produttori esterni come casse acustiche 
per PC o ingresso verso impianti HiFi. 

La capacità "Multi-Channel’’ offerta 
dalla EWS88 e gestita, Play e Ree, da 
uno speciale driver denominato ”MC In- 
terleave” per mezzo del quale è possibi¬ 
le controllare via software gli 8 canali au¬ 
dio provenienti dal modulo mixer e ren¬ 
derli m un unico file Wave usando un 
normale programma di HD-Recordmg 
(come ad esempio Samplitude Lite - tra 
l'altro compreso nel bundled - o un altro 
prodotto, magari già disponibile, quale 
potrebbe essere l’ottimo CoolEdit PRO). 

Dal punto dì vista pratico, tutto ciò si 
traduce in un sistema per Hard Disk Re- 
cording ad altissimo livello, in grado di 
operare in effettivo e pieno full-duplex, 
con fasi di registrazione contemporanea¬ 
mente al playback di fino a 16 canali au¬ 
dio Le operazioni di conversione, sia 
D/A che A/D, vengono realizzate con un 
range dinamico pari a 100 dB e in over- 
sampling (64x in A/D e 128x in D/A). Il 
segnale di input è gestibile in modalità 
S/PDIF tramite collegamenti coassiali e 
sempre gestendo la fase a pieno nume¬ 
ro di bit (24) e di risoluzione (96 kHz), Il li¬ 
vello del segnale d'ingresso può essere 
infine ottimizzato con un gain massimo 
pari a +18 dB e a passi di 0.5 dB 

Per quanto riguarda il modulo mixer 


130 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 







32ZaMHH 

r— so» a™ i 



'TJr 


•- AJLaJ — j 




Terratec AudioSystem EWS88-MT 


II TS404 durante una 
fase di lavoro nella 
quale metteremo a 
punto un nostro sam¬ 
ple 


compreso nella confezione della EWS88- 
MT, questo è capace di controllare in 
analogico fino ad 8 ingressi e 8 uscite, 
più due connessioni MIDI. All'interno del 
modulo è presente un convertitore ad al¬ 
ta qualità in grado di supportare conver- 


II software 
“bundled” 

Emagic microLo- 
gic AV. Uno dei mi¬ 
gliori sequencer 
Audio-MIDI non 
può non trovare nella EWS88 la base 
ideale per completare un sistema pro¬ 
duttivo di assoluto livello. La sinergia tra 
l'hardware e il software è cosi profonda 
che il microLogic assume un funziona¬ 
mento ridotto nel momento in cui, instal- 


altri tool principali, come le funzioni dì co¬ 
pia multiple, fade, crossfade, editing di¬ 
namico (ovvero in fase di riproduzione e 
con verifica immediata), equalizzazione e 
le raffinate caratteristiche di conversione 
dei parametri qualitativi. 

Buzz. Altro pacchetto da creativo puro 
è questo ottimo Digital Composer che 
Terratec promuove in confezione con 
tutte le schede in catalogo. Lo abbiamo 
già visto in funzione nella DMX e lo ritro¬ 
viamo compreso anche nel package del¬ 
la EWS88. 

WinJey. Applicativo per Disc Jockey 
in grado di procedere a mixing, sovrim¬ 
pressioni in rap ed altre effettizzazioni 
che possono essere imposte sia in tem¬ 
po reale durante la riproduzione che 
messe in elenco in uno script poi esegui¬ 
bile in offline (in pratica un vero e proprio 
batch). 



siom Analogico/Digitale e Digitale/Analo- 
gico ad una risoluzione di 24 bit. A tali ca¬ 
ratteristiche. che fanno assurgere il si¬ 
stema a vero e proprio banco audio, il 
modulo unisce la peculiarità di poter es¬ 
sere montato direttamente nel PC ospite 
in un posto libero da 5" e 1/4 e costituire 
cosi un sistema compatto e dalla massi¬ 
ma praticità di utilizzo. Quanto viene at¬ 
testato agli ingressi, tramite il collega¬ 
mento PC-Link (interno via fiat o esterno 
via cavo), viene immediatamente riporta¬ 
to in ingresso alla scheda audio e ripro¬ 
dotto, tramite la gestione software del 
driver MC Interleave, attraverso il Con¬ 
trol Panel e, da questo, sulle pagine di la¬ 
voro degli applicativi di editing. 

A livello di caratteristiche fisiche gli 8 
canali audio analogici messi a disposizio¬ 
ne dal modulo mixer sono di tipo non bi¬ 
lanciato con input singolarmente switch- 
abili a livelli di sensibilità compresi tra i 
+4 dB e i -10 dBV. 


WaveLab 30 la Rolls Royce dell'Audio Editing ' 


lato su di un sistema privo della scheda 
in questione, ne rileva l'assenza. Tra le 
caratteristiche che in sinergia l'hardware 
e il software raggiungono, spiccano il 
pieno supporto all'HD-Recordmg alla 
massima qualità dei 96 kHz. la messa a 
punto e immediato utilizzo dei sample 
generati al meglio dei 100 dB dalla 
EWS88 e la resa in tempo reale degli ef¬ 
fetti e dei vari controlli (Time-code e 
SMPTE compresi) offerti. 

Samplitude Basic. L'Audio Editor che 
di base viene offerto nel bundled della 
EWS88 è l'ottimo Samplitude che, mal¬ 
grado sia fornito della versione Basic, of¬ 
fre comunque il meglio delle sue caratte¬ 
ristiche: registrazioni multitraccia, 
rec/play simultaneo e resa degli effetti in 
tempo reale su una o più tracce contem¬ 
poraneamente. Inalterati anche tutti gli 


Steinberg WaveLab 3.0. Il vero fiore 
all'occhiello dell’offerta Terratec. Da solo 
è in grado di emulare il prezzo d'acquisto 
della scheda, eppure Terratec lo "rega¬ 
la" ai propri clienti. Il risultato è che ac¬ 
quistando la EWS88, non solo si entra in 
possesso di hardware altamente qualita¬ 
tivo. ma anche del miglior editor audio in 
circolazione 

Raccolta di shareware audio e musi¬ 
cale. Non bastando il "bundled” ufficiale, 
Terratec inserisce nel CD-ROM di siste¬ 
ma una lista di ben 42 applicativi sha¬ 
reware che spaziano, per qualità e ambi¬ 
to applicativo, dall'editing audio, alla con¬ 
versione multiformato (Awave) al se- 
quencing. al CD-Ripper e alla codifica 
MPEG. Inclusi nella lista anche gli Editor- 
Librarian, con un paio di ottime alternati¬ 
ve per la realizzazione di sample, come 
ad esempio l'ottimo TS-404 e il Virtual 
Sampler. 

«s 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


131 



































































































di Franco Paiamaro 


OvervieVi^ 



*■ <* ?. 
(gititi u»™"' 


OnStream 


OnStream 


OnStream 

tcho 


Unità a nastro Onstream DI30 

Unità interna a nastro digitale Onstream DI30 
con interfaccia IDE-ATAPI e capacità del sup¬ 
porto di 30 GByte 

Produttore: 

OnStream B.V. 
www.onstream.corr 
Tel 800 780882 

Distributore: 

Naos 

Tel. 059/214454 
Datamatic: 

Tel. 02/285061 

Prezzo UVA esclusa): 

Drive: Lite 643.000 

Cartuccia da 30 Gbyte: Lire 86.000 


19" bit registrati (una quantità impres¬ 
sionante, dieci miliardi di miliardi di bit!); 
questa affidabilità è 10.000 volte miglio¬ 
re di quella di un disco rigido di fascia 
alta. 

La testina di lettura/scrittura ha 8 ca¬ 
nali, consentendo alti transfer rate con 
velocità lineare del nastro relativamente 
bassa. 


Unità a nastro 
Onstream DI30 


Sebbene abbiamo recentemente par¬ 
lato di drive a media rimovibile, era pa¬ 
recchio tempo che non capitava in reda¬ 
zione un dispositivo a nastro per l'archi¬ 
viazione ed il backup dei dati. 

La definizione è di sapore vagamente 
antica, vengono in mente immagini di 
mastodontici computer IBM con file e 
file di "armadi", contenenti bobine 
di nastro magnetico a vista... 

Nulla di tutto ciò: il drive 
che vi presentiamo questo tc y- . 
mese è una modernissima 
unità interna da 5 pollici e 1 
mezzo (occupa un vano 
uguale a quello dei lettori 
CD-ROM), con interfaccia 
IDE-ATAPI e utilizza cartucce 
a nastro magnetico dalla capacità di ben 
30 Gbyte compressi (assumendo una 
compressione di 2:1, per una capacità 


fisica della cartuccia di circa 15 Gbyte). 
La tecnologia utilizzata è la ADR (Advan¬ 
ced Digital Recording): l'affidabilità di 
questa tecnologia è molto alta, un bit 
perso ogni "10 alla 



Meccanica e lo¬ 
gica di gestione del drive separati 


Le otto tracce digitali permettono an¬ 
che l'implementazione di un algoritmo 
di correzione di errore con i dati di parità 
distribuiti spazialmente, in modo tale da 
recuperare comunque l'integrità dei dati 
anche se una traccia è totalmente per¬ 
sa. In bundle con il drive è fornito un 
software applicativo per la gestione, 
l'archiviazione ed il ripristino dei backup 
effettuati con II drive: Onstream Echo. 

Il software è compatibile con la piat¬ 
taforma PC e Windows 95, 98 e NT. 

Si tratta di una soluzione 
software/hardware completa ed innova¬ 
tiva, basata su di un concetto ultracol¬ 
laudato, dotata di supporto drag & drop, 
backup automatico 
e ripristino di sin¬ 
goli file. Il funzio¬ 
namento del 
software di 
backup è in ef¬ 
fetti compieta- 
mente auto¬ 
matico e tra- 
sparente: 
una volta 
fissato l'in¬ 
tervallo di 
tempo al- 
a sca- 
d e n z a 
del qua- 


132 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 
















le il software cerca i file nuovi o modifi¬ 
cati da aggiungere al nastro, il program¬ 
ma eseguirà l'operazione in back¬ 
ground, occupando una quantità mini¬ 
ma di risorse di sistema; se non fosse 
per il ronzio sommesso del drive in fun¬ 
zione, non ci si accorgerebbe neppure 
del suo funzionamento. Il ripristino dei 
file è estremamente semplificato; è 
possibile, utilizzando il 

database dei file salvati, _ 

trovare rapidamente i 
dati cercati e la cartuc¬ 
cia dalla quale effettua- _ 

re il ripristino. 

E' addirittura possibile aprire diretta- 
mente il file all'Interno dell'applicazione 
con cui è stato creato: ammettiamo ad 
esempio di avere un documento di 
Word, che è stato precedentemente ar¬ 
chiviato su cartuccia. 

Con il comando "apri" di Word è 
possibile aprire il documento dalla car¬ 
tuccia e successivamente salvarlo esat¬ 


ta cartuccia uti¬ 
lizzata dal drive a 
nastro 


Unità a nastro 
Onstream DI30 


Lato connessioni del drive: da sinistra, il connet¬ 
tore a 40 poli IDE. il /umper per la selezione ma¬ 
ster/slave e II connettore di alimentazione, del 
tipo comunemente utilizzato dai drive lloppy da 
1,44 Mbyte 


tamente come se si stesse lavorando 
su di un disco rimovibile. 

La velocità dichiarata di trasferimen¬ 
to, però, non è entusiasmante: fino a 1 
Mbyte al secondo, o 3,6 Gbyte per ora; 
per effettuare il backup di un disco da 
18 Gbyte si impiegano la bellezza di 5 
ore. Si tratta comunque di un tempo re¬ 
lativo, in quanto è necessario effettuare 
il backup completo 
della macchina solo 
una volta, dopo di 
che il software Echo 
provvedere ad ag¬ 
giornare il backup di 
volta in volta solo 
con i file risultati mo¬ 
dificati o nuovi alla 
scadenza del periodo 
impostato. 

Una caratteristica 
importante del 


Una schermata del pro¬ 
gramma Onstream Echo. 
Si tratta di un applicativo 
semplice da usare, intui¬ 
tivo e potente 


La domanda sorge spontanea: a chi 
può servire una unità a nastro? La quan¬ 
tità di persone che 
risponderà afferma¬ 
tivamente potrebbe 
stupire: ormai, an¬ 
che un utente do¬ 
mestico potrebbe 
decidere di acqui¬ 
stare un dispositivo 
come questo. 

Le motivazioni 
sono da ricercare 
nella quantità dei 
dati che oggi si ten¬ 
de ad accumulare 
sui nostri dischi rigi¬ 
di: basta una 

mezz’oretta di vi¬ 
deo digitale in for¬ 
mato DV riversato 
dalla nostra Handy- 
cam per riempire la 
bellezza di 9 Gbyte! 
Senza contare i file 
mp3, le immagini digitali, il backup... 

In parole povere, non è necessario 
essere l'amministratore di una rete 
aziendale per sentire il bisogno di più 
spazio a disposizione. Inoltre, diversa- 
mente da quello che si potrebbe pensa¬ 
re, si tratta di un sistema molto econo¬ 
mico. 

Il costo per megabyte dei supporti è 
infatti irrisorio: 2,86 lire (piu IVA)! Si trat¬ 
ta del supporto riscrivibile a più basso 
costo oggi disponibile, con in piu un'af¬ 
fidabilità molte volte maggiore di quella 
di qualsiasi disco rigido. 

Il drive, dal canto suo, costa circa 
650.000 lire; si tratta di una cifra abbor¬ 
dabilissima, comparabile a quella di un 
buon masterizzatore di CD-ROM di mar¬ 
ca, ma con una capacità del supporto 
oltre trenta volte superiore. 

Concludiamo affermando quindi che, 
malgrado l'apparente lentezza di trasfe¬ 
rimento dei dati e valutando la sempli¬ 
cità di installazione ed uso (alla portata 
dell'utente medio), il drive rappresenta 
una soluzione valida ed economica per 
l'archiviazione di dati sia per l'utenza 
consumer, sia per le esigenze dell'uten¬ 
za professionale. MS 


software è quella di salvare le diverse 
versioni dei vari file (in poche parole, 
l'applicativo non sovrascrive i file con lo 
stesso nome sul nastro): in questo mo¬ 
do, è possibile scegliere e recuperare la 
versione del file che ci interessa. 


Conclusioni 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


133 



































di Pierfrancesco Fravolini 


OverView 




Plextor 

PlexWriter 12/4/32 


Plextor è stato per molto tempo il pri¬ 
mo costruttore mondiale di meccaniche 
per CD-ROM, ed è tuttora uno dei più af¬ 
fermati produttori di lettori e masterizza- 
tori. La qualità dei prodotti della ditta 
giapponese è da sempre il suo punto di 
forza: è proprio per la qualità e la realizza¬ 
zione senza compromessi che i prodotti 
Plextor si sono affermati come lo stan¬ 
dard di fatto nella masterizzazione. 

Tra 1 nuovi dispositivi recentemente 
annunciati spiccano due mastenzzatori: 
I'8/4/32. capace di masterizzare ad 8x t 
CD-R e a 4x i riscrivibili, del quale ci sia¬ 
mo già occupati nel numero 202 di MC. 
e questo masterizzatore superveloce 
PlexWriter 12/4/32, che come dice la si¬ 
gla stessa è in grado di registrare dati ad 
una velocità di 12x in scrittura, circa 
1800 kB al secondo, 4x in riscrittura, con 
un transfer rate di 600 kB/sec e ben 32x 
in lettura, raggiungendo in questo modo 
quasi le prestazioni di un hard disk delle 
precedenti generazioni. 


Sempre più veloci 

La tecnologia in questo campo si sta 
affinando sempre di più, e le prestazioni, 
che solo pochi mesi fa sembravano irrag¬ 
giungibili, sono già alla portata di tutti. In 
questo caso è la ricerca della maggiore 
velocità la spinta al miglioramento della 
tecnica e quindi all'aumento delle presta¬ 
zioni Basti pensare che fino ad un paio di 


anni fa la velocità degli hard disk di uso 
consumer si attestava attorno ai 1500- 
2000 kbyte al secondo, mentre quella dei 
lettori CD-ROM arrivava a malapena a 4 o 
8x, cioè a circa 1200 kbyte/sec in lettura. 
Oggi questi valori si hanno in scrittura, e 
rendono il supporto CD-R versatile quasi 
come un piccolo hard disk. La differenza 
tra la velocità che si ha in lettura ed in 
scrittura è data principalmente dal fatto 
che. mentre in lettura il laser non deve 
far altro che accorgersi delle transizioni 
tra i *pit* e i "land", le unità base che me¬ 
morizzano le informazioni sul CD-R, in 
scrittura lo stesso laser deve 'bruciare* il 
dye, il materiale fotosensibile sul quale 
vengono memorizzate le informazioni, e 
per far questo impiega naturalmente un 
certo tempo, molto più alto della sempli¬ 
ce scrittura. Se la velocità di scrittura au¬ 
menta, diminuisce di conseguenza il tem¬ 
po che il laser deve impiegare per la bru¬ 
ciatura. Ma siccome i pit e i land che van¬ 
no incisi sul CD devono essere della stes¬ 
sa dimensione di quelli incisi a velocità 
più bassa, va da sé che si è costretti ad 
utilizzare una potenza di scrittura più alta, 
con conseguente diminuzione della vita 
del laser stesso e maggiore dissipazione 
di calore. Per quanto riguarda la durata 
del laser la Plextor dichiara 4.800 ore in 
lettura e 2.000 ore in scrittura Inoltre au¬ 
mentare la velocità significa rendere più 
critiche tutte le temporizzaziom del dispo¬ 
sitivo, a partire dalla sincronizzazione del 
clock di scrittura, cioè la velocità con la 
quale vengono incisi i pit, con la velocità 
di rotazione del disco, che, come ricordia¬ 
mo, è variabile: più alta al centro e più 
bassa in periferia. 


per mantenere co¬ 
stante da un lato il 


Sul pannello posteriore 
notiamo II grosso petti¬ 
ne per la connessione 
SCSI, il connettore per 
l'alimentazione e i pon¬ 
ticelli per la scelta de! 
l'ID del canale SCSI 
Accanto a questi, sono 
presenti alcuni pin per 
le connessioni audio 


Plextor PlexWriter 12/4/32 

Costruttore: 

Plextor Europe, Excelsionlaan 9, 1930 Zaven- 
tem, Belgio www Plextor corri 

Distributore: 

Arlec S.r.l., Via Aldobrandeschi 47. Roma 
Tel 06.66.50.01 - WWW Jhìbc-ìI 
Prezzi IVA esclusa, 
versione interna L 856 000 

veisione esterna L 1 009 000 


134 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 

















Plextor PlexWriter 12/4/32 


B.I I»1 


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£ V2 PX4 OTS 

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CD-R FKW12415 
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« POXTOaSVlO# CliftOU Metri H 0)0) 


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transfer rate e dall'altro la densità dei dati 
sulla superficie del CD. L'aumento di ve¬ 
locità rende poi più critico il passaggio dei 
dati dal computer al masterizzatore. Il di¬ 
spositivo in prova adotta una connessio¬ 
ne Ultra SCSI, già di per sé capace di ele¬ 
vati transfer rate. Ma il nemico è sempre 
in agguato e i computer moderni, dove il 
sistema operativo ogni tanto decide, di 
par suo, come impiegare le risorse, pos¬ 
sono comunque portare al blocco della 
registrazione se qualche applicazione in 
funzione durante la masterizzazione ri¬ 
chiede il controllo della macchina. Ecco 
quindi che in questo caso è importante 
avere un buffer tampone nel quale il 
computer inserisce i dati che poi verran¬ 
no estratti dallo scrittore. Il buffer del 
12/4/32 è di ben 4 megabyte, grande il 
doppio di quello dei masterizzatori più 
lenti, e questo assicura un flusso dei dati 
sufficiente a portare a termine la maste¬ 
rizzazione anche con più applicazioni in 
funzione (senza esagerare mi raccoman¬ 
do!). Il dispositivo è compatibile con tutti i 
formati CD esistenti, in particolare è in 
grado di realizzare i CD Text, il nuovo for¬ 
mato per i CD audio; i CD Text sono nor¬ 
mali CD audio che contengono inoltre da¬ 
ti testuali come 1 titoli e gli autori dei brani 
e dell'intero disco; tali informazioni pos¬ 
sono venir lette dai CD player dell'ultima 
generazione e appaiono sul display, per 
:erca dei brani. Con 

questo masterizza¬ 
tore Plextor, e con i 
normali programmi 
di masterizzazione, 
è possibile registra¬ 
re tali dati, su un 
CD masterizzato, 
insieme alle tracce 
audio. 



M«o»*X) ip-rt 

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II software Plex- 
Tools. fornito in 
bundle con il ma- 
sterratore, per¬ 
mette di tenere 
sotto controllo il 
funzionamento 
del masterizzatore 
visualizzando 
informazioni come 
la versione del 
firmware, il posi¬ 
zionamento dei 
jumper ecc IL 
programma fun¬ 
ziona molte da 
player per 1 CD au¬ 
dio e consente di 
fare copie tisiche 
dei dischi in ma¬ 
niera semplice. 


Costruzione 


Il masterizzatore si presenta come 
una normalissima unità interna, ed oc¬ 
cupa un modulo mezza altezza. Anche i 
comandi frontali e le connessioni poste¬ 
riori sono quelle classiche presenti sui 
masterizzatori. Sul pannello posteriore 
di questa unità notiamo infatti il grosso 
pettine per la connessione SCSI, assie¬ 
me al connettore multipolare dell'ali¬ 
mentazione ed ai ponticelli per la scelta 
dell'ID. Sono presenti inoltre i classici 
pin per le connessioni audio interne al 
computer. Di questo apparecchio esiste 
anche una versione esterna che in prati¬ 
ca non è altro che un 12/4/32 racchiuso 


in una scatolina dotata di alimentatore. 

La dotazione software è completa e 
consente di utilizzare subito il dispositi¬ 
vo, senza dover acquistare programmi 
aggiuntivi. In bundle troviamo infatti il 
disco di WinOnCd, giunto alla versione 
3.7, un ottimo e completissimo pro¬ 
gramma di masterizzazione che consen¬ 
te di realizzare oltre ai CD audio e dati 
anche foto CD, Video CD e dischi per 
Macintosh. Visto che il masterizzatore è 
in grado di gestire anche la registrazio¬ 
ne in packet writing incrementale, nella 
confezione è presente anche il pro¬ 
gramma PacketCD, sempre della Ce- 
Quadrat, che consente di utilizzare un 
disco CD-R, e ancora di più un CD-RW, 
come se fosse un 




Assieme all'apparec- 

JJh 

chip viene fornito il 

m 

programma di maste- 


rizzazione della CeQua- 


drat WinOnCd, un otti- 

a* 

mo e completissimo 

Omm 

programma giunto alla 
versione 3 7 



o b ri 


ir 


(3 * 


jCvBATlfAlXI 



Caratteristiche dichiarate 


Interfaccia: Ultra SCSI. Buffer dati: 4 MB Caricamento disco: cassetto automatico Ve¬ 
locità di registrazione: CD-R 12x (1800 kB/s), 8x (1200 kB/s), 4x (600 kB/s), 2x (300 kB/s), 
CD-RW , 4x (600 kB/s), 2x (300 kB/s). Velocità di lettura: 32x (4,8 MB/s PCAV), 20x (3,0 
MB/s CAV). Tempo di accesso: 160 msec a 32x. Tempo di espulsione disco: 4 sec 
Uscite: analogica anteriore con minijack per cuffia, posteriore analogica stereofonica e digi¬ 
tale Dimensioni: 146x41,3x202 mm Peso: 1,2 kg. 


hard disk registran¬ 
do i dati semplice- 
mente con un 
drag&drop dalla fi¬ 
nestra della gestio¬ 
ne risorse a quella 
del CD-R. 

Appena avuto 
tra le mani questo 
gioiellino lo abbia¬ 
mo subito impe¬ 
gnato in masteriz¬ 
zazioni spinte, in 
particolare regi¬ 
strando mentre il 
computer era im¬ 
pegnato in altre 
applicazioni, In 
nessun caso si so¬ 
no avuti errori di 
buffer underrun 0 
errori di scrittura e 
il masterizzatore ha registrato sempre i 
suoi dischi correttamente. La velocità è 
altissima e consente di copiare un CD 
pieno in circa 5-6 minuti ed inoltre per¬ 
mette di sfruttare al massimo la scrittu¬ 
ra packet, proprio come se si stesse re¬ 
gistrando dati su un drive Zip 0 su un 
piccolo hard disk. 

KE 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


135 












































me ruoto in 


cne ;i 'unzione da noi 
svo'tù ..c! gioco identi- 
tica una tabella di prò- V 

prieta. i et sempliticare ^ j 

se siamo un guerriero w 
avremo molla forza, pòco ' m ^ 
cervello e'jgoca magia, se sia- * f 
mo un mago esattamente (Jop- 
posto 

Nel popolo il gioco di ruolo viene 
identificato come quello con draghi e 

che 


gnomi: FF 
non è cosi 


Vestiamo i panni di Squali (abbreviati- serie di provi 
vo di squallido “> Non direi proprio), un ai- segnate, 
tante ragazzo di 17 anni che «moscia- Alla fine 
mo all'inizio in un'accademia militare, mentre lo fa 
ma del nostro gn nno fanno parte altri quindi siamo 
personaggi tutt con un "ruolo" ed II gioco di 


scena lavittoriaè certa. 

Nello sconta tra i pers 
no un ruolo rilevatale m 
volta imparate, possolìfcj 
te per avere la meglio. In' 


FINAL FANTASY Vili 


Prodono dalla Squaresolt 
Distribuito dalla LEADER Spa 


Prezzo al pubblico 119.900 


di Pierpaolo Turifto 


GIOCHI 


cens 


Se si riescono a sfor- -^ 

nare ben 8 episodi della 
stessa serie ci sarà qual¬ 
cosa di molto valido sot- m 

lo Secondo questo B 
semplice e torse banale 
Oculato, Final Fantasy 
; -l un vidogii'i ••) imin-f I 
(libile per tutti coloro che I 
si considerano appassio- 
nati. 15 ] 1 

Il gioco si può riassu^ >5\ 
mere in un RPGcUole 
playing game, ndr^ediamo’dopo die 
mistero sia) dagli occnl a mandorla, ov¬ 


ij L mmrnà 

Que;*cotl 601 



Rmom 632 



vero un'avventura grafica in cui^erso* 

naggi hanno lineamenti manga (i fumet¬ 
ti o cartoon Japan, un'altra ndr). 

Il gioco di ruolo iRPG vds (vedi sopra, 
ndr)) è nient'altro che un'avventura in 

cui i protagonisti hanno delle caratteri¬ 
stiche che si riassumono in forza, 
lità, resistenza, fortuna e potefflWagicn 
ovvero dei pararpatfi che (ambieranno] 
di volta in votoci di person aggio in per-| 
^■sonaggjp.MB 


un'arma ben precisi. 

Il gioco si snoda facendoci compren¬ 
derà cosa dobbiamo fare passo dopo 
fondamentalmente, guidiamo la 
nostra squagrayal compimento di una 
vengono via via as¬ 


tine salveremo il mondo, ma 
re lo facciamo non lo sappiamo e 
iamo più tranquilli. . a 
gioco di ruolo si discosta dagli aliti 
pattir 


di capacità; owero, se 
personaggio molto piu 
i meno di un aéfpo di 
ì certa. ' 
tra ^personaggi svolgo- 
tnte la magie, che, una 


issere utilizza- 
atti. durante il 


136 


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(rn^Su iS) 



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combattimento, possiamp dare un ordi¬ 
ne di attacco fisico oppure utilizzare i 
GF, ovvero Guardian Force, entità spiri¬ 
tuali, che, in simbiosi con il personag¬ 
gio, permettono di effettuare un'azione 
speciale. 

Proprio l'azione dei GF è la parte piu 
spettacolare del gioco 1 30-40 secondi di 
animazione manga per un incantesimo 
che ci lasciarmcantati... (altrimenti che.; 
incantesimo è?). 

Il gioco si snoda su un binario dal qua¬ 
le nòhici si può allontanare. Risulta quin¬ 


di un po’ statico, ma anche affascinante 
e originale: è quasi impossibile rimanere 
in stallo (chi gioca le avventure àa quan¬ 
to sia fastidioso); seguiamo le indicazio¬ 
ni fino alla fine, e giunti al termine è cer¬ 
ta la volontà di provare ancorar t jp 

Un successo, il simbolo di un gene¬ 
re, un cu)to tra i ragazzipiutto questo è 
il capolavoro della Squaresoft. 

Il prodotto è stato realizzato su Play¬ 
station e convertito su Pc, e questo si 
vede, ma nonostante ciò la grafica e 
l'audio sono di altissimo livello. 

Vi consiglio di giocarlo se avete un 
Pentium 2 266 senza scheda accelerata 
3D, oppure con una buona scheda vi¬ 
deo 3D anche un Pentium 200 ce la fa, 
32 Mb Ram anche se 64 sono meglio 
(bella scoperta eh?). 















QUAKE 3 ARENA 


Id è un marchio conosciuto ai più per 
aver saputo inventare un genere nel 
mondo dei videogiochi: lo 'sparatutto' 
in prima persona. 

Come molti di voi ricorderanno, qual¬ 


che lustro fa i possessori dei computer 
di tutto il mondo furono investiti del 
medesimo compito: sterminare i nazi¬ 
sti. La maggior parte dei partecipanti 
conobbe il gioco con il nome di "Wolf", 

desunto 
dalla di¬ 
rectory 
che lo 
contene- 


Le direzioni verso cui orientarci era¬ 
no solo 8, come la rosa dei venti, ma il 
gioco aveva in sé la trovata geniale che 
l'avrebbe reso immortale: era immersi- 
vo ed ipnotizzante. 

Dopo venne "Doom" e di II arrivò il 
vero 3D, la possibilità di giocare in rete 
locale, tutti gli editor per la personaliz¬ 
zazione e quindi il successo mondiale 
di John Carmack e soci. 




QUAKE 3 ARENA 


Prodotto dalla Id software 
Distribuito dalla LEADER Spa 


Prezzo al pubblico 119.900 

REQUISITI MINIMI- Pentium 2 266 - Scheda 

3D compatibile Open-GL - 64 Mb RAM 


va. In La Id dimostrò anche che esisteva 
realtà un nuovo canale di vendita chiamato 


questo capolavoro, 
ancora nel mio cuo¬ 
re, si chiamava 
"Wolfenstem 3D". 

Il gioco nella sua semplicità racchiu¬ 
deva suspense ed azione degna della 
migliore Hollywood: ci si aggirava all'in¬ 
terno di labirinti, armati con una pisto- 
letta, alla ricerca dei nemici, il tutto co¬ 
me se fossimo realmente li. 


shareware, diffuse i suoi prodotti in 
edizione parziale gratuitamente, per poi 
venderne valanghe a tutti quelli che vo¬ 
levano continuare a giocare laddove il 
demo si fermava. 

La società di Carmack. oggi anche 


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consigliere della Apple per il mercato 
consumer, consacrò la sua posizione 
con il primo episodio di "Quake", che 
sbarcò anche su Internet, e del quale 
mi appresto a raccontare le qualità del 
terzo episodio. 

Quake 3 Arena sconfessa le sue ori¬ 
gini destinandosi al gioco in rete: infatti 
è totalmente privo dell'aspetto avven¬ 
turoso di ricerca che segnava i suoi 
predecessori. 

Lo scopo è quello di uccidere l'av¬ 
versario più volte di quanto lui uccida 
te; ci troviamo all'interno di uno spazio 
ristretto popolato dì scale, passaggi, 
porte e soprattutto nemici. Come acca¬ 
deva nel passato, il gioco causa assue¬ 


fazione in tempi 
brevissimi, e forse 
ai più sensibili an¬ 
che una nausea do¬ 
vuta alla possibilità 
di muoversi a 360° 
in tempo reale. 

Il gioco ha una 
modalità stand-alo¬ 
ne che stanca per 
la sua impossibilità 
di vincere. Infatti i 
primi due livelli di 
difficoltà vedono i 
nostri avversari 
fuggire costante- 
mente, dal terzo in 
poi si trasformano 
in cecchini implaca¬ 
bili, velocissimi e 


dalla mira infallibile. 

Quindi, come 
sottolineato in pre¬ 
cedenza, il gioco ve¬ 
de il suo territorio di 
utilizzo in rete locale 
o Internet, in cui 
"l'umanità" dei par¬ 
tecipanti lo rende 
divertente e rigioca¬ 
rle all'infinito. 

Importante è te¬ 
nere a mente la va¬ 
rietà delle armi, ben 
9, dal pugno d’ac¬ 
ciaio al BFG10.000; 
è anche utile ricordare i 12 simboli del¬ 
le proprietà che si possono raccogliere 
nell'arena, dai medicinali alle armature, 
passando per l'invisibilità ed il teletra¬ 
sporto. 

Due parole sul hardware richiesto 
che è di tutto rispetto: vi consigliamo, 
per godere appieno delle meraviglie 
grafiche del prodotto, di caricarlo su un 
Pentium 3 con 128 mega di Ram ed 
una scheda grafica 32 bit accelerata 
3D. 

Se appena lanciato il gioco vi emo¬ 
zionate già per il logo Id che esplode 
nella roccia e vi scoprite a sorridere nel 
vedere il trailer di apertura, fate molta 
attenzione, si potrebbero perdere le vo¬ 
stre tracce nella vita normale per chis¬ 
sà quanti giorni seguenti! 

KE 


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gioco ed oggi della linea Sim City ha 
venduto 6 milioni di copie nel mondo. 

Oggi la Maxis ci riprova grazie anche 
alla possibilità di virtualità offerte dalla 
rete, cosi dalle nostre case potremo en¬ 
trare nelle case dei SIMS. 

Stavolta siamo il deus ex machina 
del quartiere dei Sims (persone simula¬ 
te), le loro vite saranno nelle nostre ma- 


THE SIMS 


Quando Will Wright creò Sim City 
dieci anni fa. non trovò nessuno dispo¬ 
sto a pubblicarlo, nessuno che potesse 
capire la validità di un gioco in cui non si 
vince e non si perde, si gestisce una 
città in tutti i suoi aspetti. 

Cosi Will fondò la Maxis, produsse il 


THE SIMS. 

DISTRIBUITO DA CTO Spa 

Prezzo al pubblico 109.900 

REQUISITI DI SISTEMA : 

Pentium 233 Mhz - 32 Mb RAM - 300 Mb 
Spazio Hard disk 

Su INTERNET : www theslms.com 


140 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 















U13£ 



farli vivere male o bene. 

I giorni andranno avanti con i proble¬ 
mi di sempre, ma anche con improvvisi 
disastri, incidenti, competizioni o scher¬ 
zi dei vicini. 

Dovremo costruire la casa dei nostri 
Sims in ogni dettaglio, ci preoccupere¬ 
mo di migliorarla non trascurando nes¬ 
sun dettaglio: dalla lampada al frigorife¬ 
ro, passando per la televisione e l'im¬ 
pianto stereo. 

Nel lavoro potremo decidere di farli 
diventare dei manager o degli attori, dei 
poliziotti o dei borseggiatori, portando 
con noi tutti i problemi che l'attività ci 
darà. 

Un set già pronto di personaggi ci 
darà la possibilità di iniziare subito, ma 
poi con l'esperienza potremo configura¬ 


ni, dovremo aiutarli nel trovare e svolge¬ 
re un lavoro, nei loro problemi familiari, 
nelle loro storie d'amore a di amicizia, 
condividere i loro umori. 

Anche stavolta non ci saranno vin¬ 
centi o perdenti, potremmo divertirci a 


re i nostri personaggi in ogni dettaglio. 

Dieci anni fa abbiamo costruito la 
città e l'abbiamo resa vivibile al massi¬ 
mo, oggi ci dobbiamo preoccupare dei 
cittadini I 

Ancora una volta il gioco è incredibil¬ 
mente innovativo, ci riporta alla mente i 
tentativi cinematografici di "Ed TV" o 
"The Truman Show", ma li sopravanza 
dandoci il ruolo del regista e non dello 
spettatore: la vita dei personaggi che 
popolano il gioco è incredibilmente 
umana, talvolta ci strappa un sorriso per 
eventi capitati a noi stessi o per la tragi¬ 
comica sequenza di eventi "sfigati" che 
si abbattono sulla famigliola virtuale. 


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E-mail, tip & trick 

Prima parte 

di Raffaello De Masi 



SamSpade è il miglior 
pacchetto per decifrare 
i misteriosi messaggi 
che l'header ci torni¬ 
sce; inoltre ha una 
grande Quantità di ca¬ 
ratteristiche aggiuntive 
. tutte destinate a pro¬ 
teggerci da ospiti non 
desiderati 


Beh, amici lettori di questa rubrica, 
doveva pur succedere. Discorrendo 
amabilmente di T&T era prevedibile che 
si parlasse anche di posta elettronica, 
tenendo conto che oggi l'e-mail è sicu¬ 
ramente l'area di maggior uso giornalie¬ 
ro del computer, gareggiando a piè pari 
con le applicazioni di word processing. 

Quanti messaggi si scambiano ogni 
giorno sul Web? A buon peso circa cin¬ 
quecento milioni, tra messaggi persona¬ 
li. di mailing list, di spam. Insomma un 
oceano smisurato che, se fosse di car¬ 
ta, abbisognerebbe del taglio di una stri¬ 
scia di foresta amazzonica visibile da sa¬ 
tellite. Fortunatamente ciò non è, con 
buona pace degli ecologisti (quelli seri, 
non quelli che a parlare sono buoni, ma 
ad andare in ufficio a piedi no!), e il fat¬ 
to che ogni giorno buttiamo nel cestino 
migliaia o milioni di bit non fa piangere 
nessuno, e non leva e non mette un 
grammo alle risorse della terra e al suo 
già pregevole livello d'inquinamento. 

Ovviamente, per la più grande attività 
di Internet, non potevano non fiorire ap¬ 
plicazioni potenti di supporto, destinate 
a facilitare e a diversificare il nostro la¬ 
voro, anche in base a specifiche esigen¬ 
ze. Desiderate essere raggiunti da solo 
un certo tipo di comunicazioni? sarete 
via per un certo numero di giorni, e vi 
serve di poter consultare continuamen¬ 
te la vostra posta? siete al centro del 
deserto del Kalahari, avete solo il cellu¬ 
lare a portata di mano, e attendete ordi¬ 
ni scritti dal grande capo? oppure non 
avete a portata di mano un computer, e 
vi piacerebbe comunque sapere che co¬ 
sa dice la posta ricevuta? Insomma, a 
queste e a mille altre esigenze suppli¬ 
scono le applicazioni di e-mail. 

Ciononostante il buon De Masi non 
vuole, in questa puntata di ABC, raccon¬ 
tarvi quello che può fare un pacchetto 
di posta elettronica; chi, appena appe¬ 
na, gironzola su Web, approda imme¬ 
diatamente alla posta elettronica (maga¬ 
ri mandando la prima lettera a se stesso 
- scagli la prima pietra chi non l'ha fat¬ 
to!) e certo non ci illudiamo di essere 


più esaurienti e piacevoli da leggere di 
quel che potrebbe essere, almeno a li¬ 
vello introduttivo, un buon manuale 
d'uso. E non parleremo neppure di pro¬ 
ve di prodotti (chi ha buona memoria ri¬ 
corderà che queste pagine già si sono 
occupate dello specifico argomento, 
con un'ampia carrellata di prodotti e re¬ 
lative prestazioni); non manchiamo, inol¬ 
tre, ogni tanto di eseguire prove mirate 
su quel che, volta per volta, di nuovo of¬ 
fre il mercato. L'argomento cui è dedi¬ 
cata questa puntata va un po' oltre, ten¬ 
tando di scavare nei più diffusi e accor¬ 
sati pacchetti di posta per cavarne pre¬ 
stazioni e caratteristiche nascoste o po¬ 
co note, cosi come sempre avviene da 
tempo in quasi tutte le applicazioni. 

Cartacce inutili! 

E’ bastato un giorno; solo un giorno 
lontani da casa e ci ritroviamo, il giorno 
successivo, con le nostre caselle piene 
zeppe di messaggi. E, confuso in que¬ 
sta pila di ciarpame inutile, c'è nascosta 
un’importante risposta di un grosso 
cliente. Come fare per separare il bibli¬ 
co grano dalla pula, come fare per but¬ 


tar via lo spam, la pubblicità inutile, i 
messaggi di newsgroup che oggi ci 
danno proprio fastidio? Insomma come 
fare per non perdere tempo in mezzo a 
un mare di messaggi? e come fare per 
evitare di scaricare spazzatura, rischian¬ 
do anche di beccarsi qualche virus? 

Partiamo, innanzi tutto, dallo spam, 
la 'mmonnezza pubblicitaria, le catene 
di S. Antonio che ci promettono fortuna 
e ricchezza, gli immancabili benefattori 
che pare non aspettino altro per indicar¬ 
ci come fare a guadagnare montagne di 
denaro senza muovere un dito 
Parliamoci chiaro, la posta elettronica fa 
parte della nostra vita, e ne regola, vo¬ 
lenti o nolenti, parte del corso. Quindi 
non consideriamola cosa da poco e pro¬ 
teggiamola, come proteggiamo la no¬ 
stra vita stessa. 

Innanzi tutto evitiamo in maniera as¬ 
soluta di distribuire, a destra e a manca, 
il nostro indirizzo di posta. Pensiamoci 
bene per un momento; daremmo a uno 
sconosciuto il nostro indirizzo e il nostro 
numero di telefono? e allora perché sia¬ 
mo cosi pronti a farlo di fronte a una 
scheda da riempire? Al limite, se pro¬ 
prio avete il dito che freme per compila¬ 
re un form, apriamo un account di po- 


142 


MCmicrocompuier n. 205 - aprile 2000 
































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of Spam Buttar i* ad-tupvortad *n0> hanoar ad. armamenti Tha 


i MailShìeld 


Numerosi i pac¬ 
chetti antispam- 
mimg disponibili 
in rete; quelli 
che vediamo so¬ 
no i più interes¬ 
santi e funziona¬ 
li. 


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sta diverso da quello che usate per la 
vostra corrispondenza personale, e 
usiamo questo per iscriverci a mailing 
list e a newsgroup. Ci sono un'infinità 


di siti che ci metteranno a disposizione 
indirizzi delocalizzati, e molti di questi 
consentono di modificare lo stesso indi¬ 
rizzo in modo che, se la situazione divie¬ 


ne incontrollabile, c'è sempre la possibi¬ 
lità di chiedere l'account, e buona notte 
ai suonatori! 

Come mi pare di aver anche già riferì- 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


143 





























































































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i m« And *•». «*ri Un» *mko*w yw* «w 

«nd fow«4 »«n«n Q»f)mO» u T»u «o> dn^2J 


<M )W UMn. » 


T — 


Non sempre i pac¬ 
chetti di antispam- 
mimg si limitano a 
gettare nella spazia¬ 
tura materiale non 
desiderato, alcuni of¬ 
frono pregevoli carat¬ 
teristiche aggiuntive. 


umano ma sia indistinguibile per un pro¬ 
gramma, ad esempio 

rdmANTISPAM@pluricomCANCELLALE 
PAROLEINMAIUSCOLO.it II nostro in¬ 
terlocutore capirà subito e cancellerà il 
materiale inutile, ma l'indirizzo sarà di 
utilità nulla per lo spammer. 

E, sempre a proposito di spammimg, 
evitiamo di leggere, in linea, messaggi 
in HTML. Il motivo è presto detto; gli 
spammer, proprio per accertarsi dell'au¬ 
tenticità degli indirizzi, inseriscono nello 
scritto un piccolo grafico (sovente è suf¬ 
ficiente un puntino colorato, spesso 
neppure visibile). Quando si legge il 
messaggio in linea, il nostro Client di po¬ 
sta chiama la pagina d'origine per scari¬ 
care questa pièce, e il robot dello spam¬ 
mer è capace, da questa comunicazio¬ 
ne, di verificare se l'indirizzo cui la co- 


to a un lettore, c'è sempre la possibilità, 
volendo, di sapere da dove il messaggio 
proviene; tutto l'itinerario seguito dalla 
partenza all'arrivo è conservato nell'hea- 
der, che può essere visualizzato in vario 
modo a seconda del pacchetto di posta 
utilizzato (ad esempio, in Netscape 
Messenger, aprire il messaggio e clic¬ 
care il comando View->Page Source). 
Ma sovente il contenuto della testata è 
più criptico, per il non addetto ai lavori, 
di un Codice Cesare; niente paura, 
WWW ci viene subito in aiuto. 
Scarichiamo il pacchetto SamSpade 
thttp.//samspaqe org] , copiamo l'hea- 
der del messaggio, e incolliamolo nella 
finestra del programma; SamSpade 
commenterà ogni elemento, aggiun¬ 
gendo una frase esplicante il significato 
di ciascun elemento (ivi compresi quelli 
falsificati - tecnica questa molto usata 


Impariamo a difenderci 

In ogni caso è importante non rispon¬ 
dere mai ai messaggi di evidente spam¬ 
ming, anche se questi invitano a segna¬ 
lare quando si desidera essere eliminati 
dalla lista. E' questa una tecnica molti 
usata per verificare se un indirizzo è 
corretto! Un altro piccolo consiglio, già 
ripetuto su queste pagine; quando si in¬ 
via un messaggio a un newsgroup, ren¬ 
dere non decifrabile automaticamente il 
nostro indirizzo di posta Ci spieghiamo 
meglio; gli spammer hanno programmi 
che monitorano continuamente le aree 
di newsgroup e individuano gli indirizzi 
di posta, facili da riconoscere per la pre¬ 
senza degli @. Camuffiamo il nostro in¬ 
dirizzo inserendo in esso una parola o 
frase che sia individuabile da un essere 


municazione è stata inviata è valido. 

Ovviamente è sempre consigliabile 
avere una mailbox di riserva, nel caso 
che quella d'uso corrente divenga inatti¬ 
va per qualche motivo. A proposito, se 
aspettate qualche messaggio importan¬ 
te , che non arriva, potete sempre veri¬ 
ficare se il vostro mail server sia attivo ( 
e magari anche quello del mittente, se 
ne conoscete i dati) eseguendo , su di 
esso, un ping. Aprire una sessione DOS 
con la sequenza StarttEsegui, battere 
COMMAND e premere il tasto OK. Al 
prompt successivo, battere PING 
123.456.789.012 ( numeri sono senza 
significato, battete CIP address del vo¬ 
stro provider, o di quello che desiderate 
verificare); l'utility Pmg di Windows in¬ 
vierà quattro pacchetti di test al server 
di posta e verificherà il tempo impiega¬ 
to da questi pacchetti per ritornare in- 



144 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 
































































«# “T**** T *‘ 

• ss 


/riunimmiiauL.c. ••*** •<••• •* 

.ini ».»••• Or» Uil «•••.li. 




dare che esistono 
diversi prodotti de¬ 
stinati a questo 
scopo; i pacchetti 
più pregevoli, in tal 
senso, sono 
B r i g t h M a i I , 

SpamEater Pro e 
SpamKiller. Il pri¬ 
mo non è un vero 
e proprio distrutto¬ 
re di posta; accu¬ 
mula, invece, in 
una cartella apposi¬ 
ta tutto quello che 
sospetta essere 
spazzatura. Ogni 
settimana l’utente 
riceverà un rappor¬ 
to sui messaggi 
che sono stati ac¬ 
cantonati in qua- 
r a n t e n a . 

SpamEater 
( h 11 p : //w w w . 
hms.com/spamea- 
ter.htm) è sicura¬ 
mente molto più 
potente; esso con¬ 
trolla, prima di sca¬ 
ricare, la posta di¬ 
rettamente sul ser¬ 
ver e verifica la 
compatibilità di 
questa con i filtri e 
le regole proposte 

dall'utente, o, eventualmente, con una 
griglia d’eliminazione propria, basata 
sulle caratteristiche dei più noti spam¬ 
mer. Forse ancora più efficiente è 
SpamKiller.http:/ 
/www.spamkiller. 
corri/, che usa fino a cinque tecniche 
differenti d'analisi del messaggio, basa¬ 
te sul contenuto di parti diverse come 
header, subject. 


ANONYMIZER.COM 

Privacy h Your Righi 


S#rvxir* NrUA 


E INIZIATA 

LA CORSA.. 


NBWIII A«ony «*i#r ha* erutta • - Litui i'aj c lo t»*p u»#n up IO 
0*t* on upcommg projocl» *nd « *»'•'" intuì “'«tii n# tur# lo 
ch#cfc oul Itv* n#* c»g« 


liJhw R Prry#c# S*MC#? 

T*# Inumai ** new mot u# «n 
un »(>#0 i*#ry, w«t mAon» et 
tantum#»» bruiamo m#f»#c»bl# 
dtt*it» ot tn#ir p#r»on4i u.*i. 
from wmk# m#T «»• io tnt» 
•ae fO' fltnn#r - vS N««» *vJ 
WWW Oipon, 19«« Pc aurati 

UJhal’a Ntu 

'AU*:uifl»».MiZutAUUtk 
• •«utkninm» 


luno ara #ou? 

r., »... •. M .« liciti) «•.. 

Prrv#Ctf imum m th# Nmut 

y i.tMtaJui ti iuuuui • 

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'lutate* • u ttu • UlJ 

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. n#ad aboix toaiuffitMLSittit 

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Pnv#c# i F«##oom 
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anfl a am 30*fc ctynrr*tt.on 
*•***** =-. „ . . .. on IACh tubunooon »ou r#f#r. For 


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ho* 0o »ou ut# Anonymuar» C»:i 

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Warnh 

tnefct to manimii# 
tour potacY wtti tour 
mali, phona, |nl#m*t 
ionie#. Job, bonfc and mamatja 

unti to pnvacv qiouo», booH and 




contenuto del cor¬ 
po del messaggio 
e degli eventuali 
attachment dì te¬ 
sto. Gli utenti regi¬ 
strati ricevono 
inoltre aggiorna¬ 
menti continui su¬ 
gli spammer rico¬ 
nosciuti, con i ri¬ 
spettivi filtri già 
pronti. Se v'inte¬ 
ressano poi i pac- 


r- 






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a 




“3 ^ v * 


e]U*tf<fuCOW»COM tJOivrMGuM «]»«•*. cJMmv* 


Welcome to thè Network Abuse Clearinghouse 

I p émd t*r . » ì. IV» 

Th. S.t.'.l A tu.. u muuMII hilf Uu ihiHU.1 1 


io itfaiì mi imduind .tu.. .1.' .a—. ,, 


Lassù qualcuno ci 
amaI ma quaggiù 
qualcuno ci può difen¬ 
derei 


5«x. Un b«il (Ito m itpot ikuovt Mtmiy •■m fte» so* rytltm U «ftctfcn. iiym* lo « im»1w duifui cf i.(crun# 
.idoli.i fu nini lircjfhcui ih.B»ueuo.Hv. 4«utuo io po^td .0 n tìixo fimo 

. Vu * wob Iqsì.ub eoei 
■ Vu . WHCU lirm « vSsu »huo. b^ 


For r-mall userà 




Se desiderale viaggiare e scrivere in incognito, niente di meglio che af¬ 
fidarsi a uno dei siti che vedete 


chetti multifunzione, vi consigliamo di 
adottare MailTalkX , http://www,softby- 
telabs.com/MailTalkX/, che, oltre a es¬ 
sere un buon filtro antispammimg, rie¬ 
sce gestire in maniera egregia la nostra 
corrispondenza , individuando per noi i 
messaggi più importanti, e associando 
a certi di essi un suono e un avviso par¬ 
ticolare. 



Per chi viaggia spesso può essere 
utile servirsi di un indirizzo di posta 
WWW-based capace dì controllare an¬ 
che account P0P3; esempi di questo ti¬ 
po di servizio sono offerti da Eudoramail 
od HotMail. Sarà cosi possibile leggere 
anche da lontano la posta, facendo ca¬ 
po a un unico indirizzo; consigliabile, in 
questo caso, lasciare la posta sul ser¬ 
ver, in modo da poterla poi recuperare, 
con comodo, una volta ritornati a casa. 
Un ultimo consiglio, se desiderate invia¬ 
re posta senza che si possa risalire a 
voi? Anomymizer (http://www.anonymi- 
zer.com) protegge la privacy di chi spe¬ 
disce un messaggio, attraverso la com¬ 
pilazione in linea del messaggio, una 
specie di servizio di spedizione on thè 
road. Se poi desiderate un servizio del 
genere legato a un vostro e-mail ad- 
dress non "tracciabile”, il miglior servi¬ 
gio viene fornito da Subdimension, 
|http://www.subdimension. corni un vero 
e proprio servizio di posta P0P3, gratui¬ 
to, anonimo e oltre tutto, anche molto 
efficiente. 

Se invece siete afflitti da spam di cui 
non riuscite a liberarvi, rivolgetevi a 
|http://www.abuse.nef , che vi fornirà 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


145 









































i 



l'indirizzo cui ricorrere contro questi 
abusi, generalmente rappresentato dal 
webmaster del sito o del provider che 
ospita il seccatore, 


Largo al re 

E passiamo allo scopo principale di 
questo articolo, vale a dire l'analisi delle 
caratteristiche più utili dei più comuni 
pacchetti di posta. Ovviamente si co¬ 
mincia dal Client per antonomasia, 
Eudora, che, una volta rappresentato da 




due pacchetti fortemente differenziati (il 
Lite, gratuito, dalle prestazioni ridotte, e 
il Pro, a pagamento, ma al top delle pre¬ 
stazioni), oggi li ha 
virtualmente unifi¬ 
cati, riunendoli in 
un solo prodotto, il 
Pro, che può esse¬ 
re prelevato diret¬ 
tamente, senza 
formalità , dal sito 
e dai suoi innume¬ 
revoli mirror, senza 
costi, e che pre¬ 
senta in una fine- 
strina, neppure 
tanto fastidiosa, un 
banner pubblicita¬ 
rio (a fronte del pa¬ 
gamento di un pic¬ 
colo contributo si 
può personalizzare 
la copia, annullan¬ 
do la comparsa del 
banner). 

Eudora 
thttp://www.eudo| 

ra.com, 
http://www.qual- 
comm.com) è sicu¬ 
ramente il più ver¬ 
satile e potente 
Client di posta POP 
e IMAP esistente 
sul mercato, dotato 
com'è anche di 
un'anzianità di ser¬ 
vizio invidiabile. 
Questo pacchetto, 
giunto alla versione 
4.3, è stato da 
tempo analizzato ai 
raggi X da una tur¬ 
ba sconfinata di 
utenti (Qualcomm dichiara venti milioni 


Tutti al sito di Eudora; il piti famoso pacchetto dì e- 
mail commerciale è oggi offerto gratuitamente 
Basta sopportare un piccolo banner pubblicitarioI 


Perle nascoste di Eudora; sta a noi utilizzarleI 



146 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


















































































































di installazioni che, a cinquanta dollari a 
pacchetto fanno ... fate un po' di conti!) 
che ne hanno scoperto le più piccole ca¬ 
ratteristiche nascoste tra le pieghe. Ma 
a qualche ben assestato colpo di picco¬ 
ne, Eudora sa ancora mostrare lati oscu¬ 
ri. 

Ad esempio, un'utility pressoché 
ignorata dall'utenza è la gestione della 
codifica del colore. Le label di Eudora 
permettono di organizzare, invece, in 
maniera efficiente, i messaggi, asse¬ 
gnando a ognuno di essi una tinta colle¬ 
gata al relativo significato, in termini di 
urgenza e di impor- 



EUDORA PLUGINS & ADD-INS 


i» i - il» 


> — — —M.i-li*« I l'I»»— * A., ... . 


ÉNI'MMIiltVMHMPuawMMlMM* 


Alcuni sili di supporlo 
al grande Eudora, so¬ 
no sovente vere mi¬ 
niere di materiale e di 
informazioni ', 





tanza. Una caratte¬ 
ristica utile, non ri¬ 
portata sul manua¬ 
le, è quella che per¬ 
mette di saltare da 
un messaggio 
all'altro in un som¬ 
mario, semplice- 
mente battendo al¬ 
la tastiera le prime 
lettere contenute 
nel campo Subject. 

L'opzione funziona 
comparando quan¬ 
to battuto con l'ini¬ 
zio della prima pa¬ 
rola presente nel 
campo del sogget¬ 
to, come già detto, 
e del mittente, evi¬ 
denziando subito, 
nella finestra sotto¬ 
stante, il primo 
messaggio corri¬ 
spondente a que¬ 
sta sequenza. 

Continuando con la pressione dello stes¬ 
so tasto, si sfogliano i messaggi succes¬ 
sivi e, alla fine, i più prossimi nella se¬ 
quenza alfabetica. 

Una caratteristica non narrata nel 
manuale, ma di grande interesse, per¬ 
mette di commentare la posta maneg¬ 
giata in una maniera originale e molto 
utile; per capire come funziona occorre 
ricordare che il soggetto del messag¬ 
gio, mostrato nella lista di sommario, è 
eguale all'header, alla testata del mes¬ 
saggio stesso riportato nel corpo della 
nota Ma non si tratta della stessa co¬ 
sa; cosi si può aprire il messaggio e ap¬ 
portare tutte le modifiche al soggetto 
che si desiderano (ad esempio si può 
inserire una chiamata "Riposta perso¬ 
nale", senza che questa modifica ap¬ 
paia nella lista generale). Un vantaggio 
aggiuntivo sta nel fatto che, quando si 
risponderà alla lettera, i nostri commen¬ 
ti saranno spediti come soggetto del 
messaggio stesso. 


PLEASEUSE Ilp7/suitora,lnli! 


•JSTEAD OF ANY OTHER IWRROR. 


•)u<° 


— - * -J ..4 j a J j\- j _b 


. «;•— (IWWI Ri*-»- 


l*rtr Hrtm’» |t nofTVi.ll fuòo.» FAQ» A IJ*« 


* 


a l fWw r- — I ■*— Mnla «Un. •—* 


Tutti conoscono la possibilità di pre¬ 
dizione dell'indirizzo o del nickname 
battendo solo le prime lettere del desti¬ 
natario e, nel caso di dubbio, selezio¬ 
nando dall'elenco a discesa che si 
aprirà. Ma pochi sanno che , per sele¬ 
zionare un gruppo di messaggi, si può 
ricorrere a una procedura non docu¬ 
mentata di grande interesse. 
Immaginate di voler selezionare, nella 
casella di posta in arrivo, tutti i messag¬ 
gi provenienti da un certo mittente, ma¬ 
gari per cestinarli o per trasferirli in una 
cartella ad hoc. Una tecnica sarebbe di 
ordinarli secondo un seme, eseguendo 
poi la selezione. Ma esiste un metodo 
migliore, più rapido; spostiamoci su una 
riga significativa come vedete nella fi¬ 
gura, ad esempio quella che contiene i 
riferimenti a Wired News, e cucchiamo¬ 
la tenendo premuto il tasto ALT. 
Verranno selezionati tutti i messaggi re¬ 
lativi a quel mittente. La cosa funziona 
con ogni elemento della testata, ivi 


compresa la pre¬ 
senza di attach- 
ment, etichette, 
data, grandezza, 
priorità e cosi via. 

Siamo, immagi¬ 
niamo, fuori, e de¬ 
sideriamo scarica¬ 
re solo qualche ri¬ 
ga della posta gia¬ 
cente presso il no¬ 
stro provider, giu¬ 
sto per renderci 
conto delle notizie 
della giornata? 
S e m p I i c e I 
Schiacciamo il ta¬ 
sto Shift mentre si 
preme il comando 
Check Mail. Ci ap¬ 
parirà la finestrina 
di Mail Transfer Options; se adottiamo 
la scelta "Using Options at left" ci ritro¬ 
veremo con una serie di utilissime op¬ 
zioni da adottare. Quella che ci interes¬ 
sa in questo momento è Fetch All 
Message Headers to In Mailbox, e rice¬ 
veremo, al controllo, solo la testata e le 
prime righe del messaggio. C’è un ro¬ 
vescio della medaglia in tutto ciò: quan¬ 
do scaricheremo completamente la po¬ 
sta, avremo due volte gli stessi mes¬ 
saggi, in forma ridotta e completa. 

E, giusto per chiudere con il grande 
Eudora, una chicca preziosa. La 
Netetiquette impone che, rispondendo, 
si includano come quotate solo alcune 
righe essenziali per ricordare all'interlo¬ 
cutore l'argomento, e non l'intero mes¬ 
saggio, specie se questo è lungo. Per 
raggiungere rapidamente questo risul¬ 
tato, selezionare nel messaggio ricevu¬ 
to le righe necessarie, e cliccare il pul¬ 
sante di risposta Solo il testo selezio¬ 
nato, quotato, apparirà nel nostro mes¬ 
saggio di replica. 


Conclusioni 


La prossima volta ci occuperemo di 
altri pacchetti di posta e di tesori na¬ 
scosti in esso; se avete scelto Eudora 
come vostro Client abituale (e avete 
scelto al meglio), un piccolo consiglio; 
presso http://wso.williams.edu/-eudo- 
ra, http://eudora.qualcomm.com/cen- 
tral/plugins, rttpV/eudora.interweb be/l 
http://eudora.qualcomm.com/%20tech- 
support/ini.html, 
http://cit.cornell.edu/helpdesk/winba/e- 
mail, troveremo una serie di add-on, 
plug-in, e FAQ di grandissima qualità; 
alcuni meritano di essere adottati. A ri¬ 
sentirci. Kg 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


147 































* I *» 


a cura di Andrea de Prisco 


PROVE & PRODOTTI 


Corel Custom Photo 1.0 

di Raffaello De Masi 



La vita, di cose da 
insegnarci ce ne ha 
tante, ma tante! Che 
non esiste l'assoluto, 
che la verità ha molte 
facce, che non biso¬ 
gna mai lasciare la via 
vecchia per la nuova , 
e giù di li con i luoghi 
comuni! Come quello 
di pensare che il me¬ 
glio è nemico del be¬ 
ne! 

Ma talvolta questo 
luogo comune può es¬ 
sere ribaltato; ad 
esempio, Corel Draw 
è il meglio, o quasi, 
ma questo non vuol 
dire che non può es¬ 
sere migliorato. Maga¬ 
ri mettendo a fianco 
ad esso un accessorio 
che possa fornire al 
prodotto principale quella terza mano di 
cui, talvolta, si sente il bisogno, Se poi 
questo pacchetto incorpora l'ultima ver¬ 
sione di un famoso e pregevole prodot¬ 
to della stessa famiglia (Corel Photo 
House), e una utility per la creazione di 
progetti grafici finali (Corel Custom De¬ 
signer), questa volta originale e, per la 
prima volta, presente sul mercato nella 
versione 1, si vede come l'utente pro¬ 
fessionale non abbia alcuna remora a 
privarsi di un ulteriore mezzo di lavoro, 
che integri una sezione dell'area di lavo¬ 
ro rimasta scoperta, 

Ecco quindi arrivare questo Corel Cu¬ 
stom Photo (notare la combinazione dei 
nomi) che, per buona giunta, incorpora 
oltre 10,000 immagini di buona qualità, 
un migliaio di esempi pronti all'uso, un 
gruppo di effetti speciali importati attra¬ 
verso plug-in, e alcune interessanti fun¬ 
zioni Web. 

Una suite di accessori 
talora indispensabili 

Corel Photo House, attraverso un'in¬ 
terfaccia e modalità d’uso facili da usa¬ 


re, ha come scopo dichiarato quello di 
creare immagini nuove o di modificare 
immagini già memorizzate su disco rigi¬ 
do, sviluppando i cosiddetti "progetti", 
veri e propri itinerari di disegno e ritoc¬ 
co che, giocano su differenti combina¬ 
zioni di immagini ed effetti speciali per 
raggiungere risultati suggestivi e talora 
imprevedibili. 

Un progetto, in altri termini, è un’offi- 


Corel Custom Photo 1..0 

Produttore: 

Corel Corporation 
Corporale Headquarler 
1600 Carlmg Ave 

Ottawa, Ontano, Canada K1Z 8R7 

Distributore: 

EGC - Servizi Corel Italia 
Via Padre Candido 26 
00126 Roma 
tei 06.52362602 
mtoy/www.mclink.it/ecci 

Prezzo al pubblico (IVA esclusa! 

Corel Custom Photo (Win) L. 102.000 

Corel Custom Photo (Mac) L. 129.000 


cina di lavoro in cui il 
progettista combina 
pezzi e materiale per 
raggiungere risultati, in 
base a un piano di la¬ 
voro prestabilito o, se 
lo si desidera, seguen¬ 
do ispirazioni momen¬ 
tanee. Quando si apre 
Photo House si apre di 
per sé un progetto, ini¬ 
ziando a creare, nello 
stesso momento, una 
nuova immagine. E' 
possibile aprire una fi¬ 
gura esistente, iniziare 
ex novo una nuova di 
zecca, utilizzare lo stru¬ 
mento Catalogo per 
aprire immagini dal di¬ 
sco rigido, acquisire 
un'immagine da uno 
scanner o prelevarne 
una prodotta da una 
fotocamera digitale. Qualunque sia la 
scelta adottata, si parte sempre da una 
finestra di base, semplice e apparente¬ 
mente scarna, in cui si importa la figura, 
che potrà essere qui sottoposta a varie 
operazioni prima di passare alla stampa 
o a successive altre manipolazioni. E, 
come se non bastassero due CD zeppi 
di materiale, esiste sempre la possibilità 
di accedere a un'area, "Contenuti su 
Web", che poi non sarebbe altro che un 
sito FTP di Corel. Anche in questo caso 
è possibile aprire le immagini come ele¬ 
menti nuovi da manipolare, o come og¬ 
getti di immagini già esistenti. 

Gli strumenti disponibili in questa se¬ 
zione sono i soliti (pennelli, matite og¬ 
getti preformati), con l'aggiunta di uno 
strumento dispensatore di immagini, 
una specie di bomboletta spray che, in¬ 
vece di "sparare" colore, spruzza im¬ 
magini. Il resto è di più comune ammi¬ 
nistrazione, con strumenti di "clonazio¬ 
ne", lattine di vernice personalizzabili 
nella tolleranza di riempimento, ritaglio, 
ridimensionamento e ridefinizione 
deH'immagine, una gestione più raffina¬ 
ta delle selezioni. Nella pagina è sem¬ 
pre possibile individuare oggetti (cosa 
questa certamente utile rispetto a quan- 


148 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 












Lo splashscreen dì Corel Photo House 


to avveniva negli analoghi prodotti "pit¬ 
torici" del passato) che restano indipen¬ 
denti anche dopo essere stati "rilascia¬ 
ti"; in altri termini gli oggetti possono 
essere considerati come sottofinestre 
di lavoro, componenti separati del qua¬ 
dro complessivo. Insomma, si può tra¬ 


sformare il prodotto 
su cui si sta lavo¬ 
rando in una specie 
di mosaico, le cui 
tessere sono editabili singolarmente pri¬ 
ma di raggiungere il risultato finale. 

Corel Photo House consente di con- 


L'ambiente di base dì lavoro, con una finestra delle 
opzioni aperta , si noti come si possa gestire la me¬ 
moria dedicata all'applicazione 




Alcune tecniche di applicazione degli effetti speciali. 

MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


149 









































































venire oggetti vettoriali in immagini bit- 
map; in questo modo è possibile appli¬ 
care gli effetti e le trasparenze descritte 
a elementi difficilmente, in tal senso, 
manipolabili. Non manca, ovviamente, 
uno strumento "Testo", dotato delle 
più comuni caratteristiche di gestione 
specifiche dei font. 


Non solo ritocco 

La sezione "Effetti" ha lo scopo di 
modificare immagini, sovente miglioran¬ 
done sorprendentemente la qualità. E' 
possibile trasformare oggetti di qualità 
scadente in immagini di qualità profes¬ 
sionale, e ancora recuperare e ravvivare 
vecchie foto utilizzando effetti speciali 
divertenti o artistici, e creando particola¬ 
ri risultati di distorsione e sfocatura 

Ad esempio, molte foto dilettantisti¬ 
che presentano il curioso effetto degli 
occhi rossi II comando "Elimina occhi 
rossi" consente di correggere questo 
errore, con la differenza, rispetto a pro¬ 
dotti analoghi, che qui l'utente intervie¬ 
ne in vario modo, essendo anche in con¬ 
dizione di stabilire il colore sostitutivo. 

Altri effetti, più che migliorativi, pos¬ 
sono essere definiti come curiosi e di¬ 
vertenti. Alcuni sono originali, come 
l'effetto “vernice fresca", che può es¬ 
sere utilizzato per creare illusioni di "co¬ 
lamento" su una superficie. Questo ef¬ 
fetto può variare da lievi modifiche nella 
luminescenza dei colon a un vero e pro¬ 
prio trasudamento della pittura sull'im¬ 
magine, impostandole dimensioni delle 
gocce (più alto sarà il valore, maggiore 
sarà l’alterazione dei pixel chiari e scuri), 
regolando il dispositivo di scorrimento 
Umidità per determinare quale colore 
far gocciolare (i valori negativi fanno 
gocciolare i colori scuri, quelli contrari 
fanno gocciolare i colori chiari), e cic¬ 
cando il comando Applica. 

Corel Photo House offre la possibilità 
di applicare effetti artistici particolari, 
per aggiungere creatività all'immagine. 
Ad esempio, con l'effetto Bozza, l'im¬ 
magine si presenta come uno schizzo 
disegnato a mano, in maniera, come si 
suol dire, Draft. 

Interessanti anche gli effetti di distor¬ 
sione, in base ai quali una immagine 
viene fatta ruotare attorno a un punto 
fisso centrale. Suggestivo è l'effetto 
"vortice", mentre altro effetto curioso, 
e dai risultati non sempre prevedibili, è 
il comando "sfocatura"; altrettanto affa¬ 
scinante è "Folata di vento", tool che 
trasforma l'immagine come se fosse 
colpita da una raffica improvvisa; ba¬ 
sterà solo indicare il quadrante della di¬ 


«■ - -.3 ‘ >■ af-ì 313 ■ 



II designer di progetti di 
Corel, capace di produr¬ 
re documenti pluriuso. 
dalle etichette ai calen¬ 
dari ai cartoncini perso¬ 
nalizzati 


pagina appropriata 
in una sezione, per 
fornire suggeri¬ 
menti su come uti¬ 
lizzare gli strumenti 
e per richiedere 
informazioni ne- 


rezione del vento e la sua potenza per 
giungere al risultato voluto. 

Un prodotto 
completamente nuovo 

Il Designer Progetti della Corel, inse¬ 
rito e integrato nel pacchetto Photo 
House, è un piacevole ambiente di svi¬ 
luppo capace di creare progetti stampa¬ 
ti in maniera semplice e rapida. Biglietti 
d'invito, buste, striscioni, calendari, so¬ 
no solo alcuni degli esempi di prodotti 
ottenibili attraverso l'uso del Designer 

Serve un cartoncino di auguri per una 
particolare occasione? c'è una festa da 
organizzare? occorre creare inviti, stri¬ 
scioni, cartellini con i nomi? si confezio¬ 
nano in casa vino, marmellate, conser¬ 
ve? si è deciso di cambiare i nomi dei 
campanelli del condominio? si è allesti¬ 
ta una mostra delle nostre foto da infan¬ 
ti, in costume adamitico, e si vogliono 
creare le etichette dei prezzi? abbiamo 
preparato una cena da re e ci servono i 
segnanomi dei posti, magari realizzati 
con una certa eleganza? siamo nel ne¬ 
gozio giusto! 

Designer Progetti Corel consente di 
creare un oggetto utilizzando un model¬ 
lo di esempio, scelto tra e centinaia di¬ 
sponibili in libreria, o di produrre un pro¬ 
getto originale da zero. La finestra 
dell'applicazione, che si apre automati¬ 
camente all'avvio, comprende la fine¬ 
stra generale, la pagina del progetto, la 
tavolozza dei colon, i righelli, le barre 
degli strumenti, la casella degli stessi e 
il blocco note Tutte queste caratteristi¬ 
che possono essere visualizzate o na¬ 
scoste. a scelta 

Vero mezzo marinaio della situazione 
è il Blocco Note, composto di tre sezio¬ 
ni principali: la sezione Guide, la sezione 
Proprietà e la sezione Catalogo. Il con¬ 
tenuto di queste sezioni varia per adat¬ 
tarsi al tipo di lavoro eseguito Mentre 
si lavora con i diversi strumenti, il Bloc¬ 
co Note visualizza automaticamente la 


cessane per completare un'operazione. 
Sulla parte inferiore di ogni pagina del 
Blocco note si trovano i pulsanti di 
esplorazione, che permettono di spo¬ 
starsi avanti e indietro in ogni operazio¬ 
ne creativa, di ritornare alla pagina Atti¬ 
vità Guidate in qualsiasi momento, o di 
accedere alla Guida in linea per ulteriori 
informazioni (la selezione dei pulsanti di 
esplorazione varia in base al compito 
che si sta eseguendo) 

Creare progetti grafici con Designer 
è semplice, si può partire da elementi 
contenuti nel catalogo o da pagine ex 
novo e, in ogni caso, le caratteristiche 
di utilizzabilità della pagina e dei tool si 
adatteranno, passo passo, allo sviluppo 
del progetto stesso. La sezione pro¬ 
prietà consente di trasformare gli og¬ 
getti e di aggiungere stili colore, linea, 
ombra e testo predefiniti agli oggetti 
presenti il tutto in maniera immediata, 
essendo sufficiente trascinare lo stile 
da una pagina di preimpostazioni 
sull’oggetto da modificare (è anche pos¬ 
sibile salvare propri stili colore, ombra, 
testo e linea). La sezione catalogo, infi¬ 
ne. consente di accedere a raccolte di 
immagini (cornici, frasi, clipart, sfondi e 
bordi) che si possono aggiungere al pro¬ 
getto (è possibile fare ricerche di questi 
elementi usando parole chiave). E la co¬ 
sa è ancora di più facilitata da una se¬ 
quenza di autocomposizione, pratica¬ 
mente un Wizard che guida nella sicura 
produzione di ognuno degli elementi 
(testo, immagine, effetti speciali) che 
concorreranno al risultato finale. 


Conclusioni 


Come dicevamo nelle premesse, Cu- 
stom Photo è una nuova tessera del 
mosaico che Corel sta pazientemente 
costruendo per realizzare un ambiente 
di editing grafico a 360°, capace di sod¬ 
disfare tutte le esigenze di un utente, 
professionista e non, che desidera ave¬ 
re una suite di prodotti facilmente inte¬ 
ragenti tra loro e, soprattutto integrati 


150 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 































nell'interfaccia e 
nelle tecniche 
d'uso. Tradizionale 
nella gestione 
quanto MetaCrea- 
tion è originale e 
per certi versi tra¬ 
sgressiva, questa 
filosofia incontra 


Alcuni esempi di im¬ 
magini , originali e sot¬ 
toposte a diversi trat¬ 
tamenti. 


sempre grande favore preso il pubblico, 
che preferisce sovente ambiente di la¬ 
voro piano e di facile interpretazione. 

Custom Photo si colloca in questo 
ampio progetto con una sua nicchia 
d'utilizzazione ben precisa, cui assolve 
con facilità d'uso e pregevolezza dei ri¬ 
sultati Il tutto, come sempre nella filo¬ 
sofia Corel, attraverso la fornitura di li¬ 
brerie iconografiche di grande potenza 
e varietà e, cosa che non guasta, con 
un corredo di font di oltre 150 caratteri 
TT, la cui utilizzabilità già di per sé ripa¬ 
gherebbe del prezzo del pacchetto. 533 



■** 'MUiri ipg 



151 


























> 


r/fvfi 


Audio e Video: 
dalle sigle alla 
compressione MPEG 

Una panoramica sui prodotti della FutureTel, un sistema di editing “alla Premiere” 
come VideoFrame, un programma di titolazione video (come si facevano una volta...), 
poi una serie niente male di applicativi freeware. Dal convertitore AVItoMPEG (and VideoCD!) 
ad un JAVAplayer per filmati MPEG su browser. Infine un articolo da “antiquariato” 
come l’AVIEdit di Microsoft, ovvero l’alternativa a VidEdit. 




MFIO I.MMO J.W-fc 
C bb^ c— i « S-V»fco iWi na i> àt m wfc mc+o <Kmqrt gf "> 
«Mp.WivoAvfMni.MDbmMcn 


— * m.km* fi ■ rn^wmi MPtO ■ 

.x («mi V.to :> Vft: 

». «* h pam*** « w» • MPW I <H* 

DD«Mn0 2iM) 




Cataloghi Onli¬ 
ne la pagina 
principale dei 
prodotti Futu- 
reTel, Pur mo¬ 
dificata nella 
sua composi¬ 
zione. la ritro¬ 
verete in linea 
sulle pagine 
dei cataloghi 
di CVwetì2000 
con tanto di 
link a brochure 
e punti di 
download 


di Bruno Rosali 


Cataloghi Online: 
i prodotti FutureTel 
<http://www.tuturetei.c0m1 

Apriamo questo numero tornando a 
rinfrescare la lista dei nostri Cataloghi 
Online e puntando sul video di qualità 
rappresentato, hardware e software, 
dalla linea di prodotti della FutureTel. 
L‘elenco dei prodotti principali che ap¬ 
parirà su CVweb2000 sarà completo di 
una breve descrizione delle caratteristi¬ 
che e del relativo link verso la brochure 
telematica di ogni specifico prodotto. 

Vi deo Sphinx Pro è un adattatore 
esterno che permette la cattura In for¬ 
mato MPEG-1. l'editing, l'archiviazione 
e la catalogazione dei clip video 
PrimeView NS è una famiglia di sche¬ 
de per la compressione MPEG-1 e 
MPEG-2 in tempo reale, disponibili con 
ingressi Video Composito e S-Video. 
Caratteristica peculiare di questa serie 
è il costo relativamente contenuto e 
comunque competitivo nei confronti di 
schede di pari prestazioni. Le Prime¬ 
View, costo/prestaziom, risultano il 
supporto ideale per la realizzazione di 


streaming per il Web 
Della serie inferiore PrimeView fanno 
parte altre schede di compressione 
MPEG, sempre in tempo reale, con in¬ 
gressi Video Composito. S-Video, 
Component e SDÌ, e con la possibilità 
di upgrade a MPEG-2 (Half DI) e 
MPEG-2 (full). 

MPEGWorks è un kit per il controllo 
accurato delle fasi di cattura e com¬ 
pressione per la famiglia PrimeView. 


Permette tramite l'interfaccia Video- 
media V-Lan il pilotaggio di un infinito 
numero di periferiche video. 
MPEGWorks Pro è il nuovo sistema 
di controllo per WindowsNT del pro¬ 
cesso di codifica. Utilizzato insieme ad 
una scheda della famiglia PrimeView 
permette il controllo fino a 255 perife¬ 
riche video. Disponibile opzionalmente 
la Jog-Shuttle Keyboard. 

ClipView è un altro editor MPEG-1 a 


152 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 



















caratteristiche e prezzo più orizzontali, 
con la caratteristica peculiare di offrire 
una sorprendente precisione al mon¬ 
taggio che raggiunge il singolo foto¬ 
gramma Facile, intuitivo ed economi¬ 
co, è utilizzabile con qualsiasi file 
MPEG-1 standard. 

DVD Crescendo Sistema completo 
per la compressione video MPÈG-2, 
audio Dolby Digital e authoring, che 
permette la creazione e la pre-maste- 
rizzazione di DVD Video (disponibile in 
varie configurazioni a seconda delle 
caratteristiche necessarie). 

mediaARCH: 

clip audio per fare sigle e 
stacchi musicali 

Senza sperimentare nulla, ma riservan¬ 
doci di mettere in linea i "provini" dei 
file campione appresso elencati, que¬ 
sto mese cominciamo a dare finalmen¬ 
te seguito ad una vecchia idea: quella 
di creare su CVweb2000 un archivio di 
filmati, immagini, suoni e brani musica¬ 
li che, garantendone l'utilizzo pubblico 
e gratuito, possano arrivare a costituire 
il nostro archivio comune On The Web! 

Certo, l'idea è vecchia ma, riteniamo, 
ancora buona: realizzare su 
CVweb2000 una pagina - magari con 
un piccolo motore di ricerca (in Java¬ 
Script, tanto per non sbagliare!) - nella 
quale andare via via a stockaggio di 
quanti più clip mediali sia possibile im¬ 
magazzinare Noi ci metteremo certa¬ 
mente del no 3 , com'è già in questo 
avvio di rubrn ■ ia indubbiamente sa¬ 
rebbe bellissimo all'edificazione di 
questo articolo, contribuiste anche voi 
lettori II ragionamento è lapalissiano: 
se ci deve pensare solo chi scrive po¬ 
trà mettercene dieci, venti di clip, se al 
contrario ci pensano i lettori, un clip 
ciascuno... male che vada arriverem¬ 
mo ad avere un archivio di mille, due¬ 
mila clip! Tutti a disposizione di tutti. 
Vediamo se l'idea v'interessa... 

In questa prima occasione, tanto per 
darvi il buon esempio, partiamo con 
una serie di sample Wave (a 16 bit per 
41.1 kHz di risoluzione) con i quali è 
possibile ricreare, pur dipendendo dal 
software che si utilizzerà, il tessuto 
musicale sia di stacchi che di vere e 
proprie sigle. 

Sette sono per la precisione i primi 
sample che mettiamo nella nostra 
nuova pagina denominata mediaAR¬ 
CH. Nello specifico si tratta di due 
drum di stampo afro-cubano perfetta- 


Cataloghi onltne 
Sphinx. uno dei 
pezzi hardware 
piu interessami 
proposti da Futu- 
reTel 


iE 



Li erggilon» di vldto digitali dinamici a ora 
atmpllca a produttiva grana alla peonia di 
Vldao Sphinx Pro’“ 



Ragiatra Vldao Clip In MPEG-1 

P.p.1» .M» 4 iti I«lr. » MPIO I • «le » T «U» CD a. qvalur, e.ptj. -vfc.. wkoeplnmi «n». TV. 
Wtion di Laaai Ch»k. WtMA di DVD »d «Bre Cot W I «ne topi IwvHywli** 1 [ icpT*!«na Ji Fatai* 1*1"* n oli»» «m 
ptifttu mnDMMMM di •*!*> • vid»o 

Cr*B un databai* multlmadlal* automatiamanta 

Orai* i kWdu DilaftMi dMW rampIriMiiw Vx «laura opti vid»o «bp. imimpiu iracc* «od». (Untati • 
piwanlnuM eh» mk> Hai* citala wlTtlimi Spimi rat MtoraalraMnla & ai tar, dami» U totmiw 



(L’iPVìEW 



Induai (Un u>|W\ i>uca ** 
immagini UaMcMm • film gralte» 



Cataloghi Online: 
dall'hardware al 
software ecco una 
delle proposte piU 
originali del merca¬ 
to del Z000 Chp- 
View ha tutto per 
sfondare lami, ha 
già sfondatoti 


mente loop-abili, 
due shaker da rap 
casareccio (nel sen¬ 
so che provengono 
dall’expander di chi 
scrive...), poi due 
vere e proprie chic¬ 
che rock "alla Van 
Halen” ed infine 
uno stacco da "notizie flash”, ossessi¬ 
vo quanto basta e figurativo al massi¬ 
mo. In totale il pacchetto pesa 3,32 
Mbyte, ma ce lo mettiamo ben volen¬ 
tieri sulle spalle. 


• I clip audio sono su mediaARCH di 
CVweb2000 (vframer.zip -1,9 Mbyte) 


mWARE: 

software per l’editing e la 
videotitolazione 
(e l’upgrade del codec 
MJPEG di Morgan 
Multimedia) 

VideoFramer (http://www.flicker- 
free.com). Erede designato di Perso¬ 
nal AVI Editor (PAE), VideoFramer im¬ 
bocca decisamente la strada dell'edi- 
tor video evoluto e, seguendo la fortu¬ 
nata metafora di Premiere, si propone 
con un layout di pagina ben strutturato 


MCmicrocomputer n. 203 - febbraio 2000 


153 






























MPEGWOftKS 


| UAonaiiianona A/V Ad aIIa ,aaa 
» Controlli cromatici AvAIUAll 
) Tamia a modalità di codifica acrradwlali 
» Liala di controllo ICC con oMrO IO paramani 


Cataloghi Online i pro¬ 
dotti FutureTel hanno 
anche punte verticalissi¬ 
me. come testimonia 
questo strepitoso siste¬ 
ma di compressione ol¬ 
itine 


VideoFrame. ovvero il 
discendente del Perso¬ 
nal AVI Editor Un pic¬ 
colo Premiere, facile 
da usare e dall 'eccel¬ 
lente resa finale. 


ed immediato. Il risultato è che cari¬ 
cando il programma sembra di entrare 
in una versione in miniatura (magari 
con un’estetica più aggiornata) dello 
stesso Premiere. 

Particolarmente familiare troviamo la 
Construction Window, che scorrendo 
lungo una timeline di riferimento se¬ 
gue il dettame di Adobe, pur fissando 
il numero delle tracce a due video e 
due audio con una terza traccia dedica¬ 
ta all'inserzione degli effetti. A com¬ 
pletare la pagina di lavoro, sulla destra 
della finestra di costruzione, vediamo 
scorrere la cosiddetta MultiWindow. 
Una finestra multipla sulla quale, con 
felice intuito da parte dei programma- 
tori (a differenza di Premiere che un 
po' ci fa impazzire tra tutte le finestre 
che ci fa aprire a video...), trovano po¬ 


sto le linguette di selezione per richia¬ 
mare i pannelli per l'Importazione dei 
File, quello dell'lnfo re¬ 
lativo al progetto e infi¬ 
ne la lista dei plug-in. 

Per quanto riguarda pro¬ 
prio questi ultimi, di se¬ 
rie ne troviamo 14 Tra 
questi spiccano un otti¬ 
mo Blue Screen, il Tex- 
timpose buono per le ti¬ 
tolazioni in sovrimpres- 
sione, Echo. Mix e Flan- 
ger per quanto riguarda 
l'audio. Essendo la tec¬ 
nologia compatibile con 
il formato imposto da 
Adobe, tali filtri possono 
essere rapidamente au¬ 
mentati di numero inse- 


VrdeoFrame. il 
pannello dei fil¬ 
tri audio-video 
disponibili in 
tecnologia 
plug-in compa¬ 
tibile 


VideoFrame 

vrew. 


il pannello di Pre¬ 


tendo i mo¬ 
duli esterni 
fin qui realiz¬ 
zati per Pre¬ 
miere. 

Messo al la¬ 
voro. Video- 
Framer s’è 
dimostrato 
immediata¬ 
mente utiliz¬ 
zabile e con 
un ottimo re- 
fresh di ri¬ 
sposta a co¬ 
mandi e ren¬ 
dering. Parti¬ 
colarmente 
riuscita ci sembra la finestra di Pre- 
view e praticissima l'attivazione del 
modulo di cattura audio e video, che 
può essere lanciato anche dal Pannello 
per l’importazione dei Fìle. 

A livello di compatibilità formati, il pro¬ 
gramma è pienamente conforme al 
protocollo AVI e a tutta la sequela di 
codec MCI-compatibili. che trova in¬ 
stallati a sistema. Nella nostra prova, 
oltre al normale utilizzo dei compres¬ 
sori Indeo, Cinepak e Video-1, abbia¬ 
mo potuto verificare il corretto uso dei 
più moderni Morgan MJEPG e la serie 
degli MPEG ad Alta Velocità di Micro¬ 
soft. 

I clip di prova realizzati con VideoFra- 
mer saranno disponibili su 
CVweb2000 all'interno dell'articolo te¬ 
lematico che stiamo sperimentando in 
linea 

• VideoFramer è su 
CVweb2000 (vframer.zip 
-1,9 Mbyte) 

DeTitle Pro. Ce l’aveva¬ 
no chiesto in molti: do¬ 
ve trovare un buon, vec¬ 
chio programma di tito¬ 
lazione video. Un pro¬ 
gramma "romantico", 
da mitico genlock (ricor¬ 
date i fasti degli Amiga 
e dei vari ScanLock?). 
Un programma che sia 
facile e rapido da usare, 
che costi poco e che 
renda bene la fluidità di 


154 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 























































scrolling e path di animazione. 

Con DeTitle Pro ve ne propo¬ 
niamo uno che sembra rispon¬ 
dere all'identikit A quanto pa¬ 
re non al vecchio videomaker 
che viene dall'analogico, i mo¬ 
derni sistemi - alla Deko, tan¬ 
to per intenderci - non interessano più 
di tanto. Sono complicati, costosi e 
dalle curve di apprendimento, nonché 
dalle opzioni di resa, esagerate per la 
funzione che i più gli chiedono di svol¬ 
gere. Ovvero, poter creare scritte tem- 
porizzate e sforacchiare il background 
per uscire a video tramite superimpo- 
se. Se a voi ciò che serve è racchiuso 
in cosi poco, ovvero solo in queste ca¬ 
ratteristiche, DeTitle Pro potrebbe fare 
al caso vostro. 

DeTitle Pro non produce output in for¬ 
mato AVI ma, forse proprio per la sua 
semplicità e snellezza di programma¬ 
zione, è probabilmente un applicativo 


VideoFrame la scella 
del compressore Isotto 
AVII da assegnare al Ir¬ 
le. con in primo piano il 
pannello di contigura- 
itone. 



JtKSft-.l 


n —' „v, .... ,■ -n 


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Lì 





ti B > ► *- ■* 000 

Ita. <V- •— R* rm rme *« ta>, 


B ♦♦ i $ 

• or* tar CBm co- 



COMPUTER & VIDEO 


CVweb2000 


0 H ■ ■ I* 

Arti AIios Grodionl Shodow Fon! Typo Fon! Sue 


Inserzione (togli effetti di APPARIZIONE e SCOMPARSA 



DeTitle al lavoro Sem¬ 
plice ma efficiente tito¬ 
latrice elettronica che 
rendemza i caratteri 
truerype presenti a si¬ 
stema. 


dall'ottima resa, fluidità di effetti e ani¬ 
mazioni sui titoli. A livello di font, DeTi¬ 
tle Pro è abile a caricare e rendere tutti 
quelli installati a sistema e imporre ad 
essi size, colore, ombreggiatura e gra¬ 
diente cromatico. Efficace e continuo 
nella resa è infine l'effetto di antialia- 
sing (base primaria di giudizio per valu¬ 
tare un sistema di titolazione). 

• DeTtitle Pro è su CVweb2000 
(dtitle.exe - 1,1 Mbyte) 

Morgan MJPEG ( http://www.moraan- 
rtiuH im edià C0m/rn3 j peg,htrn) . A di¬ 
stanza di tempo (e per la terza volta) 
torniamo a parlare del compressore 
software MJPEG della Morgan Multi¬ 
media. Lo facciamo affinché nuovi 
utenti possano provarlo ed apprezzarlo 


MCmicrocomputer 

Computer & Video 


CVweb2000 


e perché il continuo aggiornamento 
che i tecnici di Morgan apportano 
all'engine lo stanno rendendo un pro¬ 
dotto di altissima qualità. Praticamente 
un "must" in campo videografico. 

Per chi ancora non lo sapesse, Morgan 
MJPEG è l'unico sistema di compres¬ 
sione software che, abbinato ad una 
scheda di acquisi¬ 
zione priva di com¬ 
pressione in 
hardware - un 
esempio per tutti: 
l'ottima AllInWon- 
der di ATI -, .riesce 
a fornire compres¬ 
sione in tempo rea¬ 
le direttamente da 
sistema. 

Dipendendo co¬ 
munque dall'equili- 


DeTitle uno screen di 
prova con il quale verifi¬ 
care la qualità del ren¬ 
dering con effetto an- 
tialiasmg attivo. 


MCmicrocomputer n, 203 - febbraio 2000 


155 




























































brio offerto da CPU, RAM e velocita 
dell'Hard Disk, Morgan MJPEG è nelle 
potenzialità di comprimere 4:1 in full- 
screen/full-motion, senza perdita di fo¬ 
togrammi. Un PC dotato di Pentium 
ll/lll ad almeno 300 MHz, 64 Mbyte di 
RAM e Hard Disk oltre i 5000 rpm è il 
sistema di riferimento. 

Più in generale, un full-motion a 
320x240 e comunque raggiungibile da 
qualsiasi sistema Pentium II. Il risulta¬ 
to, reale e verificabilissimo, è garanti¬ 
to 

Oltre a tali caratteristiche, il Morgan 
MJPEG ha un'altra caratteristica parti¬ 
colarmente interessante nella resa 
compatibilità, in lettura e scrittura, con 
le codifiche MJPEG proprietarie realiz¬ 
zate dalle più diffuse schede d'acquisi- 
zione. Dalla lista iniziale, che compren¬ 
deva le Miro DC10, la Matrox Rainbow 
Runner e la Fast AV Master. Morgan 
ha ultimamente lavorato affinché si 
passasse con la versione più recente 
ad una lista di compatibilità che ora si 
estende a ben 13 sistemi di acquisizio¬ 
ne Nello specifico, Morgan MJPEG è 
in grado di leggere e scrivere da/per: 

✓ FAST F60 

✓ Iomega Buzz 

✓ Miro DC1 

✓ Miro DC20 

✓Miro/Pinnacle DC30/DC30+ 

✓ Pinnacle DC50 

✓ Matrox DigiSuite 

✓ Matrox Rainbow Runner (l've got it! 
DO NOT SEND!) 

✓ Quadrant 



AVIEdit di Microsoft 
quello che poteva esse¬ 
re tcioè semplice e ve¬ 
loce I VidEdnl 


Microsoft 


A VIEdit 

4.0 


versione 1995 



MPEG JAVAplaver in 
anione Poche man 
date di kbyte per 
avere un player incor¬ 
porato sema bisogno 
di nessun player e 
nessun plug-in 


J J -J5 a -J J ii- ~t <• ■ -2 -f •*—1« '—• - .."■"••-•J r •• 


Inlinr MPEG - ! - player in JAVA (wiih MPEG laycr I decoder) 


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J 

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Ir—« itrf* mai 

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_:_ i ir 

•— 


✓ Reveal VE500 

✓ Truevision Targa 
2000 

✓ Interware CA¬ 
VA 

Nella versione libe¬ 
ra al download che 
Morgan tradizional¬ 
mente mette a di¬ 
sposizione degli 
utenti, nel momen¬ 
to in cui scriviamo 
l'engine è offerto 
con scadenza 1° 
aprile 2000. Sarà 
automatico che 
quando leggerete 
queste note sarà 
già attiva la nuova 
versione a scadenza trimestrale che ne 
permetterà il pieno utilizzo fino al me¬ 
se di luglio. 

• Morgan MJPEG è su CVweb2000 
(m3jpeg.exe- 304 kbyte) 


Freeware 

Cose veramente interessanti si aggiun¬ 
gono questo mese nel nostro archivio 
di pubblico dominio. Cinque piccole 
utility lun paio prossime ad essere au¬ 
tentici gioiellinil più un Applet con i 
fiocchi, con il quale potremo gestire la 
riproduzione di file MPEG via browser 
senza utilizzare nessun Media Player 
dedicato o plug-in di sorta. Vediamo il 
quintetto di baseI 

PjBmp2AVI. Piccola utility per la se- 
quenzazione di immagini (nei formati 
bmp/tga e referenziate in ordine nume¬ 


rico o alfabetico) e rendering finale in 
un file video in formato Avi A forza di 
agognare (voi) e presentare (noi) 
software di editing sempre più ricerca¬ 
ti e sofisticati, è forse il caso di fare un 
passo indietro e vedere se, caso mai, 
non ci torni utile avere a disposizione 
una piccola utility come PjBmp2AVI 
Per esperienza di videomaker, perso¬ 
nalmente ritengo di si: un'utility del 
genere serve. Immediata, semplice e 
funzionale, ci permette di risparmiare 
e di effettuare video sequencing in 
maniera facile e rapida. Le uniche limi¬ 
tazioni riguardano il formato delle im¬ 
magini. Queste possono essere o nor¬ 
mali bitmap o file Targa (tga) ed avere 
tutte la stessa dimensione e lo stesso 
numero di colori. Per il resto la proce¬ 
dura di sequenzazione e saving finale 
è semplice ed immediata. Per scomo¬ 
dare il super programma di editing, 
quando una normale sequenzazione 


156 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 



















































può essere fatta in punta di mouse con 
un piccolo programma gratuito? 

• PjBmp2AVI è su CVweb2000 
(pjBmp2Avi.zip - 34 kbyte) 

Microsoft AVIEdit 4.0. Un vero gioiel¬ 
lo del multimedia. Almeno al momento 
della sua pubblicazione avvenuta nel 
1995 ma, chissà per quale mistero, 
mai promossa più di tanto. Probabil¬ 
mente il codice di base dal quale si svi¬ 
luppò il mitico VidEdit. Fatto sta che 
AVIEdit resta un generatore di file AVI 
tramite sequenze .dib, utility di dop¬ 
piaggio audio e merge Audio/Video a 
più file. Il tutto in maniera rapida, sem¬ 
plice ed efficace. Ovviamente, il modu¬ 
lo si mantiene perfettamente compati¬ 
bile a livello di codec anche con quanto 
installato nelle più recenti versioni del 
sistema multimediale di Windows e 
quindi nella piena capacità di compri¬ 
mere utilizzando tutte le versioni di In- 
deo, Cinepak, MPEG, MJPEG installa¬ 
te a sistema. 

• AVIEdit è su CVweb2000 (avinst.exe - 
95 kbyte) 


MPEG JAVAplayer 
informatilo 


( http://rnvs. 


Il si io dal quale abbia¬ 
mo scaricato i due en- 
coder MPEG presenti 
nel gruppo dei Freewa¬ 
re di questo mese 




MP€0 *nci»t»rt 
tw wlndovti 
•01» XI 

*1 


to che, nella fatti¬ 
specie, dipende 
dalla grandezza del 
file .mpg da ripro¬ 
durre e dallo spa¬ 
zio da garantire ai 
controlli remoti di 
cui il riproduttore 
Java è dotato. Tra 
questi controlli, co¬ 
si com'è possibile 
rilevare osservan¬ 
do la figura relati¬ 
va, troviamo, oltre ai classici Avanti/ln- 
dietro, Play/Stop, anche i pulsanti per 
l'Avanti/Indietro a singolo frame. 


1* * 


Iavi 2 mpg 1 8 wav2mp 

mpeg encoders 

for Windows 



Ov*rvl«w 

■«tfntog» «nd -è.Jmo ••• 
w*vJoi»« «W ••xoden '•» •*• 

- • . 'u» •» th* 

tonvmdnd prampt A.<?tt©qi h an «x to 
■Mfl l t "©0) •«**/***•, aocotM*. -M* 
mn3rrcn» 

>•»•* 1 6 1 •ncod*' 


Goto Download Araa 

► To do«rUo*d 


Un bellissimo Applet questo MPEG 
JAVAplayer. L'applet, leggerissimo: ap¬ 
pena 61 kbyte, è capace di lavorare al¬ 
ia riproduzione di file mpg operando in 
tre fasi distinte (caricamento, ricostru¬ 
zione dell'informazione single-frame ed 
infine esecuzione dell'animazione) su 
qualsiasi tipo e versione di browser si 
disponga. Limitatamente al taglio del 
file video e alla velocità di connessio¬ 
ne, MPEG JAVAplayer risulta essere 
sufficientemente rapido nel rendering 
finale. 

Proveremo a settarne una pagina su 
CVweb2000 e si potrà cosi constatare i 
tempi effettivi del download. 

Dal punto di vista dell'utilizzo pratico, 
una volta sistemato il pacchetto delle 
.class nella directory d'esecuzione dei 
file mpg da far riprodurre (i file .class 
da immagazzinare sono in numero di 
12) è sufficiente inizializzare l'Applet 
scrivendo nella pagina HTML il se¬ 
guente codice: 



r CiaMxMKGUmVIOEOai 

rv«i i 




J a J 


AVItoMPEG I Convertor il front-end per l'ottimo 
encoder Da notare che, oltre ai normali file 
mpg, AVI2MPEG è in grado di rendere anche i 
VideoCD! 


MPEG JAVAplayer l'abbiamo provato 
con successo sia su IE (4/5) che Navi¬ 
gator 4.5. Nel caso in cui s'incontrino 
problemi di compatibilità o più in gene¬ 
rale di velocità di decodifica, alternare 
all'uso del pacchetto di classi-base 
(Classfiles.tgz è la denominazione del 
file compresso) quello delle Jit.class 
preparato con il riferimento diretto al 
compilatore in tempo reale JIT e che 
mettiamo a di- 

<APPLET CODE="MPEG_Play.class" WIDTH=410 HE1GHT=310> 

<PARAM NAME=FILENAME VALUE="myfile,mpg"> 

<PARAM NAME=DELAY VALUE=40> 


</APPLET> 


L'mizializzazione dell'Applet parte con 
il settaggio del quadro d'azione dedica¬ 


sposizione sul¬ 
le pagine di 
CVweb2000. 

• MPEG JAVA¬ 
player è su 
CVweb2000 
nelle versioni: classfiles.tgz (29 kbyte) e 
jitclass.tgz (27 kbyte) 


MPEG Encoders (http://www.mn- 
si.net/~jschlid). Registrandoci come 
visitatore "numero 226.629” siamo in¬ 
fine saliti sul sito di un developer Mi¬ 
crosoft per prendere visione, scaricare 
e mettere a vostra ulteriore disposizio¬ 
ne i file compressi di un paio di utility 
di conversione che meritano d'essere 
provate. Nello specifico si tratta di un 
convertitore da Avi a MPEG (.mpg) e 
da Wav a MPEG Layer-2 (,mp2). 

Dei due il più interessante è ovviamen¬ 
te l'AVItoMPEG. L'engine, nella sua 
versione originaria, gira in finestra 
DOS. ma sul sito siamo riusciti a rin¬ 
tracciare l'ottimo front-end AVItoM- 
PEG Convertor con il quale l'utilizzo del 
convertitore si semplifica enormemen¬ 
te. Oltre a mettere a disposizione il file 
compresso originale, ricreiamo uno zip¬ 
pato completo (AMpegKit.zip) sia dei 
file del compressore che di quelli del 
front-end. Come funziona AVItoM- 
PEG? Senza sbilanciarci in giudizi finali, 
engine e front-end ci sono parsi un'ac¬ 
coppiata affidabile e dalle buone pre¬ 
stazioni velocistiche. 

Per la cronaca, partendo da un file AVI- 
Indeo da 502 kbyte, siamo passati (nel 
giro di 10-15 secondi) ad un file mpg 
di soli 107 kbyte, ottenuti imponendo 
uno streaming con bit-rate pari a 1200 
kbyte/sec. E' da notare che AVItoM- 
PEG Convertor, oltre che il classico 
mpg, è in grado di codificare anche fi¬ 
le .dat per VideoCD. 

Volete di più? Prima provatelo, poi de¬ 
cidete. 

• AVItoMPEGI è su CVweb2000 
(avi2mpg1_ver1_8.zip - 113 Kbyte) 

• AMPEGkit è su CVweb2000 (avm- 
pegkit.zip - 154 KByte) 

• WAVtoMPEG è su Cvweb2000 
(wav2mp_1.zip - 49 KByte) 


MCmicrocomputer n. 203 - febbraio 2000 


157 






























PRATICA 


http://www.pluricom.it/mcm/internet pratici 


Il miniportal 

MI di IPweb! 

I portali sono canali informativi attraverso i quali vengono forniti - quasi sempre 
gratuitamente - una serie di servizi. Da Yahoo! ad AltaVista, Xoom, ecc., è possibile fruire 
di notiziari in linea, previsioni del tempo, elaborazione di oroscopi (temi di nascita 
compresi), moduli di calcolo, agende telematiche, archivi tematici liberamente 
consultabili, motori di ricerca, libri elettronici da sfogliare in linea, videogiochi e, come 
ultime dirompenti attività, fare commercio elettronico ed aste telematiche. 

Seguendo l’onda, anche Internet Pratica prova ad arricchire IPweb con un proprio, benché 
piccolo, miniportal. 

Anche nella prospettiva che ne possiate adottare la struttura e così realizzare la vostra 
Home Page, v’invitiamo a vedere come abbiamo realizzato il nostro portale! 


di Bruno Rosali 


Fig. 1 - IPweb mini 
portai: il layout della 
nuova Home Page di 
IPweb Conservando le 
rubriche che già cono 
sciamo HPclub, MIDI 
clip. Javalnps e Media- 
warel. a queste abbia¬ 
mo aggiunto i servizi in 
linea, ~i Link'' verso siti 
a carattere sociale e di¬ 
dattico. quindi gli "avvi¬ 
si ai navigatori" di IPob- 
server Altre iniziative, 
dipendendo dal suc¬ 
cesso o meno del no¬ 
stro miniportal, po¬ 
tranno via via vedere la 
luce! 





Benché ci siano già offerte che. con 
circa lOOmila il mese, ci garantiscono la 
messa in linea di domini di primo livello 
con i quali diviene possibile sfruttare 
applicazioni via server (come codice 
ASP, connessioni IDC, FrontPage Ex- 
tensions, CGI e Servelet di varia natu¬ 
rai, il nostro laboratorio non vuole dedi¬ 
carsi ad un esperimento di tipo elitario. 
Bensì l'intento è quello di rivolgersi ad 
un livello di utenza che sia il più orizzon¬ 
tale possibile. Più realisticamente, ci ri¬ 
volgeremo a tutti coloro i quali non si 
accontentano di mettere in linea la soli¬ 
ta paginetta in HTML e che, inguaribili 
"Indiana Jones" del Web, vogliono stu¬ 
pire. distinguersi, ricercare e sperimen¬ 
tare. Il nostro miniportal farà loro da 
esempio. Sempre ammesso che piac¬ 
cia. 

L'impresa - costituire un mini portale 
senza appoggiarsi sulle potenzialità del 
server - ha le sue difficoltà di riuscita 
Ma con le armi affilate del JavaScript e 
di qualche ActiveX o Applet che sia, 
proveremo a superare gli ostacoli che ci 


si frapporranno nel cammino da com¬ 
piere 

Nell'introduzione abbiamo accennato 
a quelli che sono i tipici servizi in rete, 
quali notiziari (più o meno) in tempo 
reale, previsioni del tempo, archivi te¬ 


matici, libri interattivi, ecc. Orbene, 
scansata la peculiarità del tempo reale, 
che è prerogativa dei siti "server-side" 
(ovvero gestiti dal lato server per mez¬ 
zo di estensioni ASP. IDC, ecc.), prove¬ 
remo a realizzare il nostro portale...fa- 


158 


MCmicrocomputer n. 205 - apnle 2000 



















Fig.2 - IFRAME: la so¬ 
luzione adottata con 
l'uso del tag HTML più 
in voga del momento ci 
sembra essere felice¬ 
mente riuscita. All'in¬ 
terno di un layout ar¬ 
ticolato come Io più) di 
quello del miniportal, 
inserire un trame In¬ 
terno s'è dimostrata 
scelta ideale (oltre che 
obbligata). 


cendo lavorare il 
computer di ogni 
singolo visitatore. 

Il trucco è tutto 
qui: basta innesta¬ 
re il codice giusto 
al posto giusto. 

Codice che, si badi bene, solo in mini¬ 
ma parte ci troveremo a dover scrivere 
ex novo, dato che per quanto abbiamo 
ovviamente già verificato, setacciando 
e scaricando mezzo Web, gli Script e le 
Apple! che ci servono già ci sono, basta 
solo rintracciarli, scaricarli e metterli al 
lavorol 

Ok, bando alle ciance e cominciamo 
a vedere come diventa possibile realiz¬ 
zare i singoli servizi. 

I servizi di miniportal 
...e la resa in IFRAME 

I servizi che IPweb metterà sul mìni- 
porta I sono al momento dei piccoli mo¬ 
duli in JavaScript, 
ma la loro funzio¬ 
ne di utilità la svol¬ 
gono lo stesso. 

Essenzialmente si 
tratta di script in 
grado di elaborare 
calcoli geometrici 
e scientifici, ren¬ 
dere la scrittura 
automatica e la ve¬ 
rifica di pagine 
HTML, convertire 
unità di misura, in¬ 
dirizzamenti dei 
motori di ricerca, 
ecc. Sperando che 
li gradiate lo stes¬ 
so {cosi da stimo¬ 
larne la crescita 
applicativa), vedta- 




J A-j-> 


da 


*»l 

Mootrt »MO»r it * lift* ara «ppbrMion it»itgn*d lo iM*i«r an or> tomptXmr 
raatftng •■imwnkk» ttvtf fot Iti» UxX lana *p«xo»<!*•« Ih* <oo»#ntanc* and quatti crf papa* 
HM ivmUmj Mjltwara n batad «otnKt un Ih» laintt Inr* mipfoi*mar« tetlinolngr .<v ul 
il •>(•»(>•• tatmt/di rto »f>a UadOom. banatt*. and cf«c*l tomoonanti et gnod onr* 
larout and tipograoh» 


«Ita al <IS. In hi» min.nnl.n" ka*aala. BIH baiai pravlanad II* aan Paifeal PC», r.M.1. 
IimI nda Ih* «oHr» flr.l polka! altaak «Itti MI. ro»e.n* r laarlypa- dhplay laihnoloQy 

i In» hai* In latra 


M KiouA Paadai mOu da» Iha nj laalura» 

a ClaaiTtpo- l>»oU» I«ymottq». atxfi q—att» «ero»»» Ioni laaokibon on ICO »oaan» ^ 


SfffKf'S 


OWNLOADI 


WEB PLAYER» 

-, ... . » . ■*,,. 


mo come sono organizzati. 

I nostri primi "service" sperimentali 
provano ad offrire piccoli contributi. Co¬ 
me il manager dei maggiori motori di ri¬ 
cerca, IPsearch, caricato il quale - in un 
quadro IFRAME che vedremo più avan¬ 
ti come realizzare - sarà sufficiente digi¬ 
tare la parola da cercare e quindi sele¬ 
zionare l'engine preferito nella lista sot¬ 
tostante. Chi ha problemi con i ricalcoli 
di aree e perimetri, nonché con la con¬ 
versione delle unità di misura, può pro¬ 
vare ad utilizzare IPcalc. Chi, a sua vol¬ 
ta, vuole realizzare rapidamente e in 
maniera facilitata delle pagine Web, ec¬ 
co la possibilità di farlo per mezzo di 
IPwebedit A seguire altre piccole pos¬ 
sibilità applicative, come ad esempio 
IPauto, il modulo 
per calcolare l’am¬ 
montare del Bollo 
Auto in relazione al 
numero dei KW di 
potenza della vo¬ 
stra auto, ed altri 
"memo" a caratte¬ 
re automobilistico. 
Infine, un codice 
per realizzare un 
piccolo contatore 
di accesso e Ge- 
nerBanner, un co¬ 
dice automatico 
per la generazione, 
in linea, di Banner 
grafici con link a ro¬ 
tazione. 

Benché appaia 
già nella lista dei 
link, è ancora da 
definire il modulo 
IPastro stiamo 
ancora pensando 
se si debba tratta¬ 
re di un qualcosa 
di banale (il ricono¬ 
scimento del se¬ 
gno zodiacale e un 
breve tratteggio 
dello stesso) op¬ 
pure qualcosa di 
più, come la gene¬ 
razione di un vero 
e proprio tema di 
nascita! 

• Su IPweb potrete 
trovare le versioni 
originali di tutti i 


Flg.3 - Microsoft Rea- 
der, ovvero Taffair E- 
book! Redmond pre¬ 
para la strategia verso 
tl nascente mercato dei 
libri elettronici metten¬ 
do a punto la tecno¬ 
logia ClearType. 


Fig.4 - Un salto al sito 
di Macromedia dev'es¬ 
sere programmato, 
quantomeno, 1-2 volte 
al mese: Director, Flash 
4, Fireworks ed altri ap¬ 
plicativi vengono dilata 
continuamente aggior¬ 
nati e le iniziative colla¬ 
terali che li riguardano 
si rischia di vedersele 
sfuggire! 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


159 





































J )<2 a * J <r-f ■■■ -'■> 


u <*• 



• ffYTftf Ifì— 



' 

• i/»uceoi y*ù 


MediaStudiif Pro 6 0 r 2 


« Vft*'iNrwn»ff 


Fig.5 - Un altro sito da 
non mancare è quello 
di Ulead. dove accanto 
ai soliti, blasonati nomi 
dell'ambito videografi- 
co, sta fiorendo un'in- 
teressantissima linea di 
Plug-in Web-oriented. 


> MIWMnIIMMIKI! 
•iMUMIMaNUUII 

< rawtfaiflf iragit 


JavaScript che so¬ 
no stati utilizzati 
per la messa a pun¬ 
to dei Service del 
miniportal. 

C o s ’ è 
l'IFRAME? Accen¬ 
navamo più sopra 
all'utilizzo del tag 
IFRAME come 
"quadro di visualiz¬ 
zazione". L'IFRA- 
ME è in effetti una 
normalissima cor¬ 
nice - cioè un tra¬ 
me - con la parti¬ 
colarità di poter es¬ 
sere inserito all'in¬ 
terno di un'altra 
cornice. In pratica. 

un vero e proprio frame incorporato con 
la notevole qualità applicativa del poter 
essere inserito in qualsiasi punto della 
pagina. Ad esempio anche all'interno di 
una tabella e. in questa, in una specifica 
cella Raffinata come scelta, l'utilizza¬ 
zione dell'IFRAME si rivela fortunata¬ 
mente facile dal punto di vista della co¬ 
struzione del codice L’importante è 
procedere alla digitazione della corretta 
sintassi, che prevede tutta una sene di 
attributi, che vanno da quelli identificati¬ 
vi a quelli qualificativi, L'IFRAME può 
essere dimensionato nelle misure che 
ci servono, allineato e referenziato con 
gli attributi d'impaginazione (scrolling. 
margini, ecc.) classici nella gestione dei 
frame Fondamentale, al fine di farvi ca¬ 
ricare le specifiche pagine HTML, è set- 
tarne il nome Nel nostro caso abbiamo 
deciso di denominarlo "iframe" e di far¬ 
vi salire ad ogni refresh il file di presen¬ 
tazione 'Tpweb.htm". 


Fig.6 - IPweb minipor- 
tal: sfruttando l'IFRA- 
ME, sul quadro video 
centrale faremo entra¬ 
re la versione "rivedu¬ 
ta e corretta’ di que¬ 
sto ottimo Search En¬ 
gine scritto in Java¬ 
Script. 



ve. oltre alla path di caricamento dello 
specifico file HTML, viene segnalato il 
TARGET, ovvero la finestra dove far vi¬ 
sualizzare il file. Cosi come dimostra il 
tag: 

<A HREF»"service/Conversioni.htm" 
TARGET»"iframe"> 

scrivendolo appresso all'A HREF.,., 
l'attributo "target" chiama la cornice da 
noi precedentemente denominata "ifra- 
me". Il bello è che tutto ciò... funziona! 

\Psearch Molto carina è l'idea d'in¬ 
serire search specifici Ovvero, singoli 
richiami a carattere tematico Sul Web 
abbiamo trovato un bellissimo esempio 
di motore di ricerca dedicato al mondo 
di Lara Croft. La croftmama, ovvero tut¬ 
to ciò che esiste sul Web (le varie ver¬ 
sioni dell'Adventure. la colonna sonora, 
le immagini 3D del backstage, ecc.l che 
ha attinenza con l'eroina virtuale, può 
essere rapidamente cercato e raggiun¬ 
to cliccando sui link di ricerca che ap¬ 
paiono in una tabella dedicata. Per co¬ 
me il codice è messo su. risulta abba¬ 
stanza facile il riutilizzo dello stesso in 
modo che si possano indirizzare altre ri¬ 
cerche specifiche che non siano solo 
quelle dei siti dedicati alla bella virtuale. 

Nell'ipotetica Home Page del mini¬ 
portal che stiamo realizzando settere- 
mo un link verso il Lara Croft Search 
Engine, assegnando la visualizzazione 
dello stesso per mezzo di una finestra 
fluttuante. Ai piu volenterosi tra i lettori 
l'eventuale sforzo di riprendere il codice 
JavaScript e cercare di mettere a punto 
un diverso indirizzo di ricerca. 


height="200“> 


<table BORDER°0 CEIXSPACING-0 CELLPADDING=0 WIDTH»“100»"> 
<tr> 

<td ALIGN=CENTER width-'400" valign-"middle 
< IFRAME 

SRC»‘service/ipweb.htm" 

WIDTH=445 H£IGHT=200 FRAMEBORDER=0 
NAME= *' i £ rame _ MARGINWIDTH'l MARGINHEIGHT=1 
SCROLLING=AUTO ALIGN=CENTER HSPACE=30 VSPACE 
</ IFRAME» 

</td> 

</tr> 

</table> 


• I Su IPweb 
potrete trova¬ 
re: Croftsear- 
eh.zip (56 
Kbyte) 


■5> 


Una volta referenziato l'IFRAME. da 
qualsiasi punto dello schermo è possi¬ 
bile assegnare link in modo che, all'in¬ 
terno della cornice interna, possano es¬ 
sere caricati vari file HTML. Cosi com'è 
sulla Home Page di IPweb, sullTFRA- 
ME vengono fatte salire le pagine dei 
Service, la presentazione di iLmks e, 
quando saranno pronte, quelle dei Cata¬ 
loghi On Line. Per attivare i link, la sin¬ 
tassi è quella classica dell'A HREF, do¬ 


I servizi in 
via di realiz¬ 
zazione. Dai 

servizi imple¬ 
mentati a 
quelli che im¬ 
plementere¬ 
mo, una categoria che presto vi propor¬ 
remo sarà senz'altro quella degli archivi 
consultabili in linea. Archivi di ogni ge¬ 
nere: ad esempio, i primi che ci vengo¬ 
no in mente e che probabilmente speri¬ 
menteremo al più presto sono gli alma¬ 
nacchi dei giocatori e delle squadre di 
calcio. 

La realizzazione di archivi inizialmente 
sarà propedeutica allo studio e all'appli¬ 
cazione pratica di costrutti in Vbscript, 


160 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 






















ma soprattutto in standard JScript (in 
particolar modo nella versione 5.1 che 
Microsoft ha distribuito su specifiche 
ECMA), e dell’ActiveX Tabular Data 
Control, L'uso congiunto dei due scrip¬ 
ting e dell'ActiveX in questione rappre¬ 
sentano al momento l’unica combina¬ 
zione possibile per lo sviluppo di model¬ 
li di consultazione in linea, esclusiva- 
mente visti dal lato-client. Purtroppo ciò 
comporterà la penalizzazione dell'uten¬ 
za di Navigator, almeno nella misura in 
cui l’utilizzo di tale browser non sia 
completato da un Plug-in per la resa 
compatibilità con gli ActiveX. 

Se comunque il nostro esperimento 
avrà seguito, ovvero se verrà apprezza¬ 
to, abbiamo già in cantiere il progetto di 
passare allo sviluppo di archivi in ASP, 
con interrogazioni prodotte dal più ca¬ 
nonico lato-server. 


I Link del miniportal 

Un'altra peculiarità del miniportal sarà 
quella dei "preferiti", ovvero dei link 
verso siti dove, senza scopo di lucro, 
vengono offerti servizi autenticamente 
sociali. Tra i primi ad aderire a tale ini¬ 
ziativa possiamo subito annoverare II 
Sussidiario e WEBpatente, che già da 
questo mese vedremo riflessi nel tra¬ 
me del miniportal di IPweb , 

Saranno un po’ il nostro piccolo van¬ 
to, sia II Sussidiario che WEBpatente. 
Uno rivolto all’educazione scolastica ed 
un altro a quella stradale, i due siti offri¬ 
ranno ai nostri lettori/visitatori servizi di 
assoluta utilità, per le scuole, gli inse¬ 
gnanti, gli studenti e gli aspiranti auto¬ 
mobilisti. Un vanto per IPweb, perché 
in tal modo riusciamo ad agganciarci al¬ 
le esigenze di una scuola che cambia e 
si rinnova (assumendo nuovi veicoli 
informativi che vengono costantemen¬ 
te citati e proposti nel Nuovo Program¬ 
ma Ministeriale) e a dare il nostro, pur 
piccolo, contributo al raggiungimento di 
quella educazione, sia stradale che civi¬ 
ca, con la quale dare delle linee guida ai 
giovani. Troppo spesso sentiamo dei 
drammi del "sabato sera": dalla disco¬ 
teca alla corsa sfrenata per le strade. 

• Il Sussidiario (http://www.sussi- 
diario.it). Il punto di riferimento per in¬ 
segnanti, genitori e studenti, con la me¬ 
tafora del glorioso (amato, e da qualcu¬ 
no purtroppo odiato) sussidiario. Come 
nel sussidiario vengono contenute varie 
discipline didattiche, cosi su II Sussidia¬ 
rio l’intero sito si predispone a fare da 


Flg. 7 - Un pìccolo 
esemplo di Search En¬ 
gine in JavaScript con II 
quale è stalo realizzato 
un motore che cerca nel 
Web tutto quello che 
esiste e viene continua- 
mente rinnovato e pro¬ 
posto nel nome di Lara 
Crott. 

Per i più volenterosi: 
pure se il tema portante 
non ó di vostro gradi¬ 
mento, lo script rimane 
un 'interessantissima ba¬ 
se di sviluppo per mo¬ 
tori dì ricerca persona- 
lizzati. 



•IIWMU 'inai *U*unk •»!■» •ITyln •»!•» 


NIOIcU p iMt'ip* 

• )*r i >_wl.UIK.w ,fm*4éa «r.t 4^.1-r- 






I NTERNET 

PRATICA 


Online 
( Link! 



Fig.8 - IPclub: Cucca's 
Home Page di un nuovo 
" associato" di IPweb. In 
pratica si tratta di un 
Webnng, intorno al qua¬ 
le ruotano centinaia di 
appassionati, senza di¬ 
stinzione tra musica e 
teatro. 


Fig.9 - IPclub: dalla 
Cucca's Home Page e 
possibile saltare nella 
mailing-list dedicata a 
Dario Fo. 


4 - 


vero e proprio por¬ 
tale informativo e 
contenere sulla sua 
Home Page i link 
verso un poderoso 
numero di materie 
scolastiche e para- 
scolastiche. 

• WEBpatente 
(http://www.li- 
ceomalpighi.bo. 
it/webpatente/). 

WEBpatente è un 
altro sito meritorio, 
pensato e messo a 
punto da un inse¬ 
gnante liceale af¬ 
finché tutti i giova¬ 
ni "apprendisti gui¬ 
datori” vi ripassino 
il codice della strada. Un vero quiz inte¬ 
rattivo per imparare la teoria prima di 
fare la pratica, dotato di contapunti ed 
avvisatori grafici ed acustici! 


ijlSfiDDiaS 


ringraziar* irta sa Lflfl ve conosco Dmo Fu 

Quale h*» anno fo 'Notti (credo quatto o cinque) *•>> a casa 
ìuo o lo» mi prestò una vidrK-cnssoaa che cofttniva 
Minato Bitfo r«-giurato <Ja Pa»Du* lo guardai, fu un colpo 
di fulminei Mi [.acque- tantissimo da subito la sua arte la 
sua mimica Li sua grand* espressi-età Piv come un pazzo 
« decisi che dovevo saperne le vederne) « piui Do quei 
pomo non oro aitici»* vedemv gira»* p*r casa fingendo d* 
mango»* akn» c« minacciando qualcuno a t«rgfc una 
languita' 

A***, impelalo moto sug» anni bu> del® nostra lecer Mura 
sm gudan la vera stona <* Bonifacio V» a Jacopo do 
Tod. avevo nso coma i/> matto scoprendo aneddoti 

inconsueti della ala d <>su Cnsto 

k> sono cacoacu * ntenr affano comurasta. eppuo ndevu con Dono senza nessir problema 
questo secondo me io dee lunga siAa sua capocce di «vertiro il pubblico, o faceva fesco e 
•: ottetto, demoliva i tuo» ideati ma lo faceva divertendoti Un getto 
La rma v-t* *Ji sapere o placò ascoltando una regittrazionM tufo uud»> (su 
s*tte IP) del Mistero Buffo del 1069 qui insieme ode consuete giuBwate e 
grameiot ho potuto ascoBare r*n commetti aBn aneddoti stupendo il 
commento ai 'Rosa fresca emettis*.una' dr Giulio d Alcamo Ve* sapete cosa 
»uc4 dire QUL ad Alcamo'. No- Provate a <»»* a Quakuno lesta 4 ciu«o' e 
vedete 


* 


Detto ciò, per il resto della descrizio¬ 
ne non vi resta... che navigarci. Ovvia¬ 
mente, è graditissima la soluzione di 
farlo partendo dal miniportal di IPweb! 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


161 























Fig. 10 - IPclub: un al¬ 
tro. sontuoso sito da 
poco Iscrittosi al club e 
quello de II mondo di 
Behaim. Dire di larci un 
salto non basta: latene 
qualche decina! 


Fig. 11 - lUnk di IPweb 
il primo sito che ci ha 
permesso di linkare 
IVRL e quello de II 
Sussidiario. Il posto 
giusto dove possono 
recarsi insegnati e sco¬ 
laresche alla ricerca dì 
spunti e argomenti da 
insegnare e imparare 
meglio! 



Le news di 
IPobserver 

Nella colonna più 
a destra del mim¬ 
portai appariranno 
finalmente i media- 
link. Ovvero i punti 
di collegamento 
verso i siti che 
ogni mese presen¬ 
tiamo sulle pagine 
di INTERNET PRA¬ 
TICA. Dai siti dì ge¬ 
nere informatico a 
quelli prettamente 
dì costume e d'in¬ 
dirizzo scientifico, i 
link principali dure¬ 
ranno il tempo esatto che dividerà le 
pubblicazioni mensili della rivista. Fatto 
posto ai nuovi, quelli del mese prece¬ 
dente verranno tutti conservati in una 
pagina dedicata. 

La specificità di IPobserver è che 
ogni link selezionato carica un nuovo 
trame in cui lo schermo si riorganizza 
modificando la modalità di visualizzazio¬ 
ne. Rimanendo il trame orizzontale in 
alto e verticalmente sulla destra quello 
della colonna di IPobserver, sulla sini¬ 
stra verrà creata un'area dove appari¬ 
ranno le pagine dei siti consigliati. Ben¬ 
ché non sia un obbligo - e sempre pos¬ 
sibile aprire le pagine dei siti in finestre 
dedicate con il tasto destro del mouse 
(opzione: "Apri in un'altra finestra"! - 
abbiamo privilegiato la visione dall'inter¬ 
no del frame del miniportal per una 
semplice questione di comodità: avere 
sempre a portata di mouse l'elenco di 
tutti i siti consigliati e navigarci quindi 


seguendo un itinerario precostituito. 

Relativamente a questo numero - e, 
cosi, facendo anche un po’ di news "al 
volo" - troverete in linea i link verso: 

• Microsoft Reader: l'affare E-book 

(http://www.microsoft) Redmond 
prepara la strategia del Microsoft Rea¬ 
der ClearType, con il quale entra 
nell'arena dei libri elettronici. Versioni 
specializzate di runtime interattivi dotati 
di impaginazione a pieno schermo, piè 
di pagina e punti di navigazione, del tut¬ 
to simili all'impostazione originaria dei 
normali supporti cartacei. Libri senza 
carta, che possono essere letti sia dal 
monitor del nostro PC che per mezzo 
dei cosiddetti "eBook". ovvero piccoli 
palmari della proporzione di un normale 
libro nei quali sarà possibile sfogliare le 
pagine, prendere appunti (tramite 
block-notes a scomparsa), stampare e 
tenere segnalibri . _ 

• Macromedia l(http://www.macrot 


media.com/software/downloads/). 

Un salto al sito di Macromedia dev'es¬ 
sere programmato, quantomeno, 1-2 
volte al mese: Director, Flash 4, Fi- 
reworks ed altri applicativi vengono di- 
fatti continuamente aggiornati e le ini¬ 
ziative collaterali che li riguardano si ri¬ 
schia di vedersele sfuggire! Il nostro ri¬ 
mando diretto è verso la pagina del 
Free Download, dalla quale sarà possi¬ 
bile scaricare le versioni più aggiornate 
dei vari player multimediali (Shockwa- 
ve, Flash ed Authorware), la lunga lista 
composta di patch ed upgrade gratuiti 
nonché i trial a 30 giorni di tutti i prodot¬ 
ti commercializzati. 




download/download.htm). Ovvero: 
Web & Video ad alto livello e tanti, tan¬ 
tissimi Plug-in!.,, cosi come abbiamo 
scritto sul sottotitolo assegnato nell'Ho¬ 
me Page La news più importante pro¬ 
veniente da casa Ulead riguarda l'uscita 
di MediaStudio Pro 6.0, offerto ora an¬ 
che con l'engine per la realizzazione di 
video in formato MPEG-2 nativo e il pie¬ 
no supporto alle specifiche Digital Video 

• Gruppi Archeologici d'Italia 
|( http://www.gruppiarcheologici.org7] 

. Gruppi archeologici d'Italia, ovvero un 

sito-museo da non perdere! Tra le vane 
attività svolte dal gruppo, sempre 
nell'ambito della ricerca, si mostrano 
particolarmente affascinanti i cosiddetti 
campi di ricerca archeologica (che si 
svolgono prevalentemente durante 
l'estate) in località situate per lo più nelle 
zone dell’antica Etruria. I campi archeo¬ 
logici sono cantieri di scavo diretti sotto 
il controllo delle varie Soprintendenze 
I partecipanti sono sempre affiancati 
da capisquadra che li seguono in tutte 
le attività del campo. Non manca ovvia¬ 
mente il tempo libero La socializzazio¬ 
ne è uno dei punti forti dei campi ar¬ 
cheologici: si ha la possibilità di cono¬ 
scere gente da tutta Italia e dall'estero 
per condividere tutti insieme il profon¬ 
do fascino dell'Archeologia. Insomma, 
novelli Indiana Jones, salpate da IPweb 
e andate verso il sito dei G.A. d'Italia: 
chissà, forse risolverete sul nascere 
l'angoscia del dove andare in vacanza la 
prossima est ate! _ 

• UFOnline Khttp://www.ufo.it)l E' 
senz'altro questa l'organizzazione italia¬ 
na più importante nel campo dell’ufolo¬ 
gia per quanto riguarda l'approccio tele¬ 
matico. L'insieme dei link è poderoso 
e, per chi è affascinato dall'argomento, 
ci sono interi archivi fotografici a dispo¬ 
sizione, statistiche di casi accertati, ri¬ 
partiti in elenchi, casi nazionali e provin¬ 
ciali, che realizzano una visione globale 


162 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 






































su 13.000 avvistamenti italiani e sulla 
casistica internazionale. In questo mi¬ 
crocosmo spiccano rubriche come 
INTPHOTO, dov'è compresa un'ampia 
raccolta internazionale di fotografie di 
presunti UFO. gestibili per mezzo di un 
database interrogabile. Il tutto, e questa 
è la cosa più piacevole, senza fare del 
sensazionalismo, ma riportando tutto 
come cronaca giornalistica. 

• L'itinerario del mese sarà visibile dal 
miniportal di IPweb in linea sul Web in 
concomitanza con l'uscita di questo nu¬ 
mero. 


fig. 12 - /Link di IPweb: 
WEBpatente. Un altro 
sito meritorio, pensato 
e messo a punto da un 
insegnante liceale affin¬ 
ché tutti I giovani "ap¬ 
prendisti guidatori" vi 
ripassino il codice della 
strada. Un vero quiz in¬ 
terattivo per Imparare 
la teoria prima di tare la 
praticai 




WEBpatente — 


Tulli i qui? per l'esum (Il Inori» 
por lo pinomi A e B 
ili voisiono J.ivaotrtpl 1.0 


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|| Sa-v». (1 «j 

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B 



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Fig. 13 - Il sito del 
, , Gruppo Archeologico 

tzj] <*.. d'Italia. 


Fig. 14 - L'Home Page 
di Ufo onllne: quello 
che non trovate in que¬ 
sto sito significa che 
non è accadutoI 


scoperte geografi¬ 
che prima dì Cri¬ 
stoforo Colombo, 
prendendo come 
spunto la storia e le 
immagini del più 
antico globo terre¬ 
stre pervenutoci e 
terminato nel 1492. 
✓ Javatrips: co¬ 
me già accennato, 
in questa rubrica 
sarà possibile tro¬ 
vare tutti i java- 
script che abbiamo 
utilizzato per realiz¬ 
zare i prototipi dei 
nostri primi, piccoli, 
servizi in linea. Dal 
motore di ricerca ai 


un 


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(«MIN «Hit |I*IM "Utl 

IIMHlMAt UHM.AHim 

IMA* Al 


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Su IPweb di Aprile 
potrete trovare... 

Avendo dedicato quasi tutto lo spazio 
a disposizione alla presentazione delle 
nuove caratteristiche di IPweb - mini¬ 
portal in primis - di spazio a disposizio¬ 
ne per le consuete rubriche telemati¬ 
che ne resta ben poco. 

Doverosa la presentazione della rin¬ 
novata veste del nostro "portale", resta 
doveroso anche segnalare, sullo stes¬ 
so, ciò che vi potrete trovare. Premes¬ 
so che le pagine delle rubriche conti¬ 
nueranno ad essere gestite seguendo il 
tradizionale layout, ecco quindi quello 
che potrete trovare sul numero che 
sarà concomitante a questo articolo: 

y WEBware: due nuovi applicativi. Uno 
di validazione HTML: CSA Validator, pro¬ 
babilmente il migliore nel suo genere, 
nonché splendido esempio di freewarel 
Un altro per realizzare fantastici bottoni: 
Button Studio, una piccola Rolls Royce 
nel suo genere. 

y MIDIclip: un altro blitz nel mondo del 
MIDIclassic, dell'Immancabile Rock e 
qualche slancio di leggera Made In Italy 
che ha fatto la storia della musica no¬ 
strana. 

IPclub due new-entry, niente male 
questo mesel La prima riguarda l’inseri¬ 
mento della Cucca's Home Page 
[http://www.alphacomm.It/cucca/mci in.h 

tm), che altro non è che un raffinato We- 

bring intorno al quale ruotano centinaia 
di appassionati, senza distinzione tra 
musica e teatro. In particolare spiccano i 
link verso il "mondo di Renato Zero" e la 
mailing list su Dario Fo. 

La seconda nuova entrata è quella del 
Viaggio intorno al globo di Behaim 
[http://www.pr ovincia.ps.it/privatid 

bberti/behaim/index.htm). Un sito que- 

sto che si propone di stimolare la cono¬ 
scenza di quello che era l'approccio alle 


moduli di calcolo e conversione, ecc. 

Detto ciò non ci resta che invitarvi a 
salire su IPweb e dedicarvi ai vostri ca¬ 


nonici download. Nel farlo, vi accorge¬ 
rete che stavolta ci sono un mucchio di 
cose in più da vedere. Interattivateci, 
provatele e fateci sapere! 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


163 







































Denaro gratis 

“se potessi avere... sei miliardi al mese!” cantava Renato Pozzetto in un vecchio film. Ogni 
mercoledì e sabato, la febbre delle giocate cresce a dismisura, alimentata da norme sempre 
più facili, messe a punto dallo Stato per 
toglierci di tasca spiccioli e biglietti da 
centomila. Insomma, pare che dovunque 
ci si volti, turbe infinite di benefattori non 
aspettino altro per riempirci di denaro. 


di Raffaello De Masi 


IntemetGratìs, il silo che ci guida alle offerte di guadagno In linea. Pregevole II lavoro 
svolto, anche se l'offerta è praticamente monotona. 



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(o -- ansa 


Qualche volta la fortuna ci bacia, ina¬ 
spettatamente; e cosi vi racconto quel 
che mi accadde una diecina di anni or 
sono, Mia moglie mi chiama in Istituto 
per una cosa urgentissima, almeno così 
affermava il bidello. Ero in quel momen¬ 
to impegnato con il preside a definire 
certe forniture di computer, e vi confes¬ 
so che la cosa mi diede un certo fasti¬ 
dio. Vado a telefono, e la mia signora 
mi dice che è arrivata una busta, in cui 
mi si dice che ho vinto un'auto! Ovvia¬ 
mente le dico di buttare tutto nella 
spazzatura (chi di noi non riceve, ogni 
giorno, notizie di montagne di gettoni 
d'oro che aspettano solo di essere riti¬ 
rati?). 

Torno a casa e, per caso , la discus¬ 
sione ritorna sull'argomento, E mia mo¬ 
glie mi fa: "D'accordo, mi hai fatto but¬ 
tare tutto! oltre tutto quando sei sul la¬ 
voro sei intrattabile, e non mi hai fatto 
neppure replicare! io ho gettato tutto, 
ma ti volevo dire solo che la lettera era 
una raccomandata!". E a me si sono 
rizzati i capelli in testa! 

Insomma. per farla breve, abbiamo 
passato la mezz'ora successiva a rovi¬ 
stare nel cassonetto della spazzatura. 
Finalmente troviamo il nostro contribu¬ 


to all'inquinamento mondiale, e la lette¬ 
ra in esso contenuta. Morale della favo¬ 
la. si trattava davvero di una vincita , 
per aver comprato non so più che cosa, 
su non so più quale catalogo. 

Una rondine 
che non fa primavera 

Ma non sempre le cose sono cosi fa¬ 
cili! C'è chi gioca da anni la stessa com¬ 
binazione al Totocalcio, chi raccoglie 
bollini delle più svariate marche, chi ha 
sviluppato nel dito indice un muscolo er¬ 
culeo. a furia di comporre numeri di tra¬ 
smissioni a quiz. E da un po' di tempo 
anche Internet pare sia divenuta fonte 
di guadagno, almeno a dare retta a quel¬ 
lo che si legge, qualche volta, capitando 
in qualche sito, o a badare alle promes¬ 
se delle e-mail che periodicamente ci 
raggiungono nella nostra casella di po¬ 
sta. 

Il costo di Internet precipita sempre 
più in basso; un paio d'anni fa pensare a 
un abbonamento gratuito a un provider 
era quasi utopia. Oggi gli accessi gratis 
si vendono un tanto la dozzina, e già 


qualche fornitore mette a disposizione 
un numero verde per le chiamate, per 
farci risparmiare anche sulla connessio¬ 
ne telefonica. Purtroppo il giochetto 
dell'informatica è ancora molto costoso; 
il nostro computer è già obsoleto nel 
momento stesso in cui lo disimballiamo, 
e la nostra carta di credito rischia di di¬ 
venire incandescente, a voler aprire 
WWW per fare qualche acquisto. Ma 
c'è qualche modo per ridurre i costi? 

Apparentemente in maniera incredi¬ 
bile. anche in Italia ci sono molte com¬ 
pagnie che giurano di aspettare solo noi 
per pagarci purché navighiamo in Inter¬ 
net. Insomma, l'utopia di guadagnare 
per divertirci. Ma sarà tutto vero? 

L'unica cosa che ci viene domandata 
è quella di mantenere aperto sullo 
schermo una finestra in cui si alternano 
continuamente dei banner pubblicitari; e 
ancora ci viene chiesto di inviare offerte 
di iscrizione ad altre persone, facendo la 
qual cosa si ricevono altri "punti", "bo¬ 
nus" o come meglio credete si debba¬ 
no chiamare. 

Dicevamo che anche in Italia sono 
molti i siti che offrono questa forma di 
servizio; firma storica in questo campo 
è NetFraternity intto://www.nettratert 


164 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 

















^ «n aopKADi» opt jo*-.» Ali supporti wvttei ari bei o» ibarg» wfth 

unl<nvr«a r*»»nui Qinirabon potino*! 


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PolrlT «« noli •« ttia spiojl condibon» lutad belo» 


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2000 




nity.com), servizio distribuito in Italia da 
Alberto Vazzoler, che offre un tanto per 
ogni ora di collegamento. Eufemistica¬ 
mente viene affermato che questo può 
compensare la spesa di collegamento 
giornaliera (abbonamento e canone te¬ 
lefonico), ma questo vale solo in partico¬ 
lari condizioni e combinazioni d'orari e di 
tariffa Telecom. Oltre ai servizi già se¬ 
gnalati nell'appendice allo speciale mo¬ 
dem del mese scorso, ci sono diversi al¬ 
tri fornitori disponibili. Alcuni nomi sono 
AIIAdvantage (http;//www.alladvanta- 
ge.com), CashSurfer (http://www.cash- 
surfer.com), Desktop Dollars 
llhttp //www clesktopdoilars comi . EPi- 
po ihttp://www.epipo.com)| ExtraSalary 
( inttp://www. extrasalary.corri - il sito è 
anche in italiano), GetPaid4 
http://www.getpaid4.con1 ), ItadsUp 
http://www.itadsup.com)| PayBar 
nttpv/www.paypar. corni , SharkHunt 






Hhttp://www.sharkhunt.corn1 , Spedia 

E lhttp://www. spedia.com! TargetShop 
|http://www. utopiad.com e ValuePay 
inttp://www. vaiuepay.com . 

Tutti, più o meno, funzionano sullo 
stesso principio; si accumulano punti- 
coin-paypoint per ogni ora passata a na¬ 
vigare , sopportando il banner pubblici¬ 
tario che (ad evitare che qualche furbo 
possa spostarlo fuori schermo) cambia 


continuamente posizione sul 
monitor. I servizi sono , più o 
meno, abbastanza equivalenti 
in termini di "pagato", con va¬ 
lori che vanno da mezzo dolla¬ 
ro a un dollaro per ora di navi¬ 
gazione. Ma si possono arro¬ 
tondare le "entrate" pubbliciz¬ 
zando le iniziative presso i no¬ 
stri amici; per ogni persona 
presentata, che si iscriverà, si 
riceverà un bonus extra e si 
potrà costruire una propria ge¬ 
rarchia ( dai due ai cinque livel¬ 
li) che contribuirà a creare un 
gettito extra in base all’attività 
dei "subalterni". Alcune firme 
offrono invece un guadagno 
variabile, in base agli introiti 
pubblicitari che offrono; nume- 
_ _J rosi sono poi i servizi supple¬ 
mentari aggiuntivi, tra cui noti¬ 
zie in linea e SMS gratuiti. Ma non è tut¬ 
to oro quel che luce; qualche rovescio 
della medaglia c'è ! Innanzi tutto non 
viene pagato più di un certo periodo 
giornaliero di collegamento. Inoltre i pa¬ 
gamenti avvengono solo quando si è 
raggranellata una certa cifra (questo an¬ 
che contando sul fatto che , passata la 
novità iniziale, molti abbandonano); tan¬ 
to per fare un esempio, la compagnia 


Un sacco di gente pare non 
dorma la notte per pagarci, 
ma fatti i debiti conti, si scopre 
che ci vogliono settimane, per 
raggranellare qualche 

Oo rou coment)» ha»e a wob pago r 'al W No Spicciolo. 

Do »ou want to usa our tornea» to mate mona» * voi C no 


Internet DB 01 Charge All Around Thf World 

TERNITY 




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MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


165 





































































Banner Brokers 

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Un altro sistema per 
guadagnare qualche 
so idarello è quello di 
accettare banner 
nella propria pagina; 
attenzione, la 
maggior parte dei 
tornitori paga solo 
per pagine in 
inglese. 


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www.bannerbrokers.com 



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Cflc*1gWIWV' , e«WWI«on.>jiwaB"W* JkngW» 


più rapida nei pagamenti, AIIAdvanta- 
ge, paga solo a lotti di 30$, per raggiun¬ 
gere i quali occorrono circa sessanta 
ore di connessione che, a un'ora al gior¬ 
no, fanno due mesi. 

Altre compagnie sono un po' meno 
trasparenti; Utopia e ValuePaid promet¬ 
tono di condividere con i naviganti i pro¬ 
venti pubblicitari raccolti, ma non viene 
garantito un minimo mensile né si sa 
quanto sia stato, nei mesi precedenti, il 
“dividendo". Attenti poi a servirvi di altri 
fornitori; verifichiamo sempre che il pa¬ 
gamento possa avvenire fuori dai paesi 
di origine. 

Ad esempio, GotoWorld e PomtClick 


non pagano fuori degli USA. anche se 
questo non si evince dalla loro pagina. 


Soldi a gogo! 


Come dicevamo, pressoché tutti i 
servizi limitano la connessione giornalie¬ 
ra pagabile; il solo sistema per incre¬ 
mentare un po' le entrate è quello di 
presentare il servizio ad altre persone, e 
farli abbonare, in modo da ricevere un 
bonus sia dalla loro iscrizione sia dalla lo¬ 
ro attività. Le promesse di divenire milio¬ 
nari si moltipllcano e, in teoria, non sono 
menzognere. Ma sono praticamente 


166 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 



























































































Anche accettando di 
ricevere e-maiì si può 
guadagnare qual¬ 
cosa; ad esempio, se 
si accettano 5 lettere 
al giorno, dopo un 
anno potremo pagar¬ 
ci una cena (per due 
persone) In pizzeria! 


Suro mimi’V 
(Mi K 
III Ul 


i*C» to' rOU- 

S-Coins 


Welcome lo 

TARGETSHOP.COM 

IM lini (oniaMM innn 


■ Regisloi tei s -iu» 

x-l-Check voui Bauis 


; Aboul TAR6ETSH0f> 

w-T Relerral Ptobiot 


inattuabili; un sito, ad esempio, assicura 
che si possono mettere insieme 
320,000 $ in un mese, ma omette di di¬ 
re che , per raggiungere lo scopo, biso¬ 
gna presentare 20 amici, che a loro volta 
presentino 20 amici, che a loro volta ..., 
fino a raggiungere la rispettabile cifra di 
oltre centocinquantamila persone, un 
esercito che le truppe di Annibaie, a con¬ 
fronto , erano parrocchiani in una chiesa 
alla messa del mattino. E non pensiamo 
di cavarcela per il rotto della cuffia in¬ 
viando messaggi a una mailing list; sare¬ 
mo individuati subito come spammer, e 
il nostro account sarebbe immediata¬ 
mente tagliato. 

Un nuovo sistema per fare soldi (si fa 
per dire!) navigando è quello di aderire a 
offerte di ricezione di e-mail pubblicita¬ 
rie. 

Le offerte sono più articolate delle 
precedenti; AllCommumty (http://allcom- 
munity.com) paga per qualunque cosa si 
faccia su Internet, navigare, ricevere 
messaggi pubblicitari, presentare amici. 
SendMorelnfo (http://www.sendmo- 
reinfo.com) paga chi accetta di ricevere 


e-mail, con quo¬ 
te differenti per 
la persona diret¬ 
ta e per la gerar¬ 
chia che ha crea¬ 
to sotto di sé. 
TargetShop 
(http://www.tar- 
getshop.com/) 
chiede invece di 
iscrivere alter 
persone; per 
ogni utente nuo¬ 
vo registrato si 
ricevono 12 dol¬ 
lari (circa 25.000 
lire) che si pos¬ 
sono usare per 
acquistare mate¬ 
riale in linea, o per ricevere un assegno 
circolare a domicilio. 

Un terzo modo per guadagnare soldi¬ 
ni è quello di accettare di inserire sul 
proprio sito un banner pubblicitario; una 
volta iscritti si riceve un codice HTML da 
incorporare nella propria pagina. Da que¬ 
sto momento saremo pagati (dai 5 ai 15 
cent) ogni volta che qualcuno cliccherà il 
banner presente. Alcuni fornitori ammet¬ 
tono un numero massimo di banner da 
applicare, altri permettono di scegliere i 
messaggi da inserire; insomma, diverse 
e articolate le opzioni. Se desiderate 
qualche indirizzo , rico rdatevi di Eads 
thttp://www.eads.coml , d i ClickAgents 
thttpy/ads.clickaaents.coml , di Datacom 
thttp://www.aatacom.com| ; ma diversi 
altri sono i fornitori di questo servizio, 
anche se molti accettano solo siti in in¬ 
glese. 

Conclusioni 

Se un paio di volte all'anno vi inte¬ 
ressa andare la sera a ristorante per 


AilCOMMM'M/ TV.WM 



Tl» hai HtCBN- 


I* All ) 1 SufiWW* 
l'AlD Irn.ll 

N*«r DUronai» 

' l'AlD NOIIDNG 


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«SSmiititi 
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A Vt 'A ft; All .’, runiuum 

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Ganies 

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Computer» Software» 


una pizza e una birra con non più di un 
paio di persone, quanto finora descritto 
è una buona soluzione per non pagare. 
Niente di più! Prima di vedere qualche 
soldino, ce ne vuole, di impegno e di 
tempo. E non dimenticate di mettere 
in conto la spesa telefonica per restare 
in linea. 

Insomma, alla fin fine, il gioco vale 
poco la candela, senza considerare che 
poi i banner sullo schermo divengono 
presto fastidiosi e si abbandona il gio¬ 
co. Ma c'è di più. 

Prima di chiudere, vi racconto a 
cosa è possibile abbonarsi negli USA. 
Se si accetta di ricevere un fax al 
giorno si riescono a mettere da parte 
un paio di centinaia di dollari in un an¬ 
no; e , addirittura se si decide di rice¬ 
vere una telefonata di un venditore si 
possono guadagnare dai 750 ai 3500 
$ all'anno. 

Considerando quanto ci costerà una 
terapia psichiatrica di recupero della 
nostra sanità mentale, alla fine, non è 
detto che il tutto si risolva in un guada¬ 
gno. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


167 






















AVVISI Al NAVIGANTI 



Storia e leggenda avvolgono la vita della donna più amata d’Argentina; 
arrampicatrice sociale o santa, donna tenace e volitiva o debole essere umano, 
indurito dalle sofferenze dalla vita? WWW ci aiuta a scoprirlo. 


di Raffaello De Masi 


O 


o n a a a g B- a 
»-« Cm * **•*• 


}TUOM VA<« £](>»* Gu* c)MM5M Cl M 


—3 «** 


/l/cune delle numerose 
pagine dedicate alla 
storia di Evita Quarte 
Peron. 



Èva Maria Duarte nacque, nel 1919, 
a Los Toldos, una cittadina argentina 
posta quasi alla frontiera con il Brasile; 
Los Toldos contava poco più di qualche 
migliaio di abitanti, all'epoca, ed era co¬ 
struito sulle rovine di un vecchio ac¬ 
campamento indiano. La mamma di 
Èva, Juana Ibarguren, era l'amante di 
Juan Duarte, un 
piccolo proprietario 
terriero locale, da 
cui ebbe ben cin¬ 
que figli: Bianca, 

Elisa, Juan, Ermin- 
da e, appunto, la 
piccola Evita. 

Nel gennaio del 
'26 Juan Duarte 
ebbe un incidente 
automobilistico 
mortale Juana de¬ 
cise immediata¬ 
mente di portare 1 
figli a vedere, per 
l'ultima volta, la 
salma del padre e 
parti il giorno stes¬ 
so per Civlcoy, luo¬ 
go dell'incidente, 
visto che, per la 
legge Argentina, la salma andava inu¬ 
mata entro le ventiquattro ore dalla 
morte. Juana e 1 bambini arrivarono, ve¬ 
stiti di nero, al funerale; le notizie qui 
sono discordi, visto che alcune notizie 
vogliono che Estela Grizoila, moglie le¬ 
gittima di Juan, abbia proibito l’accesso 
alla casa del gruppo. Altre voci vogliono 
invece che Estela, convinta dai parenti 
del marito, abbia accettato che i nuovi 
venuti seguissero il feretro, in fila dopo 
i familiari legittimi. 


La vita si fece immediatamente diffi¬ 
cile per la famigliola, ben più di quella 
che era stata precedentemente. Juan 
non aveva lasciato nulla a Juana, tranne 
la dichiarazione di paternità dei bambini 
stessi. Per sopravvivere la madre e le 
due figlie più grandicelle furono assun¬ 
te. come sguattere e cameriere, in fa¬ 
miglie ricche del luogo, ed è così che la 
piccola Evita venne a contatto con il 
lusso e il denaro. Come racconta nel 
suo libro "La razon de mi vida", pubbli¬ 


cato poco prima della sua morte, "fu 
quello un periodo di rabbia e ribellione, 
nel vedere le ingiustizie che dominava¬ 
no la vita dei ricchi e dei poveri". 

Nel 1929, quando Èva aveva dieci 
anni, Juana trovò un nuovo compagno, 
e con tutta la famiglia si trasferì a Junin, 
città più grande e popolosa di Los Tol¬ 
dos, che aveva anche un ospedale e un 
teatro e che, con i suoi 30.000 abitanti, 
parve, ad Èva, una grande città. Qui la 
mamma si preoccupò di dare alle figlie 
più grandi un matrimonio decoroso, e 
per la più piccola decise di farla conti¬ 
nuare negli studi fino al conseguimento 
di un diploma. Ma il destino aveva deci¬ 
so diversamente; dopo aver preso par¬ 
te a una recita scolastica, 

Èva decise di abbandonare di studi 
per affrontare la carriera di attrice. E 
lasciò per sempre Janin, per trasferirsi 
a Buenos Aires. Non avendo denaro 
né aiuti per raggiungere il suo scopo, 
Èva assistè a uno spettacolo, nel tea¬ 
tro locale, di un ballerino di tango, Au¬ 
gusti Magaldi, e, alla fine della rap¬ 
presentazione, si fece trovare nel suo 
camerino, chiedendogli un passaggio 
per la capitale. 


168 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 










































Piccole attrici 
crescono 

All'arrivo a Buenos Aires, Èva si 
trovò di fronte a uno spettacolo inim- 
maginato; già allora questa città conta¬ 
va oltre due milioni di abitanti; ma la ra¬ 
gazza {aveva allora quindici anni) capì 
subito come la cosa si potesse risolve¬ 
re a suo favore, con le molteplici possi¬ 
bilità offerte. Nella sua autobiografia, la 
futura presidentessa narra che, la prima 
notte di permanenza, in uno squallido 
albergo in Calle Corrientes, sognò che 
sarebbe divenuta una grande attrice. Si 
mise quindi a cercare un lavoro, qualun¬ 
que esso fosse, ma solo dopo un lungo 
periodo di povertà e fame ebbe una 
partìcina in "La Senora de Perez", com¬ 
media interpretata da Èva Franco, una 
delle più famose attrici dell'epoca. Ma 
la sua carriera non ebbe grandi sviluppi, 
limitata, appunto, a ruoli di qualche mi¬ 
nuto dei locali della città. 

E' incerto se, nel periodo, Evita abbia 
praticato, per sopravvivere, la prostitu¬ 
zione. Secondo la maggior parte degli 
storici del tempo la cosa non era vera, 
ma bisogna anche pensare che si stava 
parlando della moglie del Presidente. 
La cosa più probabile è che ella abbia 
avuto una serie di amanti, scelti anche 
in base alle esigenze del momento, che 
la introdussero nel mondo del cinema e 
della radio. Le sue condizioni di vita e fi¬ 
nanziarie cominciarono a divenire meno 
precarie, tanto che Èva potè aiutare il 
fratello, accusato di aver sottratto un'in¬ 
gente somma di denaro dalla banca do¬ 
ve lavorava, fornendo il denaro neces¬ 
sario per la restituzione e salvandolo dal 
carcere. D’altro canto l'Argentina, in 
quel periodo, attraversava un periodo di 
floridezza economica notevole, grazie 
alle forti esportazioni di carne bovina 
verso numerosi paesi esteri. In quel pe¬ 
riodo Èva divenne una star radiofonica, 
guidando una trasmissione in cui narra¬ 
va la vita di donne famose; il suo fem¬ 
minismo era giunto all'arrivo. In quel 
periodo divenne l'amante del Ministro 
delle Comunicazioni, che elevò il suo 
salario a livelli mai visti precedentemen¬ 
te. Sebbene la loro relazione durasse 
pochi mesi, Èva ne approfittò per con¬ 
solidare ancora di più il suo prestigio e 
le sue amicizie. 

Il 15 gennaio del '44, un fortissimo 
terremoto colpì l'Argentina, distruggen¬ 
do completamente San Juan, a 500 km 
da Buenos Aires. Migliaia furono le vitti¬ 
me, e tutta la nazione si mobilitò per 

MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 




La cosa fu tanto fulminea che già la 
stessa notte i due condivisero la mede¬ 
sima camera d'albergo. La mattina suc¬ 
cessiva Èva si recò con un ca¬ 
mion a casa di Peron; qui vive¬ 
va una giovane amante del co¬ 
lonnello ed Evita, senza neppu¬ 
re presentasi, le ordinò di cari¬ 
care immediatamente tutta la 
sua roba sul furgone e di non 
farsi più vedere. Non si sa quali 
argomenti abbia usato, fatto sta 
che dopo un'ora della ragazza 
era scomparsa ogni traccia. 


invitò attori, cantanti e 
l'elite del potere militare, 
tra cui il colonnello Juan Domingo Pe¬ 
ron. Fu un colpo di fulmine; si narra che 
quando Peron si inchinò a baciare 
tutte e due le mani di Evita, essa le 
strinse per non lasciar andare le 
sue. 


Evita diviene 
la first lady 
Argentina 


portare soccorso agli sventurati. Èva si 
recò a San Juan per un servizio giornali¬ 
stico per la radio; al suo ritorno mise in 
piedi uno spettacolo di beneficenza, cui 


Il '44 e '45 furono anni molto burra¬ 
scosi, a causa della conquista del pote¬ 
re da parte dei 
militari. Peron di¬ 
venne vicepresi¬ 
dente nel gennaio 
del '45, ma la no¬ 
mina fu molto 
contrastata (allora 
egli riuniva nelle 
sue mani anche 
la carica di mini¬ 
stro della guerra e 
di segretario del 
ministero del La- 


Immaginì dì 
Evita bambina 
e prima di 
raggiungere 
successo e 
onori. 









voro e dell'Industria), tanto che alla fine 
dell'anno furono chieste le sue dimis¬ 
sioni Il giorno successivo ci fu il suo ar¬ 
resto. ma Evita aveva, nel 
frattempo, già provveduto 
ad avvisare tutti i simpa¬ 
tizzanti della politica pero- 
nista che, il 15 ottobre, or- 
ganizzarono una grande 
dimostrazione di piazza. 

Nel frattempo, Peron era 
stato ricoverato in ospe¬ 
dale per un riacutizzarsi 
della sua pleurite; ma la 
manifestazione si ingigan¬ 
tiva sempre di più, tanto 
che il Presidente fu co¬ 
stretto a comparire sul 
balcone dell'ospedale a 
fianco di Peron. In quella 
occasione Èva era 
anch'essa presente, ma 
per una curiosa circostan¬ 
za (il balcone aveva un 
piano di calpestio più alto rispetto al pa¬ 
vimento retrostante, essa sembrava an¬ 
cora piu piccola rispetto a Peron (altissi¬ 
mo e dotato di un fisco atletico) E 
il popolo cominciò ad acclamarla 
"Evita, Evita”, vale a dire piccola 
Èva. Peron aveva riconquistato il 
potere alla grande. Il 4 giugno del 
'46 egli divenne il 29° presidente 
dell'Argentina. 

Seguono anni di contrasti inter¬ 
ni. ma anche di forte aumento del¬ 
la popolarità della first lady, che 
non perde occasione per essere 
presente sia a occasioni ufficiali 
sia a iniziative di aiuto per i più bi¬ 
sognosi. Nel suo libro, ella raccon¬ 
ta che "Questa era per me una ri¬ 
vincita dei miei anni di gioventù, di 
povertà e miseria", quando aveva pati¬ 
to la fame e invidiato i grossi latifondisti 
delle grandi fattorie del nord. E per au¬ 
mentare ancora di più la sua popolarità. 
Evita parti, nel giugno del 47, per un 
viaggio in Europa. 

Le accoglienze furono quanto meno 
difformi. Il generale Franco la accolse 
come una regina, assegnandole la cro¬ 
ce della Regina Isabella e indicendo un 
giorno di festa nazionale. Diverse furo¬ 
no le reazioni di Parigi, che rimase pres¬ 
soché indifferente, e di Londra, dove in 
un articolo di prima pagina, il Times non 
mancò di evidenziare che Èva era una 
figlia illegittima. Ciononostante, al suo 
ritorno fu accolta come una trionfatnce; 
Èva, in quel periodo, era al culmine del¬ 
la bellezza, esaltata anche da un guar¬ 
daroba raffinato (si narra che avesse al¬ 
meno un centinaio di pellicce) firmato 
quasi tutto da Dior. I gioielli indossati 


Durante la 
malattia, Evita 
non rifiutava di 
essere foto¬ 
grafata; ec¬ 
cola. ridotta a 
un fantasma 
durante la sua 
degenza in 
ospedale 


pertutto, egli è il vostro braccio, i vostri 
nervi e il vostro cuore". 

Ma il periodo di grande floridità della 
nazione stava tramontando; le esporta¬ 
zioni erano da tempo calate, e un'infla¬ 
zione galoppante aveva distrutto tutti i 
risparmi dei lavoratori. Il 22 agosto del 
1951 Peron si ripresenta come candida¬ 
to per le elezioni ed Èva, anche se con 
una certa riluttanza, decide di accettare 
la candidatura di vicepresidente. Ma la 
cosa determinò immediatamente, 
nell'atmosfera surriscaldata del periodo 
preelettorale, pochi consensi e molti 
malumori. Peron non ebbe altra scelta 
che invitare Èva a rinunciare, cosa che 
ella fece nove giorni dopo in una tra¬ 
smissione radio. Nello stesso periodo 
cominciò ad accusare disturbi continui 
che la costringevano talvolta a letto La 
diagnosi fu semplice e rapida: cancro 
dell'utero. La notizia fu un colpo terribi¬ 
le per Peron, che aveva perso la prima 

moglie 
con lo 
stesso 
male. Ma 
Evita si 
impose di 
essere a 
fianco del 
marito 
nella cam- 
p a g n a 
elettorale 
fino a 
quando il 
suo rico¬ 
vero fu improcra¬ 
stinabile Il giorno 
delle elezioni la 
giovane first lady 
era talmente debi¬ 
litata che dovette 
votare in ospeda¬ 
le Nel giugno del 
'52 pesava meno 
di quaranta chili e 
non si muoveva 
più dal letto 
Durante l'ultima 
settimana di luci¬ 
dità, Èva iniziò a 
scrivere un nuovo libro. "Il mio mes¬ 
saggio", mai pubblicato, in cui attacca¬ 
va ferocemente i nemici di Peron e in 
particolare i generali, che lo avevano 
abbandonato già da tempo. Prima di 
morire, fece in modo che tutti i suoi 
gioielli fossero rivenduti e il ricavato di¬ 
stribuito al popolo, e chiese ai suoi po¬ 
veri, i "descamisados", di continuarle a 
scrivere anche dopo la sua morte.Il 26 
luglio del '52, un sabato mattina, il se¬ 
gretario dell'informazione, Raul Apold. 


erano poi tanto sfarzosi ed eleganti da 
essere paragonati, da un cronista del 
New York Times, a quelli di Cleopatra 
E' di quel periodo la fonda¬ 
zione. da parte della Seno- 
ra d'Argentma. della "So- 
ciedad de Beneficiencia". 
associazione di soccorso 
che divenne, in breve tem¬ 
po, pressoché un ministe¬ 
ro Pare accertato che il bi¬ 
lancio di questa fondazione 
non fosse infe¬ 
riore a tre miliar¬ 
di di pesos, cir¬ 
ca 200 milioni di 
dollari dell'epo¬ 
ca Ogni mattina 
Èva riceveva 
centinaia di per¬ 
sone che le ve¬ 
nivano a raccon¬ 
tare le loro tristi 
sto¬ 
rie, ed essa stessa decide¬ 
va le misure da prendere 
Per finanziare le sue attività. 


I funerali furono una 
testimonianza ampia di 
quanto Èva fosse amata 
dal suo popolo; le scene 
di dolore e disperazione 
di popolani sconosciuti 
furono numerosissime. 


impose a 
ogni la¬ 
voratore 
argentino 
di versa¬ 
re alla 


sua orga- 
nizzazio- 


giorno di 

paga all'anno. Questo lavoro divenne 
per lei una specie di malattia; vi si dedi¬ 
cava con fanatismo, lavorando dalle 
5,30 di mattina fino a tarda notte. E la 
sua frase ricorrente era: "Peron è dap¬ 


170 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 





:l pueblo llora 

A EVITA 


ARGENTINA 



lenitemela!. 


annunciava che l’Argentina aveva per¬ 
duto la sua guida spirituale. 

Il colpo fu terribile per Peron che 
cadde in una profonda depressione; os¬ 
sessionato dal mito dell'eternità del pe- 
ronismo e dell’Argentina, affidò incarico 
al dr. Pedro Ara, specialista spagnolo, di 
applicare una sua nuova tecnica di im¬ 
balsamazione sulla donna. Questi im¬ 
piegò due anni per il suo lavoro, evitan¬ 
do di asportare gli organi interni come 
richiede la normale tecnica di imbalsa¬ 
mazione. Ma, prima che fosse comple¬ 
tato il mausoleo che doveva custodire 
la salma, l’amministrazione peronista 
cadde sotto un colpo di stato. 





3 


m 

Vi/ 

■ 


ua 

\ \R< .1 N I 1 V\ 

[A l tx i f% M(' R f A . | OAD* 


lini 'mucide ah mutivi 
pani t vidimi ai mutua ai fa 

Cmpàfia pro ajuéa miai 


Epilogo 


Peron fuggi in Spagna lasciando il 
corpo dell'amata in patria. Ma i generali 
si trovarono di fronte a un dilemma, Co¬ 
sa fare di questo incomodo testimone 
del passato? Per evitare di irritare l'opi¬ 
nione pubblica, che già considerava Evi¬ 
ta una santa, decisero di tradurlo 
all’estero, in Italia, a Milano, dove fu 
seppellita sotto falso nome. Solo quat- 

Da una grande vita, un musical e un bellissimo film 
di Alan Parker, con Madonna. Jonathan Pryce e 
Antonio Banderas 


tordici anni dopo, 
quando Peron potè 
ritornare in Argenti¬ 
na, il corpo fu riesu¬ 
mato, ancora intat¬ 
to. e ritrasferito in 
patria. Nel 1973 Pe¬ 
ron si ripre¬ 
sentò alle 
elezioni, iro¬ 
nicamente 
con la terza 
moglie Isa¬ 
bella come 
vicepresi¬ 
dente. E, an¬ 
cora più iro¬ 
nicamente, i 
due vinsero 
la contesa 
elettorale. 
Nel 1976 la 
salma trovò 
infine pace 
nella cappel¬ 
la dei Duarte. 

Evita, figlia di povera gente, che mai 
aveva dimenticato le sue origini e che 
tanto aveva fatto per il popolo, aveva fi¬ 
nalmente concluso 
il suo viaggio. 

Evita sopravvive 
oggi nel ricordo de¬ 
gli argentini, in un 
musical 
broadwayiano e in 
uno splendido film 
di Alan Parker. Fu 
una santa? una 
donna determinata 
a salire in alto? una 
precisa pianificatri¬ 
ce del suo succes¬ 
so? nel bene o nel 
male, addio, Evita! 


Manifesti, francobolli, ritagli di 
giornali sono divenuti oggetto 
di culto, fortemente contesi 
dai collezionisti 


2 Ai è £ J 


EVITA 

I l II MUSICAI 
TUE I HAI 
mi WOMAN 



MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 














































PrintOffice è nel 2000 


Corel ci presenta una nuova versione di PrintOffice, per l’esattezza PrintOffice 2000. Un 
2000 che sta ad indicare forse l’inizio di una nuova era? MCmicrocomputer ha provato 


subito questa nuovissima 
versione e vi racconta le novità. 

di Mauro Candirli 


Più che un prodotto, 
una suite 

Negli ultimi 6-7 anni i produttori di 
software si sono accorti che gli utilizzatori 
di PC preferiscono avere più software 
che averne meno: mi rendo conto che 
detta cosi potrebbe sembrare una battuta 
di un comico, ma la realtà è proprio que¬ 
sta. A partire da Microsoft Office fino al 
prodotto che abbiamo appena provato 
per questo numero di MC, ci accorgiamo 
che il software "singolo", che pur esiste 
ancora, è un po' in ribasso, mentre le co¬ 
siddette suite, cioè confezioni nelle quali, 
oltre al prodotto principale, si trovano altri 
prodotti secondari, sono sempre più pre¬ 
miate dal mercato. PrintOffice 2000 di 
Corel non fa eccezioni: durante l'installa¬ 
zione sono ben 4 i prodotti che vengono 
caricati sul proprio PC, PrintOffice vero e 
proprio, PhotoHouse, Corel Central e 
Web Designer. In questo articolo prende¬ 
remo in esame soprattutto PrintOffice. 

Giusto per ricordare anche gli altn pro¬ 
grammi, PhotoHouse è un programma di 
ritocco fotografico che serve per poter 
rendere migliori le nostre foto digitalizza¬ 
te o applicare loro effetti speciali. Corel 
Central è una vera e propria suite di pro¬ 
grammi nella suite: le funzioni vanno dal 
calendario all'agenda, dalla rubrica allo 
schedario, tutti programmi di utilità per la¬ 
vorare meglio in ufficio. Infine Web Desi¬ 
gner consente di preparare non solo pagi¬ 
ne, ma anche siti completi e di scaricarli 
direttamente sul server preposto alla loro 
fruizione in rete. 


Impaginazione 
e disegno 

PrintOffice nasce come programma 
per la realizzazione di materiali stampati 



All'apertura PrmtOlfi- 
ce 2000 visualizza tut¬ 
te le categorie di pro¬ 
getti attivabili da tem¬ 
plare. 


con la possibilità di 
personalizzazioni 
d'effetto, rese pos¬ 
sibili da strumenti di 


inerenti alle attività d'ufficio. Con il passa¬ 
re delle versioni, il programma si è evolu¬ 
to introducendo funzionalità estrema- 
mente sofisticate, proprie dei programmi 
di disegno (come non ricordare che Corel 
nasce con il pluridecorato CorelDraw, 
uno dei più diffusi e potenti programmi di 
disegno vettoriale?). 

Naturalmente tutto può essere molto 
semplice se si sceglie uno dei progetti 
già disponibili per la personalizzazione: il 
prodotto contiene qualcosa come 2500 
modelli da utilizzare in ogni occasione. 
Restando nel tema della semplicità dob¬ 
biamo notare che i tre prodotti principali, 
PrintOffice, PhotoHouse e Web Desi¬ 
gner, sono completamente integrati tra 
loro: con un semplice clic sui relativi pul¬ 
santi della barra strumenti, si fa partire 
l’applicazione richiesta e poi si passa di¬ 
rettamente dall'una all'altra con altri auto¬ 
matismi, come il passaggio delle immagi¬ 
ni bitmap elaborate direttamente da Pho¬ 
toHouse a PrintOffice senza necessità di 
agire su taglia e incolla o sulle funzioni di 
importazione. 

Anche nel caso di utilizzo di file prove¬ 
nienti da altri programmi, PrintOffice fa 
un uso estensivo delle funzioni di 
drag&drop, soprattutto per immagini, fo¬ 
tografie, ecc. Insomma un insieme omo¬ 
geneo per aiutare chi deve realizzare og¬ 
getti di comunicazione aziendale nella 
maniera più veloce e semplice, ma anche 


disegno avanzati, quasi paragonabili a 
quelli di CorelDraw, ma con in più la sem¬ 
plicità d'uso. 


Le novità 

Il programma si presenta praticamente 
come la versione precedente: una fine¬ 
stra di guida, chiamata Notebook, con¬ 
sente di avere sempre a portata di mano 
tutte le informazioni sulle funzioni sele¬ 
zionate del programma L'area di questa 
finestra può essere fissa sulla sinistra del 
video oppure trasformata in una finestra 
mobile, fino ad essere eliminata dall'uten¬ 
te che non necessita di particolari istru¬ 
zioni in quanto ormai esperto. Per un esa¬ 
me più generale del modo di operare del 
programma, vi consigliamo di riprendere 
e rileggere l'articolo apparso su MCmi¬ 
crocomputer numero 189. Passiamo 
quindi ad esaminare le principali novità in¬ 
trodotte nel prodotto. 

Interfaccia 

Dopo un certo numero di release di un 
prodotto software è indispensabile capire 
più a fondo quali siano i possibili problemi 
per gli utenti che lo utilizzano. In questi 
casi si fa uso di specifici studi di usabilità 
del prodotto realizzati tramite gruppi di 
utenti che vi vengono posti per la prima 
volta davanti e vengono monitorati duran¬ 
te l’utilizzo registrandone automatica- 


172 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 
























mente tutti i problemi e gli sbagli fatti. I 
dati confluiscono in un database che 
quindi dà una visione completa di tutti i 
problemi riscontrati dagli utilizzatori e del¬ 
la frequenza con cui si presentano: quelli 
che maggiormente vengono incontrati 
dagli utenti necessitano di un'adeguata ri¬ 
sposta nella versione successiva allo stu¬ 
dio, in pratica bisogna rendere la funzione 
critica più semplice da utilizzare. 

Qualcosa del genere ha senza dubbio 
fatto Corel con PrintOffice. Questi i punti 
principali interessati dalle modifiche: 

• Doppio clic: alcune funzioni sono più 
semplici poiché si attivano con un doppio 
clic senza dover selezionare lo specifico 
strumento. 

• Testo: ora è anche più semplice sele¬ 
zionare e modificare il testo, in pratica co¬ 
me se si stesse usando (questo è un tipi¬ 
co caso in cui facendo il doppio clic si 
può direttamente modificare il testo sen¬ 
za dover selezionare l'apposito strumen¬ 
to). 

• Selezione oggetti: gli oggetti con un 
fondo vuoto (né bianco, né di alcun altro 
colore) possono essere selezionati anche 
semplicemente facendo clic sulla loro 
area e non più solo sul bordo come co¬ 
munemente avviene nel caso di questo 
genere di oggetti. Ma ancora più interes¬ 
sante è la possibilità di selezionare senza 
problemi gli oggetti molto vicini tra loro. 
Quando ci si avvicina con il mouse ad un 
oggetto esso viene circondato da un ret¬ 
tangolo e se due oggetti sono molto vici¬ 
ni basterà muovere il mouse leggermen¬ 
te per visualizzare il rettangolo dell'ogget¬ 
to che realmente vogliamo attivare: a 
questo punto si può fare clic sicuri di se¬ 
lezionare l'oggetto giusto. 

• Allarmi: quando ci sono delle attività 
non possibili con specifici oggetti oppure 
quando alcune operazioni possono creare 
problemi, l'utente viene avvisato. 
L'esempio tipico è quando si importa una 
fotografia di grandi dimensioni che po¬ 
trebbe rendere la pubblicazione molto pe¬ 
sante dal punto di vista di file generato. 

Notebook 

Gli utenti neofiti trovano in questo stru¬ 
mento l'aiuto necessario per essere pro¬ 
duttivi in tempi brevi: era quindi prevedi¬ 
bile che Corel apportasse alcune migliorie 
anche a questo strumento. Per alcune 
specifiche funzioni è stata aggiunta una 
pagina di consigli: ciò aiuta l’utente a 
comprendere esattamente cosa sta fa¬ 
cendo, senza dover necessariamente 
eseguire delle prove. 

Anche dal punto di vista dell'utilizzo di 
immagini, clipart, bordi, sfondi e quant'al- 
tro offerto dal programma il notebook ha 
migliorato la sua efficienza: in pratica è 
come avere a disposizione un browser 


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Vediamo un gran nu¬ 
mero di layout di opu¬ 
scoli pronti all'uso che 
PrintOffice 2000 pro¬ 
pone. 


dove appaiono i dischi del computer, 
quindi anche i CD-ROM del prodotto do¬ 
ve sono archiviate tutte le varie collezioni. 
Con dei semplici clic è possibile esplorare 
il contenuto delle cartelle che, se conten¬ 


gono elementi grafi¬ 
ci, li visualizzano non 
con il nome del file, 
ma con un'icona che 
rappresenta esatta¬ 
mente il contenuto del file: una volta 
identificato l'elemento grafico di nostro 
interesse sarà sufficiente sfruttare le fun¬ 
zioni di drag&drop, che ci consentono 
semplicemente di trascinarlo nella nostra 


Modica oggetti 

^ TRASFORMA OGGfTTI 


In da modo a d e nta a b at letiiw 
foggerto? 


PouBona f oggetto 


Cenila e alme* 

Ainee foggetto 


Spoita fogget'o tu t»*a pagna 


Hideerinnona 
RnMnaona f oggetto 


Ruota 

Ruota faggeta) 


Indna foggetto 


R riletti 

Rilette foggetto 


Radna & oggetti 


Come si può nota¬ 
re. alla sinistra del 
Notebook com¬ 
paiono le etichet¬ 
te delle varie 
schede contenen¬ 
ti le funzioni de! 
programma: prati¬ 
camente per ogni 
scheda PrintOffi¬ 
ce 2000 propone 
delle specifiche e 
dettagliate istru¬ 
zioni. 


Ecco visualizzata una sche¬ 
da di suggerimento conte¬ 
nente le istruzioni per lo 
svolgimento di una deter¬ 
minata attività/funzione. 


bmto 


PrintOffice 2000 da accesso diretto alle foto¬ 
camere digitali attraverso l'interfaccia stan¬ 
dard Twain. 




Modica oggetti 

MOlHCHflOHA OGGETTI 

£ politole comervare le propano» 
def oggetto mando I dspoxrirvo d 


Modica oggetti 

HDtHEMsiom oceani 

Suqqnnmonto 
Pei ndmennonaie in oggetto tiamte 
i moine, late de ui in oggetto pei 
tetoaorvuk) e tiaicrwne ina maragha 
d selezione angolo veno r tonno pei 
•dulie le dmenoon def oggetto o 
vaio Tettemo pei aumentarne le 
dmemer» 


Pccoto 


oppure 
J Regolare falane e la laidezza 
* def oggetto minando i conile* 
I lottoilatoi 



opporti 

Fare ck tu Irrpotle dmenicn 
preowi per apne la pegno dei 
Blocco note Rdmenuona oggetti n 
cu è politole nodi care le 
dmemion ded oggetto selezionali 
iriàaando vaimi tpecrici 
Fare de tu Iorna ai menu ! iaslama 
per ntomare ala pagna dei Blocco 
noie T(allumo oggetto 


pubblicazione con il mouse. 

Motore di ricerca 

Con la bellezza di oltre 40.000 immagi¬ 
ni di vario genere (foto e disegni) diventa 
un problema la ricerca di quella giusta. 
Nelle precedenti versioni di PrintOffice 
non era semplice trovare ciò che si 
m-i cercava senza avere il manuale con 
la raccolta completa a portata di ma¬ 
no. In questa versione tutto è sem¬ 
plificato dal motore di ricerca che 
consente, se non altro, di avere in 
breve tempo una visualizzazione 
delle immagini che più si avvicinano 
alla parola chiave: se inoltre posse¬ 
dete la mega raccolta di Corel 
1.000.000 di immagini, PrintOffice 
vi consente di eseguire la ricerca 
anche sulle immagini inserite in 
questi CD, indicandovi nome del file 
e CD da utilizzare. 


• Imposta Dm ptocue 

* luna al menu I 


Questa è invece 
la scheda di ac¬ 
cesso alle funzio¬ 
nalità vere e pro¬ 
prie. 


Fotocamere Digitali 

È una delle novità più interessan¬ 
ti: PrintOffice consente di importare 
direttamente le fotografie realizzate 
e memorizzate nelle fotocamere di- 

_I gitali. Tramite i driver Twain messi a 

disposizione dal programma o utiliz¬ 
zando quelli inseriti nel software fornito 
insieme alla fotocamera, potrete importa¬ 
re direttamente le foto, visualizzandole 
prima sul notebook e poi trascinandole 
semplicemente con il mouse sulla vostra 
pubblicazione. 


MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000 


173 













































***4X01-, rwmrtttiÉi. 



Abbiamo disegnalo un oggetto blu sopra un al¬ 
tro oggetto blu: sarebbe alquanto arduo riusci¬ 
re a selezionarlo al primo colpo, ma PrintOllice 
2000 ci aiuta visualizzando una cornice al solo 
passaggio del cursore sopra all'oggetto "invisi¬ 
bile " 


Migrazione a CorelDraw 

Utilizzate PrintOffice, ma ormai vi senti¬ 
te pronti al passaggio verso CorelDraw? 
Non c'è problema: la versione 9 di Corel¬ 
Draw prevede un filtro in grado di impor¬ 
tare direttamente qualsiasi pubblicazione 
realizzata attraverso PrintOffice. Inoltre 
se volete realizzare uno stampato, par¬ 
tendo da un file di PrintOffice, è sufficien¬ 
te recarsi presso uno dei centri specializ¬ 
zati indicati da Corel e potrete avere le 
vostre pellicole da stampa. 

Ombre agli oggetti 

Una funzione di autocomposizione con¬ 
sente di personalizzare l'ombra degli og¬ 
getti: si parte dalla semplice ombra realiz¬ 
zata duplicando l'oggetto e ponendo la 
copia dietro l'originale fino ad avere om¬ 
bre che si allargano o restringono fino a 
99 gradazioni in modo da creare una vera 
e propria sfumatura. 

Altre novità 

In breve altre funzionalità aggiunte o 
migliorate in CorelDraw 2000. 

• Possibilità di iniziare visualizzando diret¬ 
tamente una finestra di accesso ai pro¬ 
getti disponibili offerti dal programma: se 
si vuole utilizzare questa finestra è consi¬ 
gliabile inserire il CD numero 4 nel lettore 
del proprio computer prima di far partire il 
programma, in caso contrario vengono 
presentati semplici layout standard. 

• Stampa anche solo di una pagina del 
progetto. 

• Nuovi template suddivisi in nuove ca¬ 
tegorie che rendono la scelta ancora più 
completa per una vasta gamma di utilizzi. 

• Type Assist che consente di scrivere in 
tutta tranquillità con il supporto di un mo¬ 
tore di scrittura come quello di WordPer¬ 
fect: maggior tranquillità quindi sui possi¬ 
bili "errori di stampa". 

• Importazione di testi in molti formati 
tra cui l'onnipresente Word 97 (che poi è 
lo stesso adottato anche in Word 2000). 

• Pubblicazione diretta in formato HTML 
per utilizzo delle pagine in Internet: non è 


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PrintOffice 2000 con¬ 
sente di adagiare una 
scritta su una linea 
qualsiasi o intorno ad 
un oggetto. 


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nemmeno necessa¬ 
rio passare a Web 
Designer, ma tutto 
viene fatto all'inter¬ 
no di PrintOffice. 


Cosa ci è 
piaciuto e 
cosa no 

L’utilizzo del pro¬ 
gramma, come ab¬ 
biamo ripetuto più 
volte, è molto sem¬ 
plice e questa è la 
sua qualità migliore. 

Tuttavia possiamo 
dire che il fatto di 
poter avere a dispo¬ 
sizione uno stru¬ 
mento con cosi tan¬ 
ti progetti pronti 
all'uso e senza dub¬ 
bio il suo secondo 
punto forte. 

Finalmente abbia¬ 
mo un prodotto con 
delle caratteristiche 
di gestione dei testi 
all'altezza di un 
buon programma di 
impaginazione: inol¬ 
tre la possibilità di gestire i testi in due 
forme differenti, cioè come testo a para¬ 
grafi e come testo grafico, rende senza 
dubbio il lavoro più comodo, specie quan¬ 
do si vuole creare qualche titolo un po' 
strano deformando i caratteri. Inoltre il te¬ 
sto grafico è ora in grado di seguire il 
contorno di una figura grafica, come un 
oggetto o una linea. 

Altro punto decisamente innovativo è 
la possibilità di selezionare oggetti vicini 
tra loro senza dover diventare matti. An¬ 
che la possibilità di aggiungere degli "in¬ 
volucri" alle immagini bitmap (come le fo¬ 
tografie) è molto interessante, poiché 
consente di avere effetti nuovi senza do¬ 
ver impazzire con azioni di mascheratura. 
La possibilità di utilizzare la dissolvenza 
anche in oggetti di tipo vettoriale e non 


La stessa scritta 
può essere arricchi¬ 
ta di effetti in Pho- 
toHouse trasferen¬ 
do la scritta stessa 
richiamando Pho- 
toHouse da Pnn- 
lOffice, attraverso 
un opportuno pul¬ 
sante 



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Chiudendo il documento in PhotoHouse. il programma chiederà se le mo¬ 
difiche vanno riportate sull'originale in PrintOffice: è sufficiente rispondere 
"si" per ritrovare la nostra scritta modificata direttamente nel nostro docu¬ 
mento di origine in PrintOffice 2000. 


solo con immagini bitmap consente una 
volta in più di creare effetti nuovi in modo 
semplice e veloce. 

Ma passiamo a vedere anche cosa non 
ci è piaciuto in PrintOffice 2000: per pri¬ 
ma cosa abbiamo notato una certa ten¬ 
denza al blocco del programma, special- 
mente in alcuni casi di riempimenti degli 
oggetti. Su un PC con installato un pro¬ 
gramma tipo CrashGuard si può rimedia¬ 
re senza grossi problemi, avendo poi l'ac¬ 
cortezza di salvare il lavoro, uscire dal 
programma e rientrare, tuttavia ciò è 
quanto mai seccante. Speriamo che al 
momento della pubblicazione sia già 
pronta una bella patch in grado di rime¬ 
diare a questo fastidioso problema. 

Nonostante i miglioramenti, il notebook 
resta un po' macchinoso da utilizzare: 


174 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 
















































Ecco alcuni effetti in 
PhotoHouse. 


Il motore di ricerca delle immagini incluse nel 
programma è stato potenziato. 


qualche volta l'uso della freccia per anda¬ 
re indietro non fa tornare alla pagina pre¬ 
cedente del notebook, ma alla pagina re¬ 
lativa al contesto, obbligando l'utente a ri¬ 
petere la ricerca della pagina dove voleva 
approdare, magari anche solo per fare 
una prova. 


Gli altri programmi 

Come detto in precedenza, la confezio¬ 
ne di PrintOffice comprende altri 3 pro¬ 
grammi: vediamo quindi alcune delle loro 
caratteristiche (escludiamo solo Corel 
Central che. essendo un programma non 
di grafica, non ha specifico interesse per 
questa rubrica). 

PhotoHouse 

È il classico programma di fotoritocco: 
nulla a che vedere con prodotti di tipo 
professionale come Photoshop, ma, co¬ 
munque, è ben farcito di effetti speciali. 

Il modus operandi è praticamente iden¬ 
tico a quello di PrintOffice e si basa an- 
ch'esso sul Notebook, dove è possibile 
trovare tutti i comandi e le possibili azioni 
da svolgere. Gli effetti applicabili alle im¬ 
magini sono suddivisi in 7 tipologie: ritoc¬ 
co, colore, speciali e 
divertenti, artistici, di¬ 
storsione, sfocatura 
e plug-in (effetti che 
sono realizzati attra¬ 
verso moduli venduti 
da terze parti). 


■»—I W9iMl «—miti— i le-»»-H 


bitmap. 

• Nuove opzioni maschera: questa ver¬ 
sione di PhotoHouse introduce nuove 
possibilità di utilizzo delle maschere, in¬ 
cluse ben 6 opzioni di trasparenza delle 
varie parti dell’immagine. 

• Pronto per Internet: è possibile ottimiz¬ 
zare i formati di salvataggio Jpeg e Gif 
per l'utilizzo in Internet, con tempi di 
download ridotti. 

Web Designer 

Come dice la parola, Web Designer è 
un programma che consente di realizzare 
pagine Web, ma anche siti di una certa 
complessità. Tra le caratteristiche più in¬ 
teressanti troviamo quella di poter creare 
pagine con trame che vengono gestiti di¬ 
rettamente dal programma. In pratica è 
possibile inserire nelle nostre pagine tut¬ 
to ciò che la tecnica moderna degli ultimi 
browser consente: immagini, animazioni, 
sfondi, musica, video, collegamenti e se¬ 
gnalici, testi scorrevoli, tabelle e persino 
moduli da compilare. 


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Mailiuiitq t evintimi mimi»* 


Le novità di Pho¬ 
toHouse nella versio¬ 
ne disponibile insie¬ 
me a PrintOffice so¬ 
no: 

• Possibilità di lavo¬ 
rare anche con og¬ 
getti e non solo con _ 

immagini bitmap: 
quando l'utente cerca di applicare effetti 
che sono utilizzabili solo con dei soggetti 
bitmap, il programma lo avvisa e gli chie¬ 
de se vuole trasformare l'oggetto in un 



lltloirimziniii 


gonoiall 

?? 

Che significa 

YOAOO? 


TOC vi invila noi 


suoi uffici 


Abbiamo importato un 
file html senza trame e 
attraverso Web Desi¬ 
gner abbiamo separato 
in due trame sovrappo¬ 
sti il marchio e il testo: 
il fatto che ora siano 
due trame 6 conferma¬ 
to dal fatto che nella 
parte sottostante è visi¬ 
bile il cursore a riprova 
che la pagina 6 più lun¬ 
ga di guanto 6 possibile 
vedere Ila videata in primo piano è quella di un 
browser che serve per visualizzare come si 
presenta effettivamente la pagmal 


5 to prodotto 
risente del fatto di 
non essere proprio 
della stessa fami¬ 
glia dei precedenti, 
per cui anche l’ope¬ 
ratività non è la 
stessa: si sente un 
po' la mancanza di 
alcune semplificazioni presenti in PrintOf¬ 
fice. 

Queste alcune delle novità inserite nel¬ 
la versione 2 di Web Designer, disponibi¬ 
le in PrintOffice. 

• Gallery Docker, una finestra che con¬ 
sente di avere un'anteprima delle imma¬ 
gini da importare, utilizzabili poi con un 
semplice drag&drop nella pagina esegui¬ 
to con il mouse. 

• Moduli: uno strumento apposito con¬ 
sente di disegnare i cosiddetti Form, cioè 
moduli compilabili dagli utenti che leggo¬ 
no le vostre pagine su Web. 

• Possibilità di inserire Cascading Style 
Sheet, moduli, applet, comandi Java e 
ActiveX. 

• Frame Wizard, che consente di realiz¬ 
zare una pagina con infiniti frame organiz¬ 
zati sulla base di 10 specifici layout stan¬ 
dard modificabili a piacimento dall'uten¬ 
te. 

• Possibilità di aggiornamento diretto del 
sito, nel caso di server remoto. 

• Strumenti di scrittura avanzati che aiu¬ 
tano nella correzione dei testi prima della 
pubblicazione. 


E Conclusione 


Se possiamo dare un giudizio comples¬ 
sivamente buono del prodotto, non pos¬ 
siamo ignorare che qualche volta abbia la 
tendenza ad impiantarsi, specialmente 
se si utilizzano tutte le applicazioni con¬ 
temporaneamente (le prove sono state 
effettuate su un PC dotato di 128 MB di 
memoria RAM e con Windows 98 SPI). 

Corel normalmente è molto attenta a 
queste problematiche "infantili" dei pro¬ 
dotti: vi consigliamo, quindi, di inviare la 
cartolina di registrazione del prodotto ap¬ 
pena lo acquistate. Il servìzio di supporto 
tecnico in Italia, gestito da una società in¬ 
dipendente (Elaborazioni Grafiche di Ro¬ 
ma) è estremamente efficiente e provve¬ 
de a chiamare tutti i clienti registrati ogni 
qualvolta ci sia una nuova release di ser¬ 
vizio di un prodotto (che viene ovviamen¬ 
te inviata su richiesta, ma gratuitamenj^. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


175 




































Come funziona Linux: 
introduzione alla shell 

Finalmente siamo arrivati ad analizzare la shell, l’interprete di comandi che funge da interfaccia 
fra l’utente e il sistema operativo. Sebbene esistano per Linux diverse interfacce grafiche, 
anche evolute, l’approccio testuale offre delle possibilità ancora irraggiungibili mediante 
il solo uso del mouse. 

Quarta parte 

di Giuseppe Zanetti 


La shell 

Attraverso la shell l’utente può in¬ 
serire comandi, avviare programmi e 
comunicare col sistema operativo. Una 
shell che si rispetti mette inoltre a dis¬ 
posizione un ambiente di lavoro in cui 
l'utente può definire delle variabili che 
influenzano il funzionamento degli altri 
programmi ed un linguaggio di program¬ 
mazione. che può essere utilizzato in¬ 
serendo i comandi desiderati diretta- 
mente sulla "linea di comando" oppure 
per creare dei piccoli programmi (shell 
script). Non esiste un'unica versione 
della shell, ma può essere utilizzato 
come shell qualunque programma in 
grado di interagire con l'utente. E' per 
esempio possibile fare in modo che 
quando l'utente si collega al sistema ed 
inizia una sessione di lavoro, al posto 
della shell standard di Linux venga lanci¬ 
ato un menu di scelte simile a quello 
utilizzato nelle BBS oppure un sistema 
grafico. Limitandosi a considerare le 
classiche shell a linea di comando, ne 
esistono decine di versioni diverse: gli 
affezionati del linguaggio C possono ad 
esempio utilizzare la C SHeil (csh), che 
offre un linguaggio di programmazione 
simile a quello di Kernigan e Ritchie, 
mentre i patiti della sicurezza possono 
installare Restricted SHell (rsh), che 
limita l'utente all'Interno della propria di¬ 
rectory e permette di eseguire sola¬ 
mente un insieme limitato di comandi. 

In questo articolo faremo riferimento 


alla bash (Bourne Again SHeil), in quan¬ 
to essa, oltre ad essere diventata lo 
standard de facto in Linux, estende ed 
è compatibile verso il basso con la 
Bourne Shell presente in tutti i sistemi 
UNIX. I lettori interessati ad estendere 
gli argomenti trattati potranno perciò 
utilizzare con profitto le decine di testi e 
documenti disponibili per quest'ultima. 
Ovviamente il documento principe a cui 
fare riferimento è il manuale della bash 
(man bash), eventualmente nella ver¬ 
sione tradotta in italiano. 

La shell bash mette a disposizione al¬ 
cune funzioni principali che analizzere¬ 
mo nel seguito dell'articolo, fra cui: 

linea di comando 
ambiente (environment) 

. sostituzione dei nomi 
ridirezione dell'input/output. 

Scelta della shell 
di login 

Quando un utente esegue il login sul¬ 
la macchina, viene lanciato il program¬ 
ma indicato nell'ultimo campo di 
/etc/passwd. 

beppe:AQ23HADsIQsvo: 306 : 100 : Giuseppe 
Zanetti:/home/beppe:/bin/bash 

Nel caso esso sia vuoto, viene ese¬ 
guita la shell standard /bin/sh (che in 


quasi tutte le distribuzioni di Linux è un 
link simbolico a /bin/bash). 

Ogni utente può scegliere quale pro¬ 
gramma utilizzare come shell di login, 
utilizzando il comando chsh. 

# chsh beppe 

Changing shell for beppe. 

New shell (/bin/sh): /bin/bash 
Shell changed. 

La possibilità di usare come shell 
qualunque programma permette di 
creare degli utenti che compiano in mo¬ 
do automatico certe operazioni, ad es¬ 
empio lo shutdown della macchina: 

shutdown:x: 6:0 : Utente Shutdown:/sbin: 
/sbin/shutdown 

Per motivi di sicurezza, è possibile 
utilizzare come shell solamente i pro¬ 
grammi il cui percorso è contenuto nel 
file /etc/shells. 

Interazione dell’utente 
con bash 

La bash, rispetto alla Bourne Shell, 
mette a disposizione alcune funzioni in¬ 
teressanti che facilitano e velocizzano 
moltissimo l’interazione da parte 
dell'utente. Una volta che si sia acquisi¬ 
ta una certa pratica, compiere oper¬ 
azioni con la shell (spostamento di file, 


176 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 



...) risulta molto più semplice e veloce 
che utilizzando una qualunque interfac¬ 
cia grafica. 

L’history dei comandi 

La prima cosa comoda che si incon¬ 
tra in bash è sicuramente la possibilità 
di spostarsi con i tasti cursore a destra 
e a sinistra per modificare una linea di 
comando che si sta inserendo. Nella 
vecchia Bourne Shell invece l'unica op¬ 
erazione possìbile era quella di cancel¬ 
lare l'ultimo carattere inserito. E' poi 
possibile, utilizzando i cursori verso l'al¬ 
to e verso il basso, navigare nell'history 
(storia) dei comandi inseriti precedente- 
mente. In questo modo si può ripetere 
un comando oppure modificarlo. L'his- 
tory viene salvata nel file .bash_history, 
presente nella home directory di ogni 
utente che utilizza come shell la bash. 
Tale nome è modificabile assegnando 
un opportuno valore alla variabile HIST- 
FILE. Se non viene limitato in dimen¬ 
sione - ad esempio mediante la variabile 
HISTFILESIZE oppure cancellandolo 
mediante un opportuno comando nello 
script .bashjogout che viene eseguito 
al termine della sessione di lavoro - il 
file che contiene l'history ha la tenden¬ 
za a crescere abbastanza velocemente. 

Questa situazione porta ad un rallen¬ 
tamento nella partenza della sessione di 
lavoro, in quanto il file bash_history 
viene caricato in memoria. Può essere 
utile cancellare il file di history anche 
per motivi di privacy, in quanto esso 
tiene traccia di tutte le operazioni da noi 
compiute in precedenza. 

Oltre che con i tasti cursore, è possi¬ 
bile richiamare un comando precedente 
anche utilizzando il carattere !, seguito 
dalle prime lettere del comando che si 
desidera ripetere. Ad esempio per 
ripetere l’ultimo comando cp è suffi¬ 
ciente scrivere: 

5 icp 

cp /home/beppe/doc/beppe/poets/il_gio- 
co. txt /tmp/ 

S 

E' anche possibile recuperare ad es¬ 
empio la 24-esima linea di comando 
presente nell'history, utilizzando la scrit¬ 
tura !24: 

$ 124 
ls -la 

Per conoscere il contenuto dell'histo- 
ry sì utilizzi il comando "history", even¬ 
tualmente bloccando l'output ad ogni 


schermata mediante more 

$ history|more 

21 vi pippo.c 

22 cp pippo.c pluto.c 

23 vi pluto.c 

24 make 

Ulteriori informazioni sull’utilizzo 
dell'history possono essere, al solito, 
reperite nel manuale in linea della shell. 

Gli alias 

Il meccanismo dell'history semplifica 
moltissimo la vita dell'utente, ma se us¬ 
ato troppo in fretta e con poca atten¬ 
zione può essere causa d’errori anche 
gravi. Ad esempio, ripetendo per errore 
un comando di copia dopo aver modifi¬ 
cato il file, tutte le modifiche effettuate 
nel frattempo vengono perdute, in 
quanto si sovrascrive il file con una vec¬ 
chia versione. I guai più seri derivano 
comunque dall'utilizzo dell'history asso¬ 
ciata al comando rm. Per questo moti¬ 
vo non è una brutta idea definire nello 
script .profile - che viene eseguito all'in¬ 
izio della sessione di lavoro (ne ripar¬ 
leremo in seguito) - i comandi rm e cp 
come degli alias verso ”cp -T e "rm -i”. 
L'opzione -i fa in modo che venga richi¬ 
esta conferma prima di eseguire la 
modifica del file. 

Per creare un alias è sufficiente in¬ 
serire nel file .profile i seguenti coman¬ 
di: 

alias rra="rm -i" 
alias cp=*”cp -i” 
alias mv="mv -ì" 

Per avere la lista degli alias definiti si 
utilizzi il comando alias senza parametri. 

$ alias 

alias cp-’cp —i* 
alias dir*'ls -la' 

Completamento 
dei nomi 

Un'altra funzione molto interessante 
della bash è la possibilità di completare 
i nomi utilizzando il tasto TAB. E" suffi¬ 
ciente scrivere una parte del nome del 
comando che lo identifichi univoca¬ 
mente e premere TAB affinché il nome 
venga completato automaticamente 
dalla shell. Nel caso i caratteri inseriti 
non siano sufficienti ad identificare un 
singolo comando in modo univoco, ver¬ 


rà emesso un suono, che invita ad in¬ 
serire ulteriori caratteri. Premendo ulte¬ 
riormente TAB verranno mostrati tutti i 
comandi che iniziano con i caratteri in¬ 
seriti, in modo da facilitare la scelta 
all'utente. 

Ad esempio, dovendo inserire il co¬ 
mando mkdirhier, sarà sufficiente scri¬ 
vere dir e premere il tasto tab per com¬ 
pletare il nome. Non essendo le lettere 
inserite sufficienti ad identificare univo¬ 
camente il comando richiesto, sarà nec¬ 
essario inserire anche ulteriori lettere. 

S mkd<TAB> 

mkdexe mkdict mkdir mkdirhier mkdoafa 
S mkdir<TAB> 
mkdir mkdirhier 
S mkdirh<TAB> 

$ mkdirhier 

Un discorso analogo vale per i nomi 
dei file. In questo caso il meccanismo 
risulta ancora più efficace, in quanto 
permette di completare velocemente 
nomi molto lunghi ed evita moltissime 
battute sulla tastiera. L'esempio appena 
fatto non è dei migliori, ma si pensi di 
dover inserire a mano il comando "mul- 
tiload_applet". Utilizzando il meccanis¬ 
mo descritto sarà sufficiente scrivere 
■'mul<TAB>". 


Espansione della tilde 

Una ulteriore funzione interessante è 
l'espansione di un nome preceduto dal 
simbolo della tilde nel percorso relativo 
alla home directory dell'utente cor¬ 
rispondente: 

S ls -beppe/doc (equivale a ls /disk2/ 
utenti/home/beppe/doc) 
divinacommedia.doc decameron.txt 
odissea.rtf 

Personalizzare la shell 

Quando l'utente inizia la propria ses¬ 
sione di lavoro la shell esegue il file 
/etc/profìle, che deve essere uno script 
di shell ed avere gli opportuni permessi 
di eseguibilità. L'amministratore di sis¬ 
tema può predisporre questo file in mo¬ 
do da creare alias validi per tutti gli 
utenti del sistema, oppure per verificare 
e segnalare la presenza di mail o la quo¬ 
ta di disco residua, per definire eventu¬ 
ali variabili d'ambiente, ecc... 

Anche ogni singolo utente ha la pos¬ 
sibilità di personalizzare la partenza del¬ 
la shell, mediante il file .profile contenu¬ 
to nella propria home directory (es: 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


177 




/home/beppe/.profile). Come /etc/pro- 
file, anche i .profile personali devono 
essere degli shell script ed avere gli op¬ 
portuni permessi di eseguibilità da 
parte dell’utente. Bash utilizza con 
scopo simile anche i file .bashrc, 
,bash_profile e bashjogin (per le dif¬ 
ferenze si faccia riferimento al man¬ 
uale). Esiste infine uno script, .bashjo- 
gout, che viene eseguito al termine del¬ 
la sessione di lavoro. 


La linea di comando 

La shell si presenta all'utente attra¬ 
verso un prompt ("sono pronto"), che 
per un utente normale è di solito il sim¬ 
bolo "$", mentre per root è "#" (ve¬ 
dremo in seguito che è possibile per¬ 
sonalizzare il prompt utilizzando le vari¬ 
abili d'ambiente PS1 e PS2). Ad esso si 
può rispondere inserendo una "linea di 
comando", composta da uno o più co¬ 
mandi, separati dal simbolo i quali 
vengono passati al sistema per essere 
eseguiti. 

Ad esempio la linea che segue lancia 
i comandi "cd/bin" e "Is" in sequenza: 

cd /bin ; ls 

Alcuni comandi fondamentali sono 
integrati (builtin) nella shell stessa, 
mentre gli altri vengono cercati in una 
lista directory contenuta nella variabile 
d'ambiente PATH (es: 

/bin:/usr/bin:/usr/local/bin). E' inoltre 
possibile inserire in una linea di coman¬ 
do il percorso completo per raggiun¬ 
gere un dato programma. 

Possono essere utilizzati comandi 
appartenenti ad una delle seguenti clas¬ 
si: 

comandi interni alla shell 

programmi compilati 

shell script realizzati nel linguaggio in¬ 
terno alla shell 

script eseguiti mediante un inter¬ 
prete. 

Ovviamente sia I programmi che gli 
script, per poter essere eseguiti, de¬ 
vono avere i giusti permessi (es.: 
chmod u+x mioprogramma). 

Quando si digita una parola sulla lin¬ 
ea di comando, la shell è in grado di ri¬ 
conoscere automaticamente se si tratta 
di un proprio comando interno. In caso 
contrario essa verifica se in una delle 
directory indicate dalla variabile PATH è 
contenuto un file col nome richiesto 


che abbia gli opportuni permessi di ese¬ 
cuzione. Se tale file esiste, il sistema 
operativo riconosce se si tratta di un 
programma in formato eseguibile 
conosciuto (a.out, ELF, classe java, ...) 
oppure di uno script. Uno script ben 
scritto deve contenere nella prima riga 
l'indicazione del programma da utiliz¬ 
zare come interprete per farlo girare, ad 
esempio uno script nel linguaggio della 
Bourne Shell dovrebbe avere come pri¬ 
ma riga la seguente sequenza di carat¬ 
teri: 

#1 /bin/sh 

Uno script in peri invece dovrebbe 
iniziare con una scrittura che indichi al 
sistema operativo il percorso dove è in¬ 
stallato l'interprete di questo linguag¬ 
gio: 

* 1 /usr/bin/perl 

E cosi per ogni altro possibile lin¬ 
guaggio interpretato. 

Caratteri con funzioni 
particolari 

Nella linea di comando possono es¬ 
sere utilizzati dei caratteri con funzioni 
speciali. Abbiamo già visto nelle scorse 
puntate come ad esempio il simbolo 
permetta di eseguire un program¬ 
ma in background oppure ">" ridi¬ 
rezioni l'output di un comando in un 
file. 

La sintassi di un tipico comando di 
Linux è la seguente: 

comando -selettorel -aelettore 2 
argomentol argomento2 ... 

Il simbolo non viene gestito diret¬ 
tamente dalla shell, ma è una conven¬ 
zione che serve ad indicare al comando 
che la lettera che segue deve essere 
trattata come un selettore (switch, 
modificatore) di opzione Ad esempio il 
selettore -I nella linea di comando "ls - 
I" indica al comando ls che la lista dei 
file deve essere visualizzata nel forma¬ 
to lungo. E' consuetudine scrivere i 
programmi in modo che più selettori 
possano essere raggruppati sotto un 
unico simbolo in modo che ad es¬ 
empio la scrittura "ls -la /bin" sia equiv¬ 
alente a "ls -I -a /bin". L'ordine dei se¬ 
lettori di solito (esistono dei programmi 
che fanno eccezione) non è importante, 
cosicché è indifferente scrivere "ls -I - 


a" oppure "ls -a -I" (o anche "ls -la” o 
"ls -al"). Per evitare errori di interpre¬ 
tazione fra selettori di opzione ed argo¬ 
menti, è buona norma non utilizzare il 
simbolo - come primo carattere nel 
nome di un file. Se si tenta ad esempio 
di cancellare il file "-pippo" mediante il 
comando "rm -pippo", si ottiene un 
messaggio di errore, in quanto tale lin¬ 
ea di comando viene interpretata come 
se si volessero utilizzare nel comando 
rm le opzioni -p -i -p -p -o. Per ovviare a 
questo inconveniente si può utilizzare 
un trucco simile a quello che abbiamo 
visto per cancellare un file nascosto, 
ovvero indicare il percorso completo 
del file, eventualmente in modo relativo 
alla directory corrente "rm ./-pippo". In 
alternativa è possibile utilizzare il selet¬ 
tore "—", che indica al comando di in¬ 
terpretare tutti gli argomenti che 
seguono come parametri invece che 
come selettori (es: "rm —pippo"), 

Attenzione, perché, essendo tale 
funzione interpretata a livello di ogni 
singolo programma, non è detto che 
essa funzioni sempre. 

I comandi scritti nell'ambito del prog¬ 
etto GNU offrono la possibilità di indi¬ 
care alcuni selettori anche in modo es¬ 
teso, ad esempio "ls —format=long — 
all /bin" invece di "ls -la". 

Il quoting dei caratteri 
speciali 

Volendo utilizzare in una linea di co¬ 
mando eventuali caratteri speciali con il 
loro valore letterale, è necessario "quo¬ 
tarli", ad esempio racchiudendoli fra vir¬ 
golette: 

S vi "food4drink.txt" 

Ciò vale soprattutto per eventuali 
spazi, che altrimenti verrebbero inter¬ 
pretati come separatori fra i diversi 
parametri. Se si desidera copiare il file 
"ciao mondo.txt", il comando seguente 
non è corretto, in quanto i parametri 
che seguono il nome del comando cp 
vengono interpretati come "ciao" e 
"mondo.txt" 

$ cp ciao mondo.txt /tmp 

Un metodo corretto di scrivere il co¬ 
mando è il seguente: 

S cp "ciao mondo.txt" /tmp 

In alternativa alle virgolette è possi¬ 
bile utilizzare il singolo apice ' (da non 


178 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 




confondere con la versione rovesciata ' 
che per la shell ha un significato diver¬ 
so). Il singolo apice prende il nome di 
"quoting forte” (rispetto alle virgolette 
che sono il "quoting debole”), in quan¬ 
to considera anche i caratteri speciali 
contenuti al proprio interno con il loro 
valore letterale. Una conseguenza di ciò 
è che non vengono espanse eventuali 
variabili: 

# echo 1 $TERM* 

STERM 

* echo “STERM" 
xterm 

Un altro metodo di quoting consiste 
nel far precedere il carattere speciale 
con il simbolo di escape V 

S echo drink\Sfood.txt 
drinksfood 

S echo \*\*\* \"ciao\" \*\*\* 

*** "ciao" *** 

S cp ciao\ mondo.txt /tmp 

Lo stesso carattere di "a capo" può 
essere quotato mediante uno dei mec¬ 
canismi descritti: 

# echo "ciao 

> mondo" 
ciao 
mondo 

Tale possibilità viene spesso utilizza¬ 
ta negli shell script per spezzare una lin¬ 
ea lunga in più parti al fine di miglio¬ 
rarne la leggibilità: 

* echo io sono un \ 

> esempio di linea \ 

> lunga ; date 

io sono un esempio di linea lunga 
Thu Mar 9 17:45:28 CET 2000 

Il seguente esempio mostra un er¬ 
rore frequente: 

echo Ciao Giuseppe, come stai ? 

Il comando echo stampa in output 
tutti i parametri che gli sono stati pas¬ 
sati in ingresso, perciò ci si aspet¬ 
terebbe che in questo caso l'output 
fosse il seguente: 

Ciao Giuseppe, come stai ? 

In realtà il simbolo ? è per la shell 
una "espressione regolare" (verranno 


spiegate nel prossimo paragrafo) e 
viene sostituita da tutti i nomi dei file 
formati da un solo carattere. In molti 
casi non si noterà l'errore, in quanto 
nella directory corrente non esistono 
file con tale nome. 

Se nella directory corrente es¬ 
istessero ad esempio i file "a", "b" e 
"X" l'output generato dal comando 
sarebbe però: 

Ciao Giuseppe, come stai X a b 

Una forma più corretta di scrivere la 
linea di comando precedente consiste 
perciò nel racchiudere il tutto fra virgo- 
lette, per evitare che vengano interpre¬ 
tati eventuali caratteri speciali: 

echo "Ciao Giuseppe, come stai ?" 

Una cosa da notare è che, mentre 
prima venivano passati al comando 
echo più parametri ("Ciao", 
"Giuseppe,", "come", "stai", più il 
risultato dell'espansione della espres¬ 
sione regolare in questo caso 
viene passato l'unico parametro "Ciao 
Giuseppe, come stai ?". Il fatto che 
l'output sia simile è dovuto al funziona¬ 
mento di echo, che separa l'output me¬ 
diante spazi. 


Le espressioni regolari 

Le espressioni regolari permettono 
di abbreviare l'introduzione di più nomi 
di file utilizzando delle espressioni in 
sostituzione di gruppi di caratteri. 
L'espressione *txt indica ad esempio in 
modo sintetico tutti i nomi di file che 
terminano con txt (l'espressione 
"DOS" *.txt indica invece i file che ter¬ 
minano con ".txt"; ci si ricordi che in 
UNIX il carattere non ha un signifi¬ 
cato particolare). 

Le espressioni regolari prendono il 
nome dal fatto che mediante esse è 
possibile individuare tutte le stringhe di 
una particolare classe di linguaggi for¬ 
mali detti "linguaggi regolari". 


La sostituzione dell'espressione con 
i file avviene filtrando tutti e soli i nomi 
di file che soddisfano l’espressione 
richiesta (Figura 1). Tale operazione 
prende il nome di "espansione delle 
espressioni regolari" o "globbing". 

Una espressione regolare è formata 
da caratteri che mantengono il loro val¬ 
ore letterale (ad esempio le lettere 
dell'alfabeto inglese) e da caratteri par¬ 
ticolari, detti anche caratteri jolly o wild- 
card (la "matta" nel gioco delle carte 
può essere utilizzata per sostituire ogni 
altra carta). 

Pur essendo quello di espressione 
regolare un concetto abbastanza co¬ 
mune nell'informatica, purtroppo nella 
pratica non vi è uniformità di implemen¬ 
tazione ed il modo di scrivere una 
espressione non è sempre perfetta¬ 
mente lo stesso per la shell, il comando 
grep o i linguaggi peri o SQL. 

Nel caso della shell, i principali carat¬ 
teri speciali che possono essere utiliz¬ 
zati per comporre espressioni regolari 
sono i seguenti: 

* indica un qualunque gruppo di 
caratteri, compresa la stringa nulla 
ed escluso il carattere . all'inizio 
del nome di un file nascosto, 

? sostituisce un carattere qualunque 
non nullo, escluso il punto iniziale 
nel nome di un file nascosto, 

(...] sostituisce qualunque dei caratteri 
racchiusi dentro alla parentesi (es: 
labe]). E’ possibile specificare degli 
intervalli di caratteri, ad esempio 
la-z] per indicare tutte le lettere 
minuscole, oppure IA-Z] per Indi¬ 
care tutte le lettere maiuscole. I 
caratteri - e ] vengono considerati 
col loro valore letterale solamente 
se compaiono come primo o ulti¬ 
mo carattere, 

[I...1 sostituisce qualunque carattere, 
esclusi quelli racchiusi dentro la 
parentesi. Al posto di ! può essere 
anche utilizzato il carattere 

Vediamo alcuni esempi di espres¬ 
sioni unitamente ad una breve de¬ 


figura I - L'espansione 
di una espressione re¬ 
golare avviene filtrando 
i nomi dei file che la 
soddisfano. 



MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


179 















scrizione del loro significato ed ai nomi 
di file che le soddisfano; 


* 

tutti I file 

pippo.txt 

identifica il solo file 
pippo.txt 

.txt 

file che terminano con "txt" 

pa* 

file che iniziano con "pa" 

p*txt 

file che iniziano con "p" 
e terminano con "txt" 

????????? 

file col nome di 9 caratteri 

????????.doc 

file col nome di 12 caratteri 
che terminano con " doc" 

[mg|* 

file che iniziano con "m" 
oppure "g" 

(Imgl* 

file che non iniziano con "m 
o con "g" 


Espansione delle 
espressioni regolari 

Le espressioni regolari vengono es¬ 
panse dalla shell prima di essere pas¬ 
sate al comando: 

linea di comando-»espansione espressioni regolari 
^esecuzione comando 

Ad esempio il comando "Is -I *txt” 
viene espanso dalla shell come "Is -I 
pippo.txt pluto.txt paperino.txt" e solo 
successivamente la linea di comando 
risultante viene eseguita. Il comando Is 
perciò verrà richiamato con quattro 
parametri, esattamente come se si fos¬ 
se scritto il risultato dell'espansione di¬ 
rettamente mediante la tastiera. Il co¬ 
mando non dovrà mai lavorare diretta- 
mente con una espressione regolare 
ma solo col risultato dell’espansione 

lS -1 *txt-»ls -1 pippo.txt pluto.txt 
poperino.txt ^esecuzione 

Altri sistemi operativi lasciano invece 
al programmatore che scrive ogni sin¬ 
golo comando il compito di risolvere le 
espressioni regolari, cercandosi nella di¬ 
rectory corrente tutti i file che soddis¬ 
fano l'espressione. Ciò costringe ovvia¬ 
mente ad uno sforzo inutile di program¬ 
mazione ed a portarsi dietro del codice 
che potrebbe invece essere scritto una 
volta per tutte, 

Abbiamo già detto in una puntata 
precedente che, non sapendo a priori 
quale sarà il numero di file risultanti 
dall'espansione di una espressione re¬ 
golare, generalmente i comandi che 
agiscono su file accettano sulla linea di 


comando un numero indefinito di argo¬ 
menti. Questo fatto viene indicato nei 

gastone.gif mmnie.txt paperino.txt 
pippo.txt minnie.doc paperino.doc 
paperone.doc 
"pippo.txt'’ 

minme.txt paperino.txt pippo.txt 
paperino doc paperino.txt paperone.doc 
paperino.txt pippo.txt 

pippo.txt 

paperino.txt paperone.txt 

gastone.gif minnie.doc minnie.txt 

paperino doc paperino.txt paperone.doc 
pippo.txt 


manuali che descrivono la sintassi del 
comando con il simbolo ad esem¬ 
pio ”cp [options] source... directory". 

Le variabili d’ambiente 

La shell dispone di un proprio ambi¬ 
ente (environment), in cui sono definiti 
e mantenuti alcuni valori di stato impor¬ 
tanti al funzionamento della shell stes¬ 
sa e dei programmi lanciati mediante 
essa (directory corrente, variabili d'am¬ 
biente, ...). 

Alcune variabili vengono definite di¬ 
rettamente dal sistema operativo che 
lancia la shell oppure mediante lo script 
di ìnizializzazione /etc/profile (per ulteri¬ 
ori esempi si faccia riferimento al man¬ 
uale della shell): 

PATH contiene una lista di percor¬ 
si, separati da : (es: 
/bm:/usr/bin:/usr/local/bin), in 
cui cercare un comando in¬ 
serito dall'utente. Inserendo 
la directory . i comandi ver¬ 
ranno cercati anche nella di¬ 
rectory corrente. Ciò può 
essere utile ma espone al 
rischio di eseguire dei cavalli 
di Troia, ad esempio il co¬ 
mando Is contenuto nella di¬ 
rectory di un altro utente. 
Se proprio si desidera ag¬ 
giungere la directory cor¬ 
rente almeno si faccia atten¬ 
zione ad aggiungerla in coda 
al valore della variabile 
PATH, in modo che un co¬ 
mando venga cercato nella 
directory corrente sola¬ 
mente come ultima possibil¬ 


ità dopo che non è stato 
trovato nei percorsi di sis¬ 
tema. 

HOME contiene il percorso della 
home directory dell'utente. 
Gli script che hanno la ne¬ 
cessità di conoscere tale 
valore dovrebbero fare riferi¬ 
mento a questa variabile, in¬ 
vece di presupporre che la 
home dell'utente si trovi 
sotto la directory /home (in 
quanto si tratta solamente 
di un percorso consigliato 
come standard e non è det¬ 
to che sia lo stesso in tutti i 
sistemi). 

PS1, PS2 contengono la stringa che 
deve essere utilizzata come 
prompt per l'utente. Di soli¬ 
to contengono il valore $ e 
> (prompt che indica contin¬ 
uazione di una linea prece¬ 
dente). Alcune sequenze di 
caratteri vengono interpre¬ 
tate in modo particolare, ad 
esempio PS1 = "|\u@\h 
\W)\\$ " genera un prompt 
del tipo: [beppe@freddy 
tmp]# 

TERM indica ai programmi il tipo di 
terminale utilizzato 
dall'utente (es: vt 100). 
Utilizzando questo valore i 
programmi adattano il loro 
funzionamento in base alle 
caratteristiche del terminale 
che si sta utilizzando (ad es¬ 
empio mandano il cursore a 
capo dopo un certo numero 
di colonne, utilizzano gli op¬ 
portuni codici di controllo 
per il posizionamento del 
cursore, la scrittura dei 
caratteri in grassetto, ...). Il 
funzionamento è basato 
sull'esistenza di un data¬ 
base di caratteristiche dei 
terminali (terminfo o term- 
cap). 

LOGNAMEcontiene il nome di login 
dell'utente (es: beppe). 

MAIL contiene il percorso della 
mailbox dell'utente. Valgono 
considerazioni analoghe a 
quelle fatte per la variabile 
HOME. 

EDITOR personalizzando il contenuto 
di questa variabile è possi¬ 
bile dire ai programmi di uti¬ 
lizzare un altro editor invece 
di quello di default (vi). 

IFS indica alla shell i caratteri da 
utilizzare per spezzare le pa¬ 
role e come separatori fra i 


180 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 






coMndo in foregroieid 


comando 



comando in background 


comando fi- 


1« shell esegue 
il comando... 

conando2 

1 

shell che esegue 
il comando... 


COTM 

axioJ 



diversi argomenti. Il valore 
standard preassegnato è lo 
spazio. 

Il contenuto di una variabile può es¬ 
sere modificato dall'utente, assegnan¬ 
do da linea di comando un nuovo valore 
mediante la scrittura: 

vanabile=valore 

Si noti che nella linea di comando ap¬ 
pena scritta non sono presenti spazi e 
che sarebbe un errore inserirne. Nel ca¬ 
so il valore da assegnare alla variabile 
contenga spazi (che verrebbero inter¬ 
pretati dalla shell come un separatore 
fra i diversi argomenti) o altri caratteri 
che hanno un significato particolare per 
la shell, è necessario quotare la stringa, 
ad esempio usando le virgolette: 

variabile-"il mio valore" 

Il nuovo valore appena assegnato sarà 
visibile solamente alla shell in cui si è es¬ 
eguita l'assegnazione. Per fare in modo 
che esso sia disponibile anche ai pro¬ 
grammi da essa lanciati, è necessario 
"esportare 1 ' la variabile, mediante il co¬ 
mando: 

variabile-valore 
export variabile 

E‘ possibile eseguire contempo¬ 
raneamente assegnazione ed es¬ 
portazione della variabile usando. 

export variabile^valore 

Modificando ed esportando il valore 
della variabile EDITOR sarà ad esempio 
possibile fare in modo che i programmi 
lanciati da questa shell utilizzino un de¬ 
terminato editor al posto di quello di de¬ 
fault (generalmente /bin/vi): 

export EDITOR=/usr/bin/joe 

Per definire delle variabili in modo 
permanente è possibile inserire i coman¬ 
di in /etc/profile o nel .profile personale 
di ogni utente. Per vedere la lista di tutte 
le variabili definite correntemente 


Figura 2 - Quando sì 
inserisce una linea di 
comando viene lancia¬ 
la una nuova shell che 
si occupa dì gestirla 
Essa eredita una foto¬ 
grafia delle variabili 
d'ambiente dalla shell 
padre, ma non può 
modificare l'ambiente 
di questa 


nell'ambiente della propria shell si utiliz¬ 
za il comando set (oppure printenv). 

S printenv 

BASH-/bin/bash 

BASH_ VERS ION= 1.14.01 1 ) 

COLUMNS-80 
DISPLAY»10.0 
EUID-0 

UID-0 

WINDOWID-58720269 

•more 

ignoreeof »10 

Per accedere ad una variabile si 
scrive il nome facendolo precedere dal 
simbolo $: 

echo Snome 
andrea verdi 

Un errore frequente è quello di di¬ 
menticarsi che il $ non deve essere in¬ 
dicato quando si assegna il valore alla 
variabile. La seguente scrittura: 

Snome»"mario rosai" 

è errata, in quanto la shell prima di 
eseguire il comando tenta di sostituire 
la scrittura Snome con il valore della 
variabile nome. La linea di comando in¬ 
serita viene perciò interpretata come: 

andrea verdi-marie rosai 

Se sono definite delle variabili che 
sono una il prefisso dell'altra, ad esem¬ 
pio NOME e NOMEUTENTE, è possi¬ 
bile evitare ambiguità racchiudendone il 
nome fra parentesi graffe: 

echo 5 { NOME) S{NOMEUTENTE} 

Analogamente a quanto abbiamo visto 
nel caso delle espressioni regolari, anche 
le variabili vengono sostituite dalla shell 
prima di eseguire la linea di comando: 

linea di comando -♦sostituzione variabili con valore 
-♦esecuzione 

Ad esempio: 


echo Ciao SILOGNAME -♦echo Ciao beppe-» 
Ciao beppe. 

Ambito di validità 
dell’ambiente 
della shell 

Il valore assegnato ad una variabile 
viene perduto quando la shell in cui è 
stato definito termina. 

Infatti, quando al prompt si inserisce 
una linea di comando, la shell esegue 
(fork) un nuovo processo che si occupa 
di gestirlo, Questo processo è a sua 
volta una shell, per l'esattezza una 
copia esatta della shell padre, che dupli¬ 
ca oltre al codice del programma anche 
la sua area dati (si veda la Figura 2) In 
questo modo la shell che gestisce i co¬ 
mandi inseriti eredita solamente una 
"fotografia" dei valori delle variabili 
d'ambiente della shell padre ed eventu¬ 
ali modifiche rimangono ristrette ad es¬ 
sa ed agli eventuali suoi processi figli. 

Eventuali modifiche alle variabili 
d'ambiente da parte della nuova shell 
non vengono passate indietro alla shell 
padre (ricordate il discorso che ogni 
processo funziona in un ambiente sepa¬ 
rato dagli altri?). Una volta avviata la 
shell che sovrintende all'esecuzione di 
una data linea di comando, una even¬ 
tuale comunicazione con la shell padre 
6 possibile solamente mediante uno 
dei metodi che abbiamo analizzato la 
volta scorsa, oppure utilizzando l'output 
del comando. 

L'effetto positivo di tale comporta¬ 
mento è che non vi è il rischio che un 
uso improprio delle variabili abbia riper¬ 
cussioni sull'ambiente della shell padre. 
L'effetto negativo è invece quello che 
non si può, o non è cosi semplice come 
potrebbe sembrare, scrivere uno shell 
script che compia le stesse operazioni 
del comando "cd". Analogamente non 
è possibile inserire delle definizioni di 
variabili in uno script e aspettarsi che 
eseguendolo esse vengano rese visibili 
alla shell padre, in quanto tali definizioni 
risultano ristrette alla shell figlia che 
gestisce lo script. 

Conclusioni 

Nella prossima lezione del nostro 
corso introduttivo a Linux vedremo al¬ 
tre funzioni interessanti della bash e im¬ 
pareremo a realizzare semplici script 
mediante il linguaggio di program¬ 
mazione di shell. 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


181 
















PD-SOFTWARE 

Netscape e Firewall 

L'IBM ha rilasciato Netscape Communicator4.61 nella versione a massima sicurezza 
Khttp://service.software.ibm.com/asd-bin/doc/index.htrn] e sempre per il collegamento 
ad Internet suggeriamo la versione 1.4 di Injoy Firewall Khttp://www.fx.dk/firewall/)| 



a cura del Team OS/2 Italia 


Sysbench 

• Genere: utility, freeware 

• File: sys094d.zip 498Kb 

• Autore: Trevor Hemsley 
(Trevor Hemsley@dial.pipex. 
com) 

• Reperibilità Internet: 
hobbes.nmsu.edu 

• Autore recensione: 

Claudio Umana 
Kumana@cli.di.umpi.it| 

Nessuno fra i veri 
utilizzatori di Os/2 è invidioso del 
mondo Windows se non della gran¬ 
dezza della sua base installata. Tale 
mercato ha fatto circolare prodotti per 
i test prestazionali sulle macchine 
installate. Sappiamo che a causa di un 
vorticoso, frenetico e il più delle volte 
ingiustificato sviluppo di nuovo 
hardware, accompagnato da un altret¬ 
tanto mgigantimento di software 
famosi (vedi appunto i prodotti 
Microsoft), diviene sempre più difficile 
riuscire a capire quanto un singolo 
pezzo hardware aggiunto successiva¬ 
mente all'acquisto del proprio compu¬ 
ter possa incidere sulle prestazioni 
generali dello stesso. Non parliamo poi 
se cerchiamo di confrontare due siste¬ 
mi completamente differenti. Ma la 
curiosità non finisce qui. Vogliamo 
sapere quanta percentuale di proces¬ 
sore usa il nostro ultimo EIDE 
UltraDMA sotto Os/2 rispetto a quella, 
per esempio, in Windows. Certo, in 


questo caso i con¬ 
fronti possono 
essere quasi 
incompatibili (per 
quanto hanno 
comunque un 
senso), ma la 
curiosità è curio¬ 
sità! Per essere 
più seri, diviene 
necessario sapere 
quali prestazioni 
offre la nostra 
nuova scheda grafica X rispetto a quel¬ 
la più vecchia, ormai buttata, Y. Non 
solo, ma rimanendo nel caso delle 
schede grafiche, è interessante notare 
l'incidenza prestazionale di diversi dri¬ 
ver usati per una stessa scheda Un 
caso attuale è quello che vede circola¬ 
re test delle nuove schede Matrox con 
driver originali o quelli della SDD... 
Questi però sono solo esempi. 

Sysbench 0.9 4d nativo per Os/2 
permette di fare tutto questo gratuita¬ 
mente e molto, molto di più. 

Il programma non necessita di 
installazione, ma è sufficiente scom¬ 
pattare i file in una cartella a scelta e 
lanciare il programma con il doppio 
click sull'icona del programma Come 
dice il nome stesso, Sysbench permet¬ 
te di effettuare tutta una sene di test 
sul vostro sistema in cui è installato 
Os/2. I test sono suddivisi in varie 
categorie: grafica con e senza DIVE; 
CPU int, CPU float (virgola mobile); 
operazioni di I/O, memoria; operazioni 
su disco e su CD-ROM. Per ognuno di 
essi sono disponibili una miriade di 
valutazioni specifiche che possono arri¬ 
vare a decine di test nel caso di I/O e 
memoria. 

Il programma permette di effettuare 
test a scelta all'interno di una stessa 
categoria, o di lanciare tutti i test della 


stessa. Come prevedibile, alla fine 
della sene di calcoli vendono mostrati i 
risultati delle valutazioni non solo relati¬ 
vi a ogni singolo test, ma viene calcola¬ 
to un indice complessivo per categoria 
che li tiene in conto tutti al fine di facili¬ 
tarne il confronto con quello consegui¬ 
to per esempio con hardware differen¬ 
te. Se avete molto tempo a disposizio¬ 
ne, potete lanciare tutti i test per tutte 
le categorie: se non avete un Pentim 
III a 500 MHz, beh, abbiate pazienza! 

Alla prima esecuzione di Sysbench 
viene chiesto di compilare una scheda 
di identificazione dell'hardware se il 
rilevamento automatico del program¬ 
ma non ha avuto un completo succes¬ 
so Questo perché, quando abbiamo 
finito di testare la nostra macchina, 
possiamo decidere di avere l'output 
dei risultati in un file e in questo file 
verrà anche data, giustamente, una 
descrizione del sistema installato. 

Un consiglio: quando lanciate uno o 
più test, ricordatevi di chiudere prima 
tutte le altre applicazioni, non perché il 
programma non funzioni, anzi, ma per¬ 
ché altrimenti i risultati non sarebbero 
attendibili. 

Quindi buon divertimento e vedia¬ 
mo che valore di "Fast Fourie 
Transform" riuscite ad ottenere voi con 
il vostro Os/2 Warp! 


182 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 













PM Draw/2 

• Genere: CAD, presentazioni 

• File: pmdraw2.zip, 1.1 MB 

• Autore: Alan C. Warren 
(IBM, indirizzo e-mail ignoto) 

• Reperibilità Internet: 
http://www-ibm.coff] , 
http://hobbes.nmsu.edu 

• Autore recensione: 

Mentore Siesto 
|(si^b^(a)studenti.inq.unipuTl 


Spesso si sente la 
necessità di avere un tool che permet¬ 
ta di disegnare rapidamente e senza 
eccessivi fronzoli, veloce ma efficien¬ 
te. Può capitare nell'editoria, ad esem¬ 
pio, in cui la grafica vettoriale è spesso 
una manna dal cielo. Per OS/2 esisto¬ 
no diversi prodotti di grafica, alcuni 
molto potenti come StarDraw della 
suite StarOffice, ma anche altri pac¬ 
chetti più vecchi, come Corel Draw! 
nelle sue versioni più "anziane". Se 
però desiderate uno strumento rapido 
e semplice, mi sento di consigliarvi 
questo PM Draw/2. 

PM Draw/2 è composto di un ese¬ 
guibile, una DLL ed una nutrita schiera 
di esempi più o meno complessi, che 
ne dimostrano le potenzialità. Si tratta 
di un prodotto catalogato nell'elenco 
EWS (Employee Written Software) 
dell'IBM, per cui si rifà agli accordi di 
licenza relativi. 

Non c'è un programma di installa¬ 
zione: è sufficiente decomprimerlo in 
un'apposita directory e creare un 
oggetto programma sulla WPS, o in 
una cartella qualsiasi: perché possa 
funzionare basta settare, nel notebook 
Proprietà, il percorso completo del pro¬ 
gramma. Una volta lanciato, PM 
Draw/2 mostrerà una piccola finestra 
in cui chiede se iniziare un nuovo dise¬ 
gno o caricarne uno, oppure se basarsi 
su un Template (una maschera di dise¬ 
gno già pronta). Volendo creare un 
nuovo file, apparirà la finestra principa¬ 
le di PM Draw/2, altrimenti comparirà 
una dialog per il caricamento. 

Al primo lancio, conviene settare 
tutte le impostazioni di PM Draw/2: le 
directory di lavoro e di ricerca dei file, 


—MIHiyUCH— l 



ÉasàaBOBMttKm 

1 <v>KH 

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^Oynamc Ir «me 

/ Oujrlri» 

CfM/eepoit 


Ne» «bferl NeraSOV) 


1 1 

CmMJ 


le dimensioni della pagina, i colori ed i 
font usati per default, le unità di misu¬ 
ra, ecc. Questo perché PM Draw/2 è 
stato originariamente pensato come 
programma di presentazione grafica, 
con funzioni di slide show: la prima 
volta appare con inchiostro bianco su 
sfondo nero, oltre ad avere tutte le 
caratteristiche metriche per l'ambiente 
USA (misure in pollici, foglio in formato 
A anziché A4...). 

A parte questa leggera scomodità 
iniziale, PM Draw/2 dimostra subito le 
sue capacità: ha a disposizione tutte le 
primitive basilari di un CAD, con la 
gestione di diversi tipi di linee e curve, 
nonché dello spessore delle linee e dei 
riempimenti delle figure chiuse. Oltre a 
ciò, è in grado di effettuare modifiche 
sui disegni tracciati, con la possibilità 
di ruotare, spostare o scalare oggetti, 
e di modificarne la disposizione sul 
piano rispetto ad altri oggetti sovrappo¬ 
sti (Z-layering). 

PM Draw/2 riesce ad usare corretta- 
mente i font Type 1 forniti con OS/2, 
oltre ad essere dotato di alcuni font 
proprietari (purtroppo privi delle lettere 
accentate): non gestisce invece corret¬ 
tamente i font True Type, dato che, alla 
fine di un testo scritto con questi font, 
stampa un quadratino nero (è l'unico 
difetto di resa: non so se possa essere 
eliminato, sovrapponendogli ad esem¬ 
pio un rettangolo bianco pieno). 

Il programma è completamente 
multithreaded, e questo, specie su 
macchine vecchie e lente, è un vero e 
proprio dono, dato che le operazioni 
grafiche sono spesso molto CPU- 
intensive. lo l'ho usato con relativa 


comodità su un 
vecchio 486 DX 
33 MHz. con soli 
4 MB di RAM, 
senza rilevare 
appesantimenti 
eccessivi (almeno 
su file di medie 
dimensioni). 
Utilizzando un'ap¬ 
posita DLL 
(Image Toolkit, 
anche questo 
presente nei siti 
indicati) fornita 
dall'IBM è possi¬ 
bile importare o 
esportare bitmap 
in formati tra cui 
GIF, JPG, PS, 
EPS, CGM e 
BMP: è possibile 
inoltre esportare 
direttamente in formato PostScript 
verso una stampante, così da avere un 
output immediato, Un'altra caratteristi¬ 
ca interessante è la possibilità di inseri¬ 
re grafici X/Y, anche se solo importan¬ 
do i valori da un file (è l'unica opzione 
implementata delle tre previste dall'au¬ 
tore), 

Quali i difetti? Il più grave è la scor¬ 
retta gestione dei font True Type, ma 
anche il fatto che, trattandosi di un 
programma scritto per OS/2 2.0, non 
gestisce i nomi lunghi per i file, previsti 
dall’HPFS: questo ne limita leggermen¬ 
te la comodità. Inoltre, dalle (poche) 
prove che ho fatto, l'Image Toolkit mi 
sembra poco efficiente nella resa cro¬ 
matica (cosa che peraltro dipende da 
molti fattori). 

In sostanza, è un prodotto legger¬ 
mente incompleto rispetto ai suoi pro¬ 
getti (si tratta comunque di una beta, 
pur se più stabile di certe "versioni 
definitive" prodotte da blasonatissime 
software house): l'ho usato per quattro 
anni, ed ho avuto problemi solo una 
volta. Senza dubbio la mancanza dei 
nomi lunghi e l'errata gestione dei font 
True Type non sono cose gradevoli, ma 
tenendo conto della sua età credo ci si 
possa passar sopra, dato che è un pro¬ 
dotto molto comodo e pratico da 
usare, ottimo per lavori che non richie¬ 
dano particolari caratteristiche dal pac¬ 
chetto. 

Gli esempi a corredo chiarificano 
bene che si tratta di un prodotto "gene¬ 
rai purpose" per la grafica, per cui se 
siete interessati a soluzioni di questo 
tipo vi consiglio caldamente di dargli 
una possibilità. «e 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


183 



















Tft-p-fa 


coordinamento di 
Andrea de Prisco 


Future Basic 3.0 

di Raffaello De Masi 



Aneddotistica delle intro¬ 
duzioni degli articoli del De 
Masi a parte, non si può 
negare che la vita sia ben 
più divertente di qualsiasi 
barzelletta. Se avessimo 
sempre lo spirito di guarda¬ 
re, dal punto di vista umori¬ 
stico, i mille fatti d'ogni 
giorno, ci ritroveremmo, la 
sera, ad essere stati prota- [ 
gonisti di un film in 3D. 

Dolby Stereo, che, visto 
nella giusta ottica, "Pane, 
amore e fantasia” o "Totò. 

Peppmo e la malafemmi- 
na" sarebbero, al confron¬ 
to, telenovela di terz'ordi- 
ne. 

Stasera sono uscito presto dallo stu¬ 
dio; faceva un freddo cane, nonostante 
il riscaldamento e ho deciso di fare 
quattro passi per riscaldarmi. Casa mia 
è un po' fuori del paese, giusto vicino al 
fiume, che oggi è ridotto a un rigagnolo 
estivo ma che, quando perde la pazien¬ 
za, d'inverno si trasforma in una massa 
impetuosa d'acqua. Con il cappello cal¬ 
cato in testa e le mani sprofondate nelle 
tasche ho fatto il giro della favolosa 
Atripalda (non è che ci voglia molto, una 
mezz'ora o poco più), a girovagare tra i 
vicoli della parte vecchia, a ritrovare ri¬ 
cordi di ragazzo, quando in quello stes¬ 
so fiume si andava a catturare, con un 
barattolo di latta sforacchiato, e "ccóre 
'e paletta", i girini per i non nativi, o si 
andava a inventare un’improvvisata par¬ 
tita a pallone "sotto 'e teglie", un foro 
boario circondato da tigli secolari che. 
manco a dirlo, oggi non esistono più E 
le grida di quelle partite pomeridiane 
estive, da cui si ritornava fradici di sudo¬ 
re, con un pallone semisgonfio e la 
preoccupazione di non scalciare, in quel¬ 
lo spazio aperto, qualche "margherita" 
rinsecchita, mi hanno riaccompagnato a 
casa, caldo dentro come dopo un bagno 
ai tropici. Insomma, con il piacere di 
aver ritrovato un amico dimenticato. 


Alla 

ricerca di un tempo 
perduto 

Cosa si prova a ritrovare un vecchio 
amico? Qualcuno con cui si sono con¬ 
divisi, molti anni fa, divertimento e sfi¬ 
de, risultati e proponimenti? E tutti 
quelli che, come me. hanno vissuto 
l'era pionieristica della microinformatica 
un vecchio e caro amico lo hanno avu¬ 
to, un amico che non ci ha mai abban¬ 
donato, affettuoso e servizievole, forse 
non elegante, ma sincero. E quest’ami¬ 
co ci ha accompagnato in tutti questi 
anni, vedendo astri e meteore sorgere 


tramontare o cadere. Lui è ri¬ 
masto II, pronto a una nostra 
chiamata, quando l'abbaglia¬ 
mento di amori più cocenti e 
per questo forse più passeg¬ 
geri si fosse quietato 

Già. venti anni fa c'era an¬ 
che il BASIC, anzi, diciamoci 
la verità, c'era solo quello I 
soliti snob di turno ci faceva¬ 
no notare la nostra povertà 
intellettuale, osannando la 
purezza semantica del Pascal 
o la versatilità del Cobol. Ci 
davano degli spaghettari, dei 
cialtroni, dei sedicenti cono¬ 
scitori di linguaggi; e forse 
era vero, ma loro non erano 
da meglio. Poi 6 arrivato il 
rullo compressore in un lin¬ 
guaggio "serio” come il C, 
che ha fatto piazza pulita di 
tanti voci conclamanti al 
vento, e tal pregevoli rappre¬ 
sentanti di cotanta congerie 
di sapienti è sparita pratica- 
mente nel nulla. 

Eppure il BASIC non è morto; 
Microsoft ci ha creduto e oggi uno 
dei più potenti ambienti, a ragione 
steso a tutte le applicazioni Microsoft, 
è proprio quel Visual Basic cui nessuno, 
all'inizio, credette Onore al merito, ec¬ 
colo divenuto davvero un ambiente 
completo di sviluppo, altro che linguag¬ 
gio per principianti. 

E Mac? Beh, la mela non poteva es¬ 
sere da meno. Ed ecco rinascere, dopo 
qualche anno di silenzio, la terza versio¬ 
ne di un linguaggio che ha accompa¬ 
gnato questa macchina dalla sua nasci¬ 
ta. Siamo di fronte alla versione 3 di 
Future BASIC. 

Chi ha buona memoria ricorderà che 
Future BASIC non si è chiamato sem¬ 
pre così. All'inizio era ZBasic, e racco¬ 
glieva, sotto lo stesso tetto, tre diverse 
versioni, dedicate al Mac, all'MS-DOS e 
al TRS-80 (lo ricordate?). Un volumetto 
dignitoso e pienissimo d'informazioni 


184 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 













Future BASIC 3 - release 1.5 


Staz Software Ine. 
teisure Time Dnve.3 
DiamondHead. MS39525-3215 
tei 001-228-255-7085 

nttp://www.stazsoftware.corri 


L‘editor in azione, si 
noti la separazione dei 
commenti, l'evidenzia- 
zione delle variabili e 
delle funzioni, la ge¬ 
stione visuale della 
struttura. 


Il contenuto del pac¬ 
chetto, con FBasic3 e 
l'innumerevole sene di 
utility e documenti di 
corredo 


raccoglieva una se¬ 
zione iniziale e tre 
appendici, destina¬ 
te ai comandi inevi¬ 
tabilmente differen¬ 
ti per le tre piat¬ 
taforme. Scopo più 
o meno dichiarato del produttore era 
quello di garantire una buona compatibi¬ 
lità e traducibilità tra sorgenti redatti per 
questa o quella piattaforma. 

Poi, giunti alla versione 5 dello 
ZBasic, le cose cambiarono; la versione 
TRS non aveva certo più alcuna ragione 
di esistere, mentre la versione PC fu li¬ 
cenziata a un altro produttore, Paladin, 
che ne tentò la rianimazione e l'aggior¬ 
namento per qualche anno, prima di 
sparire nell'oblio. Rimase la versione 
per Macintosh, che, per l'occasione, 
cambiò nome, passando al Future BA¬ 
SIC. E la scelta si rivelò giusta e propi¬ 
zia, visti poi i risultati. 

Future Basic ha resistito, negli anni, 
basandosi su una neppure tanto ristret¬ 


Un ambiente di 
sviluppo in piena regola 


ta cerchia di affezionati utenti che lo 
hanno continuamente supportato e 
hanno prodotto pregevoli applicazioni 
realizzate con esso. E non c'è da mera¬ 
vigliarsi della cosa, vista la raffinatezza 
del linguaggio e la grande eleganza del¬ 
la sua architettura. Giunto alla versione 
3, dopo una scomparsa dalle scene di 
circa sei anni, ha 
oggi, come sem¬ 
pre, tutte le carte 
per ottenere di 
nuovo quel succes¬ 
so che tempi più 
favorevoli e periodi 
più pionieristici gli 
hanno, nel passato 
decretato. 


L'esperienza di più di quindici anni 
non è certo cosa da poco; e in questa 
versione 3 si vede come i progettisti di 
questo linguaggio abbiano messo a 
frutto il lavoro di tanti anni per raggiun¬ 
gere i risultati più avanzati. Se, ai tempi 
d'oro, ZBasic poteva stare su un floppy 
e il manuale in una tasca, oggi occorre 
un CD e di manuale cartaceo, in osse¬ 
quio ai più recenti (e nefasti) trend non 
si parla neppure più; basta un file, per 
buona misura generato utilizzando 
un'applicazione scritta e compilata in 
FBasic, per realizzare una documenta¬ 
zione che complessivamente mette in¬ 
sieme alcune migliaia di pagine. 

Già, perché proprio di ambiente di 
sviluppo si può parlare, Una volta il 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


185 

















































































































Basic era linguaggio per principianti, 
giusto giusto per costruirsi quelle quat¬ 
tro routine; era poi interpretato, aveva i 
numeri diriga e si "sparava" certe dosi 
di GOTO che lèvati. E invece oggi i nu¬ 
meri non ci sono più, ZBasic è modula¬ 
re, strutturato, si nutre quotidianamen¬ 
te di "INCLUDE" e di librerie esterne, 
insomma, c'è di tutto e anche qualcosa 
in più. Ovviamente il frutto delle nostre 
fatiche va a finire in un compilatore, 
che raccoglie i "progetti" (così vengono 
chiamati i programmi, in ossequio alle 
nuove tendenze modulari) li correda, in 
maniera più o meno automatica, di ap¬ 
pendici necessarie, gestisce risorse in¬ 
terne e variabili e crea un eseguibile ot¬ 
timizzato 

Già, l'ottimizzazione, croce e delizia 
dei compilatori e dei linguaggi che lo 
adottano; una volta era sufficiente scri¬ 
vere un loop FOR-NEXT e compilarlo 
per trovarsi con un codice di una cin¬ 
quantina di kappa minimi. Oggi, con la 


IH debugger in azione, 
con le diverse chiama¬ 
re che permettono di 
"isolare " le ricerche in 
base al tipo di struttura 
da verificare 


Ma andiamo a 
dare un'occhiata 
all'ambiente; molte 
sono le cose recu¬ 
perate dalla vec¬ 
chia versione, a co¬ 
minciare all'editor (niente impedisce di 
usare un text processor e di importare 
poi il sorgente, ma è certo più conve¬ 
niente usare quello built-in), che si è ar¬ 
ricchito di numerose facility; ad esso si 
accede, per la prima volta, stabilendo di 
creare un nuovo progetto (viene auto¬ 
maticamente creata una cartellina con i 
file necessari e gestiti dall'INCLUDE 
stesso). L'editor si serve e adotta nu¬ 
merose facility per agevolare il lavoro 


CrMpl.lt | WC..J. 


ratti fVw.: 


• Ut [»*.».» 


MVM fin 


MM 


R Ut* >NM Ir.» Ih t«W 

R C^vprtilMia 


Ma»* »II tNWt «Mt — 


tecnica degli INCLUDE, i risultati sono 
diversi, e l'eseguibile si carica solo del 
minimo indispensabile; e la presenza di 
un minicompilatore, che raggruppa in 
uno shell le funzioni più usate, e che 
può essere invocato in caso di neces¬ 
sità, migliora notevolmente il tutto. 


Alcune finestre di preferenze; si notino i conti¬ 
nui riferimenti a F Basic II e la possibilità di otti¬ 
mizzare il codice in funzione del processore 


R 

(5? o*rm 
R r* 
R n* 
R Tritoni 


186 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


































































































































































































Prvglop Wimluw Oti|g«t Iun» Mir \tyle Aiuto 


Con*» ludo ■/ 


Menu Handler Preferencn 


"Oprn- 

“Cloie* 


» IHi» Ed» ITvctop Wlrnliiw <HijPH funi Si/» Myir Aiuto 


Clote 


-Selce» All- I Selce» All 


Style 
'9 Polii» 

lOPomt 
12 Pomi 
H Potnl 
f 


ViliwMI MMlUvMhM» 


"font” 


“SoveA». 


Olh*f Pocvrco 


"PaOP Setup. 


P«0® Setup. 


-Prlnr 


•(»«*>••*«iv, KMb !-»«**• 

tu*. -+<• «-*»«!-• »« «f , w I*»*» l«»v* - 


Move menu 


» lllr Edlt Hrvelnp Wimlo»- OI))ri» lon» M/r Sty». Aiuto 


Cancel 


0»Kum»M» 


Country: OQ-lftA 


lltle 


MH I 


Menu 


l>«. faO ». «... u n. 

min tmt 


i 


Under Retouri 


File lype: 
Creator |pG3l 


Rulld AITI 


Conclusioni 


uinwor.- Info 


Copyright Info: 


SI? 


TtltmO Sire 


minimum »i/r 




/ 




wi 


Program Gonera tor 
oggi giunto alla versione 
4 15. si tratta di un otth 
mo generatore di codi¬ 
ce. capace di produrre 
sorgenti compatti e otti¬ 
mizzati 


del programmatore: 
esiste la possibilità 
di autocolorazione 
dei comandi e dei 
commenti, delle 
chiamate al 

ToolBox e di altre 
parole chiave spe¬ 
ciali. Il codice sor¬ 
gente viene auto¬ 
maticamente rientrato a seconda delle 
strutture adottate, opzione nuova, linee 
lunghe possono essere “spezzate" 
usando un carattere di collegamento 
speciale. 

L'ambiente adotta particolari avverti¬ 
menti d'errore per strutture non com¬ 
plete o regolari, ed è stato introdotto il 
cosiddetto “block remark", che racco¬ 
glie diverse linee di commento senza la 
necessità di contrassegnarle una per 
una. L'editor stesso ha la capacità di se¬ 
lezionare (ed eventualmente eseguire 
riferimenti incrociati) variabili e funzioni 
locali, etichette, procedure, strutture di 
runtime e di ToolBox, e metodi. Il codi¬ 
ce sorgente può essere “segnato" con 
bookmark, ed è possibile maneggiare 
blocchi di testo spostandoli a piacimen¬ 
to non solo nella finestra, ma in diffe¬ 
renti strutture del progetto stesso. 

Grande aiuto al programmatore è la 
possibilità di inserire nel sorgente im¬ 
magini; l'uso principale di questa fun¬ 
zione è legato essenzialmente ai com¬ 
menti, che potranno contenere, ad 
esempio, screenshot esplicativi dello 
sviluppo del programma. Sempre dedi¬ 
cato ai professionisti è una sezione di 
script già pronti, che permettono di in¬ 
serire nel codice servizi e comandi utili 
(si tratta, generalmente, di funzioni del 
tipo LONG FN); e, giusto nell'ottica di 


ottimizzazione del codice, è possibile 
scegliere (e cambiare all'istante, alla bi¬ 
sogna) la codifica di destinazione del 
compilato che verrà realizzato (68K, 
PPC o FATI per destinarlo al tipo di 
macchina su cui verrà utilizzato. 


Il compilatore e l’editor 
di progetti 

Il compilatore è a due passate, ma 
rapido ed efficiente; per compilare un 
sorgente di cinquemila righe utili abbia¬ 
mo impiegato circa sei secondi. Ma ci 
preme porre l'attenzione sulla presenza 
di un debugger migliorato rispetto alla 
versione precedente, pur buona, e so¬ 
prattutto sulla nuova versione del 
Program Generator, il generatore di pro¬ 
getti nato circa una diecina di anni fa e 
che oggi giunge alla versione 4. 

Si tratta di un pacchetto originale ca¬ 
pace di creare, dal nulla, applicazioni 
complete quasi del tutto agendo con 
mouse e menu. L'ambiente è agile e di 
facile gestione, anche se non del tutto 
intuitivo, e produce codici compatti e di 
sicura compilazione. Numerosi sono gli 
esempi presenti e il manuale, una spe¬ 
cie di gigantesco tutorial di un esempio, 
offre numerosi spunti di riflessione. 


Ecco un "old one“ che ritorna alla 
grande; ormai la programmazione è di¬ 
ventata merce sempre più rara, ma per 
coloro che sanno realizzare, dal nulla le 
loro applicazioni, semplici o complesse 
che siano, FBasic 3 potrà dare le più 
ampie soddisfazioni possibili. 

Un ambiente articolato e disponibile, 
anche se a volte complesso, non deve 
far paura a chi affronta, per la prima vol¬ 
ta la programmazione. 

Il BASIC è il linguaggio ideale per co¬ 
minciare, e lo è sempre stato; ma se 
una volta si credeva, anche a torto, che 
poi per forza di cose si dovesse passare 
a idiomi più complessi, oggi non è più 
cosi. 

Pur nell’immenso deserto che oggi è 
divenuto quello che una volta era un fo¬ 
ro di scambi, una palestra di allenamen¬ 
to mentale e logico di grande efficacia, i 
rari attrezzi di questo esercizio sono og¬ 
gi sempre più potenti. E il BASIC, con 
Visual Basic in ambiente PC e questo 
eccellente FBasic in ambiente Mac san¬ 
no dare lustro a una disciplina, "l'ars 
programmandi" un po' decaduta, ma 
non per questo priva di emozioni e di 
soddisfazioni. 

E Macintosh, con questo nuovo 
gioiello, sa farlo alla grande, rinnovando 
i fasti di tanti anni fa, quando tutti sape¬ 
vano masticare un linguaggio di pro¬ 
grammazione o almeno leggere un sor¬ 
gente. E caso ha voluto che questo fa¬ 
scicolo di MC abbia ospitato anche una 
prova di un linguaggio C. Oggi 6 tutto 
bell'e fatto, ma perché non rispolverare, 
per i più vecchi, antichi ricordi e abitudi¬ 
ni, e per i più giovani, provare a capire 
cosa c'è dietro a un prodotto bell'e fat¬ 
to, certo eccellente, ma farina di un al¬ 
tro sacco? /SS 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


187 














































































































































/a rrr frnM 


a cura di Amiga Group Italia 


Navigare con Amiga 

Parlando di browser il pensiero istintivamente corre a Netscape e Microsoft Explorer. Al più, per 
gli addetti ai lavori, a Lynx oppure Opera. E comunque a programmi per Windows, Mac o Linux. 
Pochi sono a conoscenza di un microcosmo, quello Amiga, nel quale esistono ben tre browser 

alternativi in costante sviluppo e crescita. 

di Gabriele Favrin 


Come ormai tradizione, anche nel set¬ 
tore Internet Amiga non ha potuto conta¬ 
re sull'interesse delle grandi aziende. Né 
Netscape, né tantomeno Microsoft han¬ 
no mai pensato di convertire i propri pro¬ 
dotti per la ex piattaforma Commodore. 
Ci ha provato Opera, ma, a seguito di rile¬ 
vazioni di mercato, il progetto è stato ab¬ 
bandonato quasi subito La comunità 
Amiga ha dovuto quindi fare da sola. 

A metà degli anni Novanta, con l'esplo¬ 
sione del fenomeno Web e la crescente 
richiesta di software adeguato da parte 
degli utenti, diversi programmatori deci¬ 
sero di mettersi all’opera. 

Il primo browser ad approdare su Ami¬ 
ga fu un port di NCSA Mosaic. Se l'origi¬ 
nale rappresentava un'innovazione epoca¬ 
le rispetto alle modalità di ac¬ 
cesso alle risorse di rete utiliz¬ 
zate sino ad allora, la versione 
Amiga era lenta, goffa e inizial¬ 
mente priva anche del suppor¬ 
to degli elementi basilari di 
HTML 1.0. Comunque già cosi 
permetteva, fra un crash e l'al¬ 
tro, di accedere ad un nuovo 
mondo in grigio e blu (di colori, 
all'epoca, neanche l'ombra). 

Quella situazione, che portò 
gli utenti più scettici a soste¬ 
nere l'inadeguatezza di Amiga 
per l'utilizzo in rete, non pote¬ 
va certo durare. E infatti nel gi¬ 
ro di pochi mesi vennero an¬ 
nunciati diversi progetti "nati¬ 
vi", cioè realizzati su Amiga, 
per Amiga, seguendone fun¬ 
zionalità e filosofia. E fu così 
che, fra l'inizio del '96 ed i pri¬ 
mi mesi del '97 videro la luce i 
tre browser tuttora utilizzati e 


sviluppati: AWeb, IBrowse e Voyager, 

Pur se con un supporto HTML di poco 
superiore rispetto a quello offerto dal port 
di Mosaic e funzionalità ridotte al minimo, 
i nuovi browser colpirono per la loro relati¬ 
va stabilità: finalmente era possibile navi¬ 
gare senza che la macchina andasse in 
crash per l'invio di un modulo (cosa che 
stupì gli utenti di AMosaic, talmente abi¬ 
tuati all'evento da considerarlo ormai na¬ 
turale). 

Negli anni i tre browser si sono evoluti, 
dapprima con l'aggiornamento alle nuove 
specifiche HTML, seguito poi dal suppor¬ 
to delle estensioni introdotte da Explorer 
e Netscape e dei linguaggi di scripting co¬ 
me JavaScript, sino ad arrivare a funzio¬ 
nalità inedite rispetto ai programmi più 


blasonati. Proprio queste ultime, somma¬ 
te alla stabilità e alle richieste hardware 
davvero minime (generalmente un 68020 
con 2 o 4 MB di RAM) hanno contribuito 
a dare ai browser Amiga quel tocco di 
classe che spinge molti utenti a preferirli 
e dichiararli, per certi versi, superiori an¬ 
che ai contendenti celebri. E tutto ciò no¬ 
nostante i limiti che un mercato come 
quello di Amiga impone (software a paga¬ 
mento, assenza di plugin come RealAu- 
dio e standard sempre un passo indietro 
rispetto alle ultime novità). 

Vediamo dunque quali sono le caratte¬ 
ristiche più interessanti dei tre, tenendo 
presente che, nel corso degli anni, molte 
delle funzionalità nate su uno specifico 
programma sono state implementate an¬ 
che negli altri. 


IBrowse 2.1 

IBrowse è il primo browser 
scritto direttamente per Ami¬ 
ga. E' stato realizzato dallo 
stesso gruppo di lavoro che 
aveva effettuato il port di Mo¬ 
saic. Oltre alle funzionalità or¬ 
mai basilari per qualunque 
browser (supporto di HTML e 
JavaScript, decodificatori inter¬ 
ni progressivi per le immagini, 
ecc.), presenta diverse caratte¬ 
ristiche peculiari particolarmen¬ 
te interessanti. 

Come Voyager, utilizza MUI 
(con le conseguenze del caso 
relativamente alla configurabi- 
lità estetica dell'interfaccia). Gli 
utenti dotati di sistemi AGA, la 
cui memoria grafica è limitata 



188 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 






























a soli 2MB, trovano in IB un valido soste¬ 
gno: il programma può infatti memorizza¬ 
re le immagini nella memoria di uso ge¬ 
nerico (potenzialmente illimitata) e trasfe¬ 
rirle in quella grafica solo quando neces¬ 
sario. Sempre agli utenti AGA è destinata 
un'ottima funzione di dithering delle im¬ 
magini che permette di apprezzare la gra¬ 
fica dei siti anche quando si naviga con 
256 (o meno) colori, 

Un'altra funzione interessante, al mo¬ 
mento unica nel suo genere, è la possibi¬ 
lità di utilizzare la stessa finestra per navi¬ 
gare su più documenti. Non ci riferiamo 
al supporto dei frame HTML, ma alla ca¬ 
pacità di IBrowse di associare ad ogni fi¬ 
nestra un menù che consente di visualiz¬ 
zare diversi documenti. Una caratteristica 
utile per chi, non disponendo di risoluzioni 
elevate, si troverebbe in difficoltà con lo 
schermo invaso dalle finestre. 

IBrowse consente di configurare a pia¬ 
cimento il menù contestuale attivabile 
quando il mouse si trova sopra un link, 
un'immagine o all'interno di un frame. In 
questo modo diventa possibile estendere 
le funzionalità del programma tramite 
l’utilizzo di script o comandi esterni, ad 
esempio per automatizzare l’attivazione di 
un download manager. 

Una caratteristica introdotta solo di re¬ 
cente ma già divenuta irrinunciabile per 
gli utenti di IBrowse è la possibilità di con¬ 
figurare diverse opzioni a seconda del sito 
che si sta visitando. A chiunque faccia un 
uso intenso del web sarà capitato, ad 
esempio, di dover disattivare il carica¬ 
mento delle immagini su una pagina parti¬ 
colarmente pesante, salvo poi riattivarlo 
appena lasciato il sito. Con IBrowse il pro¬ 
blema è risolto alla radice: tramite l'oppor¬ 
tuna sezione delle impostazioni è possibi¬ 



IBrowse. impostazio¬ 
ni specifiche per i sin¬ 
goli siti. Una funzione 
utilissima 


le inserire vari indirizzi cui associare una 
configurazione specifica di alcune opzioni. 
Si potranno cosi avere siti nei quali il sup¬ 
porto JavaScript viene disattivato, oppure 
dove caricare le immagini ma non le ani¬ 
mazioni, o ancora, siti fidati da cui accet¬ 
tare tutti i cookie, ecc. 

Anche fra le funzioni tradizionali IBrow- 
se si distingue positivamente. Per fare un 
esempio, l'opzione per navigare all'inter¬ 
no dei documenti memorizzati dal brow- 
ser (la cache, insomma), presenta una 
struttura ad albero divisa per sito. Questa 
soluzione facilita notevolmente la ricerca 
di un singolo elemento, si tratti di una im¬ 
magine, di un documento o altro. 


Voyager 3 



^ VAPORWARE 

Wojcomi ro vapohWak 



Voayger, della tedesca VaporWare, 
una ditta che ha fat¬ 
to del software In¬ 
ternet la propria ra¬ 
gione di vita (da loro 
vengono anche 
l'impareggiabile 
AmlRC, programmi 
per la lettura dell'E- 
Mail e numerosi al¬ 
tri tool Internet per 
Amiga), è un brow- 
ser che punta 
sull'integrazione 
con AmigaOS ed il 


Voyager Stiamo me¬ 
morizzando. tramite 
Contact Manager, il 
sito del produttore. 


software esistente, 
a partire da MUI. 

MUI è un'inter¬ 
faccia grafica ag¬ 
giuntiva che, oltre 
alla totale configu- 
rabilità di ogni pos¬ 
sibile elemento, 
supporta classi 
esterne realizzate 
da terzi. Grazie a 
MUI Voyager può 
contare su un 
aspetto particolar¬ 
mente moderno e simile a quello dei più 
recenti browser PC, offrendo toolbar con 
pulsanti in rilievo al passaggio del mouse 
ed il famoso effetto "tear-off", la possibi¬ 
lità, cioè, di decidere la posizione delle 
barre degli strumenti semplicemente tra¬ 
scinandole con il mouse. 

AmigaOS permette a Voyager, così co¬ 
me agli altri browser Amiga, di riconosce¬ 
re non solo i formati grafici per i quali di¬ 
spone di un decodificatore interno (i clas¬ 
sici GIF e JPEG) ma anche tutti quelli sup¬ 
portati dal sistema dei datatype (tipi di da¬ 
ti). Detta infrastruttura è stata introdotta 
m AmigaOS 3.0 (1992) per consentire ai 
programmi di gestire in maniera traspa¬ 
rente formati grafici, audio o testuali di 
qualsiasi tipo. L'utilità dei datatype è risul¬ 
tata particolarmente evidente con la na¬ 
scita del formato grafico PNG: non appe¬ 
na è stato rilasciato un datatype per ge¬ 
stirlo, i browser Amiga, con largo anticipo 
rispetto agli altri, sono stati immediata¬ 
mente in grado di visualizzare immagini 
PNG all'interno delle pagine web. 

Ma i vantaggi dell'integrazione non si 
fermano qui. VaporWare, come detto, ha 
realizzato numerosi altri programmi per 
Internet. Fra questi spicca Contact Mana¬ 
ger, una sorta di indirizzario centralizzato 
nel quale è possibile memorizzare, trami¬ 
te una semplice GUI, informazioni relative 
a URL e indirizzi di utenti (con annesso 
numero ICQ, pagina WEB, telefono, E- 
Mail), ecc. 

Contact Manager, ideato e realizzato 
da un italiano, è utilizzabile da tutti i pro¬ 
grammi VaporWare e quindi anche da 
Voyager, che se ne serve per la gestione 
dei bookmark (segnalibri). Per chi si serve 
prevalentemente del software VaporWa¬ 
re, o comunque di programmi compatibili, 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


189 
























































Amiga IemulaloI e PC 
a spasso sul web. 
Notare, in A Web. la 
finestra con la lista 
degli accessi m cor¬ 
so 


AWeb-ll 3.3 

AWeb si discosta dall'approccio degli 
altri browser già dal primo impatto visivo. 
L'interfaccia grafica, basata non su MUI 
ma sulla più leggera (anche come richie- 


i vantaggi sono evidenti: non sarà più ne¬ 
cessario memorizzare gli stessi dati in 
tanti file diversi. Che si stia utilizzando un 
Client IRC. un lettore di posta o. appunto, 
il browser. si disporrà di tutti gli indirizzi di 
amici, colleghi, siti ecc. con un'interfaccia 
comune ed in un singolo archivio. 

Sul browser in sé non c'è molto da di¬ 
re: le funzionalità sono fondamentalmen¬ 
te le classiche di ogni programma di que¬ 
sto tipo. Degne di nota comunque la velo¬ 
cità di visualizzazione di pagine comples¬ 
se. la possibilità di disattivare i "meta re- 


Mac e Amiga IrealeI 
insieme nella rete 


fresh" (una funzionalità HTTP che sposta 
automaticamente l'utente su una nuova 
pagina, cosa a volte seccante) e la gestio¬ 
ne dei tipi MIME, anch'essa centralizzata 
e condivisa con gli altri applicativi Va- 
porWare. 


ste hardware) ReAction, la stessa utilizza¬ 
ta nel nuovo sistema operativo 3.5, con¬ 
cede poco all'estetica. 

Questo programma, scritto da un si¬ 
stemista olandese cresciuto professional¬ 
mente fra mainframe e database azienda- 


Se Netscape ed Explorer potessero girare su Amiga... 


I browser Amiga, per quanto efficienti e comodi da utilizzare, 
non sono sempre adeguati per tutte le necessità Capita, talvolta, 
di voler consultare siti che sono stati realizzati sulla base delle spe¬ 
cifiche funzionalità di Netscape o Explorer, oppure di dover provare 
il proprio lavoro su quelli che, comunque, sono gli standard di mer- 
cato.Gli utenti che necessitano, per diletto o per lavoro, dei brow¬ 
ser piu comuni, hanno trovato un'alternativa all'utilizzo del PC. Si 
tratta di ShapeShifter e Fusion. due emulatori Macintosh in grado 
di far girare su Amiga programmi per i sistemi Apple dotati di pro¬ 
cessori della famiglia 68k Questi emulatori garantiscono ottimi ri¬ 
sultati in quanto, avendo Amiga e Mac (almeno i modelli più vecchi) 


lo stesso microprocessore, l’emulazione si limita all’ambiente ope¬ 
rativo e alla gestione dell'input/output, lasciando al processore rea¬ 
le dell'Amiga il compito di eseguire le istruzioni, senza quindi il calo 
netto di prestazioni che si avrebbe dovendo emulare una diversa 
CPU su un processore non velocissimo quale è il 68k Se a questo 
si aggiunge la possibilità di creare una LAN virtuale fra il Mac emu¬ 
lato e l'Amiga, consentendo di utilizzare contemporaneamente ap¬ 
plicazioni Internet per l'uno o per l'altro sistema, ecco che la solu¬ 
zione per far funzionare sin anche Explorer dell"'odiata" Microsoft 
diventa interessante anche per fini più pratici della mera sperimen¬ 
tazione. 


...Voyager, IBrowse e AWeb girerebbero su PC! 


Chi ha abbandonato Amiga in tempi recenti ma vuole continuare 
ad utilizzarne il software, oppure chi, dopo aver letto questo artico¬ 
lo. si è incuriosito e vorrebbe provare i browser di cui abbiamo par¬ 
lato ma non dispone di un'Amiga, può comunque farlo. 

No, AWeb e gli altri non sono disponibili per Windows E' però 
possibile dar loro un'Amiga fittizio su cui girare, servendosi di UAE. 
un emulatore noto prevalentemente per l'aspetto ludico ma che, 
se ben configurato, può offrire molto di più. 

UAE emula un'Amiga con 68020 e fino a 32 MB di RAM (di cui 
8 di memoria grafica, contro i 2 del sistema AGA originale). Una 


configurazione più che accettabile per un browser Amiga, soprat¬ 
tutto considerando che l'emulatore consente di utilizzare la scheda 
video del PC come se fosse una scheda grafica Amiga (velocizzan¬ 
do notevolmente l'aggiornamento grafico) e vede direttamente lo 
stack TCP di Windows 

In pratica, così come su Amiga è possibile accedere a Internet 
contemporaneamente con Explorer (Mac) e AWeb, per citarne uno, 
su PC si può fare altrettanto. 

Naturalmente per ottenere i migliori risultati è necessario dispor¬ 
re di una CPU abbastanza veloce. 


190 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 





























































Indirizzi utili 


Per maggiori informazioni e per scaricare le versioni dimostrative 
dei prodotti citati: 

IBrowse 

I'ikii /.www omivoresence com/.brpwsè] 

Prodotti VaporWare IVoyager, Contact Manager. AmIRC. 
acci 

httD7/www-yapar..comJ 

A Web 

Ititlu://www, amitnx.com/aweO litiil l 

WinUAE _ 

IhttoV/www codeooet.com/UAb/l 


vari siti propongono 
in forma di fine¬ 
strelle. Navigare fra 
le home ppage di 
Geocities, Xoom o 
dell’italiano Free- 
web non è più un 
incubo! 

Sempre nel 
campo della sicu¬ 
rezza meritano una 
citazione le opzioni 
per non inviare ai 
server l'intestazio¬ 
ne HTTP contenen¬ 
te la pagina da cui 
si proviene (una 
piccola nvendicazio- 



li, punta infatti più 
sulla funzionalità, la 
velocità e stabilità 
che sull'aspetto 
estetico, 

AWeb è stato il 
primo browser 
Amiga a supportare 
JavaScript e tuttora 
vanta un'imple- 
mentazione stabile 
e sicura, aspetto 
comune, quest'ulti¬ 
mo, agli altri brow¬ 
ser Amiga e da non 
sottovalutare, so¬ 
prattutto quando si 
pensa ai continui 
avvisi di pericolo re¬ 
lativi a falle nel sup¬ 
porto JavaScript dei 
programmi più famosi. E proprio in mate¬ 
ria di JavaScript, AWeb presenta alcune 
delle sue funzionalità più interessanti: ol¬ 
tre a un completo debugger è disponibile 
un'opzione per sopprimere i banner che 


In primo piano le impostazioni MJI relative al¬ 
la classe "tear-otf" Notare la mutata disposi¬ 
none delle toolbar in Voyager sono bastati 
pochi clicI 



AWeb su un sito mol¬ 
to particolare. In bas¬ 
so è visibile il pannel¬ 
lo impostazioni con la 
lista dei domini da cui 
non vogliamo cookie 


ne della propria privacy) e la possibilità di 
definire una lista di siti o domini dai quali 
rifiutare automaticamente i cookie, Ri¬ 
guardo i cookie, AWeb può operare sia in 
base alle specifiche definite da Netscape, 
sia seguendo lo standard di rete definito 
nel RFC 2109, garantendo quindi la mas¬ 
sima compatibilità con i diversi tipi di ser¬ 
ver Parlando di compatibilità si arriva alla 
più interessante delle funzioni offerte da 
AWeb, che ha meritato persino una cita¬ 
zione all'interno dello speciale della tra¬ 
smissione televisiva "Mediamente" sui 
browser alternativi, AWeb prevede tre 
differenti modalità di interpretazione del 
linguaggio HTML. La prima segue rigida¬ 
mente le specifiche definite dal W3C. La 
seconda tollera gli errori più comuni e ri¬ 
conosce molte delle estensioni introdotte 
da Microsoft e Netscape, La terza, infine, 
cerca di correggere gli errori più grossola¬ 
ni (ad esempio commenti non chiusi, vir¬ 
golette mancanti, ecc) che pregiudiche¬ 
rebbero la visualizzazione della pagina. In 
quest'ultima modalità vengono inoltre ag¬ 
girati alcuni comuni errori di configurazio¬ 
ne dei server web relativi alla gestione 
dei moduli. 

Uno dei punti di forza di AWeb è la sua 
interfaccia ARexx; tutte le funzioni del 
programma sono utilizzabili come esten¬ 
sioni del linguaggio di script più diffuso su 
Amiga. Ad ogni singolo menù o funzione 
è stato assegnato un comando con diver¬ 
se opzioni e parametri. Ciò ha permesso 
di rendere AWeb uno dei browser più 
configurabili in assoluto: struttura dei 
menù, menù contestuali, bottoni utente, 
toolbar e combinazioni di tasti sono tutti 
configurabili. Ad ogni voce può essere li¬ 
beramente assegnato un comando inter¬ 
no o l'esecuzione di uno script ARexx 
esterno. 

Questo rende di fatto AWeb facilmen¬ 
te espandibile anche da parte degli utenti 
meno esperti. 

Meritoria di citazione è infine la finestra 
con le informazioni sui trasferimenti in 
corso che consente di tenere sotto con¬ 
trollo tutte le attività del browser. Questa 
opzione, attualmente presente anche su 
IBrowse e Voyager, forse rappresenta al 
meglio la differenza fra i programmi più 
conosciuti e queste alternative. 

Nei primi l'utente perde molto del con¬ 
trollo su quanto sta avvenendo. Accessi 
al disco senza motivo apparente, trasferi¬ 
menti di enormi quantità di dati (HTML, 
immagini, applet, ActiveX) risultano sin 
troppo irritanti per chi si è (mal?) abituato 
ai programmi alternativi, ove l’utente, e 
non il sito web che sta visitando, è posto 
al centro dell'attenzione e ha facoltà deci¬ 
sionale su quello che vuole o non vuole 
scaricare. «e 


MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000 


191 











































































di 

MCmicrocomputer 
































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Italia 

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Europa e Bacino Mediterraneo 

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Amendie. Asia Atnca 

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Richiedo i seguenti numeri arretrati. 


al prezzo unitano di Lit.7.000*8.000 di contributo spese di invio (in Italia) fino a 6 copie. P.es.4 arretrati: 7.000x4*8.000=36.000 
La spedizione avviene via posta celere 0 corriere. Per l'invio all'estero maggiorare l'importo di Lit. 10.000 (Europa e Mediterraneo) 
0 20.000 (altri Paesi). 


Scelgo una delle seguenti forme 01 pagamento: 

O Versamento sul eie postale n° 60106002 intestato a Pluricom s.r.l. - Viale Ettore Franceshim, 73 - 00155 Roma 
O Allego assegno bancario non trasferibile 

intestato a Pluricom s.r.l. - Viale Ettore Francescani. 73 - 00155 Roma 
O Versamento a mezzo bonifico bancario 

c/o Banco Ambrosiano Veneto de n.102388/32 ABI 3001, Cab 03206 intestato a: Pluricom s.r.l, - Viale Ettore Franceschini, 73 - 00155 Roma 
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